Dimensione Cosmica 19

Feci la conoscenza di Philip K. Dick nel 1992 se non rammento male in un articolo comparso nelle pagine culturali di Repubblica. L’autrice, di cui non ricordo il nome, scriveva che i fantascientisti si dividevano in seguaci di Asimov e seguaci di Philip K. Dick. Mi convinsi a leggere “Ubik” e ne fui folgorato e mi considerari facente parte della seconda fazione. Leggendo quel libro di culto mi sembrava di penetrare realmente in un’altra dimensione della realtà. Era tutto molto più intenso rispetto alla fantascienza classica di un Asimov. Da quel momento lessi tutto quel che potevo, i romanzi, i racconti e le biografie di Emanuele Carrere e Lawrence Sutin. Lessi anche i celebri saggi dello scrittore polacco di fantascienza Stanislaw Lem (quello di “Solaris”) in cui sostanzialmente riteneva Dick “un visionario tra i ciarlatani”. Purtroppo poi il carattere paranoico di Dick lo portò a denunciare Lem all’FBI come spia comunista. Poi la sua figura iniziò ad inventare sempre più ingombrante tanto che iniziai ad esserne quasi nauseato. Tutti ne parlavano a tutte le ore del giorno e sinceramente non se ne poteva più. Comunque è stato rileggendo la biografia di Emmanuel Carrere “Io sono vivo voi siete morti” ristampata da Adelphi (avevo letto anche la prima edizione Theoria) che mi sono riavvicinato allo scrittore americano. Ora, a dimostrazione di come la sua figura continui ad essere pervasiva ed in occasione dei quarant’anni della sua morte è uscito di recente un bello speciale dedicato a Philip K. Dick da parte di Dimensione Cosmica, rivista di letteratura dell’immaginario diretta da Gianfranco De Turris e Adriano Monti Buzzetti. Molto approfondito l’intervento di Andrea Scarabelli intitolato “Philip K. Dick e il gioco del mondo”, in cui giustamente si fa notare come “ad averlo consacrato nell’immaginario collettivo non è però tanto la sua scrittura, ma una ‘visione del mondo’ che mescola arcaico e futuro, i Manoscritti del Mar Morto e la fisica quantistica, il Bardo Bardo Tödröl (di cui il celebre romanzo “Ubik” ne costituisce una versione postmoderna) e l’I Ching”. Scarabelli fa notare poi l’uso massiccio che Dick fece delle droghe (soprattutto delle anfetamine) lungo la sua vita e cita l’episiodio in cui Timothy Leary e John Lennon gli avrebbero telefonato entusiasti dopo aver letto “Ubik” (in realtà l’autore dell’articolo qui si confonde, si trattava infatti de “Le tre Stimmate di Palmer Eldtrich”). Si parla poi molto della genesi del suo capolavoro (vincitore del Premio Hugo) “L’uomo nell’alto castello” qui in Italia maggiormente conosciuto con il titolo “La svastica sul sole” da cui è stata tratta di recente un’ottima serie televisiva. Molto interessante poi anche l’intervento di Sebastiano Fusco “Realtà dislocata e mondi alternativi” in cui narra della sua corrispondenza con Philip K. Dick e pubblica una sua lettera in cui lo scrittore statunitense definisce la fantascienza. Lo scrittore di fantascienza italiano Pierfrancesco Prosperi in “Io sono vivo, e voi dovreste essere morti”, scrive un interessante racconto con “Dick” come protagonista mentre Enrico Petrucci ci parla della sua ricaduta sul cinema. Insomma un numero, questo 19 di Dimensione Cosmica, che vale sicuramente l’acquisto considerando l’ampio materiale dedicato a Philip K. Dick.

La rivista può essere acquistata al seguente link: https://www.edizionitabulafati.it/dimensionecosmica.htm.




E’ uscita Studi Lovecraftiani n° 17

Ritorna Studi Lovecraftiani, una rivista imperdibile per i seguaci del Solitario di Providence che riesce sempre a presentare materiale stimolante. In questo numero 17 troviamo poi una vera e propria chicca che rende imperdibile questa uscita ovvero La lente lunare (The Moon-Lens), un racconto inedito in Italia del grande maestro dell’horror Ramsey Campbell. Si tratta di una storia “lovecraftiana” proveniente dalla leggendaria antologia The Inhabitan Of The Lake And Less Welcome Tenents pubblicata dalla mitica e mitologica Arkham House di August Derleth nel 1964. In effetti all’inizio della carriera Campbell era un grande fan di Lovecraft – passione che ha in realtà sempre mantenuto come dimostra l’ottimo romanzo La rivelazione di Glaa’ki – tanto che sottopose ancora giovanissimo a Derleth alcuni racconti nello stile e con la stessa ambientazione geografica di HPLDerleth gli suggerì allora di creare una nuova ambientazione e così lui fece. Nacque la Severn Valley con le cittadine immaginarie di Brichester, Goatswood, Temphill, Severnford, Clotton e Camside. In La lente lunare troviamo proprio Brichester e Goatswood. 

Continua a leggere sul portale la recensione a cura di Cesare Buttaboni:




E’ uscito il secondo numero di Zotique

Secondo numero della rivista licenziata dalla Dagon Press, data alla luce a svariati mesi di distanza rispetto al numero pilota. L’esperto Pietro Guarriello conferma struttura e caratteristiche già apprezzate dai cultori weird, presentando Ambrose Bierce e Gertrude Atherton, a cui dedica in prima persona un’ampia panoramica su vita e produzione narrativa. Grande spazio dedicato soprattutto alla penna californiana, celebre per la realizzazione del satirico aforismario Il Dizionario del Diavolo (1906) oltre per una lunga serie di racconti fantastici caratterizzati da un’ambientazione bellica risalente al periodo secessionista americano.
Il mix saggistica e narrativa, garantito dalle puntuali traduzioni sempre a cura di Guarriello di cinque inediti in Italia dello scrittore, è impreziosito da una completa carrellata critica di tutti i volumi pubblicati nella nostra penisola a firma BierceGuarriello spiega contenuti e fornisce impressioni, prendendo per mano l’ideale cliente verso un ideale acquisto benedetto dal crisma della conoscenza.
Più contenuta la parte dedicata alla scrittrice americana, con cui Bierceha avuto un flirt, con un’ampia biografia e la proposizione del racconto (del terrore) che la stessa reputava il suo principale cavallo di battaglia.
Cesare Buttaboni completa il trittico caratterizzato da presentazione autore e inediti narrativi (quattro) ponendo l’attenzione sul belga Thomas Owen, collega e socio del più conosciuto Jean Ray. Il bravo appassionato lombardo ripropone un lavoro già uscito nel 2011 sulla rivista della Hypnos, a cui Guarriello associa quattro racconti fantastici che mantengono l’imprinting già tracciato da Bierce e dalla Athertongravitante attorno al tema “morte”.

Continua a leggere sul portale la recensione a cura di Matteo Mancini:




E’ uscita Dimensione Cosmica n. 6

Esce il sesto numero di Dimensione Cosmica, una rivista che è ormai un punto di riferimento per il pur circoscritto seguito di cultori del fantastico. Si è scelto di omaggiare, come ha anche fatto un’altra testata del settore ovvero Providence Press, la figura di Giuseppe Lippi purtroppo scomparso lo scorso dicembre. Lippi viene ricordato attraverso una lunga serie di testimonianze di persone che lo hanno conosciuto di persona. Si trattava di una personalità forte che ha fatto molto per la diffusione del fantastico in Italia. Io personalmente mi sono formato su H.P. Lovecraft grazie a lui. Purtroppo, dopo la sua morte, è stato coinvolto in spiacevoli polemiche di stampo politico. Niente di più sbagliato: anzi mi ricordo come proprio lui, riferendosi a Gianfranco De 
Turris e Sebastiano Fusco a proposito di Lovecraft, pur elogiando la loro competenza e l’importanza del loro
lavoro, ne criticava le forzature ideologiche come nel caso del celebre Castoro, primo serio studio consacrato
al Solitario di Providence ormai purtroppo introvabile.

Continua a leggere sul portale la recensione a cura di Cesare Buttaboni:




E’ uscito il nuovo numero della rivista Hypnos

Nuovo, ricco numero della rivista Hypnos, con i racconti di Aleister Crowley, “Al crocevia delle strade” e “La violinista”, e, sempre per i classici del fantastico, “Le voci”, di Edward Lucas White e “La trappola degli elfi”, di Francis Stevens. Tra gli autori contemporanei invece Kurt Fawver, con il racconto vincitore dello Shirley Jackson Award 2018, “La convessità dei nostri figli”, e Fabio Lastrucci con “I colori sbagliati”, con cui ha raggiunto la vittoria nella sesta edizione del Premio Hypnos. Completano il numero, articoli, recensioni e la prima parte della Strana Storia dell’Arte, a cura di di Ivo Torello.

Cover art by Ivo Torello.

(disponibile dal 06/06/19)




La rivista Dimensione Cosmica arriva al quinto numero

Esce il numero cinque di Dimensione Cosmica, la rivista curata da Gianfranco De Turris e Adriano Monti Buzzetti. Si tratta di un fascicolo particolarmente interessante in cui possiamo trovare uno stimolante intervento di Chiara Nejrotti intitolato Tolkien tra Mito, Simbolo e Letteratura. L’articolo si pone nel solco dell’interpretazione simbolica del Fantastico teorizzata proprio da De Turris e Fusco con le celebri introduzioni ai volumi Fanucci degli anni ‘70 e ‘80. Sicuramente ritengo che il loro approccio sia profondo e per niente banale e, da questo punto di vista, considero ingenerose le critiche mosse da Gian Filippo Pizzonel recente volume Guida ai narratori del fantastico pubblicato da Odoya. Si può o meno essere d’accordo con questa teoria ma certo trovo priva di senso l’affermazione “che non sia suffragata da nessuna prova”. Non nego che, delle volte, ci siano delle forzature come quando si vuole accostare Evola ad autori libertari come Philip K. Dick e Norman Spinrad ma qualsiasi “teoria” ha i suoi limiti interpretativi. Lo stesso Evangelisti, quando ha definito “compagno” Lovecraft, ha commesso una forzatura.

Continua a leggere sul portale la recensione a firma di Cesare Buttaboni: