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Il terzo numero della rivista WEIRD è un viaggio visionario attraverso i territori del fantastico e del surreale, un’antologia che si distingue per la qualità e la varietà delle storie proposte. Questo numero, forse più di tutti i precedenti, riesce a coniugare il fascino della narrativa classica con le pulsioni moderne, offrendo al lettore un’esperienza letteraria intensa e stimolante.
Apre il numero il racconto di Lord Dunsany, Lo scudo di Atena, che è una delle gemme più preziose di questa raccolta. Dunsany, maestro della mitologia, trasporta con maestria l’antico nel mondo moderno, creando un intreccio dove le leggende del passato si incarnano nella realtà contemporanea. La figura mitologica che rivive in una metropoli odierna diventa il simbolo di una collisione tra il sacro e il profano, tra il tempo immutabile della leggenda e il frenetico presente. Dunsany riesce a rendere questa fusione non solo credibile, ma straordinariamente evocativa, facendo vibrare ogni parola di un’energia arcana che continua a riecheggiare anche dopo la lettura.
Con Il siero del dottor White di Charles Birkin, l’atmosfera si fa più cupa e claustrofobica. Birkin esplora le conseguenze nefaste di un esperimento scientifico sfuggito al controllo, trascinando il lettore in un vortice di terrore e incertezza. Il racconto è un monito inquietante sui limiti dell’arroganza umana e sulle zone d’ombra della scienza, un’angoscia che si insinua lentamente, crescendo di intensità fino a diventare insostenibile.
Donald Wandrei, con Progenie degli Abissi, ci conduce invece in una narrazione che deve sicuramente qualcosa ai racconti di ambientazione marina di William Hope Hodgson. La sua storia, che intreccia avventura marina e horror cosmico, rievoca il terrore primordiale delle profondità oceaniche. L’influenza di Hodgson si avverte nella descrizione delle acque insondabili e nel senso di minaccia incombente, ma Wandrei riesce a fare sua questa eredità, creando un racconto che si distingue per la sua intensità viscerale e per la capacità di evocare immagini disturbanti che restano impresse nella mente del lettore.
Il racconto di Thomas Mann, L’armadio (Der Kleiderschrank), rappresenta una curiosa deviazione rispetto alle opere più conosciute dell’autore tedesco. In apparenza, potrebbe sembrare un episodio minore nel corpus di Mann, ma una lettura attenta rivela che si tratta di un racconto ricco di sfumature e profondamente in linea con il suo stile. Mann, noto per la sua attenzione ai dettagli e alla psicologia dei personaggi, qui utilizza il simbolismo dell’armadio come punto di partenza per una narrazione che oscilla tra il quotidiano e l’onirico. Si tratta di un’abile costruzione dove l’accumulo di dettagli non è mai fine a se stesso, ma serve a creare un’atmosfera di crescente inquietudine. La donna che appare misteriosamente nell’armadio del protagonista non è solo una figura fantastica, ma incarna le tensioni latenti e i desideri repressi, portando alla luce i lati nascosti dell’animo umano. Mann, con la sua prosa elegante e stratificata, riesce a dare vita a un racconto che, sebbene breve, lascia una forte impressione, giocando abilmente con i confini tra realtà e immaginazione. L’armadio è, in definitiva, un testo che sorprende per la sua profondità nascosta, e che dimostra come anche in una forma più breve e meno convenzionale, Thomas Mann sappia esplorare temi complessi e universali. Questo racconto arricchisce il terzo numero di WEIRD, confermandone la varietà e l’eclettismo, e offrendo ai lettori un’altra prospettiva affascinante sulla narrazione fantastica.
La Benedizione degli Arti Fantasma di Carlo Salvoni aggiunge un tocco di surrealismo e umorismo macabro alla raccolta. Salvoni, con il suo stile eclettico e sorprendente, riesce a divertire, rabbrividire e far riflettere allo stesso tempo, offrendo una storia che è un vero e proprio affresco di stranezze, capace di riflettere con intelligenza e ironia sulle idiosincrasie della società e dell’arte.
La presenza di Mildred Clingerman in questo terzo numero di WEIRD infine è un vero e proprio gioiello per gli amanti dello slipstream, e il suo racconto La Zona Ignota rappresenta uno dei momenti più alti dell’intera raccolta. La Clingerman ci conduce in un territorio psicologico sfumato e ambiguo, dove la distinzione tra realtà e immaginazione è sempre più labile, e i confini dell’esperienza umana vengono messi alla prova. La Zona Ignota è una testimonianza potente del suo talento visionario. Questo racconto arricchisce ulteriormente un numero già straordinario di WEIRD, portando il lettore a confrontarsi con i misteri più insondabili della mente e dell’esistenza.
Questo terzo numero di WEIRD si conferma una raccolta imprescindibile per chiunque ami la narrativa fantastica e desideri esplorare le frontiere più estreme dell’immaginazione. Ogni racconto è una porta aperta su un mondo nuovo e inquietante, un invito a scoprire le infinite possibilità della fantasia, e a immergersi in storie che, pur sfidando la logica, riescono a toccare le corde più profonde dell’animo umano. Come di consueto troviamo poi delle dettagliate schede degli autori a cura di Pietro Guarriello.
Weird 3
Autori vari
Editore: Dagon Press
Codice ASIN: B0D9QRPC9B
Pag. 192
Prezzo: 12,90 €
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