La stanza buia di Leonard Cline

La stanza buia, pubblicato nel 1927 e celebrato da autori del calibro di H.P. Lovecraft e Clark Ashton Smith, è un’opera che si inscrive nel pantheon dei romanzi gotici e visionari del primo Novecento. Il suo fascino si sprigiona dalla perfetta sintesi tra la poetica decadente e una narrazione che oscilla tra il delirio sensoriale e il rigore scientifico della memoria. Leonard Cline, con questo romanzo, ha saputo esplorare un tema fondamentale della letteratura e della psiche umana: l’ossessione per la memoria e la folle corsa alla riconquista del tempo perduto.

Il protagonista Richard Pride, aristocratico settantenne rinchiuso nella decadente Mordance Hall, incarna l’archetipo del “byroniano” che tenta di sfidare i limiti dell’umano, addentrandosi nel territorio sconosciuto della memoria ancestrale. La sua convinzione che, attraverso la stimolazione sensoriale e musicale, sia possibile richiamare ogni attimo vissuto, lo trasforma in una sorta di Prometeo moderno, che cerca di rubare il fuoco dell’immortalità alla sua stessa mente. La scelta di situare la vicenda in una vecchia dimora dalle atmosfere gotiche, sulle rive del fiume Hudson, non è casuale: Mordance Hall diventa una metafora della mente stessa, un labirinto di ricordi, sensazioni e traumi, dove ogni angolo nasconde un enigma irrisolto.

L’incontro tra Pride e il giovane musicista Oscar Fitzalan è il punto di svolta del romanzo. Fitzalan, inizialmente coinvolto per aiutare Pride nella sua “ricerca scientifica”, si trova presto invischiato in un intrigo di passioni sotterranee e desideri proibiti. Cline è magistrale nel tratteggiare i rapporti ambigui tra Oscar, Janet e Miriam, facendo emergere una tensione costante che aleggia tra gli abitanti di Mordance Hall. Questa sottile rete di relazioni intrecciate, che mescola eros e potere, contribuisce a rendere il romanzo un’opera di grande intensità psicologica, dove ogni personaggio sembra riflettere un frammento dell’anima frammentata di Pride.

Un altro elemento che conferisce a La stanza buia un’aura profetica è la sua capacità di anticipare temi che solo il cinema degli anni ’70 avrebbe esplorato con film come Stati di allucinazione di Ken Russell, basato sul romanzo di Paddy Chayefsky. La manipolazione della mente, la ricerca della verità attraverso stati alterati di coscienza e l’ossessione per la memoria sono tutte tematiche che Cline tratta con un acume e una visione che lo rendono straordinariamente moderno. È facile comprendere perché critici come R.S. Hadji abbiano riconosciuto il romanzo come un’opera “ingiustamente trascurata”, e perché Neil Barron lo abbia definito “intrigante”, ponendolo in dialogo con le opere più audaci del tardo Novecento.

La prosa di Cline, talvolta definita turgida e oscura da critici come E.F. Bleiler, è in realtà una parte integrante del fascino del romanzo. Il suo stile ricercato, denso di immagini suggestive e simbolismi, amplifica l’effetto straniante della narrazione. Ogni descrizione di Mordance Hall, dei suoi inquietanti abitanti e delle misteriose ricerche di Pride, è intrisa di una sottile inquietudine che si insinua nel lettore, trascinandolo in un’atmosfera satura di angoscia e fascinazione. Scott Connors ha giustamente sottolineato come il “puro piacere dello stile” di Cline sia uno dei motivi principali per leggere questo romanzo.

La stanza buia è un’opera complessa e poliedrica, che sfida il lettore a confrontarsi con le zone più oscure della psiche e della memoria. Cline ci regala una discesa negli abissi della mente umana, un viaggio che, come quello di Richard Pride, si rivela tanto affascinante quanto pericoloso. Lungi dall’essere un semplice esercizio di stile, questo romanzo è un’avventura intellettuale e sensoriale, che ci spinge a riflettere sui limiti della nostra coscienza e sul desiderio irrefrenabile di riappropriarci del passato. È un peccato che il tempo lo abbia quasi dimenticato, ma per chiunque abbia il coraggio di affrontare la sua lettura, La stanza buia si rivela un’esperienza indimenticabile.

La stanza buia
Autore: Leonard Cline
Traduzione: Lucio Besana
Editore: Arcoiris Edizioni
Collana: La
Biblioteca di Lovecraft
Pagine: 240
ISBN-13: ‎ 978-8899877880
Costo: Cartaceo 14,00€

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Ombre dei Vivi e dei Morti il nuovo romanzo di Lucio Besana

La Redazione GHoST segnala Ombre dei Vivi e dei Morti, di Lucio Besana.
Dopo “Storie della Serie Cremisi” (Edizioni Hypnos) e “L’Innocenza del Buio” (Sperling & Kupfer) lo scrittore e sceneggiatore Lucio Besana torna in libreria con il romanzo breve “Ombre dei Vivi e dei Morti”.
Lo sceneggiatore di The Nest e A Classic Horror Story unisce le atmosfere weird della “Serie Cremisi” e lo stile incisivo di “L’Innocenza del Buio” per narrare una saga familiare con potenti influenze folk horror.
Pubblicato nella collana 42 Nodi di Zona 42, e curato eccezionalmente dal finalista al World Fantasy Award Luigi Musolino, il romanzo è disponibile in libreria e su tutte le piattaforme.

LA TRAMA
Per gli abitanti della Valle non è insolito che la gente sparisca nel nulla, o che gli operai nelle gallerie incontrino morti violente e inspiegabili. Sono le Ombre. Tutti, in Valle, sanno che dopo la costruzione degli impianti idroelettrici sono diventate ostili.
Per quattro generazioni, i membri di una famiglia le incontrano nei lavori di scavo della diga, nel buio delle condotte forzate, tra le rovine delle centrali e le nebbie di villaggi abbandonati, con conseguenze prodigiose e nefaste sulle loro vite.
Tra saga familiare e fiaba oscura, tra folk horror e malinconia, tra weird e storia industriale, un viaggio controcorrente verso tutto ciò che è andato perso, verso una casa che non è più la nostra.

L’AUTORE
Lucio Besana è uno scrittore, traduttore e sceneggiatore che lavora nel campo del weird e dell’horror.
Ha pubblicato le Storie della Serie Cremisi (Edizioni Hypnos), seguite dal romanzo L’innocenza del Buio (Sperling & Kupfer). Per il cinema ha sceneggiato i film The Nest (2019) e A Classic Horror Story (Netflix, 2021).
Insegna sceneggiatura alla Scuola Holden, alla Scuola Civica di Cinema “Luchino Visconti”, alla Scuola del Fumetto e all’Accademia di animazione e game design e-artsup di Strasburgo.




L’innocenza del buio il nuovo romanzo di Lucio Besana, con Roberto De Feo

Dopo il libro “Storie della serie Cremisi”, uscito per Edizioni Hypnos, Lucio Besana torna in libreria, stavolta insieme a Roberto De Feo, con “L’innocenza del buio”. Pubblicato da Sperling & Kupfer all’interno di “Macabre”, la nuova collana lanciata nel 2021 e dedicata agli amanti del terrore pensata in omaggio a Stephen King, il romanzo sarà in libreria e online dal 26 aprile.
Il duo creativo dietro ai film di successo tutti italiani “The Nest (Il Nido)” e “A Classic Horror Story” (Netflix), torna a unirsi per questo romanzo horror ambientato in Italia. In un castello ai confini con la Francia, lo psichiatra infantile Christian Basili, e la sua assistente Sara, hanno raccolto quattro bambini che sembrano ricordare un passato comune avvenuto un secolo
prima. Ma qualcos’altro trama nell’ombra della magione, un’entità malvagia pronta a risvegliarsi.
Di questo romanzo, il regista Gabriele Mainetti (“Lo chiamavano Jeeg Robot”) ha detto: “L’horror italiano non è mai stato così poetico e terrificante”.
“L’innocenza del buio” è già disponibile in pre-order online al seguente link:
https://www.amazon.it/Linnocenza-del-buio-Lucio-Besana/dp/8820074656/

L’INNOCENZA DEL BUIO È UNO DEI POCHI ROMANZI HORROR SCRITTO DA AUTORI ITALIANI E AMBIENTATO IN ITALIA. È UN ROMANZO FORTEMENTE VISIVO E CINEMATOGRAFICO.
LUCIO BESANA E ROBERTO DE FEO CONOSCONO E AMANO IL GENERE HORROR, CHE DA ANNI SPERIMENTANO SIA NELLA SCRITTURA CHE NEL CINEMA. SONO UN DUO COLLAUDATO, HANNO LAVORATO INSIEME A DUE FILM DI SUCCESSO: THE NEST (IL NIDO) E A CLASSIC HORROR STORY.

La trama
Dopo anni di ricerche, lo psichiatra infantile Christian Basili sembra aver trovato i soggetti che potrebbero avvalorare le sue teorie: quattro bambini che, pur non conoscendosi, condividono gli stessi ricordi di una vita passata. Frammenti sbiaditi degli anni trascorsi tra le due guerre in un castello al confine con la Francia, appartenuto ai coniugi Poitier. Matteo, Miriam, Kevin ed Erica si trasferiscono nel castello insieme a Christian e alla sua assistente Sara. Anche se non subito, l’esperimento si dimostra un successo: i ragazzi rammentano sempre più episodi della loro esistenza di un secolo prima. Memorie felici che presto, però, si rivelano un inganno: una forza oscura infesta il castello, un’entità misteriosa e crudele che vuole ridestarsi e tornare a fare del male.

Gli autori
Lucio Besana è nato a Merate nel 1982 ed è cresciuto nelle campagne attorno a Milano. Ha iniziato a scrivere ispirandosi alle locandine dei film dell’orrore che, ancora bambino, aveva il divieto di guardare.
Dopo essersi laureato in Psicologia, nel 2009 si è diplomato in regia cinematografica e televisiva alla Civica Scuola di Cinema «Luchino Visconti» di Milano. Tra il 2013 e il 2020 ha lavorato alle sceneggiature dei lungometraggi horror di successo The Nest (Il Nido) e A Classic Horror Story. Nel 2020 ha vinto il Premio Hypnos con il racconto Subotica. Il suo esordio nella narrativa è segnato dall’antologia tematica Storie della Serie Cremisi (Edizioni Hypnos). Insegna
sceneggiatura alla Scuola Holden, alla Civica Scuola di Cinema «Luchino Visconti» e all’accademia di animazione e game design e-artsup di Strasburgo. È attualmente impegnato nella traduzione di classici moderni e contemporanei della letteratura fantastica francese e americana. Vive a Strasburgo.

Roberto De Feo è nato a Bari l’8 agosto del 1981. È stato selezionato come regista rappresentante dell’Italia all’edizione 2016 di Biennale College Cinema. Tre anni dopo ha esordito con il suo primo lungometraggio, The Nest (Il Nido), presentato in anteprima mondiale in Piazza Grande al Festival di Locarno 2019, suscitando l’interesse di critica e pubblico italiano e straniero e segnando il record di miglior esordio horror italiano al box office nazionale. Per la stessa pellicola ha ricevuto anche una candidatura ai Nastri D’Argento 2020 come miglior regista esordiente. Nel 2020 ha codiretto la sua opera seconda, A Classic Horror Story. Il film, che è un originale Netflix prodotto da Colorado Film, è stato presentato in anteprima mondiale al Taormina Film Festival 2021, dove ha vinto il premio per la miglior regia e ha ottenuto una candidatura ai David di Donatello 2022.

L’INNOCENZA DEL BUIO
di Lucio Besana e Roberto De Feo
Copertina: Giuseppe Camuncoli
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Macabre
Pagg. 416 euro 17,90
Anno: 2023
ISBN: 8820074656
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