Spettri di pietra di Francesco Corigliano

I tredici racconti che compongono Spettri di pietra, nuova raccolta di Francesco Corigliano, rappresentano un viaggio attraverso le pieghe del quotidiano, dove l’ordinario si trasforma in straordinario e l’innocuo si rivela pericolosamente seducente. Corigliano dimostra una maestria narrativa che riesce a fondere con armonia la fiaba nera e la cronaca quotidiana. Ogni storia, infatti, è un piccolo mondo a sé, in cui i confini tra realtà e immaginazione si fanno sempre più labili, costringendo il lettore a confrontarsi con paure antiche e profonde. Le ombre che popolano queste pagine non sono semplici fantasmi del passato, ma entità complesse e potenti, espressione di forze che sovrastano e minacciano le certezze più intime dell’essere umano.

Il
primo racconto, Terra di paura,
è ambientato in un territorio selvaggio e inospitale della Calabria,
una terra che l’autore ben conosce. La ricerca di un faggeto
costringe i protagonisti a scontrarsi con il manifestarsi di forze
imperscrutabili. Si trovano a sperimentare un’esperienza di terrore
metafisico in cui dei muretti simbolizzano il manifestarsi di
un’altra dimensione della realtà. Con il successivo L’ostruzione
si cambia registro: il male evocato nasce qui al nostro interno e
assume una forma materiale inquietante. Madri
è una storia che ci parla dei sentimenti dei genitori verso i propri
figli. Compaiono anche delle bizzarre meduse che hanno qualcosa di
lovecraftiano. Si tratta di una vicenda oscura che lascia il segno
nel lettore. In Funerale
una misteriosa confettura sembra determinare non solo la vita e la
prosperità degli abitanti, ma anche il loro trapasso. Questo
scenario evoca fortemente il folk-horror, con i suoi elementi di
oscurità e mistero. Il paesino di San Filario diventa un microcosmo
in cui il mistero e la comunità si intrecciano indissolubilmente. Il
senso di appartenenza e la fiducia nella saggezza degli adulti
offrono un conforto parziale di fronte all’orrore dell’ignoto,
creando un equilibrio precario tra rassicurazione e paura. Corigliano
riesce a catturare la bellezza e l’orrore di questo momento di
consapevolezza, mostrando come la tradizione possa essere sia un
rifugio che una prigione. In Nuove mansioni
ho colto una critica a certe esperieze
di lavoro contemporanee che purtroppo viviamo mentre in Rose
sbocciate
un bambino entra nel classico
“posto sbagliato” di molta letteratura spettrale. La
fortuna
ci mostra un corriere che, a causa
di un incidente con la sua auto, viene ospitato durante una tempesta.
Il suo soggiorno, in balia di strani personaggi che sembrano celare
oscuri segreti, è una vera e propria esperienza verso una dimensione
“altra” anche se niente ci viene mostrato se non attraverso
vaghi indizi. Segnale
è una grande storia di spettri in cui il fantasma di una lontana
parente si manifesta in un’ala disabitata della casa. Un racconto che
sarebbe piaciuto a Walter de la Mare.
Sete è ancora
ambientato in una natura solitaria in cui in apparenza l’uomo non
mette mai piede. Ma, all’improvvio, l’apparizione di una bizzarra
fontana in mezzo al bosco crea un elemento di disturbo. Mark
Fisher avrebbe
classificato questa come un’esperienza eerie
dove si manifesta “qualcosa dove non dovrebbe esserci niente”.
Devo dire che in molte atmosfere di questa raccolta ho sperimentato
proprio una sensazione di eerie.
L’atmosfera mi ha ricordato qualcosa di Machen.
Ho ravvisato una sensazione di sacralità leggendo questo racconto.
Dentro la scatola
è invece un racconto particolare ambientato nella solitudine dei
boschi. Forse è proprio la solitudine a trasformare le persone
facendole cadere in abissi “nietzschiani”. La
scala
è una storia di ambientazione
marina, forse il momento “hodgsoniano” di questa raccolta.
In Merenda
risalgono in superfice ricordi in apparenza dimenticati che vivono
ancora nell’inconscio del protagonista. La
funzione silvestre
, un racconto ambientato
ancora in Calabria sull’altopiano della Sila dove uno scrittore si
ritira a vivere, chiude l’antologia evocando antiche leggende pagane.

Spettri
di pietra
è permeato da una visione del mondo in cui la realtà
è costantemente in bilico tra luce e ombra, e ogni certezza può
essere minata da una rivelazione improvvisa e sconvolgente. Gli
spettri di Corigliano non sono solo presenze sinistre, ma
metafore potenti delle perdite e delle paure che ogni essere umano
porta con sé. La loro minaccia è tanto più efficace quanto più si
radica nel conosciuto, trasformando il familiare in qualcosa di
estraneo e inquietante. Si tratta di un’opera che non solo omaggia le
grandi tradizioni letterarie del passato, ma le reinventa con una
freschezza e una profondità che la rendono attuale e necessaria,
come ben scrive Giacomo Ortolani nell’introduzione.
Corigliano, con il suo stile evocativo e la sua capacità di
penetrare nelle pieghe più nascoste dell’animo umano, ci regala una
raccolta di racconti che affascina e inquieta, offrendo una
riflessione acuta e penetrante sulla natura della paura e della
perdita. Un’antologia che non mancherà di lasciare un segno profondo
in chi avrà il coraggio di addentrarsi nelle sue pagine.

L’AUTORE

Francesco Corigliano è
docente di scuola secondaria di primo grado. Nel 2019 ha
conseguito un Dottorato di Ricerca con un lavoro di studio sulla
letteratura weird. Ha pubblicato articoli di critica letteraria
dedicati a fantastico, folk horror e letteratura del
soprannaturale in
raccolte e riviste accademiche, e il saggio La
letteratura weird. Narrare l’impensabile
 (Mimesis,
2020). Nel
2015 con il racconto Ex
machin
a
si è classificato al primo posto ex-aequo con Giovanni
De Feo

al Premio Hypnos, concorso in cui negli anni successivi è stato più
volte finalista. Nel 2018 è stato vincitore della XIV edizione del
concorso NASF, dedicato ai racconti di fantascienza. È stato
finalista della XXIV e XXIX edizione del Trofeo RiLL. Ha
pubblicato un’antologia personale, Malasacra (Kipple,
2019) e i racconti lunghi Sangue
del padre 
(Delos
Digital, 2020), Nostra
signora delle scaglie 
(Delos
Digital, 2021), La
funzione silvestre 
(Hypnos,
2021), L’eco
dell’acqua 
(Delos
Digital, 2023), Il
canto di vetro 
(Scheletri
Ebook, 2023). Altri racconti appaiono in antologie edite da Delos
Books, Historica edizioni, Edizioni Hypnos, Lethal Books, Edizioni
Watson e Horti di Giano, e sulle riviste Il
Buio
,
Dimensione
Cosmica
,
Specularia,
METATRON
e Narrandom
Suoi racconti in lingua inglese appaiono in raccolte edite da
Chthonic Matter e The Great Void Books.

Spettri
di pietra

Autore:
Francesco Corigliano

Editore:
Edizioni Hypnos

Formato:
Brossura; pag: 268

Codice
ISBN: 9791280110893

Prezzo: cartaceo 16,90 €; ebook 5,99

Spettri di pietra di Francesco Corigliano

Francesco Corigliano

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Animali Notturni di Andrea Cattaneo

Andrea
Cattaneo
, scrittore lodigiano di
fantascienza e finalista del Premio Urania con il notevole Uomini
e Lupi
, ci regala con Animali
notturni
un’antologia che svela la sua
passione per i vampiri. L’opera raccoglie dieci racconti, tutti
ambientati in Italia, che si collocano nel solco tracciato da maestri
del genere come Le Fanu, Stoker
e Anne Rice.
Animali notturni
nasce dall’esigenza di Andrea Cattaneo
di scrivere nuove storie di vampiri, dopo aver letto tutto il
possibile sull’argomento.

La
prima storia, Sai cos’è un Famiglio?,
ci porta nelle atmosfere nebbiose della campagna lombarda, dove due
uomini si avventurano nella notte alla caccia di una creatura
responsabile di orrendi delitti ai danni di alcuni ragazzini. Il
finale sorprendente lascia il lettore col fiato sospeso, regalando
una conclusione inaspettata e potente. Sonnambulismo,
invece, ci trasporta a Roma, dove una madre, psicanalista di
formazione junghiana, deve affrontare i gravi problemi psichici della
figlia Artemide, affetta da sonnambulismo e anoressia. L’intervento
di Katharina Blabatsky aggiunge una dimensione enigmatica alla
vicenda. La storia suggerisce una sottile critica e ironia verso
l’efficacia della psichiatria. Sacco di
sangue
è un racconto folk-horror
ambientato a Predoi, in provincia di Bolzano. Un gruppo di ragazzi
partecipa alla tradizionale Via Crucis, ma la storia prende una piega
oscura quando una ragazza milanese diventa la vittima sacrificale di
una misteriosa creatura nascosta in una montagna. Anche se la
tematica non è nuova, Cattaneo
la tratta con maestria, creando un’atmosfera inquietante e
avvincente. Il segreto della felicità
si svolge a Rimini, dove un giovane in crisi di identità cade nel
tunnel della droga, decidendo di assumere eroina. L’incubo che segue
è un potente monito sociale, intrecciato con elementi horror e
vampirici. La narrazione si arricchisce di riferimenti musicali a
band come Joy Division, New Order, Simple
Minds
e Depeche
Mode
, che aggiungono profondità e
contesto alla storia. In Leur,
gli effetti della morfina evocano un vampiro dalla mente distorta del
dottor Spitzer, sullo sfondo della strage di Piazza Fontana. Questo
racconto non superficiale esplora l’inconscio delle persone e la
memoria storica del nostro paese, risultando particolarmente profondo
e riflessivo. Il primo amore
ci riporta sulla riviera romagnola, a San Mauro a Mare, dove un uomo
torna dopo molti anni per esorcizzare i suoi incubi, solo per
ritrovarsi vittima del suo primo amore. La narrazione evocativa e
malinconica ci fa immergere nei tormenti interiori del protagonista.
Solve et Coagula
presenta Mircalla, un personaggio femminile che richiama
inevitabilmente alla mente Le Fanu.
In Scholomance, Napoli,
un professore di latino vive un incubo crescente e inquietante nel
capoluogo campano, arricchendo l’antologia con una storia che mescola
sapientemente erudizione e terrore.

I
racconti di Animali notturni
sono scritti con uno stile diretto e incisivo, che va subito al punto
senza troppi fronzoli. Questa raccolta rappresenta una lettura
imprescindibile per gli appassionati del genere vampirico, offrendo
storie che intrigano e affascinano, mantenendo alta la tensione
dall’inizio alla fine.

Animali
notturni
è un’opera che conferma il
talento di Andrea Cattaneo
nel panorama della narrativa fantastica italiana, con racconti che
sanno essere al contempo inquietanti e profondi.

L’AUTORE

Andrea
Cattaneo scrive
storie di genere fantastico ambientate in Europa, prevalentemente
fantascienza ma, ogni tanto, la curiosità lo
spinge ad esplorare nuovi generi e territori anche molto lontani dai
suoi
abituali come il romance e il fantasy. Cerca
di dare ai suoi
lettori storie divertenti che sfidino la loro concezione della
realtà. I suoi
autori di riferimento sono Philip
K. Dick

e Murakami
Haruki.

Si
occupa,
per passione e lavoro, di
quotidiani e riviste, di critica letteraria, tecnologia e pop
colture.

Animali
Notturni: Dieci racconti di vampiri ambientati in Italia

Autore:
Andrea Cattaneo

Editore:
Self Publishing

Codice
ASIN: B0D3W2HJZT

Pag.
101

Prezzo: edizione cartacea 9 €; ebook 5 €

Animali Notturni di Andrea Cattaneo

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Howard P. Lovecraft: L’esperienza esoterica e magica di Hallyson Boldrini

In
Howard P. Lovecraft: L’esperienza esoterica e magica Hallyson
Boldrini
ci conduce in un viaggio affascinante attraverso le
opere di H.P. Lovecraft, esaminando la loro importanza non
solo nella letteratura, ma anche nella filosofia e nell’esoterismo.
Boldrini esplora come Lovecraft sfidi i confini della
conoscenza, proponendolo come un precursore della filosofia
contemporanea che apre porte verso l’inconoscibile.

Il
libro si distingue per l’approfondimento delle connessioni tra follia
e onirismo nelle opere di Lovecraft, offrendo un’analisi
penetrante della mente umana vista attraverso le lenti distorte delle
sue narrazioni. Boldrini scava nelle radici esoteriche e
magiche delle storie lovecraftiane, mostrando come l’autore abbia
saputo fondere la sua visione del mondo con antichi riti e credenze
occulte. Questa prospettiva arricchisce la comprensione delle sue
opere, rivelando una dimensione nascosta che va oltre il semplice
horror.

Alle
origini di un nuovo genere letterario: il Cosmicismo e l’orrore
Cosmico

Un
punto centrale del libro di Boldrini è l’esplorazione del
Cosmicismo, il concetto filosofico e letterario creato da Lovecraft.
Il Cosmicismo si basa sull’idea che gli esseri umani siano
insignificanti nell’immensità dell’universo, un’idea che permea
molte delle sue storie. Questa filosofia è evidente nei racconti
dove le divinità e le entità cosmiche, come Cthulhu, Nyarlathotep e
Azathoth, rappresentano forze incomprensibili e indifferenti alla
sorte dell’umanità.

Boldrini
mette in luce come il Cosmicismo di Lovecraft sia una risposta
alla modernità e alla perdita delle certezze tradizionali. In
un’epoca in cui le scoperte scientifiche mettevano in discussione le
concezioni antropocentriche del mondo, Lovecraft propone una
visione dell’universo come un luogo vasto, oscuro e profondamente
alieno. Il terrore cosmico deriva proprio dalla consapevolezza
dell’infinita piccolezza umana di fronte a queste entità
sovrannaturali e all’indifferenza del cosmo stesso.

Follia
e Onirismo

Un
altro capitolo cruciale del libro è dedicato alla follia e
all’onirismo, temi ricorrenti nelle opere di Lovecraft.
Boldrini esplora come Lovecraft utilizzi i sogni e le
visioni oniriche per rivelare verità nascoste e per esplorare i
recessi più oscuri della mente umana. Racconti come La ricerca
onirica dello sconosciuto Kadath
mostrano come i sogni possano
essere portali verso altre dimensioni, dove le leggi della realtà
sono sovvertite e l’impossibile diventa possibile.

In
questo contesto, Boldrini cita racconti emblematici come La
maschera di Innsmouth
e Le montagne della follia. In La
maschera di Innsmouth
il protagonista scopre un orribile segreto
celato nella cittadina di Innsmouth, un segreto che lo conduce alla
follia mentre si rende conto della sua connessione con gli abitanti
degenerati del luogo. Questo racconto esemplifica l’idea che il
contatto con l’ignoto e il diverso può portare alla perdita della
sanità mentale. Le montagne della follia narra di una
spedizione scientifica in Antartide che scopre antiche rovine di una
civiltà aliena. La conoscenza delle entità preumane e delle loro
terrificanti capacità spinge i membri della spedizione verso la
follia, incapaci di assimilare la vastità e l’orrore delle loro
scoperte. Questo racconto incarna perfettamente il tema lovecraftiano
della follia derivante dalla comprensione di verità cosmiche troppo
grandi per la mente umana.

Miti
e folklore

Il
libro di Boldrini
approfondisce anche il folklore e i miti che Lovecraft
ha incorporato nel suo universo narrativo. Lovecraft
attinge a una vasta gamma di fonti, dalle leggende celtiche ai miti
mesopotamici, per creare il suo pantheon di divinità e creature.
Questa commistione di tradizioni antiche con l’immaginazione di
Lovecraft ha
dato vita a un mondo ricco e complesso, dove il confine tra realtà e
mito è labile e permeabile. Un aspetto particolarmente affascinante
del testo è l’approfondimento del folklore, dei miti e delle
creature immonde che popolano l’universo lovecraftiano. Boldrini
scava nelle radici esoteriche e magiche delle storie di Lovecraft,
rivelando come l’autore abbia saputo fondere la propria visione del
mondo con antichi riti e credenze occulte. Questa fusione non è solo
un mero elemento decorativo, ma rappresenta un vero e proprio
substrato filosofico e spirituale che conferisce alle opere di
Lovecraft una
dimensione ulteriore. Ad esempio, Cthulhu viene paragonato al
Leviatano biblico, il cui nome ebraico antico significa “contorto,
malvagio”, mentre Azathoth viene visto come una combinazione di
Anathoth, una delle città menzionate nel Levitico, e Azazel, un
demone delle sembianze caprine della mitologia ittita, mesopotamica e
mazdea, il cui significato è “colui che è più potente di
Dio”.

Questa
analisi dimostra non solo l’erudizione di Boldrini, ma anche
la profondità delle influenze culturali che Lovecraft ha
saputo intrecciare nelle sue storie.

Influenze
e contraddizioni

Un
aspetto intrigante che emerge dalle riflessioni è la contraddizione
apparente in Lovecraft: un materialista convinto, che
dichiarava “Cthulhu non è altro che un insieme di
elettroni”
, ma le cui storie sono profondamente influenzate
da discipline esoteriche e occulte. Lovecraft si considerava erede
della tradizione scientifica, un materialista, eppure le sue opere
tradiscono un’inquietudine verso un tipo di conoscenza che trascende
la scienza.

In
un passaggio illuminante, Giorgio Galli, politologo,
sottolinea questa contraddizione. Galli nota come Lovecraft,
pur definendosi un materialista, fosse profondamente influenzato
dalle antiche culture e dalle discipline esoteriche. Questo riflette
la complessità di Lovecraft come pensatore e autore, un uomo
intrappolato tra la ragione scientifica e l’attrazione per l’occulto.
Sebbene egli stesso facesse fatica ad ammettere questi influssi, ciò
non toglie che ci siano stati.

Howard
P. Lovecraft: L’esperienza esoterica e magica
è dunque un’opera
imprescindibile per chiunque voglia approfondire la comprensione di
Lovecraft. Boldrini ci guida attraverso un viaggio
intellettuale e spirituale, rivelando come l’autore di Providence non
sia solo un maestro dell’orrore, ma anche un esploratore dei confini
più remoti della conoscenza e della realtà. Questo libro, con la
sua analisi visionaria e articolata, apre nuove prospettive sul
contributo di Lovecraft alla letteratura, alla filosofia e
all’esoterismo, confermandone la rilevanza e modernità nel panorama
culturale contemporaneo.

Howard
P. Lovecraft: L’esperienza esoterica e magica

Autore:
Hallyson Boldrini

Collana:
Gimmel

Editore:
Tipheret

Pag.
112

Codice
ISBN: 9788864967585

Prezzo: 12 €

Howard P. Lovecraft: L'esperienza esoterica e magica
Howard P. Lovecraft. L’esperienza esoterica e magica

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I mostri agli angoli delle strade di Fabio Calabrese

Nel
fitto tessuto delle nebbie triestine, Fabio
Calabrese
intesse con maestria il suo
tributo a H.P. Lovecraft in I mostri agli
angoli delle strade
. Con questa sesta
antologia, Calabrese non solo perpetua il legame con il suo nume
tutelare, ma lo rinnova e lo amplia, raggiungendo nuove vette di
raffinatezza narrativa e immaginativa.

Il
titolo dell’opera, un omaggio al volume di culto I mostri
all’angolo della strada
del 1966 (quello con la famosa copertina
di Karel Thole che ha aperto la fama a Lovecraft in
Italia), prelude a un viaggio nei recessi più oscuri
dell’immaginario lovecraftiano, dove ogni strada può celare un
incubo dimenticato, e ogni angolo nasconde creature antiche e
inimmaginabili. Calabrese, veterano della narrativa
fantastica, dimostra una volta di più la sua straordinaria capacità
di evocare il senso del meraviglioso e del terrificante, tipico del
maestro di Providence.

In
I mostri agli angoli delle strade, Calabrese esplora
una gamma sorprendente di temi e atmosfere. Racconti come Il
tempio perduto
mescolano l’epica sword & sorcery con l’orrore
cosmico, trasportando il lettore in mondi dimenticati dove il passato
arcaico e il soprannaturale si fondono in un tutt’uno inquietante. Ci
troveremo qui di fronte a una divinità aracnoide non terrestre.
L’Ambasciatore, al contrario, proietta l’orrore in un futuro
alieno e distopico, dimostrando come i Miti di Cthulhu possano
contaminare non solo il presente, ma anche l’avvenire dell’umanità.

La
dimensione gotica emerge potentemente in L’albero del Giardino
sotto Casa
, una storia che evoca la sinistra bellezza delle
maledizioni ancestrali e delle ombre che si annidano nei recessi di
antiche dimore contaminando horror e fantascienza. L’uomo de
Cimitero
riprende invece i temi più classici dell’horror, con
una narrazione che è un canto lugubre dedicato alla morte e ai suoi
misteri. Si tratta di una storia con un gusto necrofilo molto spinto
in cui un custode del cimitero senza scrupoli disseppelisce i morti
dalle tombe per imposserarsi dei loro beni come anelli e denti d’oro
prima di incorrere in una sorpresa dal gusto molto macabro.

Ma
Calabrese non si limita a riproporre le atmosfere lovecraftiane; le
rielabora e le arricchisce con introspezioni psicologiche, come in Il
Mostro
e Libertà
– L’Estraneo
, dove l’orrore è un riflesso
delle profondità dell’animo umano. Questi racconti svelano come le
paure più terribili possano emergere dall’interno, trasformando la
mente in un campo di battaglia tra il reale e l’immaginario. Libertà
– L’Estraneo
– un racconto sullo
sdoppiamento della personalità in cui un uomo per una fatalità
diventa estraneo a se stesso -, è anche un’amara riflessione sul
tempo passato perduto per sempre che non può essere recuperato. E,
come dice Calabrese
nell’introduzione, pur non citando Lovecraft
può ricordare il suo
racconto L’Estraneo.

Le
parodie ingegnose dei Miti di Cthulhu, presenti in racconti come
Sport estremo, L’evocazione (dove compare il famigerato
Necronomicon) e Dai Culti innominabili, offrono un tono
leggero e al contempo rispettoso, dimostrando l’abilità di Calabrese
nel giocare con gli archetipi lovecraftiani, mantenendo intatta la
profondità e la complessità dell’originale. In particolare Dai
Culti Innominabili
è molto divertente e fa partecipare ai Miti
di Cthulhu in forma di antiche divinità Albano Carrisi e
Totti.

Con
una prosa curata e meticolosa, ogni racconto di questa antologia è
una testimonianza della passione e della dedizione di Fabio
Calabrese
per la narrativa fantastica. I mostri agli angoli
delle strade
non è semplicemente una raccolta di storie: è un
viaggio attraverso le oscure profondità del cosmo lovecraftiano, una
celebrazione dell’orrore e del meraviglioso che affascina e
terrorizza, invitando il lettore a esplorare l’ignoto e a
confrontarsi con l’insondabile.

Calabrese
riesce, con quest’opera, a rendere omaggio a Lovecraft, non
solo ripercorrendone le tracce, ma tracciando nuove strade
nell’oscurità.

L’AUTORE

Fabio
Calabrese (Trieste, 1952) è docente di filosofia e scrittore di
saggistica e narrativa. Fantasy, fantascienza e horror sono i generi
che ha sempre praticato. Negli anni 70 ha fondato la rivista
amatoriale Il
re in giallo

insieme a Giuseppe
Lippi
.
Ha pubblicato libri per gli editori Perseo, Dagon Press ed
Edizioni Scudo,
tra
cui ricordiamo Uomini
e sauri, Occhi d’argento,
Nel
tempio di Bokrug e altre storie lovecraftiane, Il risveglio della
spada.

Nel
2000 ha creato, insieme a Roberto
Furlani
,
la webzine Continuum.

Ha
inoltre collaborato alla stesura dei due Dizionari
del mondo di John R. R. Tolkien
,
quello Rusconi del 1999 e quello Bompiani del 2003. Si occupa anche
di politica
e società scrivendo sulle testate
Rinascita, L’uomo libero, Ereticamente, Identità, Ciaoeuropa,
Italia Sociale.

I
mostri agli angoli delle strade

Autore:
Fabio Calabrese

Editore:
Dagon Press

Pag.
152

Codice
ISBN: 979-8864836460

Prezzo: 14,90 €

I mostri agli angoli delle strade

Fabio Calabrese

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Il violino di ammonite di Caitlin R. Kiernan

“Mi
sto stancando di dire alla gente che non sono una scrittrice
“horror”. Sono stanca che non mi ascoltino o che non mi credano.
La maggior parte di loro sembra sospettosa delle mie motivazioni. Non
ho mai cercato di ingannare nessuno. Ho detto che non scrivo generi
“horror”. L’ho detto un milione di miliardi di volte. Non è che
non ci siano forti elementi di horror in molti dei miei scritti. È
che l’orrore non predomina mai in queste opere. Si può benissimo
chiamare narrativa psicologica o narrativa dello stupore. Non penso
all’horror come a un genere. Lo considero – parafrasando Doug
Winter
– un’emozione, e nessuna emozione
caratterizzerà mai la mia narrativa.” Caitlín
R. Kiernan

Il
violino di ammonite
rappresenta una pietra
miliare per il pubblico italiano, essendo la prima raccolta di
racconti di Caitlín R. Kiernan
pubblicata nel nostro paese. Edizioni Hypnos merita un ringraziamento
particolare per aver reso accessibile questa autrice di culto, il cui
stile unico spazia tra horror, fantastico e lirismo. Kiernan
ha vinto il Bram Stoker Award nel 2012 con il
romanzo The Drowning Girl,
un riconoscimento che conferma il suo talento e la sua capacità di
mescolare elementi horror con un’intensa introspezione psicologica.
La raccolta comprende quattordici racconti che esplorano i confini
della realtà, intrecciando suggestioni lovecraftiane con forze
ataviche in una sinfonia di emozioni che spaziano dall’indicibile
all’erotico, dal grottesco al sublime, dalla paura alla meraviglia.
Come conferma Luca Tarenzi
nell’introduzione, “l’horror non è la cifra fondamentale della
sua narrativa.” Questo è evidente nell’approccio di Kiernan,
che infonde nelle sue storie un senso di mistero e di antichità che
va oltre il semplice terrore. Tarenzi
fa notare come “la cifra fondamentale nella sua scrittura”
sia “il senso del disagio per il proprio posto nel mondo”
(la Kiernan è
transfem e gender fluid come molti dei suoi personaggi). Kiernan,
paleontologa di professione, utilizza spesso temi legati alle ere
geologiche lontane, creando un collegamento profondo tra il passato
remoto della Terra e le sue trame. Questo aspetto emerge chiaramente
nei suoi racconti, dove il richiamo a un tempo primordiale aggiunge
una dimensione ulteriore di profondità e mistero. Pur riconoscendo
l’influenza di Lovecraft,
Kiernan si sente
più affine a Shirley Jackson
e Baudelaire dal
punto di vista stilistico. Il lirismo e le immagini evocative
presenti nelle sue opere richiedono una padronanza narrativa che
pochi scrittori possiedono. Uno dei punti di forza di Kiernan
è la sua capacità di dare preminenza ai personaggi e all’atmosfera
piuttosto che alla trama. Questo approccio può anche far pensare a
Thomas Ligotti,
un altro maestro dell’horror contemporaneo.

Nel
racconto Case in fondo al mare,
Kiernan evoca
terrori marini lovecraftiani inserendoli in un contesto moderno di
culto della morte californiano, dimostrando la sua abilità nel
mescolare antico e contemporaneo. In I
gatti di River Street
, ambientato in una
Innsmouth decadente, i gatti si uniscono contro una minaccia
teratomorfa proveniente dagli abissi, mettendo in risalto la capacità
dell’autrice di creare immagini disturbanti e potenti. Andromeda
tra le pietre
combina il linguaggio di
repulsione lovecraftiano con un lirismo oscuro, ambientando la
vicenda in una California gotica e segnata da una maledizione
familiare. Questo racconto introduce la famiglia Dandridge, con il
patriarca Machen Dandridge che torna dal Medio Oriente con un
“terribile libro nero”, portando con sé una grottesca
maledizione. Il personaggio di Machen Dandridge riappare in Studio
per la casa della strega
, che esplora
ulteriormente il tema dell’arte e del suo potere oscuro. L’arte, con
il suo potere non proprio redentivo, è un tema ricorrente nei
racconti di Kiernan.
L’altro modello di Pickman
è un omaggio delirante al classico racconto di Lovecraft,
Il modello di Pickman,
rivisitato in chiave onirica e surreale, che esplora il confine tra
la realtà e l’incubo attraverso l’arte. La
Peau Verte
esplora la natura dello sguardo
artistico e le sue conseguenze, mentre La
moglie della scimmia
offre una toccante
variazione sul destino di Ann Darrow,
personaggio
femminile dei film su King
Kong
. Nel racconto Il
violino di ammonite
che dà il titolo alla
raccolta, Kiernan
ci immerge in una storia elegantemente strutturata, che adotta il
familiare tropo del collezionista folle e ossessivo. Il violino
diventa il fulcro di una narrazione avvolgente e misteriosa,
trasportando il lettore in un viaggio attraverso le pieghe
dell’ossessione e del mistero.

Il
violino di ammonite
è un’introduzione
eccellente alla vasta e variegata opera di Caitlín
R. Kiernan
. La sua capacità di evocare
mondi lontani e tempi dimenticati, combinata con una scrittura
evocativa e potente, rende questa raccolta un must per gli
appassionati di narrativa fantastica e horror.

L’AUTRICE

Personalità
eclettica, autrice di diversi saggi scientifici, musicista,
sceneggiatrice, Caitlín
R.
Kiernan

(1964) è una delle più importanti autrici di narrativa weird
contemporanea. La sua produzione narrativa consta di numerosi romanzi
e oltre duecento tra romanzi brevi e racconti. Nasce a Dublino in
Irlanda, ma si trasferisce presto negli Stati Uniti, dove intraprende
studi di archeologia e paleontologia, e nel 1984 è tra le fondatrici
della Birmingham Paleontological Society. Le prime pubblicazioni di
narrativa risalgono alla metà degli anni ’90. Del 1998 è il
romanzo d’esordio Silk,
con cui si aggiudica l’Horror Guild’s Award, suscitando il plauso
di autori quali Neil
Gaiman, Clive Barker

e Peter
Straub
.
Il suo romanzo più importante, vincitore sia del premio Tiptree che
Stoker, è però The
Drowning Girl
 (2012).
Il suo interesse verso la scienza e in particolare la paleontologia,
sono un punto fermo di tutta la sua narrativa, soprattutto nei
racconti, dove il sense
of wonder
 si
esplica proprio attraverso l’elemento scientifico, aspetto che la
lega fortemente alla narrativa lovecraftiana, di cui è spesso
debitrice

Il
violino di ammonite

Autrice:
Caitlin R. Kiernan

Editore:
Edizioni Hypnos

Collana:
Modern Weird

Pag.
400

Codice
ISBN: 979-1280110879

Prezzo: edizione cartacea 18,90 €; ebook 7,99 €

Il violino di ammonite di Kaitlin R. Kiernan

Kaitlin R. Kiernan

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Weird 2

Il secondo numero di Weird, la nuova rivista della Dagon Press diretta da Pietro Guarriello, si presenta con una datazione evocativa: Beltane 2024. Questa scelta infonde alla pubblicazione un’aura pagana e rituale, richiamando l’antica festa gaelica celebrata tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate, attorno al 1º maggio. La festa di Beltane, che significa “fuoco luminoso”, aggiunge un tocco di mistero e sacralità alla rivista, immergendo i lettori in un’atmosfera carica di simbolismo e magia.

La
missione di Weird
rimane quella di selezionare racconti inediti o poco noti di autori
del fantastico, tanto celebri quanto dimenticati, offrendo un
palcoscenico a gemme narrative che meritano di essere riscoperte.
Questo secondo numero non solo mantiene le promesse del suo esordio,
ma le supera con una selezione di racconti straordinari e una
curatela meticolosa.

Un
vero gioiello della raccolta è La
fattoria bianca

di Clemente
Palma
,
un racconto del 1904 tratto da Cuentos
malevolos
.
Questa storia, tradotta per la prima volta in italiano, è una delle
chicche di questo secondo numero di Weird.
Palma,
scrittore peruviano poco noto al grande pubblico, riesce a creare
un’opera che evoca i brividi con una trama che contiene
echi di Edgar
Allan Poe
,
ma che si distingue per una sua peculiare atmosfera metafisica e
filosofica. La storia ruota attorno a una passione estrema e
ossessiva di un uomo per una donna, passione che lo conduce a
tragiche conseguenze. Questo tema centrale, l’ossessione per un
ideale estetico e la conseguente perdita di contatto con la realtà,
è trattato con una profondità e una sensibilità che avvolgono il
lettore in un crescendo di tensione e inquietudine. L’influenza di
Edgar
Allan Poe

è evidente non solo nella costruzione della suspense e
nell’ambientazione gotica, ma anche nei temi del desiderio
irrazionale e della discesa nella pazzia. Tuttavia, Palma infonde
nella sua opera una profondità filosofica che lo distingue da Poe,
esplorando questioni esistenziali e metafisiche con una sensibilità
unica. Il tentativo del protagonista di “restituire l’ideale
estetico della bellezza” diventa una metafora della ricerca
umana dell’irraggiungibile, della tensione tra il desiderio e la
realtà. Un altro punto di forza del numero è la presenza di G.K.
Chesterton

con Le
terre multicolori
,
anch’esso tradotto per la prima volta in Italia. Chesterton,
noto per il suo ingegno e la sua maestria narrativa, offre una storia
che risplende di immaginazione e profondità, dimostrando ancora una
volta la sua capacità di affascinare e far riflettere. Il
pianeta paradiso

di Richard
S. Shaver
,
in teoria una storia di fantascienza, apre le porte a un vero e
proprio vaso di Pandora. Shaver
sosteneva di aver avuto esperienze personali con un’antica e sinistra
civiltà nascosta sotto la Terra, che celava tecnologie fantastiche.
Questi racconti, che egli considerava resoconti veri, ebbero un
grande seguito e diedero vita al “Mistero di Shaver”.
Sebbene questo particolare racconto sia godibile di per sé, è
l’intero contesto della vicenda di Shaver a renderlo particolarmente
affascinante. La
Metamorfosi

di Mike
Curry

ci trasporta lontano nel cosmo, in un viaggio che è tanto
psicologico quanto spaziale. Questo racconto di sf-horror esplora le
profondità oscure della mente umana mentre ci guida attraverso
un’avventura lontana dalla Terra. Di Oliver
Onions
,
già noto al pubblico italiano grazie ai due
volumi pubblicati di recente dalle edizioni Hypnos, ci viene
presentato Phantas,
un racconto sui viaggi nel tempo che si distingue per la sua
originalità e complessità: la storia di un costruttore di navi
rinascimentale che, mentre la sua nave affonda, specula sulla nave
ideale del futuro e si confronta con un cacciatorpediniere del XX
secolo, è un esempio perfetto di narrativa weird che sfida e stimola
la mente del lettore. Con Karl
F. Kahlert

e il suo Il
Negromante
,
ci immergiamo nella vecchia letteratura gotica. Questo racconto, che
ha ispirato L’abbazia
di Northanger

di Jane
Austen
,
offre un’esperienza di lettura ricca di atmosfera e suggestione.
Infine L’ultima
ricorrenza

(Il titolo può ricordare La
ricorrenza

di Lovecraft)
di Mariano
D’Anza

conclude la selezione con una storia che fonde folk-horror ed
elementi lovecraftiani in una trama straniante e avvincente dove si
narra di un’antica ricorrenza dai risvolti gtrotteschi e inquietanti
che viene celebrata ogni anno in una cittadina dalle strane e
bizzarre usanze. Le corpose schede bio-bibliografiche, che seguono i
racconti, arricchiscono ulteriormente questa edizione, fornendo ai
lettori contesti preziosi e approfondimenti sugli autori presentati.

Weird
2

Autori
vari

Editore:
Dagon Press

Pag.
204

Codice
ISBN: 979-8324825041

Prezzo: 12,90 €

Weird 2

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.