Tunnel of Dreams,  il nuovo album di Francesco Montanile

Tunnel of Dreams è il nuovo album di Francesco Montanile disponibile in tutti i digital store.
“Tunnel of Dreams”, tradotto in italiano “Tunnel dei sogni”,  è il secondo album realizzato dal chitarrista-compositore bolzanino di origini irpine.
L’album contiene 10 tracce strumentali caratterizzate da sonorità ambient di sottofondo con riff di chitarra elettrica-acustica, rumori, suoni della natura ed altro ancora; come brano di apertura dell’album vi è “Gravity” che insieme ad “Explore” è stata realizzata per il reportage trasmesso su RAI Alto Adige dedicato al noto fotografo trentino Albert Ceolan; vi è poi “Premonition”,  realizzata per il reportage “Misteri del Trentino”, trasmesso sulla webtv “Voce24news“ e “Quarantena”,  brano strumentale  già uscito come primo singolo con un videoclip in bianco e nero che racconta la desolazione del lockdown di una città deserta e di un virus che impone il fermo. “Old Walls” ultimo singolo composto con il video pubblicato su you tube, per raccontare in musica l’atmosfera medievale di “Castel Roncolo”, il maniero più antico del territorio che domina la città. Chiude l’album “Alto-Adige”, brano realizzato per il progetto “Documentary-Photography Alto-Adige Südtirol”,  in collaborazione con il fotografo professionista Giulio Cobianchi; un foto-documentario che raggruppa una sequenza di venti scatti, provenienti da diversi luoghi dell’ Alto Adige. 
“Tunnel of Dreams”, è infine un viaggio musicale tra storia e natura, una profonda esperienza che si trasforma in musica, che permette di evocare emozioni attraverso l’ascolto tra una successione di suoni e melodie più o meno intense,  capace di stimolare l’immaginazione visiva dell’ascoltatore.

Questa la tracklist dell’ album Tunnel of Dreams:
1.   Gravity
2.   Quarantena
3.   Premonition
4.   Explore
5.   Old Walls
6.   Reflections
7.   Tunnel of Dreams
8.   Under the Rain
9.   Nature Ambience
10. Alto Adige

Segui Francesco Montanile su:
https://www.facebook.com/francymontanile

Videoclip dei singoli:
Quarantena: https://www.youtube.com/watch?v=hOjbr9RsNsU
Old Walls: https://www.youtube.com/watch?v=6HBLvPEajVo
Alto Adige: https://www.youtube.com/watch?v=D33sW4zTHII




Le ombre dell’Eros di Ivano Galletta

Le ombre dell’Eros. Percorsi tra le eclissi del cuore di Ivano Galletta è una sorta di complemento a La musica Dark, altro volume sempre pubblicato per le Edizioni Il Foglio del buon Gordiano Lupi. Quest’ultimo faceva un’esauriente panoramica per quanto concerneva la vasta e articolata scena della musica oscura. Sicuramente si trattava di un testo perfetto per chi voleva approfondire le proprie conoscenze sul fenomeno anche se, forse, mancavano un po’ di approfondimenti per chi è avvezzo e conosce bene l’argomento. Le ombre dell’Eros prosegue nello stesso solco e non tralascia di parlare anche qui di musica. In questo agile volume, Galletta si concentra sulla tematica di Eros e Thanatos e sulla sua espressione nell’ambito della…

Leggi l’articolo completo sul Portale ClubGHoST, clicca qui…




Don’t shoot the piano player, il nuovo brano psichedelico di Solo.

Lanciato in esclusiva mondiale sul magazine inglese Prog [rivista di settore pubblicata da Louder (Classic Rock, Metal Hammer)], esce su Youtube il videoclip ufficiale di “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)”, nuovo brano psichedelico di SOLO.

Dopo le sperimentazioni elektronische di “Stati emozionali” (lanciato in anteprima esclusiva sul magazine internazionale It’s Psychedelic Baby e trasmesso all’interno della trasmissione Battiti su Rai Radio 3), torna SOLO con un nuovo singolo che, dagli anni ’50 del precedente lavoro, lo trasporta verso la psichedelia 60’s: “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)”.

«Sono sempre stato un fan della psichedelia della seconda metà degli anni ’60, principalmente anglosassone: quei suoni e quelle atmosfere fuori dagli schemi mi hanno sempre affascinato. È stato del tutto naturale, quindi, scrivere un brano ispirandomi a quelle sonorità, implementando il “fattore psichedelia” aggiungendo una spazializzazione di tipo binaurale, in modo che i suoni non passassero solo da destra a sinistra (e viceversa) ma avvolgessero totalmente l’ascoltatore».

Le fonti di ispirazione per la stesura di “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” sono da ricercare tanto nei Beatles di “Revolver” quanto nei Pink Floyd di “The Piper at the Gates of Dawn”, fino ai Rolling Stones della svolta psichedelica.

«La prima band a cui ho pensato, quando ho scritto “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” sono stati, di sicuro, i Rolling Stones di “Their Satanic Majesties Request”, album che adoro e che, in adolescenza, ho consumato: per me il punto più alto della loro carriera, checché ne dicano i detrattori. Man mano, ho iniziato a inserire sempre più elementi psichedelici che hanno, poi, portato il lavoro verso una direzione più vicina al marasma sonoro di “Tomorrow never knows” dei Beatles, anche se la fonte di ispirazione iniziale, per quanto riguarda questo lavoro di effettistica, sono stati i tremolo sparsi all’interno del brano “Mangiafuoco”, di Edoardo Bennato».

“Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” prende spunto da un immaginario surreale dove, ai suoni classici, si sovrappongono effetti sonori che destabilizzano l’ascoltatore, proiettandolo in un mondo psicotico:

«A differenza di “Tomorrow never knows”, dove i suoni utilizzati dai Beatles erano dei campioni preregistrati, modificati per l’occasione, in “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” ho voluto mantenere un approccio più “live”: tutti i suoni presenti nel brano sono, infatti, registrati a partire da una chitarra. Mi sono divertito a ricreare suoni peculiari, tutti diversi fra loro, utilizzando l’EBow e tutta una serie di effetti a pedale che vanno dai synth al Whammy, dai phaser al delay (mandandolo in autoscillazione), wha wha e via dicendo, utilizzandoli in maniera non necessariamente canonica, dando vita a un marasma di deliri acustici».

Il brano è totalmente registrato da SOLO, con l’ausilio di Edoardo Di Vietri dell’Hexagonlab Recording Studio per l’inserto di pianoforte, mixing e mastering:

«Oltre a voce, chitarre e basso, anche le percussioni le ho registrate da solo, in maniera alquanto peculiare, utilizzando bicchieri (l’idea l’ho rubata da “Sing this all together” dei Rolling Stones), pentole, cucchiai, scarponi e altri oggetti che mi dessero un suono percussivo. Il pianoforte, invece, è stato inserito da Edoardo Di Vietri, con cui avevo già collaborato sia con la mia band, la The Bordello Rock ‘n’ Roll Band, che su “Stati emozionali”: lui si è occupato anche di mix e mastering».

La grafica che accompagna “Don’t shoot the piano player (it’s all in your head)” è a cura di Maria Dori Calabrese, affiancata da Raffaela Ruocco per la parte digitale.

 
“DON’T SHOOT THE PIANO PLAYER” su Youtube
https://youtu.be/CbOOsU1VxX8

“DON’T SHOOT THE PIANO PLAYER” su Spotify
https://open.spotify.com/track/0JCXRSPAQnxxsz7jYtjU4D?si=ed66344cca2e4f2c

 
TESTO
Hanging in my thoughts my body’s static, I don’t make no move at all
Laying on my bed I see my shadow dancing but I still don’t move

Don’t shoot the piano player, don’t try to stop him now, he’s just a poor man trying to get some tunes
Don’t shoot the piano player, don’t waste the talent he’s got, he’s just playing but where’s the piano?
 
I wanna leave, now, or maybe just stand here with my eyes fixed on the wall
I can’t complaint ‘bout my brain that is trying to escape from my so fucked up world

Don’t shoot the piano player, don’t even try to make some noise, I want to listen to his world
Don’t shoot the piano player, don’t you see how he’s good? He can play even without piano

LINK
Spotify: https://open.spotify.com/artist/2oB1yAIwgRRR11ebkbE8wK
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCfizz-2lmnKumuwN7aCNsqg
Facebook: https://www.facebook.com/solopaginaufficiale/
Instagram: https://www.instagram.com/iiisoloiii/
Soundcloud: https://soundcloud.com/user-253331333
Bandcamp: https://soloofficial.bandcamp.com/releases




Night screams: Ospiti in trappola di Allen Plone

Night screams: Ospiti in trappola (Night scream) di Allen Plone (Usa/1987)
Durata: 88′ Genere: Orrore

Il party di addio di una futura star del football si trasforma in un massacro causa due lunatici assassini in fuga…

Film d’esordio di un regista la cui carriera è durata pochissimo qui alle prese con un horror derivato, ovviamente, di Halloween e Venerdi 13 tutt’altro che originale ma comunque conforme ai principi dello slasher anni ’80. Nel cast Ron Thomas il Bobby di Karate Kid.

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/




L’Angelo Trafitto di Alberto Büchi

Dopo il macabro romanzo fantasy L’eroe delle terre morenti e il racconto Accogli me che fa parte dell’antologia biautore Demoni, torna Alberto Büchi, stavolta con un intenso thriller esoterico: L’Angelo Trafitto. 

In una provincia del Nord Italia ai piedi delle montagne, la diciottenne Maria viene rapita da una setta intenzionata a rievocare l’episodio più cruento di un misterioso Vangelo apocrifo: la storia del messaggero, dell’Angelo Trafitto. Due uomini dal passato tormentato e violento sono chiamati, loro malgrado, a mettersi sulle tracce della giovane: un ispettore di polizia e un sensitivo che conduce una vita allo sbando. Quest’ultimo ha voluto dimenticare il proprio dono ed è tormentato dalle visioni di una figura femminile che sembra essergli molto legata. L’ispettore, invece, nasconde dei segreti inconfessabili che riemergono prepotenti nel periodo più difficile della sua esistenza. Sarà proprio il passato lo scoglio che tutti dovranno superare per riappacificarsi col mondo e per ritrovare la ragazza prima che la sua anima si perda per sempre.

L’estratto

“Adoreremo uno spirito che soffierà come vento sulla terra e, come tempesta, genererà un mondo nuovo dalle macerie del primo. Così come si narra che abbia già fatto. Creerà per noi un luogo in cui dolore e deformità saranno parimenti degni del benessere e della bellezza. E dove l’orrore sarà come l’incanto. Fino al punto in cui tra gli opposti non ci sarà differenza.”

L’Autore

Alberto Büchi nasce a Milano nel 1978. Il cinema è il suo primo grande amore e dopo la laurea si traferisce a Londra per frequentare la New York Film Academy.
Negli anni seguenti lavora in pubblicità e insegna. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su antologie come Strane Visioni (Hypnos, 2016), il volumetto bifronte Demoni (Nero Press, 2017) e 80 voglia di ammazzarti (AlterEgo, 2020). Il suo romanzo L’eroe delle terre morenti (Nero Press, 2015) è uscito negli Stati Uniti col titolo Frontier Wanderer (Caliburn Press/Siento Sordida, 2015). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Fuoco Fatuo (AlterEgo Edizioni).

Titolo: L’Angelo Trafitto
Autore: Alberto Büchi
Collana: Insonnia
Formato: carta
Isbn: 978-88-85497-53-5
Prezzo: 15 €
Formato: 15×21
Pagine: 324
Editore: Nero Press




100 SCENE CULT DAI MIEI TOP MOVIES 5

Number Five…

Le riprese subacquee della splendida Julie Adams con la Creatura de IL MOSTRO DELLA LAGUNA NERA (1954) di Jack Arnold.
Quasi un amplesso e una dichiarazione d’amore.

#JulieAdams
#CreatureFromTheBlackLagoon
#JackArnold