E’ uscita Zothique 18!

La Redazione Ghost presenta Zothique 18, rivista dedicata alla letteratura weird e fantastica, pubblicata dalla meritoria Dagon Press dell’esperto di letteratura fantastica Pietro Guarriello. Arrivata ormai al diciottesimo numero, Zothique continua a offrire, come dai suoi inizi, una ricca messe di contenuti saggistici, molto ben curati da vari collaboratori, e ottima narrativa, dando spazio a classici e a contemporanei, compresi gli autori italiani.

In
questo ricco numero 18 di Zothique, rivista dell’immaginario,
troverete in apertura un saggio di August
Derleth
,
il nume tutelare dietro la mitica Arkham House, che vi guiderà in un
viaggio tra miti e riti della letteratura fantastica. Poi si
approfondisce la figura di George
Henry Weiss
,
aka Francis
Flagg
,
un dimenticato autore dell’epoca dei pulp-magazines.
Oltre ad articoli sulla sua vita e opera, troverete due suoi racconti
inediti (La
Spiaggia delle Meduse

e L’Odore
del Male
)
e la riproposta del raro La
distorsione dalla Spazio
,
ispirato a H.P.
Lovecraft
.
Poi è la volta di Frank
Belknap Long
,
di cui viene tradotto per la prima volta in Italia il suo primo
racconto professionale apparso su Weird
Tales
,
Il
Ghoul del Deserto
,
a cui fa seguito una lunga intervista recuperata da una rara fanzine
americana, dove Long
parla senza peli sulla lingua del suo rapporto con Lovecraft,
che viene anche approfondito da un saggio di Davide
Arecco
.
Non manca la buona narrativa italiana, rappresentata dai racconti di
Luca
Bonatesta, Maria Tauro

e Roberto
Branca
.
Poi la parte ottava del lungo saggio di Mariano
D’Anza

sulla poesia di Robert
E. Howard
,
e, per finire, i racconti vincitori del più recente concorso
letterario organizzato dal Circolo letterario L’Altroquando.

Quindi
questa rivista è un must
have

per tutti gli appassionati di letteratura fantastica.

Zothique
18

Autori
Vari

Editore:
Indipendently Published a cura di Dagon Press

Pag.
192

Codice
ASIN: B0DJBW5V6R

Prezzo: 15,60 €

Zothique 18

Howard Philips Lovecraft
Howard Philips Lovecraft

Frank Belknap Long
Frank Belknap Long

Robert Erwin Howard
Robert Erwin Howard

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi agli aventi diritto.




Weird 3. La rivista del fantastico e dello strano in letteratura

Il
terzo numero della rivista WEIRD è un viaggio visionario attraverso
i territori del fantastico e del surreale, un’antologia che si
distingue per la qualità e la varietà delle storie proposte. Questo
numero, forse più di tutti i precedenti, riesce a coniugare il
fascino della narrativa classica con le pulsioni moderne, offrendo al
lettore un’esperienza letteraria intensa e stimolante.

Apre
il numero il racconto di Lord Dunsany,
Lo scudo di Atena,
che è una delle gemme più preziose di questa raccolta. Dunsany,
maestro della mitologia, trasporta con maestria l’antico nel mondo
moderno, creando un intreccio dove le leggende del passato si
incarnano nella realtà contemporanea. La figura mitologica che
rivive in una metropoli odierna diventa il simbolo di una collisione
tra il sacro e il profano, tra il tempo immutabile della leggenda e
il frenetico presente. Dunsany
riesce a rendere questa fusione non solo credibile, ma
straordinariamente evocativa, facendo vibrare ogni parola di
un’energia arcana che continua a riecheggiare anche dopo la lettura.

Con
Il siero del dottor White
di Charles Birkin,
l’atmosfera si fa più cupa e claustrofobica. Birkin
esplora le conseguenze nefaste di un esperimento scientifico sfuggito
al controllo, trascinando il lettore in un vortice di terrore e
incertezza. Il racconto è un monito inquietante sui limiti
dell’arroganza umana e sulle zone d’ombra della scienza, un’angoscia
che si insinua lentamente, crescendo di intensità fino a diventare
insostenibile.

Donald
Wandrei
, con Progenie
degli Abissi
, ci conduce invece in una
narrazione che deve sicuramente qualcosa ai racconti di ambientazione
marina di William Hope Hodgson.
La sua storia, che intreccia avventura marina e horror cosmico,
rievoca il terrore primordiale delle profondità oceaniche.
L’influenza di Hodgson
si avverte nella descrizione delle acque insondabili e nel senso di
minaccia incombente, ma Wandrei
riesce a fare sua questa eredità, creando un racconto che si
distingue per la sua intensità viscerale e per la capacità di
evocare immagini disturbanti che restano impresse nella mente del
lettore.

Il
racconto di Thomas Mann,
L’armadio (Der Kleiderschrank),
rappresenta una curiosa deviazione rispetto alle opere più
conosciute dell’autore tedesco. In apparenza, potrebbe sembrare un
episodio minore nel corpus di Mann,
ma una lettura attenta rivela che si tratta di un racconto ricco di
sfumature e profondamente in linea con il suo stile. Mann,
noto per la sua attenzione ai dettagli e alla psicologia dei
personaggi, qui utilizza il simbolismo dell’armadio come punto di
partenza per una narrazione che oscilla tra il quotidiano e
l’onirico. Si tratta di un’abile costruzione dove l’accumulo di
dettagli non è mai fine a se stesso, ma serve a creare un’atmosfera
di crescente inquietudine. La donna che appare misteriosamente
nell’armadio del protagonista non è solo una figura fantastica, ma
incarna le tensioni latenti e i desideri repressi, portando alla luce
i lati nascosti dell’animo umano. Mann,
con la sua prosa elegante e stratificata, riesce a dare vita a un
racconto che, sebbene breve, lascia una forte impressione, giocando
abilmente con i confini tra realtà e immaginazione. L’armadio
è, in definitiva, un testo che sorprende per la sua profondità
nascosta, e che dimostra come anche in una forma più breve e meno
convenzionale, Thomas Mann
sappia esplorare temi complessi e universali. Questo racconto
arricchisce il terzo numero di WEIRD, confermandone la varietà e
l’eclettismo, e offrendo ai lettori un’altra prospettiva affascinante
sulla narrazione fantastica.

La
Benedizione degli Arti Fantasma
di Carlo
Salvoni
aggiunge un tocco di surrealismo e
umorismo macabro alla raccolta. Salvoni,
con il suo stile eclettico e sorprendente, riesce a divertire,
rabbrividire e far riflettere allo stesso tempo, offrendo una storia
che è un vero e proprio affresco di stranezze, capace di riflettere
con intelligenza e ironia sulle idiosincrasie della società e
dell’arte.

La
presenza di Mildred Clingerman
in questo terzo numero di WEIRD infine è un vero e proprio gioiello
per gli amanti dello slipstream,
e il suo racconto La Zona Ignota
rappresenta uno dei momenti più alti
dell’intera raccolta. La Clingerman
ci conduce in un territorio psicologico sfumato e ambiguo, dove la
distinzione tra realtà e immaginazione è sempre più labile, e i
confini dell’esperienza umana vengono messi alla prova. La
Zona Ignota
è una testimonianza potente
del suo talento visionario. Questo racconto arricchisce ulteriormente
un numero già straordinario di WEIRD, portando il lettore a
confrontarsi con i misteri più insondabili della mente e
dell’esistenza.

Questo
terzo numero di WEIRD si conferma una raccolta imprescindibile per
chiunque ami la narrativa fantastica e desideri esplorare le
frontiere più estreme dell’immaginazione. Ogni racconto è una porta
aperta su un mondo nuovo e inquietante, un invito a scoprire le
infinite possibilità della fantasia, e a immergersi in storie che,
pur sfidando la logica, riescono a toccare le corde più profonde
dell’animo umano. Come di consueto troviamo poi delle dettagliate
schede degli autori a cura di Pietro
Guarriello
.

Weird
3

Autori
vari

Editore:
Dagon Press

Codice
ASIN: B0D9QRPC9B

Pag.
192

Prezzo: 12,90 €

Weird 3

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




L’Amante di Ann Mellor e altre storie spettrali – Volume 1 di Marjorie Bowen

Nel
labirinto delle ombre letterarie, emerge un raggio di luce dalla
Dagon Press di Pietro Guarriello,
con la pubblicazione del primo volume dei racconti weird di Marjorie
Bowen
, curato con maestria da Bernardo
Cicchetti
. Un’opera ambiziosa e senza
precedenti nel panorama editoriale italiano, che offre ai lettori
l’opportunità di immergersi nelle profondità oscure e affascinanti
della mente di una delle autrici più raffinate nel campo del mistero
e del soprannaturale. L’Amante di Ann
Mellor e altre storie spettrali
apre le
porte a un mondo sospeso tra il reale e l’incognita, guidando il
lettore attraverso venti racconti intrisi di mistero, terrore e
suggestione. Bernardo Cicchetti,
esperto conoscitore dell’opera della Bowen,
traccia un percorso cronologico che permette di cogliere l’evoluzione
della sua scrittura e delle sue tematiche, dalla fine del XIX secolo
agli anni ’20 del XX secolo. Tra le pagine di questo volume, si
incontrano personaggi enigmatici e luoghi maledetti, dove il confine
tra ciò che è reale e ciò che è immaginato si dissolve in una
nebbia di suspense e tensione. Marjorie
Bowen
si rivela una maestra nel creare
atmosfere cupe e inquietanti, tessendo intricate trame che mescolano
il soprannaturale con profonde introspezioni psicologiche. I racconti
contenuti in questo volume sono autentiche gemme rare, alcune delle
quali quasi dimenticate negli annali della letteratura. Il
Pittore di Insegne e i Pesci di Cristallo
,
definito da Richard Dalby
come uno dei migliori racconti della letteratura inglese, rappresenta
solo uno dei numerosi gioielli presenti in questa raccolta. La Bowen
affronta con maestria temi universali come il rimorso, la colpa e la
follia, trasformando le sue storie in veri e propri viaggi
nell’oscurità dell’animo umano. La qualità tipografica del volume,
stampato in tiratura limitata e arricchito da immagini d’epoca
opportunamente rielaborate, conferisce un tocco di eleganza e
raffinatezza alla lettura. Il concept della copertina, curato dal
talentuoso grafico Dario Cogliati,
cattura perfettamente l’essenza spettrale e suggestiva delle storie
contenute nel libro. In conclusione, L’Amante
di Ann Mellor e altre storie spettrali
è
un’opera destinata ai cultori del genere e ai collezionisti più
esigenti, un tesoro letterario da custodire gelosamente nelle proprie
librerie. Il costo, seppur non trascurabile, è ampiamente
giustificato dalla rarità e dall’eccezionalità di questa edizione
speciale. Un omaggio sentito a una delle figure più affascinanti e
sottovalutate della letteratura del mistero del secolo scorso,
Marjorie Bowen,
che continua a incantare e terrorizzare i lettori anche a distanza di
decenni dalla sua scomparsa. Se desiderate
esplorare le tenebre e le meraviglie contenute in questo volume, vi
consiglio di contattare direttamente lo studio Lovecraft
all’indirizzo studilovecraft@yahoo.it. Ma affrettati, perché questa
preziosa raccolta sarà disponibile solo fino a esaurimento delle
copie stampate. Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire per tutti
gli amanti del mistero e del soprannaturale. Marjorie
Bowen
, con la sua vita tormentata e la sua
scrittura visionaria, rimarrà per sempre un faro nell’oscurità
della letteratura, un’anima errante che continua a vagare tra le
pagine dei suoi racconti, in cerca di nuovi lettori disposti a
seguirne il coraggioso viaggio nell’ignoto.

L’AUTRICE

Marjorie
Bowen (1885-1952)
era lo pseudonimo di Gabrielle Margaret Vere Campbell Long, una
scrittrice britannica ricordata oggi soprattutto per i suoi romanzi
storici e le storie di fantasmi; ma il suo lavoro complessivo
comprende una grande varietà di generi, che vanno dal romanzo rosa
al giallo, dalle biografie alle storie popolari per ragazzi. Nel
corso della sua prolifica carriera scrisse oltre 150 volumi, la
maggior parte dei quali sotto lo pseudonimo di “Marjorie Bowen”.
Ma pubblicò anche con i nomi di Joseph Shearing, George R. Preedy,
John Winch, Robert Paye e Margaret Campbell. Figura rispettata nel
panorama letterario del suo tempo, tra le sue opere più famose si
annoverano The
Viper of Milan
 (1906),
Black
Magic
 (1909),
tradotti anche in italiano.   Quale
autrice dalla vita problematica e spesso tormentata, la Bowen riversò
nella scrittura le sue angosce esistenziali. Le sue trame sono quindi
caratterizzate da profonde introspezioni psicologiche, e le sue
storie esplorano spesso temi universali come il rimorso, la colpa, la
perdita e la follia Si sposò due volte: la prima con un siciliano di
nome Zefferino Emilio Constanza, che prima di morire di tubercolosi
le diede due figli, e poi con Arthur L. Long, dal quale ebbe altri
due figli. Dopo una prolifica carriera letteraria, si spense il 23
dicembre 1952 al St. Charles Hospital di North Kensington, Londra,
dopo aver subito una grave commozione cerebrale a causa di una
caduta. Aveva 67 anni.

L’Amante
di Ann Mellor e altre storie spettrali – Volume 1

Autrice:
Marjorie Bowen

Pag.
368

Prezzo:
27 €

Acquistabile esclusivamente ordinandolo a studilovecraft@yahoo.it

L'Amante di Ann Mellor e altre storie spettrali - Volume 1 di Marjorie Bowen

Marjorie Bowen

Tutti i diritti riservati ⓒ per immagini e testi.




Zothique 17, dedicata a Robert E. Howard

Nel
ventre oscuro della letteratura weird, dove l’ombra danza con la luce
e il mistero è sovrano, si erge un nuovo monumento alla grandezza di
Robert E. Howard:
lo speciale numero 17 di Zothique,
il terzo dedicato al leggendario Bardo di Cross Plains. Dietro la
suggestiva copertina di Giovanni Valenzano,
maestro dei misteri howardiani, Zothique apre le sue porte per un
viaggio epico l’universo dell’ultimo celta. In questo numero, gli
estimatori di Howard troveranno un tesoro di conoscenza e di
intrattenimento, una vera e propria bibbia per navigare tra le
profondità della sua opera. Il saggio illuminante di Fabio
Calabrese
, intitolato “H.P. Lovecraft
& Robert E. Howard: letteratura fantastica e visione del mondo”,
getta una luce sinistra sui meandri dell’immaginario di due dei più
grandi maestri della letteratura weird. Calabrese ci conduce
attraverso un viaggio nel cuore delle loro opere, svelando le radici
profonde della loro estraneità rispetto ai miti fondanti degli Stati
Uniti. Con una prosa acuta e penetrante, Calabrese
mette in evidenza come Lovecraft
e Howard fossero
entrambi rivolti verso un passato mitico, rifuggendo dalla frenesia
del presente. Per Lovecraft,
questa estraneità si manifestava in una profonda avversione verso
una nazione “multietnica” e globalizzata, priva di radici e
di identità. In questa lotta contro la modernità, Lovecraft
si trova spesso accostato al concetto di razzismo, una controversia
che ancora oggi divide gli studiosi e gli appassionati del suo
lavoro. A mio avviso era un razzista e in questo sono d’accordo con
Michel Houellebecq,
autore
del saggio sul maestro di Providence, Contro
il mondo, contro la vita
. D’altra
parte, Howard
emerge come “l’ultimo celta”, un uomo dall’animo selvaggio
e pervaso da una sana barbarie, in contrasto con la civiltà moderna
che lo circonda. Anche lui si sente estraneo alla modernità,
cercando rifugio nelle terre selvagge e inesplorate della sua
fantasia. Condivido pienamente le considerazioni di Calabrese,
che ci invitano a guardare oltre la superficie delle opere di
Lovecraft e
Howard,
esplorando le profondità della loro visione del mondo. Questi due
autori, con le loro narrazioni intrise di mistero e di terrore, ci
offrono uno specchio distorto della nostra stessa realtà, mettendo
in discussione le fondamenta su cui si basa la nostra società e la
nostra cultura. In conclusione, il saggio di Calabrese
è un’analisi profonda e illuminante della complessa relazione tra
Lovecraft,
Howard e il loro
tempo. Attraverso le sue parole, ci troviamo di fronte a una visione
del mondo che sfida le convenzioni e le certezze, gettando nuova luce
sui misteri che si nascondono dietro le parole di due dei più grandi
scrittori della letteratura weird.

Questo
numero di culto di Zothique dedicato al Bardo di Cross Plains
ci delizia anche con una serie di documenti rari e inediti: un pezzo
autobiografico in cui Howard ci svela le sue “origini celtiche”,
le sue lettere inviate a “The Eyrie”, e un commovente
ricordo di Novalyne Price Ellis sul “vero” Bob
Howard
. Nelle sue lettere a Weird Tales traspare, a mio avviso,
la sua sopravvalutazione di Seabury Queen ma gli va dato
merito di come abbia da subito capito il genio di H.P. Lovecraft
dopo aver letto Il richiamo di Cthulhu. E, naturalmente, non
mancano gli inediti narrativi dell’autore, cinque racconti che ci
catapultano in mondi di avventura e mistero, popolati da eroi
indomiti e creature soprannaturali. Di questi racconti il primo
inedito appartiene al ciclo di Breckinridge Elkins di Bear Creek.
Questo personaggio, come ci spiega con la consueta passione e
competenza Pietro Guarriello, pur non essendo famoso come
Conan il Barbaro, Kull il Conquistatore e Solomon Kane, ha una sua
importanza (come del resto Steve Costigan) all’interno del canone
“howardiano”. Questo personaggio ha una vena umoristica
apparentemente estranea all’Howard che molti conoscono ma
nondimeno lo avvicina molto a quello che era lo stesso Robert E.
Howard
come persona. La stesa cosa dice Novalyne Price Ellis
nel citato ricordo che qui troviamo: per lei era Steve Costigan
(marinaio dal cuore d’oro) a rappresentare Robert E. Howard.
Interessante anche il pezzo di Christian Lamberti in cui
paragona Robert E. Howard a Lord Byron. In apparenza
lontani, questi due scrittori condividono un senso di insofferenza
nei confronti del loro tempo.

Ma
la vera gemma di questo speciale è la “Guida alle edizioni
italiane di Conan, Kull e Solomon Kane” curata da Giovanni
Valenzano
, un faro di luce per gli appassionati che desiderano
esplorare le terre selvagge e misteriose create da Howard. Con questa
guida, i lettori potranno immergersi nelle migliori edizioni
reperibili nel nostro paese, guidati dalla mano sapiente di un
esperto. Da segnalare anche la settima parte dedicata da Marianzo
D’Anza
alla poesia di Robert E. Howard.

Acquistabile
presso Amazon o richiedendola a studilovecraft@yahoo.it

Zhotique
n. 17

Editore:
Dagon Press

Pag.
160

Prezzo: 15, 60

Zothique 17

Robert E. Howard
Robert E. Howard




E’ uscito il secondo numero di Zotique

Secondo numero della rivista licenziata dalla Dagon Press, data alla luce a svariati mesi di distanza rispetto al numero pilota. L’esperto Pietro Guarriello conferma struttura e caratteristiche già apprezzate dai cultori weird, presentando Ambrose Bierce e Gertrude Atherton, a cui dedica in prima persona un’ampia panoramica su vita e produzione narrativa. Grande spazio dedicato soprattutto alla penna californiana, celebre per la realizzazione del satirico aforismario Il Dizionario del Diavolo (1906) oltre per una lunga serie di racconti fantastici caratterizzati da un’ambientazione bellica risalente al periodo secessionista americano.
Il mix saggistica e narrativa, garantito dalle puntuali traduzioni sempre a cura di Guarriello di cinque inediti in Italia dello scrittore, è impreziosito da una completa carrellata critica di tutti i volumi pubblicati nella nostra penisola a firma BierceGuarriello spiega contenuti e fornisce impressioni, prendendo per mano l’ideale cliente verso un ideale acquisto benedetto dal crisma della conoscenza.
Più contenuta la parte dedicata alla scrittrice americana, con cui Bierceha avuto un flirt, con un’ampia biografia e la proposizione del racconto (del terrore) che la stessa reputava il suo principale cavallo di battaglia.
Cesare Buttaboni completa il trittico caratterizzato da presentazione autore e inediti narrativi (quattro) ponendo l’attenzione sul belga Thomas Owen, collega e socio del più conosciuto Jean Ray. Il bravo appassionato lombardo ripropone un lavoro già uscito nel 2011 sulla rivista della Hypnos, a cui Guarriello associa quattro racconti fantastici che mantengono l’imprinting già tracciato da Bierce e dalla Athertongravitante attorno al tema “morte”.

Continua a leggere sul portale la recensione a cura di Matteo Mancini: