Delirio (Killing Spree), di Tim Ritter

Delirio (Killing Spree), di Tim Ritter (Usa / 1987) Durata: 88′ Genere: Horror, Slasher

Tom è un marito molto geloso e possessivo nei confronti della sua seconda moglie Leeza, a causa di un matrimonio fallito alle spalle per via dei continui tradimenti della sua ex. Leeza non può neanche permettersi di scambiare due risate con il miglior amico di Tom che quest’ultimo sente puzza di tradimento in arrivo, il che gli causa molti incubi durante la notte. Un giorno Tom trova un diario segreto di Leeza nel quale lei scriveva tutte le sue avventure avute con il tecnico della tv, l’elettricista, il postino il giardinere e con il miglior amico di Tom. Una rabbia furiosa comincerà a crescere in Tom ogni volta che legge una di quelle storie, inventando stratagemmi per attirare gli amanti di Leeza a casa sua per poi trucidarli nei peggiori modi possibili. Ma alla fine scoprirà che non è come lui immaginava e dovrà fare i conti con i sensi di colpa.

Trash a basso costo del 1987 diretto da Tim Ritter, distribuito in Italia in VHS con il titolo di Delirio ma poi ridistribuito in dvd con il titolo originale Killing Spree nel 2020 dalla Home Movies per la collana Spasmo Video, per la felicità dei nostalgici e dei fan del trash. Il film ha una sceneggiatura abbastanza semplice con momenti prevedibili, attori di scarsa qualità con dialoghi sciocchi ma la priorità del film non è certo quella di vincere l’Oscar ma di intrattenere lo spettatore con quintalate di sangue e con gustose scene di splatter casalingo. E ci riesce bene in questo intento complice anche la bravura dell’attore (l’unico decente del film) Abestos Felt nel ruolo di Tom (attore che ha partecipato ad altre pellicole dirette da Ritter) che con il suo sgranare gli occhi e la sua folta chioma e barba rossa riesce a trasmettere allo spettatore lo status di rabbia. La fotografia ovviamente è di bassa qualità con l’aggiunta di fastidiosi fasci di luce fucsia che illuminano la stanza ogni volta che Tom legge una nuova storia erotica dal diario di Leeza, ma tale luce è parte integrante del crescere della rabbia interiore di Tom contribuendo all’atmosfera del momento.

In sostanza, come ogni trash che si rispetti, imperfezioni a valanga ma che gli hanno conferito l’aggettivo di “cult del genere”, molto nostalgico e rivisto oggi (grazie alla Home Movies, ci tengo a risottolineare) può tranquillamente dire ancora la sua camminando a testa alta e impettito senza invidiare nulla agli altri. Da rispolverare e recuperare!