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VOID “Poem Of An Ordinary Man” (Full-length, Nova Era Records, 2024)

Poem of an Ordinary Man nasce dalla necessità di mettere in musica quel gigantesco avvenimento storico che è il conflitto in Ucraina. Abbiamo iniziato a scrivere la storia di questo uomo la cui vita è brutalizzata dall’esperienza della guerra, proprio due anni fa, al momento dell’invasione. La cosa non è nata per caso perché abbiamo riutilizzato brani che avevano preso vita nel 2014 (The Drone, nato al tempo della guerra in Siria, e The Call) la cui attualità purtroppo non è stata scalfita dal tempo. Il progetto si è sviluppato in maniera molto naturale come un vero concept. Otto capitoli, otto momenti diversi in una storia dove il dolore iniziale per la perdita di un figlio si trasforma nella sofferta speranza per un mondo di pace.” Void

Primo vagito discografico per questa stoner/alternative rock band italiana che affronta il tema della guerra, e nello specifico del conflitto ancora attuale in Ucraina attraverso un concept molto ricercato e pieno di begli spunti, soprattutto musicali. I nostri cercano di rielaborare l’hard rock, perché di questo parliamo in sostanza, con degli influssi tipici del cosiddetto desert sound, ma guai a pensare che questo album sia una copia carbone dei vari Kyuss piuttosto che Queens Of The Stone Age. Si respira la volontà di forgiare un sound proprio, impreziosito da diversi momenti toccanti ben evidenziati da canzoni che spesso e volentieri mantengono toni dimessi. Il reparto vocale è quello che salta subito alle orecchie, ben sorretto dalla voce poliedrica di Marco Mittica, che nell’album ha anche suonato il piano. Gli altri musicisti sono abili nel costruire una base potente e molto vintage, rifacendosi soprattutto all’hard rock e al blues degli anni Settanta, soprattutto per quel che concerne il riffing di Luca Presicci, il quale però con la sua chitarra riesce a creare atmosfere di rara intensità, soprattutto tramite ottimi assoli e un lavoro costante di arrangiamento che rende il sound dei Void caldo ed avvolgente. Ottimo inizio per questa band, segnatevi questo nome.

Tracklist:

01. The Drone

02. The Call

03. The Pawns

04. The Fight

05. The Underdark

06. The Mercenary

07. The Grave

08. The End

Line-up: Marco Mittica – vocals & piano Luca Presicci – guitars Alessandro Ragone – bass Christian Renna – drums

I Void sono un gruppo rock alternativo/stoner. Nati e cresciuti a Bari, i quattro membri (Marco Mittica, Luca Presicci, Alessandro Ragone e Christian Renna) iniziarono le loro carriere musicali separate quasi vent’anni fa, ma si sono ritrovati solo l’anno scorso e iniziano ad abbracciare quello che sembra essere un relazione prolifica tra quattro vecchie anime gemelle. La nuova musica inizia a fluire quasi istantaneamente. In sei mesi il disco è pronto. Otto brani in cui hanno cercato di esprimere il concetto di dolore, tristezza, paura, amore e speranza nella vita di un uomo, civile e non, coinvolto in una guerra. Parlano del presente utilizzando parole e accordi presi dall’eterno potere della musica. A febbraio registrano, mixano e masterizzano tutte le tracce nel Death Star Studio (Cassano delle Murge-BA) guidati dall’esperienza e dalla conoscenza di Marco Fischetti.

Poem of Ordinary Man dei Void
Void

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