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[…] Chissà quando avrebbe trovato un’altra ora libera dal suo attuale lavoro, per andarsene a cercare un altro. Quando avrebbe potuto riprovarci? Se poi qualcuno – chissà chi, ma lui lo immaginò per puro, estremo pessimismo –avesse riferito al suo principale che lui aveva cercato di trovarsi un altro impiego, quello a sua volta l’avrebbe cacciato a calci sui denti, per dimostrare di non essere da meno di altri. Beata (?) incoscienza […]

Elucubrazioni a buffo! – nuova edizione di Marco Settembre, edito come Self Publisher – è un testo dalla forte impronta umoristica e surreale, caratterizzato da una narrazione volutamente caotica e paradossale, capace di catturare il lettore attraverso l’assurdità delle situazioni.
Il racconto Visite inattese apre l’opera presentando un contesto di degrado e squallore che fa da sfondo a incontri improbabili e dialoghi grotteschi. Craig Foster, protagonista apparentemente apatico e disilluso, è affiancato da personaggi altrettanto eccentrici, come Randy Bloom, rappresentante frustrato, e Venceslao Prosdòcimi, individuo paranoico e impulsivo. Le interazioni tra questi personaggi generano un umorismo nero che mette in risalto l’assurdità della condizione umana, alternando situazioni comiche a momenti di profonda amarezza. La figura femminile di Isadora Sbletchen, creatura surreale dall’aspetto quasi fantascientifico, introduce un ulteriore elemento di follia nella trama, rendendo il racconto un susseguirsi imprevedibile di eventi. La presenza di elementi quotidiani, come il gas, il cibo bruciato e la televisione, viene enfatizzata fino al paradosso, amplificando il senso di tragicomica decadenza esistenziale.
Petunia, invece, offre una narrazione più intima e psicologicamente complessa, attraverso la storia della giovane protagonista, quasi diciassettenne, che affronta un momento di crescita e distacco doloroso. Attraverso una lettera crudele indirizzata a Mariotto. Settembre esplora temi legati alla classe sociale, all’identità e alla sottile crudeltà delle dinamiche familiari. Il linguaggio ricercato e l’uso di simboli, come i pesci rossi e il polpo, amplificano il senso di distacco e alienazione emotiva che pervade il racconto.
Ab Origine utilizza una pseudo-scienza umoristica per descrivere una civiltà immaginaria, popolata da personaggi metaforici che riflettono le ossessioni e le contraddizioni umane. L’uso satirico del linguaggio e la caratterizzazione grottesca rendono il testo provocatorio e stimolante.
Il racconto Far finta di niente affronta, invece, con ironia le paranoie e le alienazioni tipiche del mondo contemporaneo. Attraverso le vicende di Franco, Ernesto e Tania, il testo svela, con un umorismo nero e paradossale, l’assurdità delle paure quotidiane, portate all’estremo fino a trasformarsi in vere e proprie mutazioni fisiche.
La Flemma offre una riflessione amara e ironica sull’alienazione e l’isolamento della terza età. Il protagonista, Romualdo, un anziano intrappolato in una solitudine quasi kafkiana, cerca disperatamente un contatto umano che gli restituisca un senso di appartenenza.
Dandysmo Coatto è un racconto satirico-grottesco dal ritmo frenetico e volutamente disordinato, caratterizzato da un linguaggio barocco e surreale, che mescola dialetto romanesco, neologismi, citazioni colte parodiate e giochi linguistici esasperati. Al centro di questa stravaganza letteraria vi è Martino Sciolta, detto “Scapsulo”, un moderno dandy decadente ma coatto, ovvero volgare e popolare, che si impone come ospite abituale nella casa dei Crombi, una famiglia di arricchiti suburbani che aspira a un’aura di raffinatezza senza mai riuscire davvero a raggiungerla.
Femmine di Castoro è un’esplosione di conflitti, pettegolezzi e rivalità femminili ambientata in un salone di bellezza, dove ogni battuta è un colpo di fioretto e ogni personaggio rappresenta una caricatura estrema e grottesca di un certo tipo di donna dello spettacolo e dell’alta società.
T’hanno portato via si configura come un monologo interiore dal tono amaro e surreale, in cui il protagonista riflette sulla sua relazione tossica con una donna eccentrica e distruttiva. Lo stile è caratterizzato da una narrazione frammentata, con frasi spezzate, digressioni grottesche e un flusso di pensieri che si intreccia tra passato e presente.
Rito Sacrificale è un racconto di fantascienza che fonde elementi distopici e satirici, offrendo una critica feroce e ironica alla burocrazia, all’arroganza del colonialismo e alla rigidità delle gerarchie di potere, ambientata in un universo alieno pieno di assurdità formali e culturali.

Il racconto Lato invece si configura come una satira distopica iperbolica e visionaria, con forti elementi di fantascienza grottesca e surreale. L’autore mescola un linguaggio barocco e pirotecnico con trovate lessicali e semantiche che ricordano tanto lo stile di Ballard quanto certe esplosioni di immaginazione postmoderna in stile Pynchon, Calvino (periodo “Cosmicomiche”). Inventiva linguistica e worldbuilding delirante: L’universo narrativo è estremamente denso, stratificato, e volutamente sopra le righe. Ne emergono una moltitudine di neologismi, situazioni assurde e immagini surreali (robot con polsini di seta, camerini invasi da anemoni di mare, alimenti senzienti che parlano con ironia ontologica, ecc.) che tratteggiano un mondo futuribile ma anche ferocemente allegorico rispetto al nostro presente. Mostra una critica metanarrativa e autoriflessiva: il cuore pulsante del racconto sta nella conversazione tra l’autore in decadenza (Joe) e l’editore (Richard). È qui che emerge la riflessione meta-letteraria sul mercato editoriale.

Dal punto di vista stilistico, la scrittura risulta scorrevole e coinvolgente, sebbene in alcuni momenti l’uso eccessivo di dialoghi surreali rischi di attenuare l’efficacia comica iniziale. Un lettore meno avvezzo a testi ironici e destrutturati potrebbe trovare difficile immergersi nel concept e comprenderne la logica interna. Tuttavia, ciascun episodio mantiene una sua coerenza, regalando al lettore un quadro vivido delle assurdità esistenziali e delle piccole nevrosi quotidiane, trasformando il testo in una metafora satirica della condizione umana contemporanea.
L’unico vero difetto del libro è, obiettivamente, l’impaginazione e la gestione dei paragrafi, che rendono la lettura più faticosa. Al di là di questo, è un’opera particolare, adatta a chi apprezza – senza dubbio – la letteratura non convenzionale.

L’AUTORE:
il7 – Marco Settembre, laureato cum laude in Sociologia a indirizzo comunicazione con una tesi su cinema sperimentale e videoarte, accanto all’attività giornalistica da pubblicista (arte, musica, cinema) mantiene pervicacemente la sua dimensione da artistoide, come documentato negli anni dal suo impegno nella pittura (decennale), nella grafica pubblicitaria, nella videoarte, nella fotografia (fa parte delle scuderie della Galleria Gallerati). Nel 1997 è risultato tra i vincitori del concorso comunale L’Arte a Roma e perciò potè presentare una videoinstallazione post-apocalittica nei locali dell’ex mattatoio di Testaccio; da allora alcuni suoi video sono nell’archivio del MACRO di Via Reggio Emilia. Come scrittore, ha pubblicato il libro fotografico “Esterno, giorno” (Edilet, 2011), l’antologia avantpop “Elucubrazioni a buffo!” (Edilet, 2015) e “Ritorno A Locus Solus” (Le Edizioni del Collage di ‘Patafisica, 2018). Dal 2017 è Di-Rettore del Decollàge romano di ‘Patafisica. Ha pubblicato anche alcuni scritti “obliqui” nel Catalogo del Loverismo (I e II) intorno al 2011, sei racconti nell’antologia “Racconti di Traslochi ad Arte” (Associazione Traslochi ad Arte e Ilmiolibro.it, 2012), uno nell’antologia “Oltre il confine”, sul tema delle migrazioni (Prospero Editore, 2019) e un contributo saggistico su Alfred Jarry nel “13° Quaderno di ‘Patafisica”. È presente con un’anteprima del suo romanzo sperimentale Progetto NO all’interno del numero 7 della rivista italo-americana di cultura underground NIGHT Italia di Marco Fioramanti. Il fantascientifico, grottesco e cyberpunk Progetto NO, presentato da il7 già in diversi readings performativi e classificatosi 2° al concorso MArte Live sezione letteratura, nel 2010, è in corso di revisione; sarà un volume di più di 500 pagine. Collabora con la galleria Ospizio Giovani Artisti, presso cui ha partecipato a sei mostre esponendo ogni volta una sua opera fotografica a tema correlata all’episodio tratto dal suo Progetto NO che contestualmente legge nel suo rituale reading performativo delle 7 di sera, al vernissage della mostra. ll il7 ha quasi pronti altri due romanzi e una nuova antologia. Ha fatto suo il motto gramsciano “pessimismo della ragione e ottimismo della volontà”, e ha un profilo da outsider discreto!

Elucubrazioni a buffo!
Autore: Marco Settembre – il7
Editore: Self Publisher
Pagine: 151
ISBN-13: ‎ 979-8327516793
Costo: Cartaceo 16,64 €

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