Nella coda del caimano 4° episodio di Gordiano Lupi
13 dicembre 1998
Oggi mi sono scoperto a pensare a Karin.
Non è facile dimenticarla.
Mi chiedevo come se la starà passando all’Avana, in una città così piena di pericoli e insidie. Lei, una bella orientale che ha passato l’infanzia in riva a un fiume, adesso trascorre le notti su d’un lungomare in compagnia di puttane. È stata la mia ragazza un tempo, ma devo dimenticarla. Non c’è altro da fare.
Mi ero spinto sul fiume a farmi tormentare dai pensieri, al solito posto. Scappo sempre là dopo la scuola, da un po’ di tempo a questa parte. Eludo la sorveglianza della polizia e sgattaiolo tra la vegetazione per andare a tuffarmi un poco più avanti, vicino all’attracco del traghetto di stato. Poi mi fermo sotto la roccia, dove mi piace stare seduto in attesa di andare a bagnarmi. E penso. Penso ai giorni che c’era Karin e a tutte le volte che abbiamo fatto l’amore su quell’erba bagnata. Penso alle nostre promesse non mantenute e alle insicurezze d’un tempo. E mi accorgo quanto mi manca e vorrei che ancora una volta le sue labbra potessero sfiorare le mie. Mi capita sempre più spesso di stare da solo a spiare le correnti del fiume e a cercare sorrisi nascosti e ricordi lontani. Purtroppo l’unico sorriso che mi fa compagnia è quello che non vorrei e viene dal fondo limaccioso del fiume, sotto la rupe a strapiombo tra le rocce e le basse mangrovie. E me lo porto dentro scolpito nel cuore sino a quando non faccio ritorno a casa.
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