Hits: 201

Un paio di giorni fa ho fatto gli auguri di buon compleanno a Gianni Solazzo, collaboratore del Club GHoST dal 2019 al 2021, sul suo profilo Facebook. Non ci sentivamo da parecchio. Mi ha risposto la sorella dicendomi che Gianni non era più tra i viventi da almeno un anno. Un incidente in bicicletta. Una casualità, come ne accadono tante, che conduce dalla vita e alla morte in un battito di ciglia.

Gianni ha collaborato con il Club GHoST (il portale, non il blog su cui sto scrivendo) principalmente con recensioni di fumetti ma scriveva anche di libri e cinema. Erano la sua vita.

Amava la nona arte in tutte le sue declinazioni, dal fumetto seriale a quello d’autore e ai graphic novel. Dotato di particolare sensibilità artistica, sapeva cogliere con invidiabile acutezza il valore di un’opera. Le sue recensioni non erano mai banali ma ricche di spunti e intuizioni originali. Moebius, Dino Battaglia, Sergio Toppi sono solo alcuni dei grandi autori di fumetti che Ganni ha recensito. Ma si occupava anche dei giovani autori meno famosi. E qui ricordo la sua umanità e sensibilità particolari. Quando recensiva un graphic novel di un giovane autore non era mai distruttivo ma sempre costruttivo: anche se l’opera non lo convinceva del tutto, trovava sempre qualcosa di positivo da mettere in rilievo. Non era affatto spavaldo e arrogante. Tanto meno tronfio della propria cultura. Perché Gianni era una persona colta e competente come poche. Di formazione prevalentemente teatrale (era attore, regista e drammaturgo) amava anche il cinema, le serie tv, i fumetti e la letteratura. Ha scritto e diretto decine di spettacoli teatrali, recitando in tutta Italia e in diversi paesi europei.
Nel corso della sua carriera ha frequentato decine di corsi di formazione. Tra i più rilevanti quelli con Marco Baliani, Carlo Formigoni, Iva Hutchisnson, Sannie Fratellini, Stefano De Luca. Fondò la Compagnia Cresta a Taranto e ha lavorato per le compagnie Ruotalibera Teatro di Roma e Pandemonium Teatro di Bergamo.

A me resta il rimpianto di non averne approfondito la conoscenza, oltre le mail e messenger.

Non so se Gianni aveva un credo religioso. Ma voglio pensarlo ancora vivo, in qualche modo. Comodamente seduto in poltrona a godersi un fumetto, a guardare un film o a leggere un libro. Questo, in fondo, è il paradiso che si addice a chi ha amato in vita l’arte in tutte le sue forme. Gianni, ne son sicuro, si muove ora negli spazi bianchi tra una vignetta e l’altra, tra mondi fatti di parole e nelle dimensioni altre formate da immagini in movimento. Ciao, Gianni.

Gianni Solazzo

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.

image_pdfScarica in PDFimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *