La Tomba di Nino Cammarata e D. D. Bastian

Nino Cammarata prosegue il suo viaggio nel fantastico del New England e dopo E. A. Poe affronta H. P. Lovecraft, con La Tomba sceneggiato da D. D. Bastian. A differenza del volume su PoeThe Black Cat, nel quale il disegno si espandeva su tutta la pagina, senza alcuna griglia a contenerlo, per La TombaNino Cammarata sceglie di usare una scansione delle vignette abbastanza regolare. Come in The Black CatNino Cammarata usa le didascalie, non come nei fumetti popolari dei decenni passati che ripetevano inutilmente quanto la vignetta già mostrava, ma perché espressione del punto di vista del narratore. La Tomba, come The Black Cat, infatti è raccontata dal punto di vista del protagonista. Un punto di vista non onnisciente, ma interno alla vicenda, quindi parziale. Un punto di vista a cui possiamo credere o meno.

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La musica di Erich Zann di D. D. Bastian e Sergio Vanello

Ci dev’essere qualcosa nell’aria nel New England.
A pochi chilometri di distanza sono nati Nataniel Hawthorne, Edgar Allan PoeH. P. Lovecraft, Stephen King  e molti altri scrittori che hanno cercato ispirazione più che nelle grandi praterie e nella frontiera, nel lato oscuro dell’umanità.
Anche Herman Melville nacque sulle rive dell’Atlantico.
Il fantastico americano nasce nel 1800 nel New England, figlio del romanzo gotico inglese del secolo precedente, come da numerosi segni stilistici si può notare, fino a diventargli superiore per certe versi, con la potenza della descrizione del male di Hawthorne e la sottile stortura dell’animo umano di Poe, fino agli enigmatici Dei malvagi di H. P. Lovecraft, al male concreto dalle mille forme di King.

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