Max Bunker – Una vita da numero uno di Moreno Burattini

Nel 1969 se ti capitava in mano un numero di Guerra d’Eroi, Kriminal, Satanike d’altri fumetti dell’Editoriale Corno, immancabilmente nelle ultime pagine c’era un misterioso e laconico annuncio, incorniciato in una scarna grafica: “Prossimamente Alan Ford”. Un altro antieroe criminale, altro fumetto nero ispirato a Fantomas? Era la loro epoca, le edicole e le case ne erano invasi, super criminali con una K nel nome. Mica potevamo immaginare l’uragano che stava per abbattersi nelle edicole con Alan Ford. Ma andiamo con ordine, Moreno Burattini notissimo curatore di Zagor da decenni, mostra la sua passione per il fumetto, con un poderoso volume di 400 pagine sul papà di Alan Ford, Kriminal e altri: Luciano Secchi ovvero Max Bunker. Le prime 100 pagine sono un trascinante racconto della folle e grande industria del fumetto degli anni ‘60. Bellissimo e struggente per chi era bambino in quegli anni. Il fumetto era il nostro cibo, la nostra sopravvivenza. Non si viveva senza fumetti che non erano oggetti da collezione, una volta letti non si sa come finissero, spesso le mamme li buttavano. In quei tempi spensierati contava l’attimo, il piacere della lettura, il futuro sembrava infinito e pieno di incredibili avventure. Ogni ragazzino aveva chili di fumetti in casa: Topolino, Tex, Zagor, Piccoli sceriffi e ranger, Blek, Miki, Mark, Kinowa, Guerra d’Eroi, Superoica, Pecos Bill, Soldino, Nonna Abelarda, Cucciolo e Beppe, Tiramolla, Geppo. I fumetti della DC Gli Albi del Falco, Nembo Kid, Batman, Flash, Lanterna Verde, il Segugio di Marte, Freccia Verde. I fumetti americani sindacati ovvero distribuiti dalle agenzie, prima tra le quali il King Features Syndacate di Randoph Hearst, detto Citizen Kane: Prince Valiant, L’Uomo Mascherato, Mandrake, Flash Gordon, Agente x9, Brick Bradford, Cino e Franco. E poi Il Monello, L’Intrepido e troppi altri, chi li ricorda più.
Spesso nel formato a striscia, per poterli portare a scuola, dove ce li sequestravano i barbogi dell’epoca. Un mondo di Meraviglie. Poi un giorno tra questi eroi positivi s’infilò Diabolik. Non potevamo credere ai nostri occhi: il cattivo alla fine non veniva punito, anzi. Ci si identificava con lui e non con l’eterno sconfitto ispettore Ginko.

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