Bio-Kin – NeXT-Stream 4
Presentiamo, per la collana Avatar di Kipple Officina Libraria, la raccolta di racconti Bio-Kin – NeXT-Stream 4.Quindici autori del fantastico italiano si misurano sul delicato tema della bioetica, sulle nuove frontiere della vita e di ciò che si può ritenere tale.
La
curatela dell’opera è di Lukha B. Kremo, la postfazione di
Sandro Battisti, la copertina di Ksenja Laginja.
SINOSSI
Quella
che vi apprestate a leggere non è un’antologia manifesto del nuovo
visceralmente a spron battuto – o almeno, così potreste credere
che sia – ma un’introduzione al nostro futuro possibile,
apparentemente non troppo difforme dal nostro attuale, eppure ha in
sé i germi di un dissonante spaventoso.
Gli
autori coinvolti in questo progetto hanno saputo portare avanti delle
linee d’immaginazione e confronto con le tecnologie attuali molto
ben realizzate, perciò cosa vi può spaventare ancora di ciò che
avverrà? L’umanità è stata sé stessa per interi millenni –
tralasciando la Preistoria – e ha combinato sfracelli tali da
gettare fango su fango sulla nostra genia: allora non è forse meglio
tentare il divenire stracciando il presente e cercando di rifondare
davvero i nostri pensieri, i corpi, le esistenze, per migliorare un
poco la nostra vita? Rivoltare il tavolo è forse l’unica
possibilità che abbiamo, se non ci crediamo noi, nessuno lo farà al
posto nostro: leggendo queste storie potrete capire che un altro
mondo è possibile, dobbiamo renderlo vivo prima che il marcio
dell’umanità ci sommerga. Il trucco è usare la tecnologia per i
nostri scopi, non per i loro.
ESTRATTO
– dalla prefazione del curatore
Bios
ed ethica, vita e idea della stessa.
È proprio sulla base della nostra concezione di vita (sacra?
inutile? un passaggio della materia?) che derivano le risposte che
diamo alle domande più difficili.
Tra
queste: quando l’essere umano diventa “cosciente”? Al momento
del concepimento, alla nascita o in una qualche fase intermedia, e
quale? Quando la vita del feto è parte della donna e quando non lo è
più?
Non
sempre il processo della morte avviene in pochi minuti, a volte
servono anni, magari passati in stati vegetativi e di coma profondo,
per arrivare al definitivo decesso. Quando è il momento in cui ci si
può considerare morti? Quando accelerare il processo diventa una
pratica naturale o lecita? Basta la volontà di morire?
Clonare
e usare cellule umane a cosa può essere giusto? Curare? Creare
tessuti? Creare un’altra persona?
Il
Dna è una sorta di codice univoco della persona, un identificativo,
direbbe la società tecnocratica, quanto è giusto trasportarlo da
una cellula all’altra?
Cambiare
il sesso è naturale? È lecito? È lecito farlo anche più volte?
Quanto la società che ci circonda influisce sul nostro sentire
sessuale?
E,
in fondo, a quale scopo si pratica una scelta etica? La sacralità
della vita? Il bene inteso come “utile alla società”? L’utile
inteso come profitto?
E
con la tecnologia che ci permette pratiche sempre più sofisticate e
invadenti, cosa cambia?
Per
stare con Socrate, prima della risposta è importante l’approccio
etico, quello che ci sembra migliore sulla base dei fatti e non delle
credenze, e quindi un’idea di base che ci faccia da timone, prima
che questo venga afferrato e controllato da chi prende le decisioni
al posto di chi non le prende.
Quindi
non risposte ai quesiti di cui sopra, ma l’attitudine ad affrontare
le questioni prima che lo faccia qualcun altro al posto nostro.
Ecco
il perché del titolo: “kin”, parentela,
come la intende Donna Haraway, cioè un legame allargato tra i
viventi, una connessione d’intenti che non è una mera bolla, ma un
olobioma che vive di interazioni delle proprie unità biologiche. Il
nuovo “flusso” (la quarta antologia delle serie “NeXT-Stream”)
è quindi qualcosa di più verticale, non il ripetitivo scorrere
dell’acqua di un fiume, ma una corrente piroclastica d’idee senza
alcuna intenzione di essere copia, ma con quella di essere origine di
altre idee, proprio come la lava di un vulcano forma nuova roccia.
LA
QUARTA
Le
vie della fantascienza sono lastricate di tentativi, d’ibridazioni,
di sperimentazioni e immaginazioni oltre la quotidianità,
d’introspezioni che i nostri sensi umani vorrebbero costantemente
porre all’attenzione.
Noi
siamo il nostro tempo e i nostri ricordi, le emozioni e i bisogni, le
paure e le constatazioni, e mai penseremmo che sia possibile rimanere
identici nel futuro già incipiente: abbiamo la sensazione che il
tempo ci priverà in parte della nostra identità, ma forse è solo
perché non abbiamo abbastanza immaginazione per tuffarcisi dentro.
“Bio”,
vita, e “Kin”, parentela, come la intende Donna Haraway, cioè un
legame allargato tra i viventi, una connessione d’intenti che non è
una mera bolla, ma un olobioma che vive d’interazioni delle proprie
unità biologiche.
Il
nuovo “flusso” (la quarta antologia delle serie “NeXT-Stream”)
è quindi qualcosa di più verticale, non il ripetitivo scorrere
dell’acqua di un fiume, ma una corrente piroclastica d’idee senza
alcuna intenzione di essere copia, ma con quella di essere origine di
altre idee, proprio come la lava di un vulcano forma nuova roccia.
GLI
AUTORI
Nicoletta
Vallorani, Elisa Franco, Franco Ricciardiello, Alessandro Pedretta,
Giulia Abbate, Marco Scarlatti, Axa Lydia Vallotto, Helena Velena,
Fabio Aloisio, Giovanna Repetto, Nino Martino, Stefano Spataro, Laura
Scaramozzino, Franci Conforti e Daniele Brolli.
Aa.
Vv., Bio-Kin – NeXT-Stream 4
A
cura di Lukha B. Kremo
Editore:
Kipple
Officina Libraria
Collana:
Avatar
Formato
cartaceo – Pag. 264 – 15.00€ – ISBN 978-88-32179-88-0
Formato
ePub – Pag. 274 – 3.99€ – ISBN 978-88-32179-89-7

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