Intervista a Jack Brain
1 – Ciao Giacomo, presentati ai nostri lettori e parlaci un po’ del tuo progetto Jack Brain.
Ciao, grazie mille per lo spazio e l’intervista. Jack Brain è il mio progetto solista che nasce nel 2015 con l’intento di rielaborare le sonorità alternative degli anni ’90. Disco dopo disco si è evoluto pescando da ambiti quali progressive rock, jazz, post punk e industrial, aggiungendo così nuovi elementi e influenze al sound principale che rimane sempre quello alternative rock. Dal 2017 ad oggi sono stati pubblicati ben otto lavori e l’ultima uscita, ovvero Shadow Archetype, è caratterizzata da un sound elettronico e ipnotico che si rifà al trip hop e alla scena di rock elettronico anni ’90.
2 – Il tuo ultimo album si distacca maggiormente dall’alternative rock/grunge degli esordi. Come mai questa scelta?
Sentivo il bisogno di scrivere brani più diretti e comunicativi e anche il desiderio di sperimentare con sonorità più moderne.
3 – Sei al settimo album in studio. Vogliamo fare un bilancio della tua carriera fino ad ora?
Sono molto contento di quanto ho realizzato finora come Jack Brain. Alcuni dischi mi soddisfano in pieno come il doppio The Seeker/Jack Brain o i più recenti Midnight Songs e Il Chimico dei Misteri, però mi piacerebbe spingermi oltre e realizzare qualcosa di davvero originale e unico. So che posso ancora imparare molto ed esplorare nuovi territori in ambito compositivo.
4 – Quali sono i tuoi obiettivi come artista?
Il mio obiettivo è sempre stato quello di scrivere grande musica e di riuscire a realizzare almeno un disco importante per la scena underground. Non so se ci sono riuscito finora, continuerò comunque a sperimentare ed esplorare nuove soluzioni e idee per crescere e far evolvere il mio sound.
5 – Chi è Jack Brain nella vita normale?
Direi di non essere il classico musicista rock con borchie, piercing e tatuaggi che si atteggia tutto il giorno. Ho un aspetto da bravo ragazzo e sono timido e tranquillo, ma la mia storia è piuttosto unica e travagliata.
6 – Parliamo del singolo estratto da questo album, ovvero “Nike”.
“Nike” è un brano in cui ho voluto sperimentare con due stili musicali differenti: il post punk e il trip hop. Dal punto di vista musicale mi sono ispirato ai Prodigy e ai loro ritmi frenetici accompagnati da chitarre rock incisive, mentre dal punto di vista vocale ho preso come riferimento Ian Curtis e il suo stile introspettivo.
7 – Stai già lavorando a del nuovo materiale e come pensi si evolverà il tuo sound?
Ancora non ho iniziato a pensare al prossimo disco, ho composto tantissimo in questi anni e mi sono preso una piccola pausa aspettando la giusta ispirazione. Non voglio forzarla perché non sarebbe produttivo, le idee più interessanti arrivano sempre quando meno te l’aspetti.
8 – Sei polistrumentista, quale strumento ti appartiene di più?
Nasco come chitarrista e ho sempre scritto partendo con questo strumento, quindi la chitarra senza ombra di dubbio.
9 – Un saluto, concludi come vuoi!
Grazie mille ancora, lascio il link del mio nuovo disco Shadow Archetype per chiunque fosse curioso: https://jackbrain.bandcamp.com/album/shadow-archetype