Weird 2

Il secondo numero di Weird, la nuova rivista della Dagon Press diretta da Pietro Guarriello, si presenta con una datazione evocativa: Beltane 2024. Questa scelta infonde alla pubblicazione un’aura pagana e rituale, richiamando l’antica festa gaelica celebrata tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate, attorno al 1º maggio. La festa di Beltane, che significa “fuoco luminoso”, aggiunge un tocco di mistero e sacralità alla rivista, immergendo i lettori in un’atmosfera carica di simbolismo e magia.

La
missione di Weird
rimane quella di selezionare racconti inediti o poco noti di autori
del fantastico, tanto celebri quanto dimenticati, offrendo un
palcoscenico a gemme narrative che meritano di essere riscoperte.
Questo secondo numero non solo mantiene le promesse del suo esordio,
ma le supera con una selezione di racconti straordinari e una
curatela meticolosa.

Un
vero gioiello della raccolta è La
fattoria bianca

di Clemente
Palma
,
un racconto del 1904 tratto da Cuentos
malevolos
.
Questa storia, tradotta per la prima volta in italiano, è una delle
chicche di questo secondo numero di Weird.
Palma,
scrittore peruviano poco noto al grande pubblico, riesce a creare
un’opera che evoca i brividi con una trama che contiene
echi di Edgar
Allan Poe
,
ma che si distingue per una sua peculiare atmosfera metafisica e
filosofica. La storia ruota attorno a una passione estrema e
ossessiva di un uomo per una donna, passione che lo conduce a
tragiche conseguenze. Questo tema centrale, l’ossessione per un
ideale estetico e la conseguente perdita di contatto con la realtà,
è trattato con una profondità e una sensibilità che avvolgono il
lettore in un crescendo di tensione e inquietudine. L’influenza di
Edgar
Allan Poe

è evidente non solo nella costruzione della suspense e
nell’ambientazione gotica, ma anche nei temi del desiderio
irrazionale e della discesa nella pazzia. Tuttavia, Palma infonde
nella sua opera una profondità filosofica che lo distingue da Poe,
esplorando questioni esistenziali e metafisiche con una sensibilità
unica. Il tentativo del protagonista di “restituire l’ideale
estetico della bellezza” diventa una metafora della ricerca
umana dell’irraggiungibile, della tensione tra il desiderio e la
realtà. Un altro punto di forza del numero è la presenza di G.K.
Chesterton

con Le
terre multicolori
,
anch’esso tradotto per la prima volta in Italia. Chesterton,
noto per il suo ingegno e la sua maestria narrativa, offre una storia
che risplende di immaginazione e profondità, dimostrando ancora una
volta la sua capacità di affascinare e far riflettere. Il
pianeta paradiso

di Richard
S. Shaver
,
in teoria una storia di fantascienza, apre le porte a un vero e
proprio vaso di Pandora. Shaver
sosteneva di aver avuto esperienze personali con un’antica e sinistra
civiltà nascosta sotto la Terra, che celava tecnologie fantastiche.
Questi racconti, che egli considerava resoconti veri, ebbero un
grande seguito e diedero vita al “Mistero di Shaver”.
Sebbene questo particolare racconto sia godibile di per sé, è
l’intero contesto della vicenda di Shaver a renderlo particolarmente
affascinante. La
Metamorfosi

di Mike
Curry

ci trasporta lontano nel cosmo, in un viaggio che è tanto
psicologico quanto spaziale. Questo racconto di sf-horror esplora le
profondità oscure della mente umana mentre ci guida attraverso
un’avventura lontana dalla Terra. Di Oliver
Onions
,
già noto al pubblico italiano grazie ai due
volumi pubblicati di recente dalle edizioni Hypnos, ci viene
presentato Phantas,
un racconto sui viaggi nel tempo che si distingue per la sua
originalità e complessità: la storia di un costruttore di navi
rinascimentale che, mentre la sua nave affonda, specula sulla nave
ideale del futuro e si confronta con un cacciatorpediniere del XX
secolo, è un esempio perfetto di narrativa weird che sfida e stimola
la mente del lettore. Con Karl
F. Kahlert

e il suo Il
Negromante
,
ci immergiamo nella vecchia letteratura gotica. Questo racconto, che
ha ispirato L’abbazia
di Northanger

di Jane
Austen
,
offre un’esperienza di lettura ricca di atmosfera e suggestione.
Infine L’ultima
ricorrenza

(Il titolo può ricordare La
ricorrenza

di Lovecraft)
di Mariano
D’Anza

conclude la selezione con una storia che fonde folk-horror ed
elementi lovecraftiani in una trama straniante e avvincente dove si
narra di un’antica ricorrenza dai risvolti gtrotteschi e inquietanti
che viene celebrata ogni anno in una cittadina dalle strane e
bizzarre usanze. Le corpose schede bio-bibliografiche, che seguono i
racconti, arricchiscono ulteriormente questa edizione, fornendo ai
lettori contesti preziosi e approfondimenti sugli autori presentati.

Weird
2

Autori
vari

Editore:
Dagon Press

Pag.
204

Codice
ISBN: 979-8324825041

Prezzo: 12,90 €

Weird 2

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Racconti dal Profondo: Coven Riunito

[…]Erranti
nell’abisso, s’apron pagine di inchiostro immondo.

Vi
abbiamo raccolto incubi che fan tremare il mondo. Benvenuti, nei
Racconti dal Profondo […]

Racconti
dal Profondo
,
progetto che ha inaugurato il suo primo numero il 29 settembre 2022,
conta oggi, con questo speciale, quattro
numeri e ne ha in arrivo almeno altri due.

Si
presenta come un volume da collezione che riunisce racconti di
scrittori e scrittrici italiani dell’orrore, impreziosito dalle
illustrazioni di artisti di pari talento. Un connubio perfetto tra il
potere oscuro della penna e quello del pennello. Il tutto è
amalgamato in un’estetica vintage che omaggia le riviste Pulp del
1900, arricchita da inserti pubblicitari orrorifici e grotteschi con
un pizzico di umorismo nero.

Un
aspetto interessante di questo prodotto è la sua natura tematica:
ogni numero si concentra su un sottogenere specifico dell’orrore,
offrendo agli autori che tessono le tele dell’abisso al suo
interno, inoltre spazio pubblicitario se desiderano promuovere i loro
libri con un trafiletto.

Avendo
collaborato con Racconti dal Profondo come autore, ho avuto
modo di apprezzare la professionalità e la dedizione del team che
porta avanti questo progetto.

Coven
Riunito
è
il primo collettivo italiano di scrittura dedicato all’orrorifico e
al bizzarro, tutto al femminile. Ricordo ancora il loro primo post su
Instagram, risalente al 14 settembre 2022. Questo collettivo è nato
come risposta a un mondo che storicamente è stato dominato dagli
uomini, specialmente nel campo della letteratura di genere. Oggi,
Coven Riunito conta numerose autrici, dimostrando che è giunto il
momento di dare parola a tutte le espressioni provenienti
dall’oscurità e non solo.

Il
collettivo si è occupato della selezione dei racconti, delle
illustrazioni e degli articoli, garantendo così una qualità elevata
e una rappresentazione autentica delle loro voci uniche. Questo
progetto ha evidenziato l’importanza di ascoltare e valorizzare, in
un panorama letterario che è sempre più inclusivo e diversificato.

Adesso
concentriamoci su questo speciale numero, Racconti dal Profondo:
Coven Riunito, l’amalgamazione delle due forze, che ci porterà nel
mondo oscuro dell’inquietante e del bizzarro attraverso occhi tutti
al femminile.

Tredici
scrittrici e quindici illustratrici, guidate dalle sapienti mani dei
gestori del progetto e dalle coordinatrici del collettivo, hanno dato
vita a questa piccola perla da collezione.

Adesso
scendiamo un po’ i primi gradini dell’Abisso recensendo i singoli
racconti:

Blood
to Blood
di
Viviana Antonelli
,
illustratoda
Valentina Ghirardi
,
è un racconto contemporaneo ambientato ad agosto sulle Isole
Tremiti. Protagonista è Ania, una ragazza che si reca a casa della
sua psicologa per un periodo di riposo, ma si ritrova prigioniera di
un’entità apparentemente soprannaturale con caratteristiche
peculiari. La storia mescola elementi di folklore, scienza e
depravazione.

La
narrazione, in prima persona dalla prospettiva della carceriera, è
estremamente scorrevole. Il racconto approfondisce tematiche di
violenza psicologica e fisica, offrendo un’allegoria sul rapporto tra
donne e su come una persona che conosce i nostri punti deboli possa
trasformarsi in un mostro. Il tutto è condito da suspense e colpi di
scena, con un finale ricco di sangue.

Chokehold,
di Barbara
Monaco
e
illustrato da Isabella
Cacciabaudo
,
narra la storia di Pamela, una ragazza tormentata da un incubo
ricorrente e dall’insonnia. La narrazione, divisa in brevi paragrafi,
alterna descrizioni degli eventi a dialoghi concisi tra i personaggi.
Lo stile è coinvolgente e tagliente, creando un’atmosfera di
suspense e disagio.

A
differenza di molti racconti horror, dove il soprannaturale irrompe
violentemente nella vita quotidiana, in Chokehold succede
esattamente il contrario. L’autrice esplora l’impatto devastante
delle relazioni tossiche sull’autostima, mostrando come possano
condurre verso la depressione, un baratro sull’abisso.

Dove
regna Turandot
,
di
Yoneko Sirchio
e
illustrato da
Midori Tsubaki,

omaggia l’opera di Puccini
fin dal titolo, riprendendo i suoi versi iconici all’interno del
racconto. La protagonista, Emilia, è una talentuosa artista musicale
e canora che ricopre un ruolo fondamentale nella compagnia teatrale
che porterà in scena l’opera Turandot.

Ciò
che inizia come una semplice storia di una promessa del teatro si
trasforma in una macchinazione degna di un’opera teatrale stessa,
arricchita da elementi onirici. Il racconto esplora i temi della
perdita e del sacrificio, mostrando come la speranza, usata come arma
di seduzione, possa rendere diabolicamente attraenti anche le scelte
sbagliate.

Egoista,
di
Barbara Guarnieri
e
illustrato da Giulia
Renzi
,
si presenta come un intenso dialogo sotto forma di lettera a un
interlocutore non esplicito. Attraverso una confessione sincera e a
tratti brutale, l’autrice ci invita a riflettere sulla frequenza con
cui indossiamo la maschera della cortesia, recitando un copione di
gentilezza forzata quando, in realtà, il nostro animo è tormentato
da ben altri sentimenti.

L’autrice
evidenzia con forza come l’obbligo di essere gentili possa
trasformarsi in una prigione dorata, soffocante e alienante. Mette in
luce, inoltre, la pressione sociale che grava spesso sulle donne,
alle quali viene implicitamente richiesto di sfoggiare “ampi
sorrisi e ampi gesti” in ogni circostanza. Questa costante
richiesta di repressione emotiva, sottolinea l’autrice, porta
inevitabilmente all’esplosione del malessere represso.

Fiona,
di Nykyo
e
illustrato da Anna
Volpi
,
narra la storia di Fiona Braken, una celebre cantante che, prima del
suo concerto di addio, invita nel suo camerino Ewan O’Braken, un
appassionato di folklore irlandese e suo fan che ha contribuito alla
realizzazione del suo ultimo album.

Il
racconto si dipana come un intreccio dolceamaro tra la mitologia
irlandese e un valzer tra cacciatore e preda, anzi, tra cacciatrice e
preda. Per evitare spoiler, non posso entrare nei dettagli della
trama, ma posso affermare che l’autrice ha saputo mantenere il pathos
della storia anche quando la conclusione diventa intuibile, grazie a
una scrittura coinvolgente e a una sapiente gestione della
narrazione.

Ora,
non resta che immaginare la voce di Fiona mentre intona le sue
canzoni!

La
nostra vendetta,
di
Teresa
Perfetti
e
illustrato da Vanessa
Mancini,

ci immerge nella mitologia norrena. Il racconto si apre con una
seduta della Spaekona Estrid, una veggente che, invocando gli
spiriti, ottiene una visione del futuro relativa all’esito di una
imminente battaglia. In questa battaglia, le donne del clan avranno
un ruolo cruciale nel determinare il destino del loro popolo.

Il
racconto si sviluppa come un’epopea poeticamente amara, intrecciando
il dolore della perdita con la forza della solidarietà femminile. Le
protagoniste, unite dall’astuzia e da un’abbondante dose di coraggio,
si apprestano ad affrontare la sfida che le attende. Il tocco
dell’abisso si fa sentire con forza, ma è controbilanciato dalla
ferrea volontà delle donne del clan, pronte a tutto per difendere il
loro futuro.

La
società delle gatte
,
scritto da
Simona Volpe
e
illustrato da Laura
Sperandio
,
narra la storia di un gruppo di giovani tessitrici all’interno della
Bottega di Mastro Pietro. Il racconto si concentra in particolare
sull’amicizia speciale tra Isabella e Agata, che nasce in un ambiente
oppressivo, dominato dal vecchio bottegaio, il quale imponeva
condizioni vessatorie alle sue giovani dipendenti.

Il
testo è caratterizzato da una scrittura accurata e arricchita da
termini ricercati ma affascinanti, che contribuiscono a mantenere la
coerenza con un’ambientazione temporale storica. La trama si sviluppa
come una storia di sorellanza, coesione e lotta contro le ingiustizie
perpetrate da un cosiddetto “sesso forte”, che si sente
libero di agire impunemente.

Nonostante
il finale dolceamaro, le dodici notti che seguono rappresentano solo
l’inizio di un nuovo capitolo per le protagoniste.

La
sposa dell’Abisso
,
scritto da Jules
Guarienti
e
illustrato da
Angemilart
,
racconta la tragica vicenda di Dathien, una bambina che, dall’oggi al
domani, perde tutta la sua famiglia per mano di alcuni banditi.
Gettata nell’abisso di un mare in tempesta, ne riemerge come parte di
esso.

La
storia si sviluppa in un vortice di dolore, sangue e vendetta,
conducendo la protagonista a scoprire la verità dietro la sua nuova
condizione e la sua missione. Questo racconto oscilla tra un’oscura
rinascita alimentata dalla vendetta e un punto di svolta decisivo: la
forza di volontà necessaria per fare la cosa giusta.

La
Tigre
,
scritto da Debora
Parisi
e
illustrato da CimbyCiamby,
è una novella che intreccia il folklore cinese con la storia
dell’antica Cina. La protagonista, Jia Li, fugge nel bosco insieme al
fratello Mùchén per scampare all’assedio del palazzo imperiale. Jia
Li era la dama di compagnia della concubina dell’imperatore, Daji,
moglie del re Di Xin, l’ultimo sovrano della dinastia Shang
(storicamente corretto).

La
storia prende una svolta oscura quando Daji si rivela essere qualcosa
di diverso, scatenando un vortice di perversione, lussuria, malessere
e tormento. Questa scoperta spinge Jia Li e suo fratello a fuggire,
solo per ritrovarsi nuovamente nelle fauci del terrore, fino a un
epilogo che rispecchia il misticismo della terra del Dragone.

Lea
– A Victorian Tale
,
scritto da Francesca
V. F.
e
illustrato da
Eleonora Garofalo
,
è un racconto in stile giallo vittoriano. L’autrice ha creato una
storia che, a differenza degli altri racconti, ha come protagonista
un agente di polizia uomo, che mette la verità davanti ai desideri
delle autorità.

La
trama inizia con un brutale omicidio-suicidio che lentamente evolve
verso una rivelazione finale. Questo racconto rispecchia
perfettamente il mio gusto, essendo un appassionato di storie di
questo genere. Come nel racconto Egoista,
il soprannaturale non è presente, ma l’atmosfera gotica mantiene
alta l’attenzione del lettore. A differenza degli altri, ha un finale
che, per quanto malinconico, dona comunque un po’ di sollievo.
Inoltre, questo racconto affronta non solo la forza della
sopravvivenza di una madre con la prole, ma anche l’avversità sulla
diversità con l’intersessualità negli anni 20 del 900.
L’abilità
dell’autrice nel mantenere un’atmosfera gotica e coinvolgente, senza
ricorrere al soprannaturale, l’ho apprezzata.

Makeela,
scritto da Fiorella
Cerbasio
e
illustrato da Claudia
Argento
,
racconta la storia di Makeela, una protagonista ritenuta posseduta da
uno Zaar (equivalente dei Jinn nella cultura africana). L’opera è
ambientata nel monastero di Debre Libanos, in Etiopia, un luogo
storicamente significativo anche per un tragico episodio di violenza
accaduto nel 1937 per mano dei colonizzatori italiani.

La
narrazione è scorrevole e graffiante, mescolando abilmente il
folklore africano con luoghi di rilevanza storica. Fino alla
terzultima pagina, mi aspettavo un finale completamente diverso.
Tuttavia, quando l’atmosfera è cambiata, ho iniziato a sperare nel
finale che ho letto, e sono stato accontentato.

La
storia è ben scritta, capace di tenere alta l’attenzione del lettore
fino all’ultimo

Mamma,
scritto da Anna
Silvia Armenise
e
illustrato da Pamela
Annunziata
,
è un racconto narrato in prima persona da una bambina che,
disobbedendo alla madre, entra nella stanza della nonna e apre un
baule che non doveva essere aperto. Non mi dilungherò troppo sulla
trama per evitare spoiler, ma posso affermare senza esitazione che
questo racconto è stato come un cazzotto nello stomaco.

La
scrittura è fluida, e il messaggio orrorifico colpisce dritto nel
segno. Il finale, che ho particolarmente apprezzato, mi ha un po’
incrinato l’anima. Questo racconto ha,
secondo me, un forte impatto emotivo.

Ordinaria tempesta, scritto da F.R.A. e illustrato da Chiara Toniolo, è una novella che racconta la storia di Lucetta. Tutto ha inizio all’interno della metropolitana diretta alla stazione Termini, dove un paio di ragazzi la guardano in modo strano. Fin qui tutto sembra normale, più o meno, ma è solo quando arriva nel bagno del proprio ufficio che Lucetta si rende conto che c’è qualcosa di strano nel suo aspetto.

Questo
è l’inizio di una storia weird che lascia decisamente il segno. La
novella è un’allegoria sull’annientamento della psiche di una donna
causata da un rapporto tossico, una tematica purtroppo attuale. Tocca
il tema del corpo della donna e del suo diritto di scelta, portando a
una quasi totale annullamento dell’individuo, in questo caso
letteralmente.

La
narrazione è incisiva e la scrittura di F.R.A. cattura
l’attenzione, rendendo il racconto estremamente coinvolgente.

Terminati
i racconti, si passa agli articoli contenuti all’interno:

La
fiaba Hulme Parker: Due Ponti, il sentiero della Vergine oscura,
a cura di Irene
L. Visentin,

esamina un fatto realmente avvenuto: l’omicidio di Honorah Rieper,
noto anche come caso di omicidio Parker-Hulme, avvenuto a
Christchurch, in Nuova Zelanda, il 22 giugno 1954.

In
Shirley
Jackson, il delicato sussurro che riporta alla luce il buio
dell’animo umano
,
Chiara Argirò
esamina la vita della nota scrittrice Shirley
Jackson
, famosa
soprattutto
per opere come il
romanzo L’incubo di
Hill House
e
il racconto

La lotteria
.

Accabadora:
brutale assassina o pietosa portatrice di pace?

è
un articolo di Serena
Aronica
che
esplora la figura, storicamente non comprovata, dell’accabadora, una
donna che si incaricava di portare la morte a persone di qualsiasi
età, in caso di malattie gravi che portavano i familiari o la stessa
vittima a richiederlo.

In
Come
ti ho fatto, ti distruggo: quando sul grande schermo essere madre non
è esattamente una benedizione
,
Giulia Massetto
tratta l’aspetto della maternità nel 2024, per poi passare a come la
figura materna venga rappresentata nel cinema horror, citando film
come Psycho
e altri.

La
donna vampiro nel cinema: tra arte, seduzione e morte
è
un
articolo di Laura
Gobbo
che
esplora
minuziosamente la vita di Theodosia
Burr Goodman
,
conosciuta con il nome d’arte Theda
Bara
.

Infine
si dà spazio alle
artiste del profondo, le donne che hanno dato voce ai racconti delle
autrici attraverso il loro inchiostro: ognuna di loro ha ricevuto una
breve presentazione con i contatti social che hanno condiviso.

In
conclusione, questo speciale di Racconti
dal profondo: Coven Riunito

è un perfetto spaccato della cultura weird al femminile in Italia.
Non solo ci offre tredici
racconti da brivido intrecciati a illustrazioni meravigliose e cinque
interessanti articoli di approfondimento, ma anche notevoli spunti di
riflessione su una società che, nonostante sia nel 2024, ancora
lotta per garantire pari opportunità e un mondo più giusto,
prospero e sicuro per tutti. Inoltre, questo speciale ci ricorda il
significato della parola solidarietà, in quanto tutto il ricavato
verrà devoluto al Centro
Veneto Progetti Donna
,
un’associazione di volontariato Onlus che offre sostegno a donne
vittime di violenza.

Semplicemente,
grazie.

Racconti
dal profondo: Coven Riunito

Autrici
varie

ASIN‏:
‎ B0D4W1DGQ9

Copertina
flessibile: ‎ 163 pagine

Acquistabile su Amazon a 13,31€

Racconti dal Profondo: Coven Riunito

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Dimensione Cosmica 25 Speciale Intelligenza Artificiale

Il
numero 25 della rivista Dimensione
Cosmica

si distingue per il suo speciale sull’intelligenza artificiale, un
argomento di grande rilevanza e attualità nel panorama culturale
contemporaneo. Attraverso una serie di articoli approfonditi e
stimolanti, la pubblicazione esplora i molteplici aspetti, i dilemmi
etici e le implicazioni culturali legate all’IA. Il direttore della
rivista, Gianfranco
De Turris
,
offre una prospettiva critica, mettendo in evidenza i rischi
associati all’IA, come la sua propensione a conformarsi al
politicamente corretto. De
Turris
fa
giustamente notare come l’uso di questo strumento porterà al declino
del genere fantastico. Questa analisi trova riscontro nella
mia
esperienza personale con le modalità di ragionamento dell’IA.

Sebastiano
Fusco
,
con competenza e profondità, affronta il tema dell’IA facendo notare
come a quest’ultima manchi, in definitiva, la creatività. Per
confermare le sue tesi, il critico ha chiesto all’IA delle domande
politicamente scorrette: ha ipotizzato un’intervista in cui Lovecraft
faceva a Poe
la seguente domanda: “Come pensi dovrebbe essere impostata la
trama di un racconto in cui il protagonista, un negro, si
dà al cannibalismo per onorare, come i suoi antenati, divinità
balsfeme?” Il programma si è rifiutato di andare avanti in
quanto il contenuto del quesito avrebbe potuto violare le sue regole.
Stesso risultato in un’ipotetica intervista a De
Turris

dello stesso Fusco
dove a venire censurato è stato il termine “follia”. In
ogni caso possiamo leggere i risultati di queste interviste su questo
numero di Dimensione
Cosmica

(troviamo anche un’intervista immaginaria ad Asimov
e un racconto di Lovecraft
generato sempre dall’IA intitolato Il
terrore venuto dalle stelle
.
Il risultato è sorprendente e molto vicino alle atmosfere cosmiche
lovecraftiane).

Un
aspetto rilevante che emerge da questo fenomento è la crescente
presenza di libri generati tramite l’IA, come quelli recentemente
attribuiti a Giovanni
Rossi
.
Questi titoli insoliti, fra cui ricordo Cthulhu
contro il Duce: alla fiera di Borgo San Donnino, Cthulhu Reich!,
Cthulhu nei caruggi
e
Barbie e l’abisso di Cthulhu
,
pubblicati nell’ultimo anno su Amazon (e poi ritirati da questa
piattaforma in quanto non era stata dichiarato che fossero stati
scritti con IA), hanno trovato spazio nel mercato digitale,
suscitando dibattiti riguardo alla creatività, all’autenticità e
all’etica nella produzione letteraria. La mancanza di trasparenza
nell’identificare le opere generate dall’IA solleva dubbi sul valore
artistico e sulla genuinità di tali produzioni che sono
obiettivamente piatte (ho avuto modo di leggere qualche romanzo di
GIovanni
Rossi
),
ripetitive e senza un minimo di creatività. Questo fenomeno
evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e
regolamentazione nell’ambito della produzione letteraria, al fine di
preservare l’integrità e il valore dell’arte letteraria
tradizionale.

L’articolo sull’indimenticabile Alfredo Castelli (ricordato anche dal direttore Adriano Monti Buzzetti nel suo editoriale), a cura di Alessandro Bottero, offre un toccante omaggio a uno dei maestri del fumetto, noto per la sua leggendaria creazione ovvero Martin Mystère. Salvatore Proietti presenta invece un dettagliato profilo di Lino Aldani, evidenziando il contributo significativo di questo storico autore alla fantascienza italiana. Questo articolo offre una panoramica esaustiva sulla vita e l’opera di Aldani e sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio letterario dei giganti della fantascienza italiana. Oggi a mio avviso il livello della fantascienza italiana, pur buono, non è lo stesso dei tempi di Lino Aldani e Vittorio Curtoni. Troviamo inoltre i contributi di Rosario de Sio su Michael Moorcock e di Davide Arecco su Jack Williamson. Notevole anche il saggio di Luca Siniscalco dedicato al grande storico delle religioni Mircea Eliade, intitolato “Eros, sacro, magia nella narrativa di Mircea Eliade”. Oltre a mettere in evidenza come, per Eliade, la letteratura contemporanea sia “un camuffamento del sacro nell’epoca della secolarizzazione” evidenzio qui un passaggio significativo contenuto in questo articolo: “Il nucleo teorico dell’erotismo magico – o della metafisica del sesso – elaborata da Eliade, al di là della specifica analisi dei miti, riti e simbologie, è riposto nella convinzione che la sfera della sessualità, non disgiungibile da quella dell’amore, metafisicamente e non sentimentalmente o romanticamente inteso, permetta all’uomo, all’interno dell’esperienza del sacro, un superamento puramente materiale e immanente e un ricongiungimento con la realtà della trascendenza.” Come di consueto, numerosi racconti arricchiscono l’esperienza di lettura di questo numero di Dimensione Cosmica, come quelli di Antonioli, Baschenis, Della Minola, Gargano, Giri, Henriet, Iacobellis e Paluan.

In
conclusione, il numero 25 di Dimensione
Cosmica

si conferma un’edizione imperdibile per gli appassionati di
fantascienza e per tutti coloro interessati ai dilemmi etici e
culturali legati all’avanzamento tecnologico, offrendo un ricco
mosaico di contenuti e stimoli intellettuali.

Dimensione
Cosmica N. 25

Autori
vari

Editore:
Tabula Fati

Pag.
96

Codice
ISBN: 979-12-5988-281-3

Prezzo:
9 €

Dimensione Cosmica 25

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Zothique 17, dedicata a Robert E. Howard

Nel
ventre oscuro della letteratura weird, dove l’ombra danza con la luce
e il mistero è sovrano, si erge un nuovo monumento alla grandezza di
Robert E. Howard:
lo speciale numero 17 di Zothique,
il terzo dedicato al leggendario Bardo di Cross Plains. Dietro la
suggestiva copertina di Giovanni Valenzano,
maestro dei misteri howardiani, Zothique apre le sue porte per un
viaggio epico l’universo dell’ultimo celta. In questo numero, gli
estimatori di Howard troveranno un tesoro di conoscenza e di
intrattenimento, una vera e propria bibbia per navigare tra le
profondità della sua opera. Il saggio illuminante di Fabio
Calabrese
, intitolato “H.P. Lovecraft
& Robert E. Howard: letteratura fantastica e visione del mondo”,
getta una luce sinistra sui meandri dell’immaginario di due dei più
grandi maestri della letteratura weird. Calabrese ci conduce
attraverso un viaggio nel cuore delle loro opere, svelando le radici
profonde della loro estraneità rispetto ai miti fondanti degli Stati
Uniti. Con una prosa acuta e penetrante, Calabrese
mette in evidenza come Lovecraft
e Howard fossero
entrambi rivolti verso un passato mitico, rifuggendo dalla frenesia
del presente. Per Lovecraft,
questa estraneità si manifestava in una profonda avversione verso
una nazione “multietnica” e globalizzata, priva di radici e
di identità. In questa lotta contro la modernità, Lovecraft
si trova spesso accostato al concetto di razzismo, una controversia
che ancora oggi divide gli studiosi e gli appassionati del suo
lavoro. A mio avviso era un razzista e in questo sono d’accordo con
Michel Houellebecq,
autore
del saggio sul maestro di Providence, Contro
il mondo, contro la vita
. D’altra
parte, Howard
emerge come “l’ultimo celta”, un uomo dall’animo selvaggio
e pervaso da una sana barbarie, in contrasto con la civiltà moderna
che lo circonda. Anche lui si sente estraneo alla modernità,
cercando rifugio nelle terre selvagge e inesplorate della sua
fantasia. Condivido pienamente le considerazioni di Calabrese,
che ci invitano a guardare oltre la superficie delle opere di
Lovecraft e
Howard,
esplorando le profondità della loro visione del mondo. Questi due
autori, con le loro narrazioni intrise di mistero e di terrore, ci
offrono uno specchio distorto della nostra stessa realtà, mettendo
in discussione le fondamenta su cui si basa la nostra società e la
nostra cultura. In conclusione, il saggio di Calabrese
è un’analisi profonda e illuminante della complessa relazione tra
Lovecraft,
Howard e il loro
tempo. Attraverso le sue parole, ci troviamo di fronte a una visione
del mondo che sfida le convenzioni e le certezze, gettando nuova luce
sui misteri che si nascondono dietro le parole di due dei più grandi
scrittori della letteratura weird.

Questo
numero di culto di Zothique dedicato al Bardo di Cross Plains
ci delizia anche con una serie di documenti rari e inediti: un pezzo
autobiografico in cui Howard ci svela le sue “origini celtiche”,
le sue lettere inviate a “The Eyrie”, e un commovente
ricordo di Novalyne Price Ellis sul “vero” Bob
Howard
. Nelle sue lettere a Weird Tales traspare, a mio avviso,
la sua sopravvalutazione di Seabury Queen ma gli va dato
merito di come abbia da subito capito il genio di H.P. Lovecraft
dopo aver letto Il richiamo di Cthulhu. E, naturalmente, non
mancano gli inediti narrativi dell’autore, cinque racconti che ci
catapultano in mondi di avventura e mistero, popolati da eroi
indomiti e creature soprannaturali. Di questi racconti il primo
inedito appartiene al ciclo di Breckinridge Elkins di Bear Creek.
Questo personaggio, come ci spiega con la consueta passione e
competenza Pietro Guarriello, pur non essendo famoso come
Conan il Barbaro, Kull il Conquistatore e Solomon Kane, ha una sua
importanza (come del resto Steve Costigan) all’interno del canone
“howardiano”. Questo personaggio ha una vena umoristica
apparentemente estranea all’Howard che molti conoscono ma
nondimeno lo avvicina molto a quello che era lo stesso Robert E.
Howard
come persona. La stesa cosa dice Novalyne Price Ellis
nel citato ricordo che qui troviamo: per lei era Steve Costigan
(marinaio dal cuore d’oro) a rappresentare Robert E. Howard.
Interessante anche il pezzo di Christian Lamberti in cui
paragona Robert E. Howard a Lord Byron. In apparenza
lontani, questi due scrittori condividono un senso di insofferenza
nei confronti del loro tempo.

Ma
la vera gemma di questo speciale è la “Guida alle edizioni
italiane di Conan, Kull e Solomon Kane” curata da Giovanni
Valenzano
, un faro di luce per gli appassionati che desiderano
esplorare le terre selvagge e misteriose create da Howard. Con questa
guida, i lettori potranno immergersi nelle migliori edizioni
reperibili nel nostro paese, guidati dalla mano sapiente di un
esperto. Da segnalare anche la settima parte dedicata da Marianzo
D’Anza
alla poesia di Robert E. Howard.

Acquistabile
presso Amazon o richiedendola a studilovecraft@yahoo.it

Zhotique
n. 17

Editore:
Dagon Press

Pag.
160

Prezzo: 15, 60

Zothique 17

Robert E. Howard
Robert E. Howard




Meyrinkiana Rivista N. 2

Visioni
Interconnesse: Alla Scoperta dell’Universo Letterario di Gustav
Meyrink

La
seconda edizione della rivista Meyrinkiana si erge come un
portale verso mondi oscuri e misteriosi, guidando il lettore
attraverso un labirinto di simboli, miti e conoscenze arcane. Curata
con maestria da Vittorio Fincati, questa pubblicazione si
distingue per la sua profondità d’indagine e la sua capacità di
trasportare il lettore in territori inesplorati della mente. Il
fulcro di questo numero risiede senza dubbio nella figura enigmatica
di Gustav Meyrink, l’autore che ha incantato e turbato le
menti dei lettori con le sue opere intrise di occultismo e
misticismo. Attraverso saggi illuminanti e approfondimenti
biografici, ci immergiamo nelle profondità della mente di Meyrink,
esplorando il suo rapporto con il grande cabalista Eliphas Levi
e gettando nuova luce sui suoi Esercizi Tantrici alla Loggia della
Stella Blu. Una delle gemme di questo volume è la rivelazione del
Testamento Kerning, un documento dal potere sconfinato che
getta nuove ombre sulle vicende di Meyrink e sulle sue opere. Le
pagine si animano con racconti avvincenti come Il Caro Agostino
(der liebe Augustin)
, che ci trascinano in un vortice di emozioni
contrastanti e riflessioni filosofiche. Ma la rivista non si limita a
esplorare il mondo interiore di Meyrink: ci trasporta anche
nei luoghi che hanno plasmato la sua visione unica. Dalle strade
tortuose di Praga alla Bulgaria, i luoghi di Meyrink assumono
una vita propria, diventando palcoscenici di epiche avventure e
misteri irrisolti. Tuttavia, non mancano le controversie e i
contrasti. La figura di Meyrink viene confrontata con quella
di René Guénon, rivelando un duello di idee e filosofie che
solletica l’intelletto e invita alla riflessione. E mentre esploriamo
le relazioni dell’autore con l’esoterista “AME” e la sua
opera magica, ci imbattiamo in misteri ancora più profondi, che ci
spingono a scrutare nell’abisso dell’ignoto. In conclusione, il
secondo numero della Meyrinkinana si rivela un viaggio affascinante e
suggestivo attraverso le intricanti pieghe dell’universo letterario
di Gustav Meyrink. Con una combinazione di erudizione, intuizione e
visione, questa rivista offre un’esperienza unica che non mancherà
di affascinare e ispirare tutti coloro che si avventurano nel suo
labirinto di conoscenza.

Link per l’acquisto:

http://www.tipheret.org/product/meyrinkiana-2/

Meyrinkiana
2

Autore: Vittorio
Fincati
Gustav
Meyrink

Pagine:
84

ISBN:
978-88-6496-740-0

prezzo: 10,00 €

Meyinrikiana 2




Hypnos Rivista numero 15

Il
numero 15
della rivista Hypnos si rivela come un’esperienza letteraria e visiva
sorprendente. La rivista viene ora condotta da Ivo
Torello
.
Questo nuovo corso accoglie i lettori con una veste grafica
rinnovata, vibrante di colori, che promette di trasportarli in mondi
fantastici e surreali. Anche la qualità della carta sembra
migliorata. La copertina di Elena
Furlan

invita a varcare la soglia di un mondo incantato, dove le linee tra
il reale e l’immaginario si sfumano, e ogni pagina è un portale
verso nuove dimensioni dell’essere.

L’introduzione
di Torello
è per certi versi discutibile: io stesso, proprio come lui, sono
sempre stato un cultore di un fantastico spesso dimenticato dai
lettori contemporanei in cui dominava il “sense of wonder”
di cui il nuovo curatore di Hypnos parla. Erano in parte anche le
considerazioni che faceva Giuseppe
Lippi

nell’introduzione del primo volume di Tutti
i racconti

di Lovecraft
per Mondadori o che ha fatto lo stesso Alan
Moore
.
Dove non lo seguo è invece nella sua crociata (anche se qui non
viene mai nominato mi sembra chiaro che si riferisca a lui) contro
Thomas
Ligotti
e
i suoi emuli, a mio parere una delle poche voci originali nel
panorama horror contemporaneo, uno che ha cambiato, piaccia o meno,
le carte in tavola. Certo Ligotti
bisogna saperlo anche emulare bene e non tutti lo sanno fare. Il
forte rischio è quello di scadere nella parodia involontaria. In
particolare questo passaggio in cui Torello
scrive “Nutro ormai il sospetto che dietro a questa escalation
di abomini ci sia un mero meccanismo politico di controllo sociale”
mi sembra davvero fuori luogo e non molto a fuoco. Il meccanismo
politico di controllo sociale non lo vai a cercare nel nichilismo di
Ligotti.
Ma il discorso ci porterebbe lontano e ci farebbe andare fuori tema.

Tra
le gemme che brillano in questo numero (e qui bisogna dare atto alla
lungimiranza del curatore nella scelta dei testi), risplendono i nomi
di due mastri del fantastico del Novecento: H.G.
Wells

e Fritz
Leiber
.
Wells
incanta i lettori con la sua opera seminale, La
porta nel muro

(racconto citato anche da Mark
Fisher

nel seminale The
Weird and the Eerie
),
una storia che si insinua nelle pieghe della mente e dell’esistenza
umana, tracciando i confini sottili tra realtà e sogno. Leiber, con
I
sogni di Albert Moreland
,
offre un viaggio nell’incertezza dei confini tra la veglia e il
sogno, una meditazione profonda sull’essenza dell’umano, sul cosmic
horror e sulla potenza del subconscio. Leiber era un cultore del
gioco degli scacchi (è ritornato
sul tema anche in altri racconti) ma qui raggiunge vertici
eccezionali. Accanto a queste pietre miliari del genere, brillano
anche le voci contemporanee, come quella di A.C.
Wise

con Come
funziona il trucco
.
Qui Wise
ci trasporta nell’affascinante mondo di Harry
Houdini
,
intrecciando abilmente la magia, la storia e il mistero in un
racconto che cattura l’immaginazione e scava nelle profondità
dell’animo umano. Troviamo poi Alle
case vecchie

di Matt
Briar

(vincitore del Premio Hypnos 2023), un racconto che si staglia per la
sua capacità di trasportare il lettore in luoghi dimenticati, ricchi
di atmosfera e di mistero, svelando segreti sepolti nel passato.

Ma
Hypnos non è solo un viaggio attraverso i meandri della narrativa
fantastica. Esplora anche le terre della storia, del cinema e del
folklore, grazie ai contributi illuminanti di Cristiano
Demicheli
,
Simona
Cremonini

(il suo articolo è un appassionante approfondimento sul folklore
italiano e sulle figure femminili più spaventose che si possono
incontrare nelle leggende italiane, inquietante in questo senso, fra
le altre, la figura delle “lavandaie notturne”), Emanuele
Manco

e Franco
Pezzini
.
Quest’ultimo ci parla (con la consueta competenza e cultura
straripante) di crudeltà e sadismo soffermandosi su Auguste
Villers de L’Isle-Adam
.

In
definitiva, il numero 15
della rivista Hypnos rimane un appuntamento da non perdere per i
seguaci di un certo tipo di fantastico.

Hypnos
rivista n. 15

Autori
vari

Editore:
Edizioni Hypnos

Codice
ISBN: 9791280110756

Prezzo di copertina: 9,90 €

Hypnos rivista n. 15