Weird 3. La rivista del fantastico e dello strano in letteratura

Il
terzo numero della rivista WEIRD è un viaggio visionario attraverso
i territori del fantastico e del surreale, un’antologia che si
distingue per la qualità e la varietà delle storie proposte. Questo
numero, forse più di tutti i precedenti, riesce a coniugare il
fascino della narrativa classica con le pulsioni moderne, offrendo al
lettore un’esperienza letteraria intensa e stimolante.

Apre
il numero il racconto di Lord Dunsany,
Lo scudo di Atena,
che è una delle gemme più preziose di questa raccolta. Dunsany,
maestro della mitologia, trasporta con maestria l’antico nel mondo
moderno, creando un intreccio dove le leggende del passato si
incarnano nella realtà contemporanea. La figura mitologica che
rivive in una metropoli odierna diventa il simbolo di una collisione
tra il sacro e il profano, tra il tempo immutabile della leggenda e
il frenetico presente. Dunsany
riesce a rendere questa fusione non solo credibile, ma
straordinariamente evocativa, facendo vibrare ogni parola di
un’energia arcana che continua a riecheggiare anche dopo la lettura.

Con
Il siero del dottor White
di Charles Birkin,
l’atmosfera si fa più cupa e claustrofobica. Birkin
esplora le conseguenze nefaste di un esperimento scientifico sfuggito
al controllo, trascinando il lettore in un vortice di terrore e
incertezza. Il racconto è un monito inquietante sui limiti
dell’arroganza umana e sulle zone d’ombra della scienza, un’angoscia
che si insinua lentamente, crescendo di intensità fino a diventare
insostenibile.

Donald
Wandrei
, con Progenie
degli Abissi
, ci conduce invece in una
narrazione che deve sicuramente qualcosa ai racconti di ambientazione
marina di William Hope Hodgson.
La sua storia, che intreccia avventura marina e horror cosmico,
rievoca il terrore primordiale delle profondità oceaniche.
L’influenza di Hodgson
si avverte nella descrizione delle acque insondabili e nel senso di
minaccia incombente, ma Wandrei
riesce a fare sua questa eredità, creando un racconto che si
distingue per la sua intensità viscerale e per la capacità di
evocare immagini disturbanti che restano impresse nella mente del
lettore.

Il
racconto di Thomas Mann,
L’armadio (Der Kleiderschrank),
rappresenta una curiosa deviazione rispetto alle opere più
conosciute dell’autore tedesco. In apparenza, potrebbe sembrare un
episodio minore nel corpus di Mann,
ma una lettura attenta rivela che si tratta di un racconto ricco di
sfumature e profondamente in linea con il suo stile. Mann,
noto per la sua attenzione ai dettagli e alla psicologia dei
personaggi, qui utilizza il simbolismo dell’armadio come punto di
partenza per una narrazione che oscilla tra il quotidiano e
l’onirico. Si tratta di un’abile costruzione dove l’accumulo di
dettagli non è mai fine a se stesso, ma serve a creare un’atmosfera
di crescente inquietudine. La donna che appare misteriosamente
nell’armadio del protagonista non è solo una figura fantastica, ma
incarna le tensioni latenti e i desideri repressi, portando alla luce
i lati nascosti dell’animo umano. Mann,
con la sua prosa elegante e stratificata, riesce a dare vita a un
racconto che, sebbene breve, lascia una forte impressione, giocando
abilmente con i confini tra realtà e immaginazione. L’armadio
è, in definitiva, un testo che sorprende per la sua profondità
nascosta, e che dimostra come anche in una forma più breve e meno
convenzionale, Thomas Mann
sappia esplorare temi complessi e universali. Questo racconto
arricchisce il terzo numero di WEIRD, confermandone la varietà e
l’eclettismo, e offrendo ai lettori un’altra prospettiva affascinante
sulla narrazione fantastica.

La
Benedizione degli Arti Fantasma
di Carlo
Salvoni
aggiunge un tocco di surrealismo e
umorismo macabro alla raccolta. Salvoni,
con il suo stile eclettico e sorprendente, riesce a divertire,
rabbrividire e far riflettere allo stesso tempo, offrendo una storia
che è un vero e proprio affresco di stranezze, capace di riflettere
con intelligenza e ironia sulle idiosincrasie della società e
dell’arte.

La
presenza di Mildred Clingerman
in questo terzo numero di WEIRD infine è un vero e proprio gioiello
per gli amanti dello slipstream,
e il suo racconto La Zona Ignota
rappresenta uno dei momenti più alti
dell’intera raccolta. La Clingerman
ci conduce in un territorio psicologico sfumato e ambiguo, dove la
distinzione tra realtà e immaginazione è sempre più labile, e i
confini dell’esperienza umana vengono messi alla prova. La
Zona Ignota
è una testimonianza potente
del suo talento visionario. Questo racconto arricchisce ulteriormente
un numero già straordinario di WEIRD, portando il lettore a
confrontarsi con i misteri più insondabili della mente e
dell’esistenza.

Questo
terzo numero di WEIRD si conferma una raccolta imprescindibile per
chiunque ami la narrativa fantastica e desideri esplorare le
frontiere più estreme dell’immaginazione. Ogni racconto è una porta
aperta su un mondo nuovo e inquietante, un invito a scoprire le
infinite possibilità della fantasia, e a immergersi in storie che,
pur sfidando la logica, riescono a toccare le corde più profonde
dell’animo umano. Come di consueto troviamo poi delle dettagliate
schede degli autori a cura di Pietro
Guarriello
.

Weird
3

Autori
vari

Editore:
Dagon Press

Codice
ASIN: B0D9QRPC9B

Pag.
192

Prezzo: 12,90 €

Weird 3

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Spettri di pietra di Francesco Corigliano

I tredici racconti che compongono Spettri di pietra, nuova raccolta di Francesco Corigliano, rappresentano un viaggio attraverso le pieghe del quotidiano, dove l’ordinario si trasforma in straordinario e l’innocuo si rivela pericolosamente seducente. Corigliano dimostra una maestria narrativa che riesce a fondere con armonia la fiaba nera e la cronaca quotidiana. Ogni storia, infatti, è un piccolo mondo a sé, in cui i confini tra realtà e immaginazione si fanno sempre più labili, costringendo il lettore a confrontarsi con paure antiche e profonde. Le ombre che popolano queste pagine non sono semplici fantasmi del passato, ma entità complesse e potenti, espressione di forze che sovrastano e minacciano le certezze più intime dell’essere umano.

Il
primo racconto, Terra di paura,
è ambientato in un territorio selvaggio e inospitale della Calabria,
una terra che l’autore ben conosce. La ricerca di un faggeto
costringe i protagonisti a scontrarsi con il manifestarsi di forze
imperscrutabili. Si trovano a sperimentare un’esperienza di terrore
metafisico in cui dei muretti simbolizzano il manifestarsi di
un’altra dimensione della realtà. Con il successivo L’ostruzione
si cambia registro: il male evocato nasce qui al nostro interno e
assume una forma materiale inquietante. Madri
è una storia che ci parla dei sentimenti dei genitori verso i propri
figli. Compaiono anche delle bizzarre meduse che hanno qualcosa di
lovecraftiano. Si tratta di una vicenda oscura che lascia il segno
nel lettore. In Funerale
una misteriosa confettura sembra determinare non solo la vita e la
prosperità degli abitanti, ma anche il loro trapasso. Questo
scenario evoca fortemente il folk-horror, con i suoi elementi di
oscurità e mistero. Il paesino di San Filario diventa un microcosmo
in cui il mistero e la comunità si intrecciano indissolubilmente. Il
senso di appartenenza e la fiducia nella saggezza degli adulti
offrono un conforto parziale di fronte all’orrore dell’ignoto,
creando un equilibrio precario tra rassicurazione e paura. Corigliano
riesce a catturare la bellezza e l’orrore di questo momento di
consapevolezza, mostrando come la tradizione possa essere sia un
rifugio che una prigione. In Nuove mansioni
ho colto una critica a certe esperieze
di lavoro contemporanee che purtroppo viviamo mentre in Rose
sbocciate
un bambino entra nel classico
“posto sbagliato” di molta letteratura spettrale. La
fortuna
ci mostra un corriere che, a causa
di un incidente con la sua auto, viene ospitato durante una tempesta.
Il suo soggiorno, in balia di strani personaggi che sembrano celare
oscuri segreti, è una vera e propria esperienza verso una dimensione
“altra” anche se niente ci viene mostrato se non attraverso
vaghi indizi. Segnale
è una grande storia di spettri in cui il fantasma di una lontana
parente si manifesta in un’ala disabitata della casa. Un racconto che
sarebbe piaciuto a Walter de la Mare.
Sete è ancora
ambientato in una natura solitaria in cui in apparenza l’uomo non
mette mai piede. Ma, all’improvvio, l’apparizione di una bizzarra
fontana in mezzo al bosco crea un elemento di disturbo. Mark
Fisher avrebbe
classificato questa come un’esperienza eerie
dove si manifesta “qualcosa dove non dovrebbe esserci niente”.
Devo dire che in molte atmosfere di questa raccolta ho sperimentato
proprio una sensazione di eerie.
L’atmosfera mi ha ricordato qualcosa di Machen.
Ho ravvisato una sensazione di sacralità leggendo questo racconto.
Dentro la scatola
è invece un racconto particolare ambientato nella solitudine dei
boschi. Forse è proprio la solitudine a trasformare le persone
facendole cadere in abissi “nietzschiani”. La
scala
è una storia di ambientazione
marina, forse il momento “hodgsoniano” di questa raccolta.
In Merenda
risalgono in superfice ricordi in apparenza dimenticati che vivono
ancora nell’inconscio del protagonista. La
funzione silvestre
, un racconto ambientato
ancora in Calabria sull’altopiano della Sila dove uno scrittore si
ritira a vivere, chiude l’antologia evocando antiche leggende pagane.

Spettri
di pietra
è permeato da una visione del mondo in cui la realtà
è costantemente in bilico tra luce e ombra, e ogni certezza può
essere minata da una rivelazione improvvisa e sconvolgente. Gli
spettri di Corigliano non sono solo presenze sinistre, ma
metafore potenti delle perdite e delle paure che ogni essere umano
porta con sé. La loro minaccia è tanto più efficace quanto più si
radica nel conosciuto, trasformando il familiare in qualcosa di
estraneo e inquietante. Si tratta di un’opera che non solo omaggia le
grandi tradizioni letterarie del passato, ma le reinventa con una
freschezza e una profondità che la rendono attuale e necessaria,
come ben scrive Giacomo Ortolani nell’introduzione.
Corigliano, con il suo stile evocativo e la sua capacità di
penetrare nelle pieghe più nascoste dell’animo umano, ci regala una
raccolta di racconti che affascina e inquieta, offrendo una
riflessione acuta e penetrante sulla natura della paura e della
perdita. Un’antologia che non mancherà di lasciare un segno profondo
in chi avrà il coraggio di addentrarsi nelle sue pagine.

L’AUTORE

Francesco Corigliano è
docente di scuola secondaria di primo grado. Nel 2019 ha
conseguito un Dottorato di Ricerca con un lavoro di studio sulla
letteratura weird. Ha pubblicato articoli di critica letteraria
dedicati a fantastico, folk horror e letteratura del
soprannaturale in
raccolte e riviste accademiche, e il saggio La
letteratura weird. Narrare l’impensabile
 (Mimesis,
2020). Nel
2015 con il racconto Ex
machin
a
si è classificato al primo posto ex-aequo con Giovanni
De Feo

al Premio Hypnos, concorso in cui negli anni successivi è stato più
volte finalista. Nel 2018 è stato vincitore della XIV edizione del
concorso NASF, dedicato ai racconti di fantascienza. È stato
finalista della XXIV e XXIX edizione del Trofeo RiLL. Ha
pubblicato un’antologia personale, Malasacra (Kipple,
2019) e i racconti lunghi Sangue
del padre 
(Delos
Digital, 2020), Nostra
signora delle scaglie 
(Delos
Digital, 2021), La
funzione silvestre 
(Hypnos,
2021), L’eco
dell’acqua 
(Delos
Digital, 2023), Il
canto di vetro 
(Scheletri
Ebook, 2023). Altri racconti appaiono in antologie edite da Delos
Books, Historica edizioni, Edizioni Hypnos, Lethal Books, Edizioni
Watson e Horti di Giano, e sulle riviste Il
Buio
,
Dimensione
Cosmica
,
Specularia,
METATRON
e Narrandom
Suoi racconti in lingua inglese appaiono in raccolte edite da
Chthonic Matter e The Great Void Books.

Spettri
di pietra

Autore:
Francesco Corigliano

Editore:
Edizioni Hypnos

Formato:
Brossura; pag: 268

Codice
ISBN: 9791280110893

Prezzo: cartaceo 16,90 €; ebook 5,99

Spettri di pietra di Francesco Corigliano

Francesco Corigliano

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Altroquando. Quinta edizione

Presentiamo
la quinta edizione del concorso letterario “Altroquando”.
Quest’anno il tema è “Figli”.

“Figli”:
una parola carica di amore, di speranza. Ma anche una parola che, nel
mondo della fantascienza, dell’horror, del gotico, del weird o di
ogni altra forma di immaginazione, può dare origine a suggestioni
inaspettate.

È
“Figli” il tema del concorso letterario per racconti fantastici
indetto dall’Associazione Altroquando, giunto alla sua quinta
edizione. Un appuntamento che lo scorso anno ha coinvolto oltre 160
autori e che è ormai diventato tradizionale.

I racconti dovranno avere una lunghezza massima di 6.000 battute (spazi inclusi) e dovranno pervenire entro il 10 settembre 2024 all’indirizzo altroquandofestival@gmail.com. Il regolamento completo del concorso è scaricabile dal sito di Altroquando, associazione ticinese nata con lo scopo di promuovere il fantastico in tutte le sue forme, all’indirizzo www.altroquando.ch.

I
racconti vincitori saranno annunciati entro la fine del 2024. Ai tre
primi classificati andranno rispettivamente un primo premio di CHF
300
,
un secondo di CHF
200
e
un terzo di CHF
100
nonché
la pubblicazione sulla rivista di narrativa e cultura fantastica
Zothique. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti.

Come sempre, a definire l’ordine di classifica dei tre finalisti scelti dalla giuria sarà un super giurato. A ricoprire il ruolo quest’anno è Silvio Sosio, giornalista ed editore, un nome di riferimento nell’ambito della fantascienza italofona. Fondatore e direttore per oltre dieci anni di Delos Science Fiction – la più longeva rivista online italiana – e del sito web Fantascienza.com, nel 2003 Sosio ha dato vita insieme a Franco Forte e Luigi Pachi a Delos Books e rilanciato la storica rivista Robot, mentre dal 2015 è nel comitato organizzatore del Festival milanese Stranimondi.

La quinta edizione del concorso letterario e la quarta edizione del Festival organizzato da Altroquando – che verrà presentata nei prossimi mesi – sono rese ancora una volta possibili grazie al prezioso contributo di Coop Cultura, sponsor principale, della Fondazione Weak Ends e di ASSI – Associazione svizzera degli scrittori di lingua italiana.

Altroquando

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Il violino di ammonite di Caitlin R. Kiernan

“Mi
sto stancando di dire alla gente che non sono una scrittrice
“horror”. Sono stanca che non mi ascoltino o che non mi credano.
La maggior parte di loro sembra sospettosa delle mie motivazioni. Non
ho mai cercato di ingannare nessuno. Ho detto che non scrivo generi
“horror”. L’ho detto un milione di miliardi di volte. Non è che
non ci siano forti elementi di horror in molti dei miei scritti. È
che l’orrore non predomina mai in queste opere. Si può benissimo
chiamare narrativa psicologica o narrativa dello stupore. Non penso
all’horror come a un genere. Lo considero – parafrasando Doug
Winter
– un’emozione, e nessuna emozione
caratterizzerà mai la mia narrativa.” Caitlín
R. Kiernan

Il
violino di ammonite
rappresenta una pietra
miliare per il pubblico italiano, essendo la prima raccolta di
racconti di Caitlín R. Kiernan
pubblicata nel nostro paese. Edizioni Hypnos merita un ringraziamento
particolare per aver reso accessibile questa autrice di culto, il cui
stile unico spazia tra horror, fantastico e lirismo. Kiernan
ha vinto il Bram Stoker Award nel 2012 con il
romanzo The Drowning Girl,
un riconoscimento che conferma il suo talento e la sua capacità di
mescolare elementi horror con un’intensa introspezione psicologica.
La raccolta comprende quattordici racconti che esplorano i confini
della realtà, intrecciando suggestioni lovecraftiane con forze
ataviche in una sinfonia di emozioni che spaziano dall’indicibile
all’erotico, dal grottesco al sublime, dalla paura alla meraviglia.
Come conferma Luca Tarenzi
nell’introduzione, “l’horror non è la cifra fondamentale della
sua narrativa.” Questo è evidente nell’approccio di Kiernan,
che infonde nelle sue storie un senso di mistero e di antichità che
va oltre il semplice terrore. Tarenzi
fa notare come “la cifra fondamentale nella sua scrittura”
sia “il senso del disagio per il proprio posto nel mondo”
(la Kiernan è
transfem e gender fluid come molti dei suoi personaggi). Kiernan,
paleontologa di professione, utilizza spesso temi legati alle ere
geologiche lontane, creando un collegamento profondo tra il passato
remoto della Terra e le sue trame. Questo aspetto emerge chiaramente
nei suoi racconti, dove il richiamo a un tempo primordiale aggiunge
una dimensione ulteriore di profondità e mistero. Pur riconoscendo
l’influenza di Lovecraft,
Kiernan si sente
più affine a Shirley Jackson
e Baudelaire dal
punto di vista stilistico. Il lirismo e le immagini evocative
presenti nelle sue opere richiedono una padronanza narrativa che
pochi scrittori possiedono. Uno dei punti di forza di Kiernan
è la sua capacità di dare preminenza ai personaggi e all’atmosfera
piuttosto che alla trama. Questo approccio può anche far pensare a
Thomas Ligotti,
un altro maestro dell’horror contemporaneo.

Nel
racconto Case in fondo al mare,
Kiernan evoca
terrori marini lovecraftiani inserendoli in un contesto moderno di
culto della morte californiano, dimostrando la sua abilità nel
mescolare antico e contemporaneo. In I
gatti di River Street
, ambientato in una
Innsmouth decadente, i gatti si uniscono contro una minaccia
teratomorfa proveniente dagli abissi, mettendo in risalto la capacità
dell’autrice di creare immagini disturbanti e potenti. Andromeda
tra le pietre
combina il linguaggio di
repulsione lovecraftiano con un lirismo oscuro, ambientando la
vicenda in una California gotica e segnata da una maledizione
familiare. Questo racconto introduce la famiglia Dandridge, con il
patriarca Machen Dandridge che torna dal Medio Oriente con un
“terribile libro nero”, portando con sé una grottesca
maledizione. Il personaggio di Machen Dandridge riappare in Studio
per la casa della strega
, che esplora
ulteriormente il tema dell’arte e del suo potere oscuro. L’arte, con
il suo potere non proprio redentivo, è un tema ricorrente nei
racconti di Kiernan.
L’altro modello di Pickman
è un omaggio delirante al classico racconto di Lovecraft,
Il modello di Pickman,
rivisitato in chiave onirica e surreale, che esplora il confine tra
la realtà e l’incubo attraverso l’arte. La
Peau Verte
esplora la natura dello sguardo
artistico e le sue conseguenze, mentre La
moglie della scimmia
offre una toccante
variazione sul destino di Ann Darrow,
personaggio
femminile dei film su King
Kong
. Nel racconto Il
violino di ammonite
che dà il titolo alla
raccolta, Kiernan
ci immerge in una storia elegantemente strutturata, che adotta il
familiare tropo del collezionista folle e ossessivo. Il violino
diventa il fulcro di una narrazione avvolgente e misteriosa,
trasportando il lettore in un viaggio attraverso le pieghe
dell’ossessione e del mistero.

Il
violino di ammonite
è un’introduzione
eccellente alla vasta e variegata opera di Caitlín
R. Kiernan
. La sua capacità di evocare
mondi lontani e tempi dimenticati, combinata con una scrittura
evocativa e potente, rende questa raccolta un must per gli
appassionati di narrativa fantastica e horror.

L’AUTRICE

Personalità
eclettica, autrice di diversi saggi scientifici, musicista,
sceneggiatrice, Caitlín
R.
Kiernan

(1964) è una delle più importanti autrici di narrativa weird
contemporanea. La sua produzione narrativa consta di numerosi romanzi
e oltre duecento tra romanzi brevi e racconti. Nasce a Dublino in
Irlanda, ma si trasferisce presto negli Stati Uniti, dove intraprende
studi di archeologia e paleontologia, e nel 1984 è tra le fondatrici
della Birmingham Paleontological Society. Le prime pubblicazioni di
narrativa risalgono alla metà degli anni ’90. Del 1998 è il
romanzo d’esordio Silk,
con cui si aggiudica l’Horror Guild’s Award, suscitando il plauso
di autori quali Neil
Gaiman, Clive Barker

e Peter
Straub
.
Il suo romanzo più importante, vincitore sia del premio Tiptree che
Stoker, è però The
Drowning Girl
 (2012).
Il suo interesse verso la scienza e in particolare la paleontologia,
sono un punto fermo di tutta la sua narrativa, soprattutto nei
racconti, dove il sense
of wonder
 si
esplica proprio attraverso l’elemento scientifico, aspetto che la
lega fortemente alla narrativa lovecraftiana, di cui è spesso
debitrice

Il
violino di ammonite

Autrice:
Caitlin R. Kiernan

Editore:
Edizioni Hypnos

Collana:
Modern Weird

Pag.
400

Codice
ISBN: 979-1280110879

Prezzo: edizione cartacea 18,90 €; ebook 7,99 €

Il violino di ammonite di Kaitlin R. Kiernan

Kaitlin R. Kiernan

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Weird 2

Il secondo numero di Weird, la nuova rivista della Dagon Press diretta da Pietro Guarriello, si presenta con una datazione evocativa: Beltane 2024. Questa scelta infonde alla pubblicazione un’aura pagana e rituale, richiamando l’antica festa gaelica celebrata tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate, attorno al 1º maggio. La festa di Beltane, che significa “fuoco luminoso”, aggiunge un tocco di mistero e sacralità alla rivista, immergendo i lettori in un’atmosfera carica di simbolismo e magia.

La
missione di Weird
rimane quella di selezionare racconti inediti o poco noti di autori
del fantastico, tanto celebri quanto dimenticati, offrendo un
palcoscenico a gemme narrative che meritano di essere riscoperte.
Questo secondo numero non solo mantiene le promesse del suo esordio,
ma le supera con una selezione di racconti straordinari e una
curatela meticolosa.

Un
vero gioiello della raccolta è La
fattoria bianca

di Clemente
Palma
,
un racconto del 1904 tratto da Cuentos
malevolos
.
Questa storia, tradotta per la prima volta in italiano, è una delle
chicche di questo secondo numero di Weird.
Palma,
scrittore peruviano poco noto al grande pubblico, riesce a creare
un’opera che evoca i brividi con una trama che contiene
echi di Edgar
Allan Poe
,
ma che si distingue per una sua peculiare atmosfera metafisica e
filosofica. La storia ruota attorno a una passione estrema e
ossessiva di un uomo per una donna, passione che lo conduce a
tragiche conseguenze. Questo tema centrale, l’ossessione per un
ideale estetico e la conseguente perdita di contatto con la realtà,
è trattato con una profondità e una sensibilità che avvolgono il
lettore in un crescendo di tensione e inquietudine. L’influenza di
Edgar
Allan Poe

è evidente non solo nella costruzione della suspense e
nell’ambientazione gotica, ma anche nei temi del desiderio
irrazionale e della discesa nella pazzia. Tuttavia, Palma infonde
nella sua opera una profondità filosofica che lo distingue da Poe,
esplorando questioni esistenziali e metafisiche con una sensibilità
unica. Il tentativo del protagonista di “restituire l’ideale
estetico della bellezza” diventa una metafora della ricerca
umana dell’irraggiungibile, della tensione tra il desiderio e la
realtà. Un altro punto di forza del numero è la presenza di G.K.
Chesterton

con Le
terre multicolori
,
anch’esso tradotto per la prima volta in Italia. Chesterton,
noto per il suo ingegno e la sua maestria narrativa, offre una storia
che risplende di immaginazione e profondità, dimostrando ancora una
volta la sua capacità di affascinare e far riflettere. Il
pianeta paradiso

di Richard
S. Shaver
,
in teoria una storia di fantascienza, apre le porte a un vero e
proprio vaso di Pandora. Shaver
sosteneva di aver avuto esperienze personali con un’antica e sinistra
civiltà nascosta sotto la Terra, che celava tecnologie fantastiche.
Questi racconti, che egli considerava resoconti veri, ebbero un
grande seguito e diedero vita al “Mistero di Shaver”.
Sebbene questo particolare racconto sia godibile di per sé, è
l’intero contesto della vicenda di Shaver a renderlo particolarmente
affascinante. La
Metamorfosi

di Mike
Curry

ci trasporta lontano nel cosmo, in un viaggio che è tanto
psicologico quanto spaziale. Questo racconto di sf-horror esplora le
profondità oscure della mente umana mentre ci guida attraverso
un’avventura lontana dalla Terra. Di Oliver
Onions
,
già noto al pubblico italiano grazie ai due
volumi pubblicati di recente dalle edizioni Hypnos, ci viene
presentato Phantas,
un racconto sui viaggi nel tempo che si distingue per la sua
originalità e complessità: la storia di un costruttore di navi
rinascimentale che, mentre la sua nave affonda, specula sulla nave
ideale del futuro e si confronta con un cacciatorpediniere del XX
secolo, è un esempio perfetto di narrativa weird che sfida e stimola
la mente del lettore. Con Karl
F. Kahlert

e il suo Il
Negromante
,
ci immergiamo nella vecchia letteratura gotica. Questo racconto, che
ha ispirato L’abbazia
di Northanger

di Jane
Austen
,
offre un’esperienza di lettura ricca di atmosfera e suggestione.
Infine L’ultima
ricorrenza

(Il titolo può ricordare La
ricorrenza

di Lovecraft)
di Mariano
D’Anza

conclude la selezione con una storia che fonde folk-horror ed
elementi lovecraftiani in una trama straniante e avvincente dove si
narra di un’antica ricorrenza dai risvolti gtrotteschi e inquietanti
che viene celebrata ogni anno in una cittadina dalle strane e
bizzarre usanze. Le corpose schede bio-bibliografiche, che seguono i
racconti, arricchiscono ulteriormente questa edizione, fornendo ai
lettori contesti preziosi e approfondimenti sugli autori presentati.

Weird
2

Autori
vari

Editore:
Dagon Press

Pag.
204

Codice
ISBN: 979-8324825041

Prezzo: 12,90 €

Weird 2

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.