The Blood of Heroes, parte il tour europeo dei Kings of Trash

Kings Of Thrash annunciano il tour europeo 2024
The Blood of Heroes
ospiti speciali: Dieth

14 NOVEMBRE 2024 UNICA DATA ITALIANA @ LEGEND CLUB MILANO

Preparatevi
a scatenarvi! Legend
Club Milano
 in
collaborazione con Rockersound e Soundsrock presentano
i leggendari Kings
Of Thrash
 nel
loro attesissimo tour europeo The
Blood of Heroes
.
E, a rendere la serata ancora più epica, ci saranno come ospiti
speciali i DIETH,
promettendo un’esperienza che i fan del thrash metal non
dimenticheranno facilmente.

Questo
tour straordinario vedrà il bassista e membro fondatore, David
Ellefson
,
in un doppio ruolo, suonando il basso per entrambe le band. I Kings
of Thrash
 proporranno
una scaletta travolgente con i classici da “Peace Sells…But
Who’s Buying?”, “Killing Is My Business…And Business Is
Good!”, “So Far, So Good, So What?” e alcuni pezzi
scelti per celebrare il 30º anniversario di Youthanasia. I DIETH,
dal canto loro, suoneranno integralmente il loro album di debutto,
“To Hell and Back”.

Ellefson non
sta più nella pelle: “Sarà una cosa incredibile! Entrambi i
gruppi hanno un sound unico ma si inseriscono perfettamente nel mio
repertorio musicale. I fan ce lo hanno chiesto a gran voce, e ora
portare entrambe le band insieme in un unico tour è una serata
imperdibile per tutti, una festa di musica pesantissima e storica in
ogni città!”

Guilherme
Miranda
 dei DIETH aggiunge:
“Siamo super entusiasti di annunciare che partiremo per un tour
epico in Europa questo novembre con i leggendari Kings
Of Thrash
!
Preparatevi a una notte indimenticabile di thrash metal scatenato,
con la nostra energia grezza e i nostri riff implacabili che faranno
tremare le città di tutto il continente. Ci vediamo nel pit!”

Prevendite attive su DICE.FM
Evento su FB

I biglietti upgrade VIP sono in vendita!
Per maggiori informazioni e per acquistare i biglietti VIP, visitate il sito:
– www.kingsofthrash.com
– www.diethband.com

Kings of Trash tour europeo

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Poem of Ordinary Man dei Void

VOID
“Poem Of An Ordinary Man” (Full-length, Nova Era Records,
2024)

Poem of an Ordinary Man nasce dalla necessità di mettere in musica quel gigantesco avvenimento storico che è il conflitto in Ucraina. Abbiamo iniziato a scrivere la storia di questo uomo la cui vita è brutalizzata dall’esperienza della guerra, proprio due anni fa, al momento dell’invasione. La cosa non è nata per caso perché abbiamo riutilizzato brani che avevano preso vita nel 2014 (The Drone, nato al tempo della guerra in Siria, e The Call) la cui attualità purtroppo non è stata scalfita dal tempo. Il progetto si è sviluppato in maniera molto naturale come un vero concept. Otto capitoli, otto momenti diversi in una storia dove il dolore iniziale per la perdita di un figlio si trasforma nella sofferta speranza per un mondo di pace.” Void

Primo
vagito discografico per questa stoner/alternative rock band italiana
che affronta il tema della guerra, e nello specifico del conflitto
ancora attuale in Ucraina attraverso un concept molto ricercato e
pieno di begli spunti, soprattutto musicali. I nostri cercano di
rielaborare l’hard rock, perché di questo parliamo in sostanza, con
degli influssi tipici del cosiddetto desert sound, ma guai a pensare
che questo album sia una copia carbone dei vari Kyuss
piuttosto che Queens
Of The Stone Age
. Si respira la volontà di
forgiare un sound proprio, impreziosito da diversi momenti toccanti
ben evidenziati da canzoni che spesso e volentieri mantengono toni
dimessi. Il reparto vocale è quello che salta subito alle orecchie,
ben sorretto dalla voce poliedrica di Marco Mittica, che
nell’album ha anche suonato il piano. Gli altri musicisti sono abili
nel costruire una base potente e molto vintage, rifacendosi
soprattutto all’hard rock e al blues degli anni Settanta, soprattutto
per quel che concerne il riffing di Luca Presicci, il quale però con
la sua chitarra riesce a creare atmosfere di rara intensità,
soprattutto tramite ottimi assoli e un lavoro costante di
arrangiamento che rende il sound dei Void caldo ed avvolgente.
Ottimo inizio per questa band, segnatevi questo nome.

Tracklist:

01.
The Drone

02.
The Call

03.
The Pawns

04.
The Fight

05.
The Underdark

06.
The Mercenary

07.
The Grave

08.
The End

Line-up:
Marco Mittica – vocals & piano Luca Presicci – guitars Alessandro
Ragone – bass Christian Renna – drums

I Void sono un gruppo rock alternativo/stoner. Nati e cresciuti a Bari, i quattro membri (Marco Mittica, Luca Presicci, Alessandro Ragone e Christian Renna) iniziarono le loro carriere musicali separate quasi vent’anni fa, ma si sono ritrovati solo l’anno scorso e iniziano ad abbracciare quello che sembra essere un relazione prolifica tra quattro vecchie anime gemelle. La nuova musica inizia a fluire quasi istantaneamente. In sei mesi il disco è pronto. Otto brani in cui hanno cercato di esprimere il concetto di dolore, tristezza, paura, amore e speranza nella vita di un uomo, civile e non, coinvolto in una guerra. Parlano del presente utilizzando parole e accordi presi dall’eterno potere della musica. A febbraio registrano, mixano e masterizzano tutte le tracce nel Death Star Studio (Cassano delle Murge-BA) guidati dall’esperienza e dalla conoscenza di Marco Fischetti.

Poem of Ordinary Man dei Void

Void

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Album di debutto per i Noirnoise

NOIRNOISE
“Noirnoise” EP, Club Inferno Ent. (2024)

I
Noirnoise
approdano al loro debutto, un importante punto da cui parte tutto, in
cui ci si presenta agli ascoltatori di tutto il mondo e si cerca di
imporre la propria proposta musicale. Non tutti i tasselli sembrano
incastrarsi alla perfezione in questo ep eponimo, ma in ogni caso
sono sottigliezze tipiche di un debutto e quindi perdonabili. La band
sostanzialmente suona rock e non troppo alternative, per farla breve,
anche se dalle note biografiche si potrebbe pensare il contrario. Ad
esempio la prima traccia, A
Few Moments
,
sembra rifarsi agli anni Ottanta e Settanta e ad artisti come Rolling
Stones, David Bowie

o Deep
Purple
,
tutto un po’ rivisto in ottica leggermente alternativa, ma le basi
sono quelle. Nel secondo brano, Little
White Marbles

la band non cambia di molto le proprie coordinate, affacciandosi
anche al rock di artisti come Lenny
Kravits

o The
White Stripes
,
con qualche barlume anche qui di indie ed alternative. Il brano in
questione dura poco più di tre minuti e riesce in virtù di questo
ad essere interessante e a non stufare, complice anche un ritornello
piuttosto orecchiabile. La traccia più interessante e veramente
alternativa, per non dire pienamente grunge è la terza traccia,
Sleeper
Of The Valley
,
anche molto valida perché
fa vivere l’ascoltatore come sospeso nell’aria, lo fa fluttuare tra
arpeggi di chitarra un po’ allucinati. Per fortuna o per sfortuna la
band piazza alla fine l’episodio più bello: The
Curse Of Cromwell

è un gran bel pezzo ed è un peccato che la band non abbia
realizzato quattro brani così convincenti e sentiti, malinconici. In
generale un buon ep, ma col primo full-length ci aspettiamo
qualcosina in più che siamo sicuri arriverà, perché
le qualità tecnico-compositive ci sono già.

Tracklist:

1.
A Few Moments

2.
Little White Marbles

3.
Sleeper Of The Valley

4.
The Curse Of Cromwell

Line-up:
Roby Albertini – drums Marco Godino – bass Mauro Lupano – vocals Max
Mussetti – guitars

Links:
https://hotmusiczine.blogspot.com/2024/05/Facebook
https://clubinfernoent.bandcamp.com/album/noirnoise

hotmusiczine.blogspot.com

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Cecità, il nuovo album dei Nitritono

Una band che al terzo disco, in genere quello della maturità e della definitiva consacrazione, non delude affatto. I Nitritono realizzano un concept album, incentrato sull’omonimo romanzo di Josè Saramago, pieno di negatività e di nichilismo, tutto filtrato attraverso un metal moderno e che risente di influssi noise e sperimentali. Si potrebbe parlare di noise-metal, di avantgarde metal o semplicemente di post metal per questo Cecità, ma quello che importa è ciò che riesce a trasmettere, ovvero un urlo disperato contro l’indifferenza umana e la sua meschinità. Chitarroni potenti e batteria che picchia su tom e piatti a più non posso, ma anche momenti di apparente quiete fanno di questo album un must have per gli amanti di certe sonorità ascrivibile al largo calderone dell’alternative metal. Non è un disco usa e getta, questo è certo, perché si recepisce da subito lo sforzo della band nel costruire pezzi molto ben elaborati e anche complessi volendo, ma senza mai scadere nella cervelloticità fine a se stessa. Come si respirano la rabbia e la ribellione verso certe dinamiche sociali. Se amate il metal di confine e in generale vi cibate di dissonanze e disperazione, questo è un album che di sicuro fa per voi.

NITRITONO
“Cecità” (My Kingdom Music)

Tracklist:

01.
A Denti Stretti (pt. 1)

02.
A Denti Stretti (pt. 2)

03.
A Denti Stretti (pt. 3)

04.
25 Aprile 1945

05.
Evviva Piazzale Loreto

06.
Nodus Tollens

07.
Morte Per Acqua

08.
Cecità 09. Non È Questa La Vita Che Sognavo Da Bambina

Line-up:
Siro Giri – guitars & voice

Luca
Lavernicocca – drums

Guest
musicians on “Nodus Tollens”: Lucynine

Web:
– MY KINGDOM MUSIC: https://linktr.ee/mykingdommusic

NITRITONO: https://www.facebook.com/Nitritono

Cecità dei Nitritono

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Modern Prometheus dei Black Propaganda

BLACK PROPAGANDA “Modern Prometheus”EP, Nadir Music(2024)

Tornano i thrashers torinesi Black Propaganda dopo ben dieci anni di silenzio discografico, e lo fanno purtroppo con un ep. Era magari auspicabile un full-length, ma guardando il bicchiere mezzo pieno questo è meglio di niente, e magari siamo al cospetto di un nuovo inizio della band, calcolando che nel frattempo hanno cambiato alcuni componenti, tra cui il cantante, con l’ingresso del promettente Riccardo Pirozzi al posto del dimissionario Jacopo Battuello.

Il sound non è molto cambiato rispetto ai due ottimi album rilasciati rispettivamente nel 2012 e nel 2014. La band punta tutto su un riffing veloce, dissonante, abrasivo che chiama in causa anche death metal e hardcore, mentre il nuovo cantante, proprio con la sua timbrica hardcore si inserisce bene in pezzi davvero coinvolgenti come ad esempio Holodomor, K-141 e Hit The Mass Again. Il batterista Eric Di Donato ricorda vagamente il buon Iggor Cavalera per il suo groove e il suo stile senza troppi orpelli e la produzione è davvero buona, esaltando il lato più brutale dei Nostri.

Il generale forse c’è qualche assolo o qualche riff di chitarra più melodico che in passato, ma sostanzialmente la band non ha perso molto in termini di cattiveria e tecnica, riaffermandosi in un panorama metal che nel frattempo, soprattutto in italia, si è molto evoluto. I Black Propaganda non vogliono complicarsi troppo la vita e realizzano quattro brani convincenti e che richiamano il loro consueto stile, che è riconoscibilissimo.

Avanti così, quindi, in attesa di un full-length che sancisca il ritorno definitivo di questa validissima realtà metal tricolore!

Tracklist:
01. Modern Prometheus
02. Holodomor
03. K-141
04. Hit The Mass Again

Line-up:
Riccardo Pirozzi – Voci
Jan Binetti – Chitarre
Paolo Tabacchetti – Basso
Eric Di Donato – Batteria

Modern Prometheus dei Black Propaganda

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Malmignotta, l’ultimo album degli Sfregio

Ennesimo album all’insegna della caciara ma anche della qualità da parte dei liguri Sfregio, che riescono a unire come mai prima ironia pungente in testi rigorosamente in italiano, ottime bordate a base di thrash n’ roll e un’ottima produzione.

Gli Sfregio non sono una band per tutti, loro portano avanti liriche che potrebbero piacere ai fan di band come Nanowar Of Steel o anche, perché no, Elio e le storie tese. Tanta carne al fuoco quindi, in un album che dura il giusto per non annoiare e che colpisce grazie a potenziali hit da cantare a squarciagola (per il bene del vicinato) come Ciabatte e spazzolino, Vico dei Cartai o Cinesi, manifestazioni di un hard rock metallizzato e vibrante di influenze punk rock che non mancherà di convincere anche gli ascoltatori più seriosi.

Si aggiunge a tutto questo una copertina davvero bella e che forse fa pensare a come tanti uomini siano preda di donne tutt’altro che facenti parte del gentil sesso! Insomma, se non vi prendete troppo sul serio e se amate il buon metal in senso generico potete andare tranquilli con questo album , che diverte, intrattiene e che quindi fa più del suo dovere.

SFREGIO “Malmignotta” (Nadir Music, 2024)

Tracklist:
1. Ciabatte e spazzolino
2. Vico dei Cartai
3. Psycho Figa
4. Plastica
5. 你真他妈的傻逼
6. Cinesi
7. Giocatori di Tennent’s
8. Bio
9. Non rompere i coglioni

Line-up:
Seth (Voce, Chitarra)
Doctor Rock (Chitarra)
Grinder (Basso)
Ylme (Batteria)

Sfregio dei Malmignotta

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