Curioso notare come la figura di Dante Virgili continui a suscitare, seppur in modo sotterraneo, un interesse morboso. Di sicuro ci troviamo di fronte ad un caso letterario di quelli oscuri. Virgili è noto a qualche appassionato di letteratura per aver scritto La distruzione (1970), un romanzo apocalittico e “nazista” – probabilmente il primo romanzo nazista italiano – in cui si prefigurava l’11 settembre. Per la verità è stata proprio questa sua capacità visionaria a far riapparire il suo nome alle cronache letterarie. Il protagonista era un personaggio, alter ego dello stesso Virgili, nostalgico del Nazionalsocialismo e di Hitler che, durante la crisi di Suez del 1956 auspicava la distruzione imminente del pianeta. Si tratta di un romanzo di avanguardia – la punteggiatura è quasi assente – di non facile lettura che rivela il carattere patologico di chi l’ha scritto.

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