Le origini della paura di Mariano Rose e Alessandro Saiu

La Redazione GHoST segnala Le origini della paura, il fumetto ispirato all’universo di Lovecraft edito da Edizioni NPE. Una storia originale che indaga sul peggiore dei mali: quello umano.
Il fumetto sarà disponibile in libreria e in fumetteria dal 2 settembre 2021.

L’odio è umano. Nessun demone, nessuna scusa. Harlan J. Gulguvit, cronista per casi di esoterismo ed esorcismo, lo ha visto con i suoi occhi. È trascorso un anno dagli eventi di Salem, eppure nulla riesce a cancellare il ricordo di quegli orrori. Poi un nuovo incarico: un giovane studioso è prigioniero a Ebol Town, tra le fenlands inglesi. È accusato di omicidio, di asservimento a Satana. Tra oscuri segreti e riti perduti, Gulguvit si ritroverà presto ingoiato da un vortice di violenza e disperazione.
Una narrazione a fumetti firmata da Mariano Rose e Alessandro Saiu e pubblicata da Edizioni NPE, nella quale efferati assassinii e culti aberranti fanno da sfondo alle vicende del protagonista, tra rimandi lovecraftiani, mostruosità cosmiche ed eventi storicamente accaduti.

LE ORIGINI DELLA PAURA
Autori: Mariano Rose, Alessandro Saiu
Formato: 1 volume 18,6×26 cm, brossura con alette b/n, pg.160
Prezzo: 16,90 euro
Editore: Edizioni NPE
Data di uscita in libreria di varia e fumetteria: 2 settembre 2021




La volpe che amava i libri di Nicola Pesce

In appena due anni dal suo primo romanzo Le cose come stanno, Nicola Pesce ha conquistato un’appassionata fetta di lettori diventata ormai una vera e propria community sul web. Dopo aver fondato a soli 16 anni la casa editrice Edizioni NPE, nel 2019 ha esordito anche come autore raccogliendo in breve tempo un seguito importante e registrando centinaia di pre-ordini delle sue opere.

Il 3 giugno 2021 tornerà in libreria con il suo quarto romanzoLa volpe che amava i libri. Un libro che presenta tutti gli elementi base del mondo che Nicola Pesce ha creato sui suoi ormai seguitissimi social: libri, natura e gentilezza d’animo. 

Pubblicato in edizione pregiata, è la storia di una piccola volpe diversa dalle altre che scopre l’amore per i libri e comincia a rubarne in paese per portarli nella sua tana. Il suo progetto è di trascorrere il letargo leggendo senza sosta. Ma un dolcissimo topolino e un corvo spietato busseranno alla sua porta in cerca di ospitalità. Dovranno imparare a convivere, ognuno con i propri ricordi, le proprie paure e le proprie speranze, in attesa della primavera. Un romanzo che, nella sua apparente semplicità, scava nel profondo di emozioni e sofferenze proprie dell’esistenza.

La volpe che amava i libri
Autore: Pesce Nicola
Collana: Himself
Numero in collana: 4
Formato: volume 14×18,5 cm, cartonato in imitlin marrone e testo in rilievo dorato b/n, pg.176
ISBN: 9788836270279
Prezzo: 12,00 €

Per ordini:
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Chapungo di Sergio Toppi

Il nono volume della collana dedicata al Maestro. Una potente storia di effimera gloria e uomini sconfitti.

Il tratto potente ed evocativo di Sergio Toppi, tra i più grandi autori mai esistiti, si sofferma sugli uomini, sulle loro miserie, sui sentimenti più reconditi. Fotografa istanti con pellicola d’inchiostro, sottraendoli all’oblio della dimenticanza. 

«Chapungo» racconta di un’umanità sconfitta dal tempo, dalla Storia, dalla propria presunzione. Scorci di esistenza e volti segnati su cui i sorrisi non spiegano mai le proprie ali. Il volume, il nono della collana di Edizioni NPE dedicata al Maestro, raccoglie le storie “Tzoa Cotlan 1521”, “San Isidro Maxtlacingo 1850” e la stessa “Chapungo” che dà il nome all’opera.

Una straordinaria collezione di attimi sullo sfondo di un Messico in cui il dio azteco del sole ha voltato le spalle ai propri seguaci.

Chapungo
Autore: Toppi Sergio
Collana: Sergio Toppi
Numero in collana: 9
Formato volume: 21×30 cm, cartonato b/n, pg.64
ISBN: 9788836270200
Prezzo: € 16,90

Disponibile su www.edizioninpe.it (con spedizione gratuita) e in libreria.




John Carpenter – Il regista da un altro mondo di Trevisani Edoardo

E.T. e La cosa uscirono nelle sale in contemporanea: ma mentre Spielberg voleva emozionare il pubblico, Carpenter voleva terrorizzarlo. Inizialmente incompreso in patria e subito apprezzato in Europa, John Carpenter si è spesso scontrato con gli studios. Il suo cinema, distante dai canoni delle major, ha portato sullo schermo paureconflitti e contraddizioni della società americana con il carisma delle produzioni hollywoodiane. Anticipando i tempi e scuotendo l’opinione pubblica, ha raccontato la natura del male attraverso i suoi antieroi attingendo sempre dalla realtà.

Il saggio edito da Edizioni NPE ripercorre l’evoluzione artistica di Carpenter attraverso l’analisi di tutta la sua produzione cinematografica, da Grosso guaio a Chinatown 1997: Fuga da New York, dalla saga di Halloween a Il seme della follia. Un quadro completo e accurato di un maestro indiscusso anche al di fuori dei generi fantastico e horror.

Nel panorama del cinema fantastico, John Carpenter è una vera e propria leggenda. I suoi film hanno segnato in maniera indelebile l’immaginario di generazioni di spettatori. Le sue opere solo superficialmente possono essere associate alla fantascienza o all’horror: in realtà sfruttano i meccanismi del genere per raccontarci i problemi e le contraddizioni della nostra società. Carpenter è per carattere un regista fuori dal tempo, o in anticipo sui tempi: molti dei suoi film più rappresentativi al momento dell’uscita nelle sale non furono capiti dal pubblico, o furono addirittura rifiutati, per essere rivalutati solo in un secondo momento e diventare veri e propri classici.

Una vera e propria leggenda che avrebbe disseminato il cinema americano di una serie di titoli la cui fama sembra crescere, generazione dopo generazione, inarrestabile come le creature mutanti di uno Sci-fi degli anni Cinquanta.  Le sue sono opere popolate da antieroi che conquistano fieri lo schermo e l’immaginario collettivo con il carisma dei grandi personaggi del cinema classico hollywoodiano mentre percorrono i paesaggi posti alla frontiera dei nostri incubi, accompagnati dalle note tenebrose di colonne sonore indelebili.

Anche se da tempo si è ritirato dalle scene, John Carpenter resta ancora un punto di riferimento: lo spirito inquieto che anima il suo cinema non smette di parlarci e i suoi film sono ormai dei cult, con i quali spettatori e giovani registi sono chiamati a fare i conti.

Quello di Carpenter è un cinema che fagocita i generi e li ripropone secondo le direttive della sperimentazione e dell’intrattenimento, sotto il quale si sedimentano però le pulsioni, i malesseri e i turbamenti di una società in preda agli spasmi di mutazioni irreversibili.

«John Carpenter, Maestro dell’horror politico, visualizza la realtà come un profetico incubo.» (Antonio Tentori)

John Carpenter
Il regista da un altro mondo
Autore: Trevisani Edoardo
Editore: Edizioni NPE
Collana: Saggistica & Narrativa
Formato: 14,8×21 cm, pg.234
ISBN: 9788894818970
Prezzo: € 14,00




Il vecchio e il mare diventa un fumetto

A 70 anni dalla sua scrittura,
l’adattamento a fumetti
del grande classico di Ernest Hemingway.

Il vecchio e il mare è un classico intramontabile, da leggere e rileggere più volte nel corso della propria vita. È la storia di un vecchio pescatore che lotta contro la sfortuna, l’età e forse contro il nemico più grande: la solitudine.
Andrea Laprovitera e Ludovico Lo Cascio lo hanno tradotto in immagini, con una sceneggiatura asciutta e un tratto lineare che mette a fuoco il protagonista e i suoi sentimenti. Dal romanzo del Premio Nobel per la letteratura, vincitore del Premio Pulitzer, un graphic novel dal potente bianco e nero scandito dai silenzi e dai tempi lenti del mare.

La lenza si alzò lentamente e regolarmente e poi la superficie dell’oceano si sollevò davanti alla barca e il pesce uscì. Uscì senza fine e l’acqua gli ricadde dai fianchi. Era lucente nel sole e la testa e la schiena erano di un rosso scuro e nel sole le strisce sui fianchi apparivano larghe, di un lavanda leggero. La spada era lunga come una mazza da baseball e appuntita come un’alabarda e il pesce si alzò in tutta la sua lunghezza dall’acqua e poi vi rientrò, dolcemente, come in un tuffo, e il vecchio vide la grande lama falcata della coda andare sott’acqua e la lenza incominciò a filare. «È mezzo metro più lungo della barca».
Ambientato sull’isola di Cuba, il romanzo presenta pochissimi personaggi. Manolin, un giovane ragazzo che rappresenta la speranza, il marlin (l’enorme pesce che verrà catturato) e il vecchio, profondamente segnato di una vita dura e piena di sacrifici.
Tutto in lui era vecchio, ad eccezione dei suoi occhi che erano rimasti del colore del mare. La sua lotta con il pesce afferma il suo orgoglio e il suo coraggio, che sembravano già persi da tempo, ma anche la notevole forza che dimostra combattendo quasi a mani nude con i pescecani.
Il pesce catturato ha una notevole rilevanza nel romanzo. Si tratta di un marlin enorme, lungo circa 5 metri e mezzo, «con delle strisce color viola che la cingevano; e accanto a lei, nuotavano due remore grigie, che non si allontanavano mai».
Nei suoi movimenti è calmo e infonde nel marinaio un senso di nobiltà; sembra che, nonostante la situazione, tra i due si sia instaurato un rapporto quasi paritetico.
Uno splendido ed elegante volume, che torna a distanza di anni in formato brossurato. Un fumetto dal potente bianco e nero, scandito dai silenzi e dai tempi lenti del mare. L’ultima sfida di un uomo.
Dal romanzo premio Pulitzer di Hemingway.
«L’uomo non è fatto per la sconfitta.
Un uomo può essere distrutto ma non sconfitto.» (Ernest Hemingway)

IL VECCHIO E IL MARE
Autori: Laprovitera Andrea, Lo Cascio Ludovico
Editore: Edizioni NPE
Collana: Nuvole in Tempesta
Formato: 18,6×26 cm, brossura con alette b/n, pag.90
ISBN9788836270477
Prezzo: € 12,00

Info e contatti:
https://www.edizioninpe.it




La Tomba di Nino Cammarata e D. D. Bastian

Nino Cammarata prosegue il suo viaggio nel fantastico del New England e dopo E. A. Poe affronta H. P. Lovecraft, con La Tomba sceneggiato da D. D. Bastian. A differenza del volume su PoeThe Black Cat, nel quale il disegno si espandeva su tutta la pagina, senza alcuna griglia a contenerlo, per La TombaNino Cammarata sceglie di usare una scansione delle vignette abbastanza regolare. Come in The Black CatNino Cammarata usa le didascalie, non come nei fumetti popolari dei decenni passati che ripetevano inutilmente quanto la vignetta già mostrava, ma perché espressione del punto di vista del narratore. La Tomba, come The Black Cat, infatti è raccontata dal punto di vista del protagonista. Un punto di vista non onnisciente, ma interno alla vicenda, quindi parziale. Un punto di vista a cui possiamo credere o meno.

Continua a leggere sul portale la recensione di Gianni Solazzo:

https://www.clubghost.it/portale/2019/11/26/la-tomba-di-nino-cammarata-e-d-d-bastian/




Seven Roots Blues di Mattia Valentini

Grande è la tradizione dei romanzi a cornice che
contengono storie nelle storie, nelle storie.
Da Le mille e una notte al Decamerone e al Ponte di San 
Louis Rey di Thornton Wilder e all’infinito.
Ma Mattia Valentini sembra prendere spunto per il suo
libro sul blues, dal Manoscritto ritrovato a Saragozza.
Al termine di ogni intricatissima e meravigliosa storia,
del grande romanzo di Jan Potocki, il protagonista
ritorna sempre al punto di partenza: sotto la forca
degli impiccati.
Disegnato interamente in bianco e nero al computer, gli
espressivi e stilizzati disegni ricreano perfettamente
l’America dei neri, descritta nelle biografie dei grandi
del blues e del jazz. Donne prosperose, volitive e
attaccabrighe, assassini, grassatori, magnaccia,
disperati, alcolismo, povertà ed ingiustizia, tanta
violenza e tanta musica.
Sembra la terribile New Orleans, raccontata da Louis 
Armstrong nella sua biografia.
E rende l’idea della crudelissima macchina macina uomini
e donne che è stata quella dell’integrazione dei neri e
di altri popoli, nel grande calderone del melting pot
americano, magistralmente raccontata in Chiamalo Sonno
di Henry Roth o Un albero cresce a Brooklyn di Betty 
Smith.
Quante vite distrutte in quel cammino.

Continua a leggere sul portale la recensione a cura di Gianni Solazzo:

Seven Roots Blues di Mattia Valentini