“Il romanzo deve il titolo alla leggenda egizia che vede il dio Seth (il Male) strappare l’occhio sinistro al rivale Horus, forza del Bene.

Questo è simbolo della parte oscura, “lunare”, dell’essere umano in contrapposizione a quella “solare” rappresentata dall’occhio destro.

Le vicende sono ripartite in dodici sezioni riferite alle 12 ore della notte, percorso che l’anima del defunto doveva compiere per giungere infine ai Campi di luce.

La storia inizia con un breve “prologo” che vede l’incontro, durante i funerali dell’archeologo Howard Carter, di Lady Evelyn (figlia di Lord Carnarvon) con Phillys Walker, nipote dell’archeologo. Costei consegna all’altra donna un manoscritto dello zio, contenente la sua “verità” riguardante gli accadimenti che lo portarono alla scoperta della tomba di Tutankhamon.” (Gloria Barberi, autrice)

“Diedi l’ordine. Fra il profondo silenzio, la pesante lastra si sollevò. La luce brillò nel sarcofago. Ci sfuggì dalle labbra un grido di meraviglia, tanto splendida era la vista che si presentò ai nostri occhi: l’effigie d’oro del giovane re fanciulllo” (Howard Carter, archeologo vissuto realmente)

Tutankhamon dipinto da Howard Carter
image_pdfScarica in PDFimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *