Dèmoni di Lamberto Bava

Dèmoni di Lamberto Bava
(Italia/1985)
Durata: 88′ Genere: Orrore
Con Natasha Hovey, Urbano Barberini, Karl Zinny, Paola Cozzo, Fiore Argento, Fabiola Toledo, Nicoletta Elmi, Nicole Tessier, Geretta Geretta, Bobby Rhodes, Gianguido Baldi, Bettina Ciampolini, Sally Day, Eliana Hoppe, Jasmine Maimone, Marcello Modugno, Lino Salemme, Claudio Insegno, Michele Soavi, Enrico Maria Scrivano e Alessandro Serra.

Nella Berlino Ovest della metà degli anni Ottanta le studentesse Cheryl e Kathy, in possesso di due biglietti omaggio consegnati da un misterioso individuo con il volto coperto per metà da una maschera, si recano in un cinematografo per assistere alla ‘prima’ di un film dell’orrore.  Il lungometraggio parla di alcuni giovani che in un antico rudere rinvengono la tomba dell’astrologo e veggente Nostradamus, al cui interno si trova un libro scritto in lingua latina e riguardante l’evocazione di creature mostruose e infernali, che non tardano a perseguitare i malcapitati ragazzi. Ma durante la proiezione del film una spettatrice, a causa di una piccola ferita sul viso, si trasforma ben presto in un essere terrificante bramoso di aggredire e mordere le creature umane, riducendole alla propria mostruosa condizione. Molta gente del pubblico in sala subisce la terribile metamorfosi e tra gli spettatori ancora non contagiati si diffonde il panico,  seguito  però immediatamente dal sangue freddo necessario a  collaborare per mettersi in salvo dalla minaccia di quegli esseri malefici. Cheryl e Kathy, insieme ai due loro coetanei George e Ken, e a varie altre persone, si barricano nella zona del palco del cinematografo, attendendo i soccorsi dall’esterno, visto che le porte d’ingresso e d’uscita del locale sono risultate misteriosamente murate. Ma i mostri riescono a penetrare in quell’area  e a mietere altre vittime; alla fine i soli sopravvissuti alla degenerazione demoniaca  sono Cheryl e George che trovano una via di scampo verso l’esterno, uscendo finalmente dal locale. Sono raccolti sull’automobile di una famigliola in fuga e comprendono che i dèmoni imperversano ormai ovunque nella città. Tuttavia, di lì a poco anche Cheryl subisce l’orrenda trasformazione in un demone e George è costretto ad  ucciderla, mentre l’auto sfreccia lungo una strada extra-urbana.

Basato su un soggetto di Dardano Sacchetti e su una sceneggiatura dello stesso Sacchetti e di Dario Argento, che ne è anche il produttore, Franco Ferrini e Lamberto Bava, che lo dirige, “Dèmoni” (“Demons”) è un film capolavoro italiano della scienza cinematografica dell’orrore e rappresenta ancor oggi uno dei trionfi nazionali e internazionali di questa disciplina della comunicazione di massa contemporanea. Il regista Bava – degno figlio d’arte dell’indimenticabile Mario Bava – governa con apprezzabile professionalità questa grossa macchina spettacolare realizzata con un largo impiego di mezzi, amalgamando il clima tragico dai lontani echi scespiriani che permea l’avventura, la tensione emotiva, l’irrompere sconvolgente di un soprannaturale aggressivo e devastante nella vita quotidiana delle persone che d’improvviso passano dalla normalità ad una anormalità irrazionale e indecifrabile, ed una  girandola di eccezionali effetti speciali grandguignoleschi.
Sotto il profilo della filosofia, della storia, del giornalismo, della psicoanalisi e della pedagogia-didattica idealistico-esoteriche di quel che è compreso nella dimensione psicologico-spirituale conscia e subconscia dell’immaginario individuale e collettivo che a sua volta sostanzia la comunicazione di massa cinematografica verbale (nella lingua italiana parlata e in altri idiomi, costituendo così una forma di letteratura) e non-verbale (comportamentale, situazionale e visiva), la  pellicola “Dèmoni” di Bava evidenzia prima di tutto  il regresso della Ragione o dello Spirito ossia dell’Essere spirituale dell’uomo e della sua civiltà negli ideali antropologico-morali etico-morali, sociologico-politici e scientifico-conoscitivi retrogradi della supremazia che, nell’Occidente evoluto e liberaldemocratico (come la Repubblica Federale Tedesca nella quale è ambientata la vicenda filmica), un oscuro potere stabilisce sulle menti e sui corpi degli individui umani inermi di fronte ad esso, privandoli del tutto di una coscienza razionale eticamente orientata in una direzione positiva e riducendoli al rango di automi spinti da impulsi bestiali e distruttivi (l’autorità soprannaturale, tenebrosa e diabolica che ingabbia le persone all’interno del cinematografo, ne è una riuscita metafora); della perdita di un pensiero logico-razionale e intellettuale avanzato sul piano morale e culturale, nonché autonomo rispetto ad ogni dominazione esterna, da parte dei soggetti umani, i cui meccanismi mentali retrocedono ad un ambito puramente istintuale e animalesco (l’agire all’insegna della violenza aggressiva delle creature dall’aspetto diabolico, e l’agire deteriore di un gruppo di giovani eroinomani, rappresentano delle efficaci manifestazioni metaforiche di una tale condizione); e del male che si annida nelle pieghe delle società civili occidentali rette dalle democrazie liberali, che vengono fatalmente annientate insieme alle leggi democratiche che le regolano – in seguito all’annichilimento dei diritti alla vita, alla libertà e all’autodecisione democratica di ciascuno – nel momento in cui il primo si esplicita.
Nel medesimo tempo, “Dèmoni” di Bava sottolinea il progresso dello Spirito illuministico ovvero dell’Essere spirituale illuministico o della Ragione illuministica degli appartenenti all’umanità e della loro civilizzazione negli ideali antropologico-ontologici etico-morale, sociologico-politici e scientifico-conoscitivi evoluti  del cooperativismo, dell’egualitarismo, della consapevolezza da parte di ciascuno del bene collettivo al di là degli egoismi e degli egocentrismi, e del ruolo direttivo da parte degli anonimi e comuni portatori della forza-lavoro fisica e mentale nel contesto sociale, per far fronte ad un pericolo che grava su una pluralità di persone e per sviluppare ulteriormente e salvaguardare la liberaldemocrazia che rischia l’annientamento a causa della volontà di potenza o di dominio assoluto che sopprime i diritti di tutti a vivere e ad essere liberi (ricordiamo, a questo proposito, gli spettatori del cinematografo che si organizzano e collaborano, sotto la guida di soggetti umani comuni, per  salvarsi dall’assalto dei dèmoni); e dell’apertura delle menti  alle scienze occulte, come la magia e la stregoneria, al fine di contrastare meglio la malvagità, e di diventare consapevoli dell’esistenza di altri mondi ovvero di altri piani dimensionali o di altri universi, paralleli al nostro (la lavorazione del film fu accompagnata da una serie di fenomeni paranormali e razionalmente inspiegabili, a onor della cronaca).
Intorno alle suddette idealità, il lungometraggio “Dèmoni” di Bava ha generato e genera rispettivamente il dissenso e il consenso morali dei suoi realizzatori (dal soggettista e dagli sceneggiatori, dal produttore e dal regista agli attori principali e secondari) e del pubblico del passato e del presente, nelle cui psicologie esse storicamente hanno dimorato e dimorano (ai livelli del conscio e dell’inconscio), e che le hanno poste e le considerano come altrettanti esempi per l’evoluzione del pensiero, del linguaggio verbale scritto e parlato (nelle lettere italiane e di altri idiomi del mondo), e dei comportamenti interpersonali e sociali.
Va anche precisato che questi ideali sono anche dei significativi filtri per le traduzioni, per l’interpretariato e per le mediazioni linguistiche e interculturali dei testi della pellicola in esame – e non solo – dalla lingua italiana ad altre lingue, come l’inglese, facendone in tal modo progredire lo Spirito o la Ragione o l’Essere spirituale in esse intrinseco.
Sono ben costruite, poi, le prove interpretative degli attori, dalla Hovey e da Barberini a Zinny, alla Cozzo ed agli altri, mentre è godibile la colonna sonora di Claudio Simonetti, arricchita da molte canzoni di musica “pop dance”, così da rappresentare meglio il punto di vista del mondo giovanile del penultimo decennio del secolo XX° sui fatti narrati.
Il cinema, come la letteratura, dell’orrore e, più in generale, del fantastico, servono alla comprensione delle profondità di noi stessi e della realtà in cui siamo inseriti, e il film “Dèmoni” di Lamberto Bava ne è una dimostrazione.

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/




La nave maledetta di Amando de Ossorio

La nave maledetta di Amando de Ossorio
(Spagna/1974)
Durata: 89′ Genere: Orrore
Con Maria Perschy, Jack Taylor, Barbara Rey, Carlos Lemos, Manuel de Blas, Blanca Estrada e Margarita Merino.

A largo della costa britannica, due giovani donne su un motoscafo entrano in un banco di nebbia e, all’interno di esso, incontrano uno spettrale e misterioso galeone del XVI secolo alla deriva. Salite sull’antico vascello, le ragazze non trovano nessuno, ma non è esatto; infatti, nella nave fantasma vi sono alcune bare, contenenti le salme di un manipolo di Cavalieri Templari, i quali a notte fonda si ridestano ed escono dalle casse, uccidendo e divorando le due sventurate. Successivamente il veliero è raggiunto da uno yacht con tre uomini e due donne, che sono alla ricerca delle ragazze scomparse. A bordo della nave, i cinque ben presto se la devono vedere con i Templari morti viventi e mangiatori di carne umana; avvalendosi di una rudimentale croce fiammeggiante riescono a respingerli nelle bare, che in seguito essi gettano in mare, sperando così di avere in questo modo allontanato da loro la minaccia dei mostri. Ma i Templari non tardano a riemergere dal mare…

Sceneggiato e diretto da Amando de Ossorio, il film dell’orrore di produzione spagnola “La nave maledetta” (“El buque maldito”) costituisce il terzo capitolo della saga dei Templari tornati in vita con la magia nera, dopo “Le tombe dei resuscitati ciechi” e “La cavalcata dei resuscitati ciechi”. De Ossorio dirige il lungometraggio con professionismo, assicurandogli un buon livello spettacolare (a dispetto dei mezzi limitati a disposizione) e collegando il taglio narrativo anti-conformista e anti-retorico, le atmosfere macabre e gotiche, le situazioni truculente e la contrapposizione tra la modernità avanzata del XX secolo e le arcaiche e aggressive forze provenienti dai secoli passati (metafora dei pericoli incombenti sulla civiltà umana contemporanea).
Gli ideali antropologico-ontologici, etico-morali, sociologico-politici, legislativi meta-giuridici e scientifico-conoscitivi trasmessi dalla comunicazione di massa cinematografica verbale e non-verbale esplicitano da un lato l’arretramento e dall’altro il progresso dell’Essere Spirituale razionalistico-illuministico-idealistico ovvero della Ragione illuministica-idealistica dei soggetti umani e della loro civilizzazione.
Nel primo caso troviamo: la volontà di potenza o di dominio sull’altro-da-sé che si estrinseca negli impulsi animaleschi di sopraffazione, i quali annullano i diritti alla vita e alla libertà degli individui umani; il prevalere degli egoismi nelle relazioni umane, con il sovrapporre se stessi sulle esigenze e sui diritti altrui, calpestando in tal modo l’uguaglianza tra gli esseri umani e l’armoniosa coesistenza sociale.
Nel secondo, la pellicola di de Ossorio sottolinea le seguenti idealità: la cooperazione o il lavoro comune tra più persone al fine di garantire l’interesse generale o pubblico (pensiamo agli uomini che buttano le bare dei Templari in mare); il rifiuto di sottostare ad un potere tirannico, per realizzare la propria libera e democratica autodecisione; la promozione popolare dello studio delle scienze occulte e, in particolare, della stregoneria allo scopo di verificare la brutalità e la brama di supremazia sugli altri in esse implicite; la sensibilizzazione, largamente sociale e democratica, delle coscienze a oltrepassare il dogmatismo materialista e scientista, aprendosi ai fenomeni che trascendono le leggi naturali e le stesse categorie dello spazio e del tempo, rivoluzionando così la visione dell’universo e lo stesso sapere umano; la preparazione pedagogico-didattica delle menti dei soggetti umani e del pensiero dell’opinione pubblica a combattere creature soprannaturali, diaboliche e di altri mondi, animate da cattive intenzioni nei confronti della nostra specie.
Questi ideali fanno parte dello Spirito razionalistico-illuministico-idealistico ossia il pensiero o la cultura popolare che attraversa la lingua spagnola ed altre lingue del mondo, come quella italiana, mediante le traduzioni, gli interpretariati e le mediazioni linguistiche e interculturali, e sono posti dal linguaggio cinematografico de “La nave maledetta” di de Ossorio come degli esempi rispettivamente da respingere e da attuare per far progredire non solo le dinamiche mentali o l’immaginario, ma anche i comportamenti interpersonali e pubblici di ognuno.
Sono discrete, infine, le prove interpretative offerte dagli attori.

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/




Paranormal Activity – Parente prossimo di William Eubank

Paranormal Activity – Parente prossimo di William Eubank
(Usa /2021)
Durata: 98′ Genere: Orrore

Margot è una regista di documentari, la quale si reca presso una remota comunità amish per avere notizie sulla madre scomparsa e conoscere i suoi parenti. La ragazza viene accolta non proprio in maniera calorosa ma nonostante ciò non le impediscono di fare riprese insieme alla troupe. Margot non riesce a dormire la notte a causa di strani rumori provenienti dalla soffitta e dal ritrovamento di lettere misteriose firmate da sua madre che non fanno altro che complicare la sua ricerca della verità…ma non è tutto. Scoprirà che la famiglia è una setta cristiana volta a combattere il demone Asmodeus, ma per riuscire in questo hanno bisogno di sacrificare una giovane donna…

Nel 2007 fa la sua comparsa il primo Paranormal Activity sbancando al botteghino. Ne susseguiranno poi 4 sequel e 2 spin-off entrando così di prepotenza nel panorama horror. A distanza di 8 anni dall’ultimo PA:Dimensione Fantasma ecco che ritorna nel 2021 diretto da William Eubank (The Signal, Underwater) in una veste tutta nuova. Il film non si collega in nessun modo ai film precedenti, né in personaggi né in eventi, abbandonando anche la modalità telecamere fisse di sorveglianza per fare spazio a riprese in diretta in stile falso documentario. Lo spettatore , dopo essere stato coinvolto nel viaggio di Margot, si troverà di fronte alla tipica comunità amish trattata in molti horror, con la sua tipica atmosfera ostile nei confronti di estranei e della tecnologia. Ma anche con quel suo ovvio e scontato alone di mistero che nasconde chissà quale inquietante segreto, e a tal proposito ci troviamo di fronte a momenti claustrofobici e jumpscare di vario genere inaspettati ma dal sapore di già rivisto (ma pur sempre efficaci). Purtroppo tutto il resto cade molto nella prevedibilità ma che tutto sommato il film riesce a coinvolgere lo spettatore accompagnandolo verso una rivelazione finale sorprendente e ricca di momenti terrificanti, complice un buon lavoro quello del cast molto ben calato nei loro personaggi.

In conclusione si può dire che questo ritorno di Paranormal Activity è abbastanza soddisfacente rispetto al clima di scetticismo che gli girava intorno. Godibile nella sua prevedibilità e apprezzabile nei cambiamenti sopra citati. Quindi mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo… in attesa del sequel già annunciato (Paranormal Activity:The Other Side).

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/




Eroticofollia di Mario Siciliano

Eroticofollia di Mario Siciliano
(Italia, Messico, Spagna /1975)
Durata: 106′ Genere: Thriller, Orrore

Sulle tracce di un violento assassino la polizia indaga sul playboy Peter Crane il quale è perseguitato da terribili incubi…

Scritto da Julio Buchs collaboratore di Jesus Franco un thriller di tipo argentiano (ovvio il riferimento a 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento) diretto discretamente da un Siciliano magari non proprio esperto del genere (vedi le sequenze erotiche inserite nei momenti piu lenti e noiosi) ma lo stesso in grado di creare un clima di angoscia quando racconta i sogni del protagonista. Cast zeppo di caratteristi: Anthony Steffen, Richard Conte, Pia Giancaro. Girato negli studi Elios. Titolo italiano discutibile ma meglio dell’originale (Malocchio) e sicuramente meglio quello inglese ovvero: Evil Eye. Musiche di Stelvio Cipriani.

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/




12 to the Moon di David Bradley

12 to the Moon di David Bradley
(Usa/1960)
Durata: 74′ Genere: Fantascienza

Una missione spaziale Internazionale riesce un’operazione di allunaggio e si mette in contatto con una entità extraterrestre dotata di un’intelligenza superiore…

Unico sci-fi diretto da un regista che riesce comunque a dire cose non banali sull’ignoto, l’universo e il destino del l’umanità evitando richiami all’attualità dell’epoca (Guerra Fredda, paranoia comunista); azzeccata poi la messa in scena iperrealista che rende ancora più angosciante l’evoluzione della trama che sembra quasi anticipare i capolavori di Stanley Kubrick e Steven Spielberg sul tema delle intelligenze artificiali ed extraterrestri. Ottimi scenari e costumi. Nel cast caratteristi dell’epoca.

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/




Creature from the pink lagoon di Chris Diani

Creature from the pink lagoon di Chris Diani
(Usa/2006)
Durata: 71′ Genere: Commedia, orrore

Nel 1967 un’esplosione chimica causa il risveglio di una orda di zombi gay…

Scritto e diretto da un esordiente poi sparito nel nulla un dichiarato omaggio ai classici Plan 9 from outer space e La notte dei morti viventi con provocazione; ovviamente funziona perché oltre alla cinefilia ci sono anche lo stile e il talento e i morti viventi che si nutrono mettono sul serio paura. Girato a Seattle con un bizzarro e accattivante bianco e nero…

Recensione selezionata su Horror GHoST, iscriviti gratuitamente al gruppo:
https://www.facebook.com/groups/horrorclubghost/