Lady Marja prende una Twister dal pacchetto sul tavolino di mogano e l’accende con un unico elegante movimento del polso destro.

Il gelato alla panna gocciolava lentamente sulla gamba nuda di Jane: aveva gli occhi iniettati di sangue e lo sguardo vitreo: una brezza leggera le muoveva i capelli biondo cenere, facendola sembrare viva. L’animale gridò con tutto il fiato che aveva in gola mentre cercava di forzare le sbarre della gabbia. Gioielli di sangue. Poche gocce di olio sacro erano rimaste sul fondo dell’ampolla trasparente. Il ladro dimenticò la propria ombra dentro la stanza. Il pugnale cinese. “Mille sono troppe” pensò il ragazzo mentre faceva scorrere le pagine ingiallite del libro. L’odore della notte. Lo sguardo che uccide. Solitari baci diurni.

Lady Marja sta osservando, attraverso la grande finestra che si affaccia sull’oceano, i grossi cumuli bianchi all’orizzonte.

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