A Complete Unknow di James Mangold
Pubblicato da Gordiano Lupi in Cinema · Sabato 29 Mar 2025 · 3:45
Tags: Bob_Dylan, James_Mangold, Timothée_Chalamet, Monica_Barbaro, Elle_Fanning, Edward_Norton, Film, Recensioni
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Approvato da Bob Dylan in persona
Un film che sta a metà strada tra il dramma sentimentale, il biografico e il musicale puro
A Complete Unknow (Usa, 2024)
Regia:
James Mangold. Soggetto: Elijah Wald (da Dylan
Goes Electric!).
Sceneggiatura: James Mangold, Jay Cocks. Fotografia: Phedon
Papamichael. Montaggio: Andrew Buckland, Scott Morris. Musiche: Bob
Dylan. Scenografia: Franҫois Audouy, Regina Graves. Costumi: Arianne
Phillips. Produttori: James Mangold, Timothée Chalamet, Alan Gasmer,
Bob Bookman, Peter Jaysen, Jeff Rosen, Fred Berger, Alex Heineman.
Produttori Esecutivi: Bob Dylan, Michael Bederman, Brian
Kavanaugh-Jones, Andrew Rona. Case di Produzione: Range Media
Partners, Veritais Entertainment Group, The Picture Company, Tumpike
Films. Distribuzione (Italia): Searchlight Pictures, The Walt Disney
Company Italia. Lingua Originale: Inglese. Paese
di Produzione: USA, 2024. Durata: 141’. Genere: Drammatico,
Biografico, Musicale. Interpreti: Thimotée Chalamet (Bob Dylan),
Monica Barbaro (Joan Baez), Elle Fanning (Sylvie Russo), Edward
Norton (Pete Seeger), Boyd Holdbrook (Johnny Cash), P. J. Byrne
(Harold Leventhal), Scott McNairy (Woody Guthrie), Dan Fogler (Albert
Grossman), Will Harrison (Bob Neuwirth), Norbert Leo Butz (Alan
Lomax),
Eriko
Hatsune (Toshi Seeger), Charlie Tahan (Al Kooper).
Quando
un film ti fa star bene ha raggiunto lo scopo, nel caso di questa
biografia giovanile di Bob Dylan duplice vittoria, perché sia il
racconto che la parte musicale sono sublimi e non presentano
cedimenti di sorta. Tutto nasce dal libro di Elijad Wald (Dylan
Goes Electric!)
e narra la svolta elettrica nella carriera di Bob Dylan, artista nato
nel solco della rivisitazione del folk tradizionale. La storia è
abbastanza semplice e il racconto si svolge a colpi di canzoni -
bellissime e cantate ex novo da un grande Timothée Chalamet - con un
giovane Bob al capezzale del suo idolo, Woody Guthrie, gravemente
ammalato, accolto nella comunità folk newyorkese, tra le braccia di
Pete Seeger e Joan Baez. Non solo, ci sono anche gli amori di Bob
Dylan, soprattutto Sylvie (Fanning) la sua prima donna, ma anche Joan
Baez (Barbaro), amore musicale e carnale, con la quale ha duettato
spesso sul palco. Vediamo ben documentato il suo carattere scontroso
e riservato, dagli occhiali scuri per coprire emozioni alla paranoia
nel sentirsi oggetto di culto da parte dei fan in delirio. Il regista
(che è anche sceneggiatore) insieme al collega Jay Cocks, racconta
l’ascesa di un grande cantante folk, il successo dei primi anni
Sessanta e quel tradimento nei confronti dei fan e di chi l’aveva
lanciato, quando passa all’amplificazione elettrica, mollando le
canzoni originali a base di armonica e chitarra. Bob Dylan in persona
ha approvato il film, benedetto dopo lunghe sedute di sceneggiatura,
al punto di fare anche da produttore esecutivo, lui che si è
permesso il lusso di non prendere parte alla cerimonia per ricevere
il Premio Nobel per la Letteratura. Il film è stato girato nel New
Jersey (marzo - luglio 2024) con il titolo provvisorio di Going
Electric,
fotografato con le luci giuste (Papamichael) e montato benissimo
(Buckland e Morris), al punto che non si sente la fatica dei 141
minuti di pellicola, per non parlare di scenografia (Audouy e Graves)
e costumi (Phillips) che ti portano nei primi anni Sessanta senza
colpo ferire. Timothée Chalamet è un attore straordinario, credo
che ormai non debba più dimostrare niente a nessuno, ché la sua
rappresentazione del giovane strafottente Bob Dylan rasenta la
perfezione. Bene il doppiaggio di Alex Polidori, così come è ottima
le decisione di sottotitolare la parte musicale, in modo tale che
anche un fan non viscerale di Bob Dylan possa apprezzare le
connessioni con la storia. Molto bene Monica Barbaro nei panni di
Joan Baez ed Elle Fanning come primo amore del cantante prodigio,
così come sono ben caratterizzati Cash (Holdbrook) e Seeger
(Norton). Un film che sta a metà strada tra il dramma sentimentale,
il biografico e il musicale puro, che quando esci di sala sei così
soddisfatto che pensi di aver assistito al miglior concerto possibile
di Bob Dylan. Se ve lo siete perso avete fatto male, ma siete ancora
in tempo a recuperare, non aspettate di vederlo su piattaforma, ché
su grande schermo è ben altra cosa.
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