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[…]A volte il vecchio mi permetteva di venire a trovarlo al lavoro, quando stava mettendo in piedi l’attività. Durante l’era precambriana, il suo laboratorio era proprio in cima alla strada, non lontano da qui.[…]
Alan Moore è un fumettista e scrittore britannico, nato a Northampton il 18 novembre 1953, considerato da molti (me compreso) uno dei più grandi e influenti autori di fumetti di tutti i tempi.
Watchmen, V per Vendetta, From Hell, La Lega degli Straordinari Gentlemen e Swamp Things: Moore è conosciuto per il suo approccio complesso e ambizioso alla narrazione, per l’attenzione ai dettagli e la capacità di creare personaggi memorabili. Le sue opere hanno avuto un impatto significativo sul mondo del fumetto e hanno ispirato generazioni di autori e lettori (purtroppo per tutti, me compreso)
Personalmente, da membro del Culto Lovecraftiano, non posso non citare Funghi di Yuggoth e altre colture, Neonomicon e Providence e il racconto Il Cortile contenuto nella raccolta Saggezza Stellare.
Oltre ai fumetti, Moore ha scritto anche romanzi (La voce del fuoco, Jerusalem e The Great When), racconti e testi musicali. Se, per sbaglio, ancora non lo conoscete, correte ai ripari!
Passiamo alla nostra recensione: Illuminations – I racconti fantastici
Cito dalla presentazione del libro: Dalla fantascienza all’horror, passando per il fantastico e la satira pungente, Alan Moore si destreggia sapientemente tra generi, stili e registri diversi, per dipingere quadri rischiarati da illuminazioni folgoranti, squarci di una realtà solo apparentemente inverosimile, che spesso riesce a superare anche le fantasie più sfrenate.
Illuminations, edito dalla Fanucci Editore e tradotto da Tessa Bernardi, è una raccolta che mi ha lasciato interdetto, lo ammetto. Non tutti i racconti mi sono piaciuti, anzi, alcuni mi hanno lasciato spiazzato. Ma lo vedrete nello specifico.
Lo stile è raffinato, elegante e immaginifico. I racconti prendono vita da intuizioni brillanti che spaziano dalla fantascienza al weird classico, passando anche per il noir e lo stile fumettistico. Analizziamoli per bene.
La Lucertola Ipotetica si svolge in un’ambientazione fantastica che evoca atmosfere oniriche, trasportando il lettore in un vero e proprio viaggio all’interno di un sogno (oppure un incubo). Sebbene la storia si concentri principalmente su un unico luogo, Moore sapientemente inserisce alcuni sprazzi che ci permettono di comprendere meglio il contesto high-fantasy in cui si svolge la vicenda. Se trasposta in graphic novel, l’opera di Moore risulterebbe a mio avviso, indubbiamente portentosa, un caleidoscopio tetro con sprazzi di giallo (leggendolo, capirete il mio riferimento). La trama narra le vicende di una bambina di nome Som-Som, ceduta alla “Casa senza Orologi”, un luogo di piacere e dissolutezza. All’interno di questo contesto permeato di eros e magia, il destino di Som-Som si rivela tanto prestigioso quanto singolarmente orribile. La bambina diviene, infatti, la chiave d’accesso del lettore a una storia di amore che trascende i confini di genere, ma che allo stesso tempo si configura come una relazione tossica e destinata a un finale amaro come il veleno. Moore dimostra grande abilità nel descrivere l’atmosfera erotica quando necessario, ma anche nel delineare con maestria il malessere umano, intrecciando il tutto con il bizzarro e il grottesco del setting che ci viene presentato.
Nemmeno Leggenda è un racconto incentrato su un gruppo di appassionati dell’occulto che si riuniscono regolarmente per discutere di fenomeni paranormali e condividere le proprie esperienze. I protagonisti sono persone comuni, a tratti quasi misere nelle loro difficoltà quotidiane e nelle complesse relazioni personali. La narrazione esplora temi quali la realtà della quotidianità, la percezione delle relazioni interpersonale e i confini tra il normale e il soprannaturale. Moore utilizza una prosa ricca e suggestiva per creare un’atmosfera decisamente anomala, mettendo in risalto i conflitti e le introspezioni dei personaggi. La struttura del racconto è caratterizzata da due narrazioni che procedono in direzioni opposte. Questo approccio narrativo ha reso necessario rileggere l’intero racconto una volta giunti al finale, per assicurarsi di aver colto appieno il significato della storia.
RecensirePosizione, Posizione, Posizione (nota: sarebbe stato meglio lasciare il titolo originale Location, Location, Location) senza spoiler è davvero un’impresa ardua, dato che la trama si basa su un rovesciamento narrativo inaspettato e sconvolgente. La storia inizia con Angie, un’avvocatessa incaricata di mostrare un immobile, il Civico 18, al suo nuovo proprietario. Durante la visita, Angie si ritrova coinvolta in una conversazione con un uomo di nome Chris, che ben presto si rivela essere Gesù Cristo. Da questo punto in poi, la narrazione prende una piega apocalittica, intrecciando elementi di mitologia religiosa con riferimenti alla contemporaneità, incluso il periodo della Brexit. Moore capovolge la prospettiva tipica, non inserendo il soprannaturale nella realtà quotidiana, ma piuttosto mostrando come la normalità di una giornata possa improvvisamente trasformarsi nella fine del mondo. Senza svelare troppi dettagli, possiamo affermare che questo racconto è un’opera ricca di sorprese e filosofie metafisiche. Moore gioca con maestria con i generi, mescolando fantasy e satira sociale, in un racconto che non mancherà di stupire e coinvolgere il lettore.
Lettura a Freddo si contrappone nettamente alle precedenti opere di Moore, offrendo un’esperienza di lettura decisamente più semplice e quasi rilassante. Lo stile asciutto e scarno di dettagli rende la narrazione scorrevole e veloce (almeno, dopo le letture precedenti), catapultando il lettore nella storia di Ricky Sullivan. Il protagonista del racconto, scopre di possedere un dono particolare: la capacità di rassicurare le persone in lutto spacciandosi per un medium. Questo talento innato si trasforma ben presto in un’impresa redditizia, ma come spesso accade, il successo ha un prezzo. Un errore lungo il tragitto metterà a repentaglio le fragili certezze di Ricky, costringendolo ad affrontare le conseguenze delle sue azioni.
L’improbabile complessità dello stato di alta energia è un’opera letteraria estremamente audace e ambiziosa che esplora i confini della metafisica e della scienza. La definirei senza troppi problemi un “magistrale sconquasso sui primi femtosecondi dell’universo”. La narrazione si presenta come un’ostica e complessa odissea metafisica che mette a dura prova il lettore (perlomeno, io ho fatto molta fatica).
Moore sviluppa il concetto filosofico-scientifico del “Cervello di Boltzmann”, un’ipotesi teorica realmente esistente, all’interno di una cornice narrativa fantastica. Attraverso la sua creatività teologica e magica, apre un possibile paradosso – letterario – su quella metafisica complessa di cui parla Gesù due racconti prima. A mio gusto è un’opera complessa ma sono sicuro che alcuni di voi la troveranno affascinante.
Illuminazioni, racconto che dà il nome alla raccolta, è un’opera emozionante che esplora i temi della memoria, del rimpianto e della perdita. Il protagonista, un uomo in là con gli anni segnato dalle difficoltà della vita, cerca conforto ripercorrendo i ricordi delle vacanze estive trascorse con la famiglia da bambino. Questo viaggio nostalgico, inizialmente dolce e amaro, assume una sfumatura inquietante quando elementi soprannaturali si insinuano nella narrazione. L’autore, attraverso questo racconto, ci invita a riflettere sul pericolo di rimanere attaccati ai ricordi del passato. Il mondo, infatti, va avanti inesorabilmente, nel bene e nel male, e aggrapparsi a ciò che è stato può essere controproducente, amplificando eventuali sofferenze interiori. Mentre un bel ricordo può essere un balsamo per l’anima, il tentativo ossessivo di ricrearlo può rivelarsi persino più doloroso. Nel caso specifico di Illuminazioni, la componente surreale irrompe nella storia come un monito per il protagonista: il passato non può essere modificato e, a volte, è proprio lì ad attenderlo, da qui la componente weird di quest’opera arriva come uno schiaffo a mano aperta, con tutte le sue luci e le sue ombre, pronto ad attendere il protagonista.
E ora Cosa ci è dato sapere su Thunderman. Attendevo l’arrivo di questo romanzo (perché no, non è un racconto) con un misto di entusiasmo e timore, dato che rappresenta il cuore della raccolta sia per l’impegno dell’autore che per le dimensioni (oltre 200 pagine). Thunderman, diviso in venti capitoli, traccia la storia surreale e kafkiana dell’industria del fumetto negli ultimi settantacinque anni attraverso diverse persone, a volte ingenue e a volte maniache, che salgono e scendono nella scala delle carriere. Moore rivela il cuore oscuro e pulsante del business dei supereroi. Questo romanzo(!) si distingue per il suo sarcasmo corrosivo e una trama non-lineare che salta ripetutamente dagli anni Quaranta al presente. Narra la storia di un gruppo di scrittori e disegnatori di fumetti che lavorano per l’editrice American passando per quella di un bambino che sogna i suoi supereroi fino a conoscerli di persona. Le pagine di Thunderman contengono il nucleo centrale della raccolta, nel quale Moore riflette sulla sua carriera di fumettista e sull’universo immaginativo dei supereroi in cui ha lasciato una traccia duratura. Per quanto non abbia apprezzato pienamente l’intero romanzo, non essendo un fan di quel genere di fumetti, ho particolarmente apprezzato il finale. Benvenuti al Satyricon.
In Luce americana – Un apprezzamento Moore realizza un’impresa decisamente degna del suo talento: inventa il protagonista, Harmon Belner, per rendere omaggio alla Beat Generation, creando un autore immaginario di livello eccezionale. Attraverso Belner, Moore compone un poema Beat di alto livello, corredato di dettagliate note a piè di pagina per spiegare i versi e collegarli alle storie reali degli esponenti della Beat Generation.
Descriverlo senza entrare troppo nello specifico e senza fare spoiler è complesso, quindi mi limito a dare un consiglio: come L’improbabile complessità dello stato di alta energia o Thunderman, richiede una lettura attenta e tranquilla, altrimenti rischia di essere compreso solo parzialmente.
Ed, infine, giusto per fare silenzio è concettualmente un dialogo tra due persone, ambientato nell’Inghilterra del Duecento, ai tempi di Re Riccardo. I due protagonisti, colpevoli di omicidio, sono in fin di vita e marciando forzatamente verso la loro destinazione finale, cercano di ricostruire il proprio recente passato. Il finale è ambiguo ma delicato e intrigante.
Concludo affermando che questa raccolta di racconti è destinata a un pubblico che apprezza grandemente Alan Moore. Acquistarla senza avere un’idea di chi sia Moore, senza conoscere minimamente la sua filosofia o la sua storia, è come fare un salto nel buio. A mio gusto, Illuminations si configura come una raccolta di indubbio interesse, che riconferma il talento di Moore come autore letterario di prim’ordine. L’opera è ricca di riferimenti tematici ed esistenzialistici che possono lasciare un segno in chi la legge, confermando quanto ho detto all’inizio: Ne voglio anche il fot***to fumetto!
Illuminations – I racconti fantastici
Alan Moore
Fanucci Editore, 2023
Pag. 502 pagine
Codice ISBN: 9788834744116
Prezzo: edizione cartacea 17,00 €; ebook 9,99 €
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