Christmas with the Dead di Joe R. Lansdale.

La Redazione GHoST segnala l’uscita dell’edizione “pocket” di Christmas with the Dead, un volume che contiene il racconto dello scrittore americano Joe R. Lansdale e la sceneggiatura cinematografica scritta da Keith Lansdale.

Negli ultimi due anni Calvin è rimasto solo, dopo che una tempesta elettrica ha ridotto in zombie tutti coloro che l’hanno osservata, comprese sua moglie e sua figlia. Due lunghi, solitari anni trascorsi barricandosi in casa, salvo sporadiche incursioni in città per procurarsi l’indispensabile per sopravvivere… Ma oggi, finalmente, Calvin decide che il Natale sarà festeggiato!

Si avventura nel locale supermarket per prendere un nuovo albero e altre decorazioni, trovandosi naturalmente a scontrarsi coi famelici morti viventi che si aggirano ovunque. Sulla via del ritorno, decide di salvare un povero cane che, come lui, sta fuggendo per salvarsi la vita. I due si ritroveranno quindi a lottare assieme contro le orde mostruose, col miraggio di poter poi assaporare, nonostante tutto, la dolce atmosfera del Natale…

SCHEDA TECNICA
Titolo: Christmas with the Dead
Autore:  Joe R. Lansdale, K. Lansdale
Editore: Weird Book
Collana: I narratori del buio
Genere: Romanzo
Pagine: 152
Prezzo: 17,90 €
Formato: 15 x 22 cm
ISBN: 979-12-81603-06-6




Reversum di La Menade

La Menade è una formazione tutta al femminile che torna nel 2023 col suo terzo album, “Reversum”, totalmente con liriche in inglese, e questo è il primo cambiamento sostanziale rispetto al passato, dove veniva usato l’italiano o entrambe le lingue. L’altro cambiamento abbastanza importante sta nel sound, questa volta cupo e introspettivo, che va ad abbracciare sì l’alternative metal, ma come se fosse ammantato della tristezza, dell’apatia e del nichilismo di generi come il grunge, la darkwave e il post punk. 

Il disco infatti sembra unire sotto un unico tetto infuenze derivanti da band più prog-elternative come ultimi Opeth, Tool e Porcupine Tree, per unire poi questo aspetto ad un qualcosa che rimembra maggiormente il passato della band, quindi un rock/alternative metal che pesca da band come Seether, Bush, Nirvana e Deftones. L’uso dei synth va ad aggiungere malinconia e senso di abbandono ad un disco che già nelle chitarre e nella voce trova terreno fertile per esprimere disagio e scoraggiamento. Non si ha mai la sensazione che vi sia un benchè minimo spiraglio di sole in questo album, e viene da chiedersi il perchè di cotanta tristezza…

In generale il disco quindi è come un diario di bordo di tre ragazze che forse non hanno più molte speranze nel futuro e nel presente, e che riescono a portare all’ascoltatore un messaggio piuttosto negativo. Sebbene tutto sia un po’ mesto e sfuggente, la band comunque non perde l’occasione di graffiare in più occasioni, e quindi in questi frangenti è più semplice scorgere quello che erano prima di incidere questo “Reversum”, che è comunque un disco di spessore elevato e che ci riporta alla poetica disperata di leopardiana memoria.




Le produzioni di Andrea Ricca

Dopo l’apprezzamento di pubblico con oltre 50 milioni di visualizzazioni online e la distribuzione negli Stati Uniti su Amazon Prime Video, le produzioni sci-fi/horror di Andrea Ricca ricevono anche recensioni e valutazioni positive da parte di riviste internazionali che ne hanno lodato la creatività e l’originalità.
Ne hanno infatti parlato: CIAK, MYMOVIES, MOVIEPLAYER, CINEBLOG, IL MATTINO, SCREEN WORLD, NOCTURNO, FILM TV, STARBURST MAGAZINE, RADIO TIMES, DREAD CENTRAL,SCREAM HORROR MAGAZINE, SFX UK, RUE MORGUE, FILM THREAT, HORROR NEWS, FANSIDED, HORROR FUEL, FILM NEWS UK, GOREZONE, HORROR SOCIETY, HORROR FIX, BLOODY DISGUSTING e molti altri.
Tra i lavori più visti ricordiamo Aliens Night e Spider Danger mentre per tutte le novità, ulteriori informazioni e visione gratuita di tutti i corti di Andrea Ricca è possibile collegarsi direttamente al sito dell’autore:

http://www.andrearicca.it




Grotesque – Storie di mostri di Lee Murray

La Redazione GHoST segnala l’uscita de Grotesque – Storie di mostri di Lee Murray.

«Si trattava di Giraldy, però era a malapena riconoscibile: supino, sul terreno fangoso, appariva tinto di blu, avvolto dalla testa ai piedi in una spessa melma viscosa. Opaco, sotto un reticolo di filamenti bianchi, quel bozzolo glutinoso mi ha fatto venire in mente le uova di rana, con il loro rivestimento gelatinoso, o forse la preda di un ragno, avviluppata per essere poi consumata con comodo…»

Attraverso questi racconti, la pluripremiata autrice neozelandese Lee Murray ci accompagna a fare la conoscenza dei più raccapriccianti mostri partoriti dalla sua incontenibile fantasia, creature che emergono dai folkloristici abissi della sua terra, da imprevedibili contaminazioni con reali eventi storici o dai timori che da sempre l’umanità cova nello scrutare l’orizzonte dei possibili futuri che ci attendono.

Tra mostruosità colossali e sanguinarie emerse dalle acque, inarrestabili orde di morti viventi e corpi devastati da mutazioni, questa raccolta – vincitrice nel 2020 del prestigioso Bram Stoker Award – spalanca il sipario sul liberatorio spettacolo dell’orrore. Perché comunque, ci si creda o no, i mostri esistono

Grotesque – Storie di mostri
Autore:  L. Murray
Editore: Weird Book
Collana: I narratori del buio
Genere: Antologia
Pagine: 256
Prezzo: 21,90 €
Formato: 15 x 22 cm
ISBN: 979-12-81603-07-3




De Wasted dei Don Gastro

I Don Gastro si affacciano nel panorama doom/stoner italiano con questo full-length intitolato “De Wasted” che mette in mostra una band già collaudata per poter intraprendere una carriera a livelli più che apprezzabili e anzi, se sapranno limare alcune incertezze e rendere il proprio sound ancora più interessante, penso che ne vedremo delle belle.

In ogni caso “De Wasted” gode di una produzione matura e pulita, e di una prestazione globale della band più che convincente e in molto tratti bella vigorosa. Talvolta la band si perde un pochino, nel senso che certe canzoni sono veramente troppo lunghe per poter attecchire su un pubblico sempre meno attento a certe digressioni e “lungaggini”, ma tutto sommato la band cerca di non suonare uno stoner/doom convenzionale, aggiungendo quel tocco sperimentale e psichedelico che fa in modo che ogni brano abbia almeno qualche colpo di scena e delle sorprese al suo interno.

Quindi potremmo tranquillamente dire che lo stoner e il doom sono generi di massima per descrivere la proposta dei Don Gastro, ma si tratta solo di categorie per inquadrare una band che suona un po’ come la versione sabbathiana dei The Doors, Rush o dei Deep Purple e di tutta quella scena prog-rock psichedelica degli anni Sessanta e Settanta, perchè abbiamo diversi brani che vanno oltre i dieci minuti e cercano di riportarci in tempi in cui le canzoni spesso si lasciavano andare e diventavano vere e proprie suite. 

Occhio però al cantato, che poco ha di melodico e convenzionale, ma lasciamo scoprire a voi questo album consigliandovene l’ascolto.

DON GASTRO “De Wasted”
Autoprodotto, 2023