Cineracconto N° 2 – Flipper di Luca Bonatesta

Nel mare uterino il ragazzo e il
delfino nuotano insieme. Il corpo grigio e lucido del mammifero e quello snello
e muscoloso del suo compagno di giochi si muovono insieme. Come danzatori
sincronizzati. Azzurro. Bianco. Blu scuro. Respiro libero. Respiro trattenuto.
Sorriso del delfino. Il ragazzo è biondo. Indossa solo blue jeans tagliati al
ginocchio.

Un uragano devasta il piccolo
paese. La cittadinanza trova rifugio in una grande stanza. Un uomo vorrebbe
fare entrare anche la propria barca. Il donnone glielo impedisce. Il ragazzo e
la sua amica indossano impermeabili gialli. L’amica ha i capelli neri. Sono
seduti per terra uno accanto all’altra. Alla fine il donnone lascia entrare
l’uomo quando la barca è stata portata via dall’uragano.

Il ragazzo indossa una maglietta
gialla. Siede a tavola con suo padre, il pescatore, e sua madre. Mangiano un
pesce cotto al forno e patate arrosto. Il ragazzo sorride.

Il ragazzo è triste. Suo padre lo ha
rimproverato perché ha trascurato i suoi lavori per giocare col delfino. L’uomo
torreggia sul ragazzo con il suo cappello con visiera. Sono entrambi a torso
nudo. Il mammifero adesso vive in un recinto acquatico vicino alla casa della
famiglia del ragazzo. Il padre libera il delfino nel mare.

Le amiche e gli amici del ragazzo
accorrono numerosi allo spettacolo. Ognuno porta un pesce per pagare
l’ingresso. In scena il delfino che gioca col ragazzo. Capriole. Giravolte.
Salti. Un bambino accarezza la testa del mammifero.

Il ragazzo è abbracciato e accarezzato
dal padre. Sono entrambi a torso nudo. Le braccia muscolose e potenti dell’uomo
avvolgono il corpo snello e glabro del ragazzo che, estenuato, appoggia la
testa bionda sul petto virile e  villoso
di suo padre.

Il ragazzo va in mare aperto con una barca
a remi. Solo. Indossa solo blue jeans tagliati al ginocchio. I giovani muscoli
del corpo snello flettono e risaltano sotto la pelle. I capelli biondi sono
mossi dal vento. Gli occhi, stretti, cercano il delfino.

L’amica presenta al ragazzo il
cugino, più grande di qualche anno e più alto di entrambi. Ha capelli neri e un
corpo più maturo dei due. Sono sulla barca del padre dell’amica. Fanno
immersioni.

Il ragazzo è sdraiato sul suo letto.
Affranto. Fuori dalla sua stanza la madre e il padre discutono. Il padre dice:
“Io gli voglio bene.” La madre replica: “Perchè non glielo
dici?” L’uomo risponde: “Tra uomini non si usa”. La madre dice:
“Non vorrei mai essere un uomo per tutto l’oro del mondo”.

                                                                                                                      FINE.

di Luca Bonatesta

(lucabonatesta71@gmail.com)




Tigers are not afraid di Issa Lopez di Francesca Bimbi

Esistono le fiabe per bambini e le fiabe con i bambini. Questa pellicola è un esempio di racconto in cui i protagonisti sono un gruppo di ragazzini che devono vedersela con cose più grandi di loro e gli adulti non sono di nessun aiuto… anzi sono i loro nemici, spietati assassini che gli danno la caccia in un’atmosfera di violenza crescente, in cui bisogna lottare per sopravvivere.

Trama: Estrella è una ragazzina di 10 anni che vive in un quartiere in cui le lotte fra bande sono all’ordine del giorno e non risparmia nessuno. Un giorno torna a casa da scuola e non trova più la madre. Dopo il primo smarrimento, decide di unirsi a un gruppo di orfani, guidato da un ragazzino di nome Shine, che cercano di sfuggire dai Guascas, una banda locale che rivuole il cellulare che gli è stato rubato. Estrella, perseguitata dal fantasma della madre e dalle voci dei morti che vogliono giustizia, cercherà di farsi accettare dai suoi nuovi compagni per trovare delle risposte.

Il film comincia con la maestra che assegna a Estrella e ai suoi compagni un compito: scrivere una favola con personaggi e elementi caratteristici, come principi, vampiri e desideri. Estrella sceglie la tigre, simbolo ricorrente in tutta la pellicola, che fugge dalla gabbia e sbrana chiunque, identificata come animale regale e coraggioso, che non si arrende mai.

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