Il mostro della cripta di Daniele Misischia

Giò è un giovane ragazzo nerd residente a Bobbio in provincia di Piacenza. Adora i film horror e a tal proposito si sta improvvisando regista girando uno slasher amatoriale con i suoi amici. L’altra sua passione sono i fumetti, nello specifico Squadra 666 del quale acquista l’ultimo numero uscito in edicola intitolato Il Mostro della Cripta. Ma nella lettura del fumetto nota che nelle vignette sono raffigurati luoghi del suo paese, tra cui la chiesa con una probabile cripta contenente il sarcofago con il mostro. Giò allora convince il suo amico Alberino ad accompagnarlo per vedere se tale luogo esiste davvero. Con loro stupore la trovano, ed anche il sarcofago con tanto di combinazione per aprirlo proprio come indicato nel fumetto…solo che non uscirà fuori nessun mostro. Intanto strane morti e sparizioni avvengono in paese e pare siano coinvolti i Valmont, una strana famiglia che vive in un casolare di campagna poco fuori dal paese. Giò vuole vederci chiaro, e raduna tutti i suoi amici per smascherare i Valmont affidandosi anche a Fabienne, una donna pazza con un passato legato ai Valmont, e ad un aiuto esterno….Diego Busivirici, ovvero il disegnatore di Squadra 666.

Nato da un’idea dei Manetti Bros., il film verrà poi diretto da Daniele Misischia (The End? L’Inferno Fuori) nel 2021. Dopo una breve intro i cui avvenimenti andranno poi a collegarsi nel finale, lo spettatore si vede proiettato negli anni ’80 omaggiando quell’epoca che era florida per i film horror e di fantascienza, e lo fa attraverso poster e videocassette (ben visibili nelle camerette di alcuni dei personaggi) ma anche in citazioni e situazioni. L’atmosfera anni ’80 è ben resa tale anche dagli usi e costumi, i veicoli che circolano per strada, la tecnologia fatta di videocamere rudimentali, tv a tubo catodico e videoregistratori e soprattutto le giornate passate nella spensieratezza giovanile. Il cast ci regala una performance recitativa molto convincente calandosi molto bene nei loro panni tra cui si segnala la presenza di Chiara Caselli (Nonhosonno, Il Signor Diavolo) nel ruolo di Fabienne, Pasquale Petrolo in arte Lillo nel ruolo di Diego Busivirici, Giovanni Calcagno e Gisella Burinato nei rispettivi ruoli del Vice Commissario Valmont e Madre Valmont, ma anche lo stesso Misischia si è ritagliato un ruolo vestendo i panni del parroco del paese. Menzione particolare va anche ai curatissimi effetti speciali per la cui realizzazione ha partecipato un maestro del calibro di Sergio Stivaletti. Il ritmo è abbastanza costante senza mai cadere né nella lentezza né nella frenesia ma soprattutto, grazie ad una ambiziosa e solida sceneggiatura, non cade mai nella prevedibilità sorprendendo sempre lo spettatore concedendogli anche qualche risata (si tratta pur sempre di una commedia) accompagnandolo in un finale inaspettato e dal sapore nostalgico.

Un prodotto pensato e fatto per i nostalgici, che ben si presta anche a spettatori di nuova generazione che magari non hanno vissuto quegli anni in cui sono state sfornate perle rimaste impresse nella storia del cinema, in particolare quello horror. Non troppo impegnativo, leggero e gradevole nella visione, una chicca che merita di essere recuperata tenendo presente una cosa: la legge del “Non Incrociare i Flussi” è ancora valida!

Il mostro della cripta
di Daniele Misischia
Italia (2021)
Con Tobia De Angelis, Pasquale Petrolo, Chiara Caselli, Giovanni Calcagno, Gisella Burinato.




Paranormal Activity – Parente prossimo di William Eubank

Paranormal Activity – Parente prossimo di William Eubank
(Usa /2021)
Durata: 98′ Genere: Orrore

Margot è una regista di documentari, la quale si reca presso una remota comunità amish per avere notizie sulla madre scomparsa e conoscere i suoi parenti. La ragazza viene accolta non proprio in maniera calorosa ma nonostante ciò non le impediscono di fare riprese insieme alla troupe. Margot non riesce a dormire la notte a causa di strani rumori provenienti dalla soffitta e dal ritrovamento di lettere misteriose firmate da sua madre che non fanno altro che complicare la sua ricerca della verità…ma non è tutto. Scoprirà che la famiglia è una setta cristiana volta a combattere il demone Asmodeus, ma per riuscire in questo hanno bisogno di sacrificare una giovane donna…

Nel 2007 fa la sua comparsa il primo Paranormal Activity sbancando al botteghino. Ne susseguiranno poi 4 sequel e 2 spin-off entrando così di prepotenza nel panorama horror. A distanza di 8 anni dall’ultimo PA:Dimensione Fantasma ecco che ritorna nel 2021 diretto da William Eubank (The Signal, Underwater) in una veste tutta nuova. Il film non si collega in nessun modo ai film precedenti, né in personaggi né in eventi, abbandonando anche la modalità telecamere fisse di sorveglianza per fare spazio a riprese in diretta in stile falso documentario. Lo spettatore , dopo essere stato coinvolto nel viaggio di Margot, si troverà di fronte alla tipica comunità amish trattata in molti horror, con la sua tipica atmosfera ostile nei confronti di estranei e della tecnologia. Ma anche con quel suo ovvio e scontato alone di mistero che nasconde chissà quale inquietante segreto, e a tal proposito ci troviamo di fronte a momenti claustrofobici e jumpscare di vario genere inaspettati ma dal sapore di già rivisto (ma pur sempre efficaci). Purtroppo tutto il resto cade molto nella prevedibilità ma che tutto sommato il film riesce a coinvolgere lo spettatore accompagnandolo verso una rivelazione finale sorprendente e ricca di momenti terrificanti, complice un buon lavoro quello del cast molto ben calato nei loro personaggi.

In conclusione si può dire che questo ritorno di Paranormal Activity è abbastanza soddisfacente rispetto al clima di scetticismo che gli girava intorno. Godibile nella sua prevedibilità e apprezzabile nei cambiamenti sopra citati. Quindi mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo… in attesa del sequel già annunciato (Paranormal Activity:The Other Side).

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Nati morti di Alex Visani

Luna è una appassionata di tassidermia, una passione che l’ha portata a essere asociale con una psiche distorta. Un giorno, passeggiando nel bosco in cerca di qualche animale morto da imbalsamare, si imbatte in Tony, un uomo a terra agonizzante tra la vita e la morte con una grave ferita alla gamba infieritagli da una donna prima che lui la uccidesse. Luna carica in macchina sia l’uomo che il cadavere della donna, stendendo quest’ultima (una volta arrivata a casa) su un tavolo, mentre l’uomo lo lega a una sedia medicandogli di continuo la ferita e nutrendolo. Luna scopre che Tony è uno spietato assassino e si sente spesso minacciata da lui ma presto tra i due comincerà a nascere una complicità in quanto hanno una passione in comune…sono attratti dalla morte!

Alex Visani torna alla regia nel 2021 con questo film carico di un’atmosfera soffocante e cupa e dove la tematica della morte fa da padrona dal primo fino all’ultimo fotogramma. Le quattro mura del casale isolato dove è ambientato il film fanno da teatro ad una serie di eventi inquietanti, dove perversione, tensione e tanto sangue si alternano in un modo tale da tenere lo spettatore incollato allo schermo. A dare man forte al film, oltre alle colonne sonore e alla fotografia (quest’ultima curata dallo stesso Visani) ci troviamo di fronte ad una grande performance recitativa da parte del cast, che vede Ingrid Monacelli impersonare Luna, creando un personaggio che potrebbe sembrare fragile ma in realtà nasconde una personalità oscura…personalità che salterà fuori con Tony, interpretato da Lorenzo Lepori, che le sue condizioni da “sofferente” la affascinerà a tal punto da non farsi intimidire dalle sue minacce di morte e si scopriranno fatti l’uno per l’altro, trasformando quel casale nel loro “paradiso personale” dove agire indisturbati, lasciandosi trasportare dalle loro manie senza vergognarsi l’uno dell’altro. Menzione particolare va anche al resto del cast che prevede la presenza di Ester Andriani, Corinna Coroneo e Claudio Massimo Paternò. Gli effetti speciali sono quanto un appassionato di splatter possa desiderare, realizzati con un realismo da applausi, tra l’altro Lepori e Monacelli ci regalano un momento di pura macelleria con tanto di perversione erotica da spiazzare lo spettatore. Il macabro finale fa molto pensare al Buio Omega di Joe D’Amato, con una nota di romanticismo oscuro.

Visani questa volta ha spinto di brutto l’acceleratore, portando la lancetta dell’horror al massimo e regalando uno spettacolo difficile da dimenticare. Pluripremiato a diversi festival, il film sta attraversando l’oceano per approdare negli USA, un grande trionfo per l’horror made in Italy che merita tutta la visibilità possibile…specialmente quando si sfornano perle simili dietro le quali si intuisce un forte lavoro di squadra. Destinato a diventare un cult della filmografia nostrana e non solo. Che altro aggiungere…CHAPEAU!




Le tombe etrusche si scoperchiano di nuovo: L’alba di Vincent

Da un po’ di anni a questa parte, stiamo assistendo ad una valanga di horror indipendenti con i relativi registi che pian piano si stanno prendendo il palcoscenico dell’horror made in Italy ottenendo premi a vari Festival in giro per l’Italia, molti di loro spinti e ispirati dai grandi maestri del passato hanno riproposto modi di fare cinema andati perduti nel tempo. Sono qui per parlarvi non di uno, ma di ben due registi alle prese con il loro primo lungometraggio, e che ho avuto il piacere di incontrare: Riccardo Triclinio Ceppari  e Andrea Maccarri. Con videoclip e alcuni cortometraggi nei loro curriculum, si stanno dedicando anima e corpo alla loro pima creatura, ovvero DAWN OF VINCENT. Il titolo è un tanto divertente quanto stuzzicante gioco di parole tra il Romeriano “Dawn of the Dead” e “Vincent Dawn”, lo pseudonimo più usato da quel Bruno Mattei che ha fatto impazzire e fa ancora impazzire una buona fetta dei suoi fans. Il progetto di Ceppari e Maccarri (nato in periodo pre-covid) è quello di proporre un film dallo stile grezzo tipico del maestro Mattei (come recita la traduzione del titolo “L’Alba di Vincent”), ma anche di altri maestri che usavano lo stesso stile (come Andrea Bianchi con il suo “Le Notti del Terrore” e le componenti gore che sfociano nell’onirico di Lucio Fulci). Un’idea di base che inizialmente era destinata a proseguire su questa linea, che col passare del tempo si è evoluta inserendo elementi più “variopinti”, assumendo così l’aspetto di un “Film di Genere”.

“COME SAREBBE STATO THOMAS MILIAN IN UN FILM HORROR?” con questa frase ad effetto Andrea Maccarri attira ancora di più la mia curiosità e spiega anche il motivo della presenza di Murena, il protagonista del film interpretato dallo stesso Maccarri. Il classico borgataro sopra le righe che si troverà coinvolto in un vortice d’orrore che lo porterà a trovarsi in situazioni assurde ed esilaranti!

La Tuscia Viterbese è il palcoscenico del loro film (terra di origine etrusca situata nel nord del Lazio e utilizzata anche da maestri dell’horror come Dario Argento, Lamberto Bava e Joe D’Amato), dove tra folti boschi, chiese sconsacrate c’è stata anche la possibilità di fare qualche ciak al teatro (nello specifico il Teatro Bistrot Caffeina nel centro di Viterbo). In tutti questi scenari Murena dovrà affrontare orde di zombi che resuscitano da tombe etrusche ed ambigui personaggi, uno dei quali è interpretato da Ilaria Monfardini, attrice con molti anni di esperienza teatrale e alla sua seconda apparizione in un film horror dopo “E Tutto il Buio che c’è Intorno” di Pupi Oggiano. Ma il cast prevede anche la presenza di Giorgio Borroni nel ruolo del Dottor Brocchi e Giuseppe Bagnaia nel ruolo di Marcello, amico del Murena e vittima del suo bullismo sin dall’infanzia.

Con pochi mezzi a disposizione e una troupe (oltre a Ceppari e Maccarri) è composta da Martina Pizzi, Rita Ippoliti (che nel film svolge il ruolo di una archeologa) Martina Cori, Ramon Iervasutti e assistenti al trucco, al grip, al suono e agli effetti che di volta in volta sono presenti nelle scene più complesse, l’intera squadra mette in campo una passione e una serietà tale da superare qualsiasi tipo di ostacolo, sufficienti per far venir fuori un prodotto degno di nota (come dimostrato da altre produzioni).

Il film sta volgendo agli ultimi ciak, non resta che fare il tifo per loro e augurargli buon proseguimento e buona fortuna!




Fantasy Island di Jeff Wadlow

Fantasy Island di Jeff Wadlow (Usa/2020)
Durata: 109′ Genere: Orrore, Avventura

La donna d’affari Gwen, l’ex agente di polizia Patrick, i fratellastri JD e Brax e la giovane Melanie vincono un concorso per un soggiorno a Fantasy Island, un resort paradisiaco dove ogni fantasia diventa realtà. Verranno accolti dal misterioso Mr. Roarke e da sua moglie Julia, la quale li accompagna nelle loro camere. Le fantasie dei ragazzi sono già…

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Flesh Contagium di Lorenzo Lepori

Flesh Contagium, di Lorenzo Lepori (Italia/2020)
Durata: 80′ Genere: Orrore

Anno 2029, una pandemia si è diffusa nel mondo, un virus influenzale miete milioni di vittime. Un vaccino è stato creato in tempi brevissimi e con catastrofici risultati, infatti quest’ultimo provoca mutazioni negli esseri umani facendoli…

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