Le visioni di Laura 9 – La scala dei ricordi di Gordiano Lupi

Affacciata al mio balcone che si specchia nel mare getto gli occhi verso l’infinito e cerco un po’ di pace tra le onde in tempesta. In questa giornata di fine inverno i miei occhi rincorrono il vento che riesce a placare i ricordi. La voce del mare che frange le scogliere mi tranquillizza ed è in quel momento che rivedo il sorriso di mio padre come in un vecchio film in bianco e nero.
“Devi essere forte, bambina mia” dice.
Io lo guardo e non riesco a parlare. Lacrime di pietra mi scavano il volto come una maledizione. Poco lontano c’è Marina distesa sopra una lastra di marmo. È un’immagine che viene dal passato ma fa ancora male. Mi rivedo davanti a quel corpo immobile mentre comprendo chi l’ha uccisa, ma non ho la forza di parlare. Mi rendo conto per la prima volta del mio potere. Vedo il volto dell’assassino sfigurato da una smorfia di follia mentre la sta massacrando. Grido in quella stanza vuota. Grido che non doveva capitare proprio a lei, povera Marina. Il volto di mio padre appare e scompare davanti ai miei occhi che seguono il volo degli ultimi gabbiani.
“Marina ci guarda da lontano” dice.

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