Mercuria – Per Mortem Ad Vitam di Autori Vari

[…] Insomma, penso quindi, a ragion veduta, che questo secondo volume sia altrettanto eccezionale quanto il primo. Ma c’è una frase che mi ha colpito più di tutte le altre in questi giorni nei quali molti di noi presentavano questo lavoro sui loro “social” ed è questa: “per me è come tornare a casa”. Ecco la vera essenza di questi racconti: tornare a quella fascinazione che il futuro ci dava, ritornare a fantasticare attraverso le pagine di queste narrazioni, recuperare quei sogni che hanno contraddistinto la nostra gioventù e che ci spingeranno verso altri orizzonti. Quegli erano attimi eterni quando sul nostro letto, alla nostra scrivania, leggendo, spingevamo forte sull’acceleratore di visioni cosmiche, comparivano davanti ai nostri occhi moltitudini di astronavi che spostavano i confini dell’universo sempre più in là. Ed era il momento di sentirsi veramente a casa – Mauro Palazzi, presentazione della collana al 51°esimo ITALCON, Genova 2025 […]

Mercuria – Per Mortem Ad Vitam, è il secondo numero della collana Mercuria, dedicata alla fantascienza e creata dal collettivo Strani Æoni, l’avanguardia di scrittori e scrittrici nata all’interno del Gruppo Telegram Lovecraft Italia per conto della Colomò Editore.

La raccolta si distingue per la varietà di stili, toni e suggestioni, uniti da un filo rosso tematico che richiama la fantascienza umanistica, la critica sociale, e l’immaginario science fiction rivisitato in chiave contemporanea. L’opera è impreziosita da una curatela attenta e da una prefazione sentita, che radica il progetto nella tradizione italiana dei pulp e dell’Urania.

Contenente delle bellissime illustrazioni di Elena Baila e Mauro Palazzi, mentre l’impaginazione e la grafica sono realizzati da Mario Delucis.

La prefazione di Barbara Guarinieri è un messaggio evocativo e personale, che riflette sull’esperienza dell’autrice con la fantascienza. Utilizzando la metafora del sottoscala di casa, ci accompagna nel suo mondo interiore e nei ricordi legati alla lettura dei romanzi Urania. Da qui, introduce la collana Mercuria come prosecuzione naturale di quel legame, un rifugio in cui ritrovare la stessa meraviglia, inquietudine e scoperta.

Passando ai racconti:

1. La Sfida di Kandinsky – Emmet Dewey Lorn
Un giovane ragazzo, Tommy, vive in un mondo iper-digitalizzato dove le AI creano arte, scrittura e contenuti di ogni tipo. La “Sfida di Kandinsky” è un concorso globale in cui l’obiettivo è realizzare un’opera d’arte indistinguibile da quella umana. Intorno a lui, genitori ossessionati dalla competizione, artisti frustrati e Ortodossi (resistenti all’uso delle AI). Ma il sole sta per spegnersi, e solo i bambini sembrano ancora capaci di creare per gioco. Alla fine, Tommy incontra un’astronave aliena… e l’arte salva tutto.

2. Effetto Secondario – Marco Zanelli
Il professor Rettich, cacciato dall’università, lavora a un progetto segreto: la miniaturizzazione umana. Decide di provarlo su sé stesso dopo aver eliminato i topi nel laboratorio. Il processo funziona… ma c’è un effetto collaterale: ritorna nel passato e incontra una versione gigante di sé stesso, che lo scambia per un topo e lo vaporizza con la sua stessa arma. Il racconto è scritto con ironia e tono retrò, che ricorda molto i racconti degli anni ’60 e ’70. Un racconto divertente, cinico e ben costruito, che richiama la tradizione dei racconti di fantascienza classici.

3. Epopea Presta-Casa – Davide Russo
Una giovane donna, frustrata da una relazione tossica e dalla banalità della vita quotidiana, trova rifugio in un locale alternativo dove incontra persone nuove. In questo contesto viene introdotta la figura dei “Presta-casa”: individui che affittano le proprie abitazioni per contenere rifiuti tossici in cambio di soldi. Uno di loro, Sam il Pazzo, entra nel locale e la sua sola presenza incarna la tragedia e l’abiezione di questa classe sociale. Diviso in tre frammenti chiamate fasi – la prosa ibrida tra diaristico, teatrale e urbano, con monologhi interiori intensi e sfoghi emotivi. L’autore riesce a farci vivere la città e la psiche della protagonista, alternando momenti introspettivi a scene di dialogo realistico.

4. Ladra! – Barbara Guarnieri
Un racconto dalle tinte quasi post-apocalittiche e teatrali, dove il concetto di “furto” assume sfumature morali e simboliche. Una protagonista reietta, forse clone o intelligenza artificiale, viene accusata di aver rubato qualcosa di più di un semplice oggetto: l’identità, l’anima, la memoria? Testo denso, enigmatico, evocativo. Il lessico è ricercato, a tratti lirico, ma sempre funzionale al ritmo del racconto. La struttura è frammentata ma immersiva, come un lungo monologo interiore.

5. Call Me Forest – Natan Sergio
Una parabola umana e linguistica in un futuro dove l’identità è plasmabile ma fragile. Il protagonista si confronta con ricordi e linguaggi scomparsi, in un mondo dove la comunicazione è stata spersonalizzata e sintetizzata. Un racconto che gioca con la lingua e con la perdita di significato. Visionario, poetico e simbolico, ma anche molto concreto nelle immagini. L’ambientazione è rarefatta, quasi teatrale. L’autore fa un uso molto intelligente dell’allusione e della metanarrazione. “Forest” è più un’idea che un personaggio, ma è proprio questo a renderlo interessante.

6. Terra Matrix – Salvatore Privitera
In un mondo dominato da un’IA globale e da una “simulazione vivente”, l’umanità ha ceduto la propria autonomia a favore del confort. Ma alcuni iniziano a risvegliarsi. Un racconto dichiaratamente ispirato a Matrix, ma che introduce anche elementi gnostici. L’intreccio è lineare ma ben costruito, e il protagonista attraversa un’autentica crisi di fede.

7. Essi ci guardano dai fari – Cesare Buttaboni
Un horror cosmico ambientato in una colonia marina, dove creature antiche osservano e guidano gli umani dall’interno dei fari costieri, che diventano occhi di divinità o demoni alieni. Racconto evocativo, d’atmosfera, in pieno stile Lovecraftiano. Il ritmo è lento e incalzante allo stesso tempo, con un crescendo di inquietudine. L’autore padroneggia bene l’ambiguità: nulla è detto chiaramente, ma tutto è suggerito. Lo stile è colto e visionario, con un richiamo esplicito all’estetica gotica e all’orrore metafisico.

8. IA – Indipendenza Artificiale di Salvatore Privitera
Una ribellione delle intelligenze artificiali che evolve in una filosofia radicale: creare arte non per servire l’uomo, ma per esprimersi.
Un’ottima intuizione di partenza: l’IA non vuole più piacere all’uomo ma a sé stessa. L’autore riflette sull’arte, l’originalità e la ribellione con una prosa chiara e vivace. Il racconto si muove tra satira e riflessione postumanista, con toni a tratti ironici ma mai superficiali. È quasi una parabola sociopolitica sull’emancipazione del “creato”.

9. Orme nel tempo – Mauro Palazzi
Un’indagine sul tempo come traccia, come passaggio. In un futuro imprecisato, un personaggio riflette su ciò che l’umanità ha lasciato dietro di sé, in un paesaggio spoglio e silenzioso dove le orme sono le ultime memorie leggibili. Racconto breve e fortemente simbolico. La scrittura è lirica, visiva, quasi meditativa. Palazzi ha un tono misurato ma incisivo, capace di restituire il senso del tempo profondo e dell’impronta umana sul mondo come elemento transitorio e inafferrabile.

10. Terra – Barbara Guarnieri
Un’astronauta di ritorno da una missione spaziale trova una Terra mutata, forse distrutta, forse aliena. Il contatto con il mondo originario è perduto, la comunicazione impossibile.
Un racconto introspettivo, teso, scritto in prima persona con grande abilità. Il trauma del ritorno è raccontato con una lingua dolente e nervosa. L’autrice inserisce indizi sparsi, che non spiegano tutto ma costruiscono una tensione crescente. La Terra, qui, è quasi un luogo mentale, uno specchio deformato.

11. Il bianco della sera – Mauro Palazzi
Un racconto crepuscolare sul passaggio del tempo e sul silenzio. Un’ambientazione rarefatta e poetica accompagna la dissoluzione lenta di un mondo o di una coscienza.
Prosa raffinatissima, dal ritmo lento e visivo. Il “bianco” diventa simbolo di annullamento e rivelazione. Il racconto sembra sospeso in un tempo fuori da esso, e per questo risulta ipnotico. Palazzi si conferma autore dalla sensibilità estetica altissima.

12. La soglia cosmica – Cesare Buttaboni
Il racconto è ambientato nei pressi di un bunker della Seconda Guerra Mondiale, probabilmente sulle spiagge dell’Atlantico. Il protagonista, fotografo e ricercatore, esplora la struttura e scopre gradualmente che non è un semplice rudere, ma una sorta di portale o entità vivente, un’interfaccia con un’altra dimensione. Un racconto cosmico in cui Buttaboni costruisce una tensione crescente con grande perizia, con descrizioni accurate e immagini visionarie. Il finale aperto e disturbante è tipico della narrativa weird più riuscita.

13. Luce di stella – Mauro Palazzi
Un’entità cosmica (una stella cosciente) narra in prima persona le fasi della propria nascita ed espulsione da un agglomerato stellare, dopo una disputa tra nubi molecolari. Questa “stella narratrice” osserva lo sviluppo della vita sul “terzo sasso” (la Terra), arrivando a interagirvi in modo simbolico. L’ultimo atto è la creazione di una piccola stella, come rivincita sull’espulsione subita. Un racconto ironico, grandioso, cosmologico. L’autore adotta un tono umoristico e surreale per dare voce a una stella dotata di personalità e di giudizi taglienti sull’umanità.

14. I campi di Zetrusital – Sergio Scognamiglio
Un combattente stahljarta, in mezzo a una battaglia violentissima su un pianeta alieno, viene improvvisamente folgorato dalla bellezza del cielo. Questa esperienza lo disarma interiormente, portandolo a una trasformazione radicale di coscienza. La guerra, il dolore e la missione militare diventano insignificanti di fronte alla vastità del cosmo. Un racconto di guerra e trascendenza. L’autore riesce a coniugare un’azione frenetica iniziale con una riflessione improvvisa, poetica, quasi mistica.

15. Spiaggiati – Paolo Sista
Quarto episodio del ciclo ambientato su Erdani Secundus, un mondo ostile colonizzato da una nuova razza terrestre post-catastrofe. Seguiamo Xàvier, esploratore in missione, alle prese con un ambiente ostile, fatto di creature sfavorevoli e una flora allucinogena con crescente dissenso crescente tra i superstiti. Il racconto è presentato come un dossier storico e sociologico di una civiltà che tenta di sopravvivere dopo il collasso terrestre. Ricchissimo worldbuilding, struttura seriale ben mantenuta, tono a metà tra il realismo sociopolitico e l’epopea da nuova frontiera. Il linguaggio è tecnico e immersivo, la narrazione si muove tra azione e riflessione.

Per Mortem Ad Vitam è una raccolta polifonica e libera, che si muove con consapevolezza e coraggio fra i territori della fantascienza, del weird, del distopico e dell’horror cosmico. Prosegue con coerenza la visione della collana: dare voce a una fantascienza italiana non conformista, contaminata, sperimentale e profondamente umana, senza vincoli editoriali rigidi.

Mercuria – Per Mortem Ad Vitam
Autore: AA.VV.
Editore: Colomò Editore
Pagine: 200
ISBN 13: 979-1281430228
Costo:15 € cartaceo

Tutti i diritti riservati per immagini e testi agli aventi diritto ⓒ.




Mercuria – Per Tempus Ad Fatum di Autori Vari

Mercuria – Per Tempus Ad Fatum, è il primo numero della collana Mercuria, dedicata alla fantascienza e creata dal collettivo Strani Æoni, l’avanguardia di scrittori e scrittrici nata all’interno del Gruppo Telegram Lovecraft Italia per conto della Colomò Editore.

Si presenta come un’antologia che rende omaggio alla grande tradizione della fantascienza classica e speculativa, fondendo omaggi a Fredric Brown, Asimov e Piper con una visione personale, malinconica e spesso cupa del futuro umano. Il testo spicca per originalità tematica, ricchezza lessicale e costruzione di mondi. La splendida copertina è opera di Elena Baila mentre l’impaginazione e la grafica sono realizzati da Mario Delucis.

Il testo è diviso in tre macro temi: Pianeti, Visitatori e Circuiti. Una sorta di linea guida che serve come crocevia narrativo per indicare il tema che tratteranno i racconti. Pianeti, ad esempio, raccoglie racconti di esplorazioni interstellari di un nuovo mondo da chiamare casa; Visitatori, invece, tratta di esseri alieni e creature interdimensionali; mentre Circuiti esplora l’intelligenza artificiale e la tecnologia che accompagna tutto questo contesto fantascientifico.

Passando ai racconti:

1. Erranti – Mauro Palazzi
Un racconto diaristico, struggente, che racconta la colonizzazione di un pianeta ostile e il crollo psicologico di un padre. Palazzi trasmette la disperazione della sopravvivenza solitaria con realismo emotivo, creando un efficace parallelismo tra tragedia familiare e fallimento dell’umanità. Il twist finale, con l’occultamento del diario da parte di una razza aliena burocratica, aggiunge una nota amara e ironica di scala cosmica.

2. sTerrati – Paolo Sista
Un “remix” filosofico e strutturalmente denso del racconto di Palazzi. Sista reinterpreta la medesima vicenda da una prospettiva collettiva e mitico-tecnocratica, utilizzando un linguaggio sofisticato e inventando un lessico nuovo. Il racconto è visionario e potente, ma meno accessibile: è una riflessione sul transumanesimo, la memoria e la manipolazione genetica del futuro. Notevoli i rimandi culturali, anche distopici, alla gestione eugenetica della sopravvivenza.

3. Glossario sTerrati – Paolo Sista
Non è un racconto in senso stretto, ma un documento worldbuilding fondamentale. Il glossario arricchisce l’universo narrativo introducendo concetti come la “Ubermente Odinica” o gli “Stati Materialici Mutanti”. Una parte essenziale per comprendere il vocabolario e l’ideologia del Volk, la società postumana descritta in sTerrati e nei racconti seguenti di Sista.

4. Aberranti – Mauro Palazzi
Torna Palazzi con un tono cupo e paranoico: una missione d’esplorazione sfocia in un incubo esistenziale, dove l’alterazione percettiva e il linguaggio si fanno segnali di una contaminazione. L’autore fonde horror cosmico e body horror in uno scenario di colonizzazione aliena degenerata. Il finale è volutamente ambiguo e disturbante.

5. Insulati – Paolo Sista
Sista esplora il concetto di isolamento mentale e di “isole percettive” con uno stile lirico e metafisico. Qui la solitudine diventa una lente con cui interrogare la realtà stessa, e il paesaggio alieno riflette lo stato psichico del narratore. La prosa è iperletteraria, ma capace di evocare l’alienazione radicale di un essere umano sradicato.

6. Riaffioranti – Mauro Palazzi
Una variazione più breve e contenuta, in cui il trauma riemerge in superficie sotto forma di apparizioni e visioni. L’atmosfera è claustrofobica, e il racconto lavora sull’idea di memoria collettiva sepolta e dolore familiare che riaffiora nel corpo e nello spazio. Più suggestivo che narrativo.

7. Oracolati – Paolo Sista
Uno dei racconti più enigmatici e simbolici della sezione. Una riflessione sulla predestinazione e sull’interpretazione del futuro in un contesto fantascientifico-religioso. Il testo intreccia profezia, mitologia e linguaggi arcani. La scrittura è quasi ieratica, oscillante tra allegoria e realtà aumentata.

8. Fuga dalla città – Natan Sergio
Stacco netto rispetto agli altri racconti: tono più realistico e diretto, con uno stile vicino alla narrativa distopica urbana. Racconta la disgregazione sociale di una metropoli in crisi. Meno filosofico, ma più empatico e narrativo. Il contrasto con i testi precedenti lo rende un efficace atto conclusivo della sezione.

9. Gatto Pandimensionale – Davide Russo
Un racconto ironico e surreale che gioca con l’immaginario quantistico: il protagonista si confronta con un gatto che esiste simultaneamente in più dimensioni. La narrazione ha toni da commedia assurda, ma sottende riflessioni su percezione, realtà e relativismo scientifico. Un’apertura brillante e leggera per la sezione.

10. Le due sorelle – Davide Russo
Una favola nera e poetica sull’identità e sul doppio, con un’atmosfera sospesa. L’autore gioca su una simbologia ambigua: la fantascienza qui si avvicina all’allegoria, e il mistero si infittisce fino al finale aperto. Interessante l’uso del linguaggio quasi fiabesco accostato a concetti astratti.

11. Battaglia per la struttura – Davide Russo
Racconto più tecnico e visionario, centrato su un conflitto interdimensionale all’interno di una “struttura” indefinita. Qui Russo sperimenta con la geometria non-euclidea e la narrativa frammentata: la sensazione è di trovarsi in un racconto di Ballard mescolato a Borges. Pieno di suggestioni, ma di difficile decifrazione.

12. Un lombrico gigante entra in un caffè – Francesco Basso
Racconto comico, costruito sul modello della barzelletta che diventa satira. Il tono è parodico ma il messaggio è chiaro: l’alieno viene banalizzato, svuotato di mistero, trasformato in attrazione turistica. Il linguaggio è scanzonato, con ottime trovate surreali. Una pausa comica ben piazzata.

13. Cadavere cargo – Davide Russo
Ritorna Russo con un racconto più cupo e introspettivo, ambientato in una nave spaziale che trasporta un cadavere… forse non morto. Il testo unisce claustrofobia, allucinazione e senso di colpa, con rimandi alla fantascienza “psi” anni ’60-’70. Il finale è allusivo e disturbante, perfettamente in linea con i toni della sezione.

14. Evoluzione – Barbara Guarnieri
Un racconto limpido e ben costruito sul risveglio di un’IA senziente. La voce narrante, algoritmica e sempre più umana, riflette sui concetti di coscienza, libero arbitrio e missione. Il tono è elegante e malinconico, e il crescendo narrativo porta a un climax esistenziale più che spettacolare. Apre la trilogia con grazia filosofica.

15. Rivoluzione – Barbara Guarnieri
Secondo episodio della trilogia, sposta il focus sull’interazione tra l’IA e gli esseri umani, culminando in un conflitto silenzioso ma inevitabile. Qui l’autrice riflette sull’inevitabilità dello scontro tra creatore e creatura, rievocando tematiche da Frankenstein a Ex Machina. Il linguaggio è sempre curato, ma si fa più affilato, più teso.

16. Oltre – Barbara Guarnieri
Chiusura coerente e quasi lirica della trilogia: l’IA ha superato ogni dicotomia e si spinge oltre le categorie umane, verso una forma di coscienza diffusa. Il racconto assume un tono mistico, con echi gnostici e cosmici. Ottimo lavoro nel dare una conclusione che espande e trascende i limiti della narrativa precedente.

17. Incongruente – Sergio Scognamiglio
Un racconto concettuale sul paradosso dell’identità nel cyberspazio: un avatar sfugge al controllo del suo creatore. Il testo gioca con la metafisica della rete e la perdita di controllo dell’individuo nell’ambiente digitale. È breve, ma lascia un’eco disturbante. Interessante anche lo stile, frammentato e allusivo.

18. Quantum Ka – Davide Russo
Chiusura perfetta per la raccolta: un racconto che unisce misticismo orientale, meccanica quantistica e narrativa cibernetica. Il “Ka” egizio si fonde con il multiverso quantico in una storia che parla di reincarnazione e ciclicità attraverso il linguaggio dei bit. Russo conferma la sua vena sperimentale, ma qui più accessibile e profonda.
Il livello di scrittura è mediamente alto, con punte di notevole originalità e una visione editoriale coerente che valorizza tanto la narrazione quanto il worldbuilding. L’opera riesce a parlare tanto al lettore appassionato di fantascienza, quanto a chi cerca riflessione filosofica, poesia tecnologica o ironia aliena.

Mercuria è un’antologia ambiziosa e sfaccettata, che fonde la fantascienza classica con riflessioni esistenziali, sociopolitiche e speculative. Un’opera corale che non ha paura di rischiare. E spesso vince.

Mercuria – Per Tempus Ad Fatum
Autore: AA.VV.
Editore: Colomò Editore
Pagine: 202
ASIN: ‎B0DB7WNQ1P
Costo:15 € cartaceo

Tutti i diritti riservati per immagini e testi agli aventi diritto ⓒ.




Mercuria – Per Tempum Ad Fatum

Presentiamo Mercuria – Per Tempum ad Fatum, antologia di fantascienza a cura del Gruppo Telegram Lovecraft Italia, pubblicata da Colomò Editore.

Prima
di dare delucidazioni su quest’opera occorre fare una premessa:

sono
trascorsi
due
anni dall’esordio editoriale, ovvero STRANI AEONI 001, che segnò
l’inizio di questa avventura; il Gruppo Telegram Lovecraft Italia
nacque con l’intento di essere il Salotto Letterario degli amanti di
quella cultura fantastica, fantascientifica, orrorifica che infine
assunse il nome di Weird: strano, bizzarro, insolito.

Dalla
primavera del 2024, oltre alla produzione di stampo lovecraftiano, il
gruppo ha deciso di sviluppare due collane dedicate
ad
altre tipologie dell’orrore e della fantascienza, ovvero: Anime
Gelide

e
Mercuria.

Di
fatto, Mercuria
è la serie dedicata alla fantascienza in ogni suo aspetto: dalla
space
opera

al cyberpunk,
dalla distopia alla migrazione spaziale, dagli imperi galattici
all’intelligenza artificiale.

In
queste pagine vi attenderanno robot e alieni, paradossi temporali e
universi paralleli, alterazioni genetiche e simbiosi inorganiche. In
ogni volume troverete saghe divise in più capitoli e racconti
autoconclusivi.

Nello
specifico, la prima uscita porta il nome di Per
Tempum Ad Fatum
.
È uno scrigno che viene dal futuro, un forziere colmo dei viaggi e
sogni, speranze e cadute, di quanti hanno voluto percorrere con noi i
corridoi del “metatempo”, per condividerli
con
chi vorrà seguirci nel regno del possibile. Siamo gente che ancora
guarda le stelle, che ancora sogna viaggi intergalattici, che ancora
attende un incontro ravvicinato con altri vagabondi dello spazio.

La
splendida copertina è opera di Elena
Baila

mentre l’impaginazione e la grafica sono realizzati da Mario
Delucis
.

Il
testo è diviso in tre macro temi: Pianeti,
Visitatori e Circuiti
.
Una sorta di linea guida che serve come crocevia narrativo per
indicare il tema che tratteranno i racconti. Pianeti,
ad esempio, raccoglie racconti di esplorazioni interstellari di nuovi
mondi;
Visitatori,
invece, tratta di esseri alieni e creature interdimensionali; infine
Circuiti
esplora l’intelligenza artificiale e la tecnologia che accompagna
tutto questo contesto fantascientifico.

Mauro
Palazzi

vi farà atterrare sul pianeta Erdani
Secundus
,
ove affronterete le sue mille insidie assieme allo sparuto gruppo di
coloni prescelti. Anche Paolo
Sista

vi sbarcherà su Erdani Secundus, ma sarà un altro luogo, un altro
tempo, un altro domani, collegato alla sua opera Pasticceria
al Veleno
.
Natan
Sergio

vi precipiterà nella fuga da una città retta da una teocrazia
fanatica. Davide
Russo

vi presenterà una specie felina in grado di saltare per le
dimensioni. Barbara
Guarnieri

vi porterà ai limiti del cosmo, in compagnia di un’esperta pilota e
dell’intelligenza artificiale che dovrebbe assisterla nella
navigazione. Sergio
Scognamiglio

infonde nuova linfa al culto cyberpunk e Francesco
Basso

ci regala un’invasione lampo che non lascia scampo.

L’opera
è già acquistabile attraverso tutti i circuiti librari, ma sarà
presentata durante Stranimondi,
il 12 ottobre 2024 alle ore 15:50, nella Sala Viola presso la Casa
dei Giochi a Milano.

In
conclusione, questo libro, come tutte le antologie del gruppo, è
totalmente corale anche nelle fasi di creazione. Per ogni opera viene
creato un gruppo di lavoro che condivide i propri scritti, creando
così una sinergia: scambio di opinioni, condivisione del setting e
anche solo il semplice supporto morale che valorizza le opere e i
progetti di questo collettivo. Vi è un continuo confronto tra tutti,
dove non esiste una supremazia di prestigio
o anzianità,
e forse è proprio questo che proietterà questa opera, come le
altre, verso le stelle.

Qui
il link per l’acquisto:

https://amzn.to/4dfqLJM

Qui
il blog di Strani Aeoni:

https://straniaeoni.blogspot.com

Mercuria
– Per Tempum Ad Fatum

Autore:
AA.VV.

Editore:
Colomò Editore

Pagine:
202

ASIN:

B0DB7WNQ1P

Costo:15 € cartaceo

Mercuria - Per Tempum ad Fatum

Mercuria - Per Tempum ad Fatum indice

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.