Star Trek Beyond di Justin Lin

Star Trek Beyond di Justin LinStar Trek Beyond di Justin Lin, l’alfiere del cinema action più sfrenato.

Star Trek Beyond di Justin Lin conferma che il regista si dimostra adatto alla bisogna: a suo agio sia con le astronavi che con ogni altro mezzo motorizzato.

Star Trek Beyond di Justin Lin narra della nave stellare Enterprise, dove durante una tappa nella stazione spaziale Yorktown, riceve una richiesta di soccorso proveniente da una nebulosa. Arrivati sul posto i membri dell’equipaggio si rendono conto che si tratta di una trappola. Il Capitano Kirk e i suoi compagni dovranno vedersela con un temibile nemico, Krall, che vuole attuare la sua vendetta contro la Federazione.

Breve notazione iniziale: il termine (media)franchise applicato al cinema, negli ultimi tempi sempre più utilizzato (anche a livello di critica cinematografica), rispecchia piuttosto bene la situazione nella quale ci troviamo. Riguardante la fruizione di una forma di spettacolo che, forse in un’altra galassia, in un’altra dimensione spazio/temporale, qualcuno considerò (pensò che potesse essere considerata) arte. Beyond, oltre, non credo sia possibile andare. D’altronde, se Éric Rohmer nel 1957 scriveva “quanto alle rimanenti opere, non hanno niente da insegnarci, se non che una parte della produzione cinematografica francese o straniera non riguarda che l’industria” («Cahiers du cinéma», n. 67, gennaio 1957), cosa possiamo aspettarci sessant’anni dopo? Una soluzione sarebbe quella di non occuparsi di certi film e di lasciar perdere certe parole (come l’altrettanto inqualificabile reboot). Ma il cinema, o quel che ne è rimasto, va in questa direzione; e d’altra parte non è detto che Star Trek Beyond sia peggiore o molto diverso come concezione da certi velleitari film d’autore. Oltretutto si sa che da almeno un paio di decenni la linea di demarcazione che separava questi ultimi dalle opere di puro intrattenimento s’è quasi completamente dissolta. Forse proprio nel periodo in cui uscì il primo Star Trek (1979), la differenza cominciò a essere meno netta: probabilmente non a caso portava la firma di Robert Wise, grandioso regista di pellicole che, per la loro eterogeneità, pongono notevoli difficoltà a chi tenti di analizzarne l’opera in chiave autoriale.

Star Trek Beyond di Justin Lin

Se nei decenni Sessanta/Settanta per affrontare un certo tipo di formula popolare erano necessari l’intelligenza e il distacco che la nobilitavano, oggi come oggi bisogna accontentarsi dei buoni propositi di cineasti che si destreggiano con abilità e furbizia tra differenti livelli. È il caso del produttore (in questo caso) J. J. Abrams e del regista Justin Lin. Abrams ha dei trascorsi come sceneggiatore (Armageddon – Giudizio finale) ma la possibilità di esordire nella regia gliel’ha data soprattutto il successo di due serie televisive da lui ideate e prodotte: Alias e Lost. La serialità ne contraddistingue il percorso artistico, tanto è vero che esordisce con Mission: Impossible III, nel 2006 e poi si assume il compito di rilanciare (modernizzandole?) due saghe fantascientifiche di straordinario successo: Star Trek e Star Wars (è di Abrams il primo film del nuovo ciclo, Star Wars – Il risveglio della forza). Rappresenta la quintessenza del produttore/regista americano contemporaneo: avendo una grossa esperienza per quel che riguarda il linguaggio del piccolo schermo, una volta approdato al cinema ha studiato e calibrato strutture su schemi prettamente televisivi. In questo caso la scelta è del tutto legittima, dal momento che Star Trek nasce nel 1966 come telefilm. Il secondo passo però è quello di farli implodere con una grafica cinematografica estremamente aggressiva e adrenalinica. La scelta di Justin Lin per dirigere Star Trek Beyond va nella direzione di un ulteriore spinta dinamica e seriale. Essendo alfiere del cinema action più sfrenato (nonché piuttosto plateale e artefatto), Lin è, a modo suo, uno specialista sia in un senso che nell’altro, avendo realizzato ben quattro titoli degli otto di Fast & Furious fin qui girati (ma ne sono previsti almeno altri due). Insomma, il regista di The Fast and the Furious: Tokyo Drift si dimostra adatto alla bisogna: a suo agio sia con le astronavi che con ogni altro mezzo motorizzato, ci sa fare con le scene dialogate (e umoristiche, come quella iniziale) e ovviamente con le elaborate sequenze d’azione e di combattimento, di buon impatto spettacolare. Ha mestiere e anche qualche idea non malvagia: l’utilizzo di “Sabotage” dei Beastie Boys per distruggere lo sciame di navette aliene, ad esempio. Siamo nella media di un discreto film d’intrattenimento dei giorni nostri, che perde colpi quando tenta di rallentare il ritmo o elevare il tono per allinearsi allo spirito originario della creatura di Gene Rodenberry, che in fin dei conti cercava di sviluppare, in alcuni casi, tematiche quasi esistenziali e filosofiche. Dal punto di vista visivo Lin e Abrams non brillano per inventiva, e sì la che la CGI, lo testimoniano numerosi addetti ai lavori, facilita il compito. Basta soffermarsi sul design urbano di Yorktown, già visto parecchie volte (non solo al cinema); come il look dei suoi abitanti, d’altronde. Ma è un difetto che condivide con quasi tutti i blockbuster più recenti. L’ambiente in vari casi viene trattato come uno sfondo di scarsa importanza. Da qui il grande uso di primi piani e l’attenzione riservata quasi esclusivamente ai protagonisti, di modo che l’ambientazione (spesso mediocre) e i personaggi di contorno (idem) si notino il meno possibile. Di tutto ciò la scena conclusiva è un valido e non memorabile esempio.

STAR TREK BEYOND
Regia di Justin Lin.
Con Idris Elba, Sofia Boutella, Zoe Saldana, Simon Pegg, Chris Pine, Zachary Quinto, Karl Urban, Anton Yelchin, Deep Roy, John Cho, Shohreh Aghdashloo, Fiona Vroom.
Titolo originale: Star Trek Beyond.
Fantascienza, durata 122 min. – Usa, 2016.

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