Thanksgiving di Eli Roth
Thanksgiving
(USA, 2023)
Regia
e produzione: Eli Roth
Soggetto:
Eli Roth, Jeff Rendell
Sceneggiatura:
Jeff Rendell
Fotografia:
Milan Chadima
Musiche:
Brandon Roberts
Montaggio:
Michele Conroy, Michel Aller
Cast:
Patrick Dempsey, Rick Hoffmann, Gina Gershon, Milo Manheim
Produzione:
Spyglass Media Group, Dragonfly Entertenaiment,Electromagnetic
Production
Distribuzione:
Eagle Pictures
È il giorno della festa del ringraziamento negli USA e a Plymouth, come in tutte le città americane, le famiglie si stanno per riunire intorno alle loro tavole imbandite con l’immancabile tacchino ripieno. Ma è anche la notte del Black Friday al Right Mart, e i dipendenti del centro commerciale a fatica riescono a contenere la folla che attende con impazienza che si aprano le porte… ma quando uno di loro vede un gruppo di ragazzi entrare da una porta sul retro per mettere le mani sui prodotti scontati, la folla butta giù le transenne, sfondando le porte e creando una catena di incidenti mortali senza curarsene, avventandosi sui prodotti in saldo. A un anno esatto da quella tragedia, il proprietario del centro commerciale vuole ritentare di nuovo l’apertura la sera del Ringraziamento, ma a quanto pare a qualcuno la cosa non va giù. Un uomo misterioso armato di ascia e con la maschera del religioso britannico John Carver sta seminando cadaveri in giro per la città. Che abbia a che fare con gli incidenti di un anno fa? E le vittime sono anche loro legate a quella tragedia?
Nato
come fake trailer per il film Grindhouse del 2007, Eli Roth
(regista che non ha bisogno di presentazioni) nel 2023 ne realizza il
film completo. Da buon nostalgico del cinema di una volta, dopo aver
riportato sul grande schermo il sottogenere cannibal nel 2013
con The Green Inferno, questa volta lo fa con lo slasher
in stile Halloween e Black Christmas
scegliendo però come celebrazione quella della Festa del
Ringraziamento (che si tiene il 4° giovedì di novembre). Il regista
fa immergere subito lo spettatore nell’atmosfera della festa,
introducendo gradualmente i vari personaggi che verranno coinvolti
nello svolgersi degli eventi, tra cui il classico gruppetto di
liceali stereotipati e pieni di cliché. Con un velato messaggio di
denuncia sociale volto al consumismo, Roth ci regala una scena
del supermercato in cui viene messa in evidenza la natura animale
dell’essere umano, egoista e non curante di ciò che gli accade
intorno (purché le cose a lui filino liscio) con un susseguirsi di
incidenti alla Final Destination che fungeranno da espediente
per gli omicidi che avranno luogo ad un anno da quel fattaccio.
Quindi individuare l’assassino, per fortuna, non sarà facile in
quanto chiunque è sospettato nonché difficile sarà fare
collegamenti con ognuna delle persone morte durante “la notte degli
sconti”. Ma nonostante i vari sospettati comincino a cadere (o
scomparire senza lasciare traccia) uno ad uno, continua comunque ad
essere difficile individuare il colpevole, e questo è frutto di una
sceneggiatura solida ed ambiziosa nonostante a tratti presenti
momenti prevedibili ma tipici degli slasher. Gli effetti speciali
molto artigianali rendono abbastanza credibili gli omicidi, eseguiti
tra l’altro con molta originalità e brutalità dall’assassino il
quale esteticamente non presenta nulla di particolare, se non quella
di un abbigliamento molto legato alla tradizione della cittadina di
Plymouth (giusto per mantenere intatto il tema della festa). Il cast
svolge bene il compito assegnatogli, quanto basta per dare il più
possibile credibilità agli eventi, specialmente i giovani ragazzi
interpretati da attori con poca esperienza. Tra gli attori con più
esperienza si segnala Patrick Dempsey (ricordato negli horror
Il Gelato Che Uccide, Scream 3), Gina
Gershon (con un vasto curriculum non horror) e Rick Hoffman
(vecchia conoscenza di Roth in Hostel). Finale
movimentato che accompagnerà lo spettatore allo scioccante epilogo.
Eli Roth ha fatto centro anche questa volta, regalandoci un prodotto di grande intrattenimento, con tanta violenza gratuita della quale non se ne ha mai abbastanza. Il ringraziamento qui non è solo una questione di festività, ma è volto a Quentin Tarantino che in quel lontano 2005 preparò la rampa di lancio a Roth… col risultato che di lui non possiamo farne più a meno. Buona visione, quindi!
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