La palude di Claudio Kulesko

[…]Quand’ero
bambino feci uno strano sogno. Sognai che il quartiere nel quale ero
nato e cresciuto sorgeva su un intricata rete di cunicoli e gallerie.
Un sistema di antiche rovine, percorse da un’oscurità cosi
profonda e intensa da non poter essere contenuta né dalla pietra né
dall’asfalto

[…]

La Palude di Claudio Kulesko è una delle ultime uscite delle MoscaBianca Edizioni. Fin da subito ci viene presentato dalla casa editrice come un racconto new-weird che parla di antropocene e spazi liminali. Lo possiamo trovare all’interno della collana Cuspidi, gestita da Diletta Crudeli.

Be
weird, be white

è il motto di questa casa editrice romana nata nel 2018 e
specializzata nella narrativa e nei libri illustrati di genere
fantascientifico e fantastico, con alcuni progetti nel mondo dei
giochi da tavolo.

Il
racconto, ambientato nella capitale, Roma,
avvolge il lettore in un’atmosfera sospesa, senza specificare né
l’epoca (anche se presumibilmente in un contesto moderno) né il nome
del protagonista. Si apre con una panoramica della Città Eterna, un
mosaico di passato e presente, per poi focalizzarsi su un ragazzo che
si prende cura di numerosi gatti randagi. La sua routine viene
sconvolta dall’arrivo di un nuovo felino, più grande e aggressivo,
che rivendica l’esclusiva delle attenzioni.

Da
questo punto in poi, la narrazione si sviluppa attraverso salti
temporali, conducendo il lettore in un viaggio introspettivo
attraverso la vita del protagonista. Il percorso è costellato da
momenti di intensa emotività, da elementi inquietanti e da una
dimensione quasi onirica, che sfuma i confini tra realtà e
immaginazione.

In
un labirinto metafisico, tra cunicoli ancestrali e acque stagnanti,
si snoda un vero e proprio viaggio iniziatico. Animali guida e
simboli oscuri accompagnano il protagonista verso un abisso
interiore, dove la bellezza antica si scontra con la corruzione della
modernità. La palude – potenziale metafora della corruzione del
bello – rende questo racconto un’esperienza intensa e coinvolgente. I
gatti, creature ambigue, incarnano il fascino e l’inquietudine
dell’inconscio, sepolcri ipogei in cui per un momento ho rivisto le
montagne della follia

di HP
Lovecraft.

Lo stile narrativo di Kulesko, vivido e a tratti disorientante, rivela una profonda conoscenza della realtà circostante e affronta temi universali come la violenza e la perdita dell’innocenza. Le meravigliose illustrazioni di Francesca Guerrieri completano l’opera, rendendola una gemma da collezionare e da vivere

GLI
AUTORI

Claudio
Kulesko 
è
filosofo, traduttore e scrittore. Per Nero ha tradotto Tra
le ceneri di questo pianeta
 (2019)
Rassegnazione
infinita
 (2022),
di Eugene Thacker. Tra le sue opere vi sono L’Abisso
personale di Abn Al-Farabi e altri racconti dell’orrore
astratto
 (Nero,
2022), Ecopessimismo.
Sentieri nell’Antropocene Futuro
 (Piano
B, 2023) e la novella Al
limite del Possibile
 (Zona
42, 2024). Ha fatto parte del Gruppo di Nun, con il quale ha scritto
la raccolta di saggi Demonologia
rivoluzionaria
 (Nero,
2020). Con Gioele Cima ha curato la raccolta di saggi Metal Theory.
Esegesi del vero metallo (D Editore, 2024). Suoi saggi e racconti
sono apparsi in numerose riviste e antologie. Con Moscabianca
Edizioni ha pubblicato anche il saggio Il
più forte del mondo. La filosofia di Dragon Ball
 (2024).

Francesca
Guerrieri
 è
un’illustratrice italiana. Vive a Pescara, dove ha conseguito il
diploma in illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics.
Appassionata di disegno e arte fin da bambina, inizia come
autodidatta, decisa a trasformare la passione in professione,
spaziando tra temi come il fantasy, il gotico e il macabro.

La
Palude

Autore:
Claudio Kulesco, Francesca Guerrini

Editore: MoscaBianca Edizioni

Collana:
Cuspidi

Pagine:
80

ISBN:

9791281703100

Costo:
12€ – brossurata

La palude di Claudio Kulesko

Claudio Kulesko

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi agli aventi diritto.




Siamo qui per farci del male di Paula D. Ashe

[…]La
pelle cadente era percorsa da cicatrici di ogni tipo.

Alcune
lisce, altre in rilievo. Alcune lunghe, altre corte.

Alcune
infossate, altre nodose. Alcune larghe, altre sotti-

li.
Alcune recenti, cerchiate da fiammanti aureole rosse,

altre
sbiadite in una morbida traslucenza. L’uomo rise.

[…]

Siamo
qui per farci male

di Paula
D. Ashe

è una delle ultime uscite di Zona 42 che ha fatto molto parlare di
se. Volume vincitore del premio Shirley
Jackson Award – 
Volume
finalista al
Bram Stoker Award,
è
stato tradotto da
Claudio Kulesko 
e
inserito nella collana
Caronte,
curata
da
Luigi Musolino.

Un’opera
sinistra, capace di scavare nelle pieghe più oscure dell’animo
umano, dove il dolore diventa un’esperienza centrale e catartica.
La narrazione è volutamente disturbante, costruita per evocare
immagini forti e suscitare emozioni contrastanti nel lettore, come
disgusto, paura e compassione. L’autrice riesce a creare atmosfere
cupe, dove il confine tra la realtà e l’incubo si dissolve,
lasciando spazio a un’angoscia pervasiva. Il titolo della raccolta,
già di per sé emblematico, richiama l’idea di un mondo in cui il
dolore non è solo un risultato, ma un fine, una verità universale a
cui nessuno può sottrarsi.

I
racconti all’interno sono cosi elencati:

Elementi
del vuoto

La
casa delle carcasse

Le
infernali crudeltà del paradiso

I
miracoli della tomba

Esilio
in extremis

Jacqueline
ride per ultima

Perché
sei rimasta a guardare

Litania
d’aghi
(Il
racconto che ho preferito)

Madre
di tutti i mostri

La
testimone

L’ho
sentita cantare

Telefirma
da un cadavere futuro

Postfazione

Uno
degli elementi distintivi del lavoro di Ashe
è l’abilità di rappresentare il corpo come un luogo di
trasformazione e sofferenza. I racconti contengono descrizioni
minuziose di mutilazioni, deformazioni e processi di decadimento
fisico che riflettono, in modo metaforico, le fratture psicologiche
dei personaggi – che potenzialmente, possiamo incontrare ogni
giorno uscendo semplicemente di casa – richiamando uno dei suoi
scrittori preferiti, Clive
Barker
.

Questo
tipo di orrore non è gratuito, ma funzionale a una riflessione su
temi più ampi come l’alienazione, il trauma e l’identità.

Dal
punto di vista stilistico, Ashe
utilizza un linguaggio evocativo e a tratti poetico, che contrasta
con la brutalità delle situazioni descritte. Questa tensione tra
forma e contenuto amplifica l’impatto delle storie – non un orrore
un
tanto al chilo
,
quanto un colpo d’ascia in volto condito da un linguaggio aulico e
ricercato. La sua capacità di creare un mondo che appare al tempo
stesso familiare e alieno, dominato da regole crudeli, è
sorprendente in quanto amalgamato da una sensibilità moderna.

A
volte, i testi, molto carichi di descrizioni e atmosfere
claustrofobiche, segnate da un ritmo eccessivamente veloce, forse
avrebbero guadagnato in impatto se fossero stati leggermente
alleggeriti.

La
violenza in ambito familiare, la concezione che chi viene toccato dal
male diventerà malvagio a sua volta, un tuffo nell’abisso senza
speranza: questi sono tratti fondamentali di queste opere. Un altro
elemento ricorrente è proprio l’impossibilità assoluta di un lieto
fine.

Quest’opera
non fa sconti al lettore: esige attenzione, resistenza e una certa
predisposizione al confronto con la sofferenza. Un’opera che sfida i
limiti del genere, portando l’esperienza della lettura verso
territori estremi e disturbanti, ma anche profondamente stimolanti.

Nonostante
qualche incursione nel sovrannaturale, la crudeltà più profonda è
quella insita nell’essere umano, come altri autori hanno già narrato
e come sicuramente faranno altri in futuro. Perché,
fondamentalmente, è così.

Concludo
citando un frammento della postfazione dell’autrice: […]So bene
che certe persone leggono le mie storie perché amano lo shock e il
brivido della trasgressione. (Siete anche liberi di odiare il mio
lavoro, o semplicemente di pagare per i miei libri e non leggerli.
Non sono schizzinosa). Ma ci sono altri che leggono le mie opere per
trovare conforto. Per capire. Per ottenere un bizzarro, amaro senso
di tregua. […]

E
voi, perché leggete Horror?

L’AUTRICE

Autrice
americana di narrativa oscura, Paula
D. Ashe
 ha
vinto con Siamo
qui per farci male
 lo
Shirley Jackson Award ed è risultata finalista al Bram Stoker Award.
È stata redattrice associata per Vastarien:
A Literary Journal
,
una rivista letteraria ispirata all’opera di Thomas
Ligotti
.
Vive
nel Midwest con la sua famiglia.

Siamo
qui per farci male

Autore:
Paula D. Ashe

Editore:
Zona 42

Collana:
Caronte

Pagine:
240

ASIN:

B0CW2D5V1F

ISNB:
979-1280868619

Costo: 8,49 € ebook e 16,90 € cartaceo

Siamo qui per farci del male di Paula D. Ashe

Paula D. Ashe

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi agli aventi diritto.




20% di Simone Del Fiore

[…]Sono
un uccello senza zampe. E non so volare

[…]

20%
di Simone
Del Fiore

è l’ultima uscita della Dark
Abyss Edizioni
.
Fin da subito si presenta come un’opera peculiare per questa casa
editrice: il loro primo young
adult
,
con richiami stilistici alla nota collana Piccoli
Brividi
,
viene infatti collocato all’interno della collana Ursula
Kemp

dedicata alla letteratura fantasy e affini.

La
trama parte in modo estremamente interessante. A Francoforte, il 20%
della popolazione cade improvvisamente in un sonno profondo. Tra i
rimasti svegli c’è Aaron
Wolf,
il protagonista principale. Disperato per la perdita del figlio,
decide di suicidarsi, ma viene fermato da un suo superiore, Oswin
Zimmerman.
Quest’ultimo gli propone un gioco che potrebbe permettergli di
rivedere suo figlio.

Portandolo
all’ascensore, gli spiega il rituale da compiere per accedere
all’Ade.
Da questo punto in poi, svelare gli avvenimenti sarebbe uno spoiler,
quindi invito a leggere il libro con attenzione.

Quest’opera
richiama molti elementi mistici ed esoterici, dalla mitologia greca
al the
elevator game
.
La ricerca della verità porta la narrazione verso il thriller,
arricchendo il tutto con una loggia massonica.

A
un certo punto, la trama, inizialmente un thriller sovrannaturale con
una forte componente emotiva, si sposta verso una componente sci-fi
degna delle sorelle Wachowski
o di Christopher
Nolan.
Questo cambio di rotta potrebbe sorprendere e sconvolgere, ma a mio
avviso è ben giustificato e porta a un finale coerente con la storia
del protagonista e il contesto narrativo.

Lo
stile narrativo di Del
Fiore

è particolarmente interessante, caratterizzato da una forte
componente descrittiva e atmosferica. L’autore utilizza un linguaggio
curato e preciso, prediligendo frasi lunghe e complesse che creano un
ritmo calmo e cadenzato. La sua prosa, ricca di dettagli e
descrizioni evocative, contribuisce a creare un’atmosfera cupa,
immergendo il lettore in contesti ben delineati e dando prova di un
ottimo lavoro di worldbuilding.

Da
questa opera emergono forti componenti emozionali e filosofiche,
legate a un’analisi profonda della vita, della morte e
dell’importanza dell’autodeterminazione. Attraverso la sua
narrazione, Del
Fiore

cerca di trasmettere al lettore la pesantezza della vulnerabilità e
del destino, e la difficoltà della ricerca della verità nel
rivelare la nostra vera essenza.

L’immagine
dell’uccello senza zampe, destinato a non volare più, è una
metafora potente che sottolinea l’ineluttabilità della condizione
umana.

L’AUTORE

Simone
Del Fiore (Roma, 13 giugno 1996) è uno scrittore, sceneggiatore e
grafico editoriale italiano.

Morire
ogni notte
,
edito da EdiKit
nel 2020, è il suo primo romanzo. Nello stesso anno pubblica La
Gravida
,
un racconto horror che scala le classifiche di Kobo
Books
,
diventando uno degli ebook più scaricati sulla piattaforma.

Nel
2021 partecipa al Salone del Libro di Torino come autore, dove
presenta il suo nuovo romanzo in uscita, In
fondo al lago
,
tratto da una storia vera.

Nel
2021 è la volta de Il
filo dell’eterno ritorno
,
edito dalle Edizioni Horti
di Giano
,
e In
fondo al lago
,
pubblicato con Echos
Edizioni
.

Nel
2021 si qualifica tra i finalisti del torneo IoScrittore
con il romanzo Le
porte della mente.

Nel
2022 pubblica il romanzo thriller Le
tre lepri
,
con Land
Editore
.
Nello stesso anno esce anche La
Muta
,
secondo racconto Kobo
Books
.

Nel
2022 pubblica anche Il giudice dei defunti, best seller B&W
Edizioni

e nel 2023 vince il concorso Nero su Bianco con Le
porte della mente

della stessa casa editrice.

Nel
2023 partecipa a Più Libri Più Liberi dove presenta Le
porte della mente
.
Nel 2024 pubblica 20%
con Dark Abyss Edizioni.

20%

Autore:
Simone Del Fiore

Editore:
Dark Abyss Edizioni

Collana:
Ursula Kemp

Pagine:
234

ASIN:

B0CTHPZBDJ

Costo: 4,00 € ebbok e 18,00 € cartaceo

20% di Simone Del fiore

Simone Del Fiore

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Il sangue è vita di Autori Vari

[…]«Che
cosa sei, tu?» riuscì a mugolare, mentre Andrea strofinava
lascivamente le labbra sottili sul suo collo. «Io sono tutto», gli
sussurrò, «E anche niente. Sono stasi. Sono eternità, sono
potenziale. Sono Dio, e anche il Diavolo. Sono tutto ciò che voglio
essere, tutto, nello stesso momento.» […]

Il
sangue è vita

è un’antologia di racconti orrorifici che ha lo scopo di omaggiare
il maestro Bram
Stoker
.
La raccolta è stata prodotta da Sága
Edizioni
,
una casa editrice indipendente e al femminile, nata nel 2021 ma
decisamente agguerrita, con molti titoli nel proprio arsenale e una
forte presenza in numerose fiere di settore. I nomi delle collane
sono richiami ai vari pantheon religiosi; in questo caso, la raccolta
appartiene alla collana Tartaros.

L’opera
si apre con una prefazione dell’editrice Giulia
Previtali
,
che offre una panoramica dell’antologia.
Previtali
ci fornisce una guida essenziale alla lettura, delineando il concetto
di Dracula,
oltre al personaggio letterario ma anche come elemento simbolico e
presentando gli autori che hanno contribuito a reinventare questa
figura iconica della letteratura gotica, e/o ispirandosi ad altri
capolavori dello scrittore irlandese.

Adesso
analizzeremo i singoli racconti:

Il
regno del verme bianco

di
Fulvio
Giachino,

primo racconto dell’antologia, narra le vicende dello studente Gianni
Rossi, tesista italiano in viaggio verso Fatfield, nel nord
dell’Inghilterra, alla ricerca di informazioni per la sua tesi sui
miti, le leggende e la simbologia del serpente nella cultura umana.
Il tema centrale è il verme di Lambton, una creatura leggendaria del
folklore inglese, leggenda alla quale Bram
Stoker

si ispirò per il suo romanzo La
tana del verme bianco
.
Il protagonista viene subito guardato con diffidenza dalla
popolazione locale e non passa molto tempo prima che allucinazioni
invasive inizino a scatenare scenari di terrore nella sua mente. Una
lenta e inesorabile discesa onirica nell’abisso, pregno di antichi
segreti, ha
il sopravvento.

Il
racconto è gradevole, unendo narrativa a varie leggende
folkloristiche e mitologiche. Ho particolarmente apprezzato
l’inserimento di uno degli orpelli creati da Robert
Howard

all’interno dei miti
di Cthulhu.

I
Canti nel giardino

di
Dario di Gesù
,
ambientato in Inghilterra nel 1861, presenta una narrazione divisa in
due parti: un colloquio epistolare e pagine di diario, che si
amalgamano offrendo due prospettive diverse di persone che
condividono lo stesso tetto, vivendo esperienze contemporanee ma
estremamente differenti. Una povera vedova e un cacciatore: cosa
possono avere in comune? Non entrerò nei dettagli della storia,
perché merita di essere letta senza troppi spoiler. La scrittura
dell’autore è ricercata e curata, lo stile scelto si adatta
perfettamente al tono della narrazione, e anche i pochi dialoghi sono
ben integrati nel contesto generale. È uno dei racconti che ho
apprezzato maggiormente all’interno dell’antologia, e ho trovato il
finale particolarmente riuscito

In
Assenzio
di Maddalena
Marcarini
,
l’autrice ci catapulta in un setting degno della più sporca delle
“Milano by night”. La storia parla di un ragazzo di nome
Ivan, uscito di casa alla ricerca di alcool, che
entra
in un locale e incontra un essere tanto magnifico quanto ambiguo, di
nome Andrea, neutro tanto quanto il suo aspetto androgino. Un
incontro che innesca una spirale discendente di terrore. Lo stile di
scrittura è immersivo e graffiante; per vari secondi ho immaginato
questo racconto come una potenziale sessione di gioco ambientata nel
Mondo di Tenebra. Il finale mi ha lasciato con una crescente
sensazione di ansia, mista al desiderio di risposte. 

Il
servitore del male

di Saverio
Calibano

narra la storia di due personaggi, Lord Necurat e il suo servo Pyotr.
Il lord porta al suo castello un ritrovamento proveniente dal
deserto, che custodisce gelosamente e, aiutato dal suo servitore,
cerca di svelarne gli oscuri segreti. Questa storia, che oscilla tra
un ricordo e il presente in cui è ambientata, è scritta con
maestria e, sebbene non sia particolarmente lunga, riesce a catturare
il lettore. Ho particolarmente apprezzato lo stile utilizzato per
questo racconto e, anche in questo caso, ho trovato il finale molto
soddisfacente.

Lettera
d’addio

di Sergio
L. Duma

è narrata in terza persona e ci presenta la giovane inglese Lucy,
che scrive a un caro amico. In questa missiva Lucy racconta alcuni
eventi significativi della sua vita e dell’arrivo di Lady Geraldine,
una figura misteriosa che sconvolgerà il suo equilibrio. La
narrazione epistolare si alterna a dialoghi vivaci, creando
un’atmosfera intima e coinvolgente. La lettera si trasforma
gradualmente in una confessione, dove Lucy rivela i suoi sentimenti
più profondi. Verso la fine rivolge all’amico un consiglio sincero e
appassionato, frutto delle sue dolorose esperienze. Non posso svelare
i dettagli di questo consiglio che mi ha profondamente toccato.

Lady
of Shadow

di Lady
Midnight

narra la storia della giovane Isabel. Anticamente, per evitare il
massacro delle povere genti, un sacerdote strinse un patto con
creature oscure: ogni cento anni, una donna del casato Beaumont
sarebbe stata data in sposa al primogenito dei Draculea. La giovane
Isabel è colei a
cui
toccherà questo destino e si reca nell’oscuro palazzo dove è attesa
dal suo signore Dracula, ma decisamente le cose non andranno come
previsto. Questo racconto, il più breve dell’antologia, mescola non
solo il mito dei vampiri ma anche quello del mondo fatato. Un colpo
di scena inaspettato, non saprei come altro definirlo.

Anche
i bambini muoio
no
di Samuele
Fabrizzi

è una storia breve che tratta di una ragazza madre e del suo giovane
figlio. Ambiente familiare disagiante tipico di un ceto estremamente
basso, nel quale la donna si ritrova a fare la prostituta e avere in
casa, spesso e volentieri, ospiti maschili. Un giorno, lei si
invaghisce di un uomo molto più anziano, che porterà a casa, e
insieme scopriranno un’amara verità. Lo stile di scrittura di
Fabrizzi
mescola un tocco amaramente moderno alla narrazione decadente. Molto
gradito il colpo di scena finale.

L’isola
che non esiste

di Cristiano
Di Biasio

narra la vicenda del detective James Connors, intento a braccare un
boss della malavita. In un contesto noir degli anni ’30, si ritrova
coinvolto in un delirio tra realtà e onirico, ricco di visioni di
sangue. Molto apprezzato il ritmo della narrazione.

Ineluctable,
non firmato dall’autore, chiude l’antologia. Racconta la storia di
George, un medico di bellezza quasi aliena, frequentatore di
bordelli. Insieme al collega Henry, pratica l’arte chirurgica, che
all’epoca era ancora malvista. Una sera, però, accade qualcosa di
inaspettato che cambia completamente la vita del protagonista.

In
conclusione, questa antologia non si limita a omaggiare il grande
maestro Bram
Stoker,
ma rappresenta anche un’opportunità preziosa per un gruppo
eterogeneo di autori italiani, alcuni dei quali già consolidati
all’interno del panorama letterario weird.
Ciascun autore ha modo di esprimere la propria visione e sensibilità
artistica, confrontandosi con il fascino oscuro e intramontabile del
gotico. I racconti, nove in tutto, presentano stili narrativi
distinti, ma tutti accomunati da un sottile filo conduttore che
richiama l’atmosfera inquietante e misteriosa, rievocando quella
tensione emotiva e quell’estetica decadente che tanto caratterizza
questo genere letterario.

Il
Sangue è vita

Autore:
AA.VV.

Editore:
Sága Edizioni

Collana:
Tartaros

Pagine:
194

ASIN:

B0D36F8FPS

ISBN-13:
‎ 979-1280523822

Costo: 15€

Il sangue è vita

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Istituto Malpertuis di Carlo Salvoni

Istituto
Malpertuis,

di
Carlo Salvoni,

è un racconto breve offertoci da OperaNarrativa
Edizioni

e pubblicato
nella collana digitale Mezzora,
a
cura di
William Bavone.

La
casa editrice, fondata nell’ottobre del 2023, è una vera e propria
fenice rinata dalle sue ceneri. Consiglio vivamente di visitare il
loro sito web, poiché la storia dietro la loro rinascita è davvero
interessante.

L’opera
in questione è un racconto narrativo particolarmente intrigante.
Inizia in un contesto quotidiano e attuale, quello scolastico, per
poi scendere progressivamente nelle profondità dell’animo del
lettore, lasciando un retrogusto amaro. Questo viaggio narrativo
oscilla tra il mondo onirico e l’horror, attingendo ai miti greci.
L’inquietudine è il filo conduttore che attraversa l’intera
narrazione, avvolgendola in ogni sua sfumatura e lasciando
costantemente il lettore con una sensazione persistente: qualcosa
non va
.

La
storia segue Giorgio Parisi, un giovane professore che giunge in un
istituto scolastico dominato da docenti femminili, per sostituire un
insegnante decano. Il passato di Giorgio emerge gradualmente nel
corso della narrazione, richiamando alla mente storie di vita che
potrebbero sembrare familiari, come racconti sentiti da un amico
docente o letti altrove. Giorgio è un personaggio ordinario, con i
suoi vizi e problemi, che si ritrova improvvisamente immerso in un
contesto apparentemente normale, ma che presto rivela la sua natura
anomala e bizzarra.

All’inizio,
queste anomalie sembrano essere semplici eccentricità: una collega
che si veste come una ragazzina, un altro che è spesso assente.
Questi elementi, per quanto strani, potrebbero comunque riflettere
l’attuale panorama scolastico. Tuttavia, con il progredire della
storia, tali stranezze si accumulano, culminando in un crescendo di
orrore che svela la verità nascosta dietro l’istituto. È qui che
si rivela il nucleo della narrazione di Salvoni:
la perversione e il vizio.

La
realtà che emerge oltre la facciata ingannevole del mondo reale ha
un finale nichilista, perfettamente in linea con il contesto
dell’opera e con la sua principale fonte di ispirazione.

In
conclusione, posso affermare che questo racconto breve non solo
mantiene la promessa di una lettura rapida, come dichiarato dalla
collana editoriale, ma rende anche il tempo trascorso leggendo
interessante e profondamente coinvolgente.

L’AUTORE:

Carlo
Salvoni,

nato nel 1980, vive in provincia di Brescia con la moglie e le tre
figlie ed è insegnante di Lettere presso una Scuola Secondaria di
Primo Grado. Dopo aver militato in un gruppo di death
metal melodico (Tragodia),
ha riversato sulla scrittura le sue velleità artistiche. Dopo anni a
scrivere romanzi con uomini e animali, rivolti ad adulti e ragazzi
(tra gli altri, Cavalletti
e cavalli

– 2013, Menamato – 2016), si è dedicato alla narrativa
fantastica. Del 2022 è la raccolta di storie weird
Necromitologia.
Storie
senza nomi

(Elison). Sempre nel 2022 si è aggiudicato il Premio Hypnos con il
racconto
Cambiano le prospettive al mondo
.
Nel 2023 sono usciti i racconti Le
lumache non possono saltare

per La Nuova Carne, La
legge morale del tasso del miele

per Delos Digital, sulla rivista
WEIRD:
il fantastico e lo strano in letteratura – n. 3,

La
Benedizione degli Arti Fantasma.

Carlo
Salvoni

si
è classificato al terzo posto al concorso ESECRANDA VII (Esescifi)
con il racconto Mosche
di novembre
,

Istituto
Malpertuis

Autore:
Carlo Salvoni

Editore:
OperaNarrativa Edizioni

Pagine: 50

ASIN: ‎ B0D7YNS8ZS

Costo: 1,99 € Ebook

Istituto Malpertuis di Carlo Salvoni

Carlo Salvoni

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.