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[…]«Che cosa sei, tu?» riuscì a mugolare, mentre Andrea strofinava lascivamente le labbra sottili sul suo collo. «Io sono tutto», gli sussurrò, «E anche niente. Sono stasi. Sono eternità, sono potenziale. Sono Dio, e anche il Diavolo. Sono tutto ciò che voglio essere, tutto, nello stesso momento.» […]
Il sangue è vita è un’antologia di racconti orrorifici che ha lo scopo di omaggiare il maestro Bram Stoker. La raccolta è stata prodotta da Sága Edizioni, una casa editrice indipendente e al femminile, nata nel 2021 ma decisamente agguerrita, con molti titoli nel proprio arsenale e una forte presenza in numerose fiere di settore. I nomi delle collane sono richiami ai vari pantheon religiosi; in questo caso, la raccolta appartiene alla collana Tartaros.
L’opera si apre con una prefazione dell’editrice Giulia Previtali, che offre una panoramica dell’antologia. Previtali ci fornisce una guida essenziale alla lettura, delineando il concetto di Dracula, oltre al personaggio letterario ma anche come elemento simbolico e presentando gli autori che hanno contribuito a reinventare questa figura iconica della letteratura gotica, e/o ispirandosi ad altri capolavori dello scrittore irlandese.
Adesso analizzeremo i singoli racconti:
Il regno del verme bianco di Fulvio Giachino, primo racconto dell’antologia, narra le vicende dello studente Gianni Rossi, tesista italiano in viaggio verso Fatfield, nel nord dell’Inghilterra, alla ricerca di informazioni per la sua tesi sui miti, le leggende e la simbologia del serpente nella cultura umana. Il tema centrale è il verme di Lambton, una creatura leggendaria del folklore inglese, leggenda alla quale Bram Stoker si ispirò per il suo romanzo La tana del verme bianco. Il protagonista viene subito guardato con diffidenza dalla popolazione locale e non passa molto tempo prima che allucinazioni invasive inizino a scatenare scenari di terrore nella sua mente. Una lenta e inesorabile discesa onirica nell’abisso, pregno di antichi segreti, ha il sopravvento.
Il racconto è gradevole, unendo narrativa a varie leggende folkloristiche e mitologiche. Ho particolarmente apprezzato l’inserimento di uno degli orpelli creati da Robert Howard all’interno dei miti di Cthulhu.
I Canti nel giardino di Dario di Gesù, ambientato in Inghilterra nel 1861, presenta una narrazione divisa in due parti: un colloquio epistolare e pagine di diario, che si amalgamano offrendo due prospettive diverse di persone che condividono lo stesso tetto, vivendo esperienze contemporanee ma estremamente differenti. Una povera vedova e un cacciatore: cosa possono avere in comune? Non entrerò nei dettagli della storia, perché merita di essere letta senza troppi spoiler. La scrittura dell’autore è ricercata e curata, lo stile scelto si adatta perfettamente al tono della narrazione, e anche i pochi dialoghi sono ben integrati nel contesto generale. È uno dei racconti che ho apprezzato maggiormente all’interno dell’antologia, e ho trovato il finale particolarmente riuscito
In Assenzio di Maddalena Marcarini, l’autrice ci catapulta in un setting degno della più sporca delle “Milano by night”. La storia parla di un ragazzo di nome Ivan, uscito di casa alla ricerca di alcool, che entra in un locale e incontra un essere tanto magnifico quanto ambiguo, di nome Andrea, neutro tanto quanto il suo aspetto androgino. Un incontro che innesca una spirale discendente di terrore. Lo stile di scrittura è immersivo e graffiante; per vari secondi ho immaginato questo racconto come una potenziale sessione di gioco ambientata nel Mondo di Tenebra. Il finale mi ha lasciato con una crescente sensazione di ansia, mista al desiderio di risposte.
Il servitore del male di Saverio Calibano narra la storia di due personaggi, Lord Necurat e il suo servo Pyotr. Il lord porta al suo castello un ritrovamento proveniente dal deserto, che custodisce gelosamente e, aiutato dal suo servitore, cerca di svelarne gli oscuri segreti. Questa storia, che oscilla tra un ricordo e il presente in cui è ambientata, è scritta con maestria e, sebbene non sia particolarmente lunga, riesce a catturare il lettore. Ho particolarmente apprezzato lo stile utilizzato per questo racconto e, anche in questo caso, ho trovato il finale molto soddisfacente.
Lettera d’addio di Sergio L. Duma è narrata in terza persona e ci presenta la giovane inglese Lucy, che scrive a un caro amico. In questa missiva Lucy racconta alcuni eventi significativi della sua vita e dell’arrivo di Lady Geraldine, una figura misteriosa che sconvolgerà il suo equilibrio. La narrazione epistolare si alterna a dialoghi vivaci, creando un’atmosfera intima e coinvolgente. La lettera si trasforma gradualmente in una confessione, dove Lucy rivela i suoi sentimenti più profondi. Verso la fine rivolge all’amico un consiglio sincero e appassionato, frutto delle sue dolorose esperienze. Non posso svelare i dettagli di questo consiglio che mi ha profondamente toccato.
Lady of Shadow di Lady Midnight narra la storia della giovane Isabel. Anticamente, per evitare il massacro delle povere genti, un sacerdote strinse un patto con creature oscure: ogni cento anni, una donna del casato Beaumont sarebbe stata data in sposa al primogenito dei Draculea. La giovane Isabel è colei a cui toccherà questo destino e si reca nell’oscuro palazzo dove è attesa dal suo signore Dracula, ma decisamente le cose non andranno come previsto. Questo racconto, il più breve dell’antologia, mescola non solo il mito dei vampiri ma anche quello del mondo fatato. Un colpo di scena inaspettato, non saprei come altro definirlo.
Anche i bambini muoiono di Samuele Fabrizzi è una storia breve che tratta di una ragazza madre e del suo giovane figlio. Ambiente familiare disagiante tipico di un ceto estremamente basso, nel quale la donna si ritrova a fare la prostituta e avere in casa, spesso e volentieri, ospiti maschili. Un giorno, lei si invaghisce di un uomo molto più anziano, che porterà a casa, e insieme scopriranno un’amara verità. Lo stile di scrittura di Fabrizzi mescola un tocco amaramente moderno alla narrazione decadente. Molto gradito il colpo di scena finale.
L’isola che non esiste di Cristiano Di Biasio narra la vicenda del detective James Connors, intento a braccare un boss della malavita. In un contesto noir degli anni ’30, si ritrova coinvolto in un delirio tra realtà e onirico, ricco di visioni di sangue. Molto apprezzato il ritmo della narrazione.
Ineluctable, non firmato dall’autore, chiude l’antologia. Racconta la storia di George, un medico di bellezza quasi aliena, frequentatore di bordelli. Insieme al collega Henry, pratica l’arte chirurgica, che all’epoca era ancora malvista. Una sera, però, accade qualcosa di inaspettato che cambia completamente la vita del protagonista.
In conclusione, questa antologia non si limita a omaggiare il grande maestro Bram Stoker, ma rappresenta anche un’opportunità preziosa per un gruppo eterogeneo di autori italiani, alcuni dei quali già consolidati all’interno del panorama letterario weird. Ciascun autore ha modo di esprimere la propria visione e sensibilità artistica, confrontandosi con il fascino oscuro e intramontabile del gotico. I racconti, nove in tutto, presentano stili narrativi distinti, ma tutti accomunati da un sottile filo conduttore che richiama l’atmosfera inquietante e misteriosa, rievocando quella tensione emotiva e quell’estetica decadente che tanto caratterizza questo genere letterario.
Il Sangue è vita
Autore: AA.VV.
Editore: Sága Edizioni
Collana: Tartaros
Pagine: 194
ASIN: B0D36F8FPS
ISBN-13: 979-1280523822
Costo: 15€
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