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Culto degli Infection Code

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Culto degli Infection Code

Club GHoST & Ipnotica
Pubblicato da Knife in Musica · Sabato 03 Mag 2025 · Tempo di lettura 2:15
Tags: Infection_CodeCultoNadir_StudioThrash_MetalAlbumRecensioni

Il nuovo album degli Infection Code

Il loro thrash metal venato di industrial in questo album esplode in una raffica di fucilate

INFECTION CODE "Culto"
(Nadir Music, 2025)

Gli Infection Code da Alessandria confezionano il loro decimo album in carriera, che è partita nel 1999. Quando si parla di band che arrivano a tante produzioni e tanti anni di attività, ci si potrebbe aspettare che qualcosa possa essere andato perso col tempo, che magari si va avanti un po' col pilota automatico. Ma Culto ci fa subito cambiare idea, forte di un sound quadrato, deciso, cattivo, ben supportato da una produzione molto accurata eseguita presso i Nadir Studio di Genova.

Il loro thrash metal venato di industrial in questo album esplode in una raffica di fucilate che non necessariamente puntano sulla velocità, ma che riescono comunque a risultare efficaci e vanno sempre a colpire il bersaglio. La particolarità principale forse risiede nel cantato di Gabriele Oltracqua, dotato di un'ugola cavernosa quasi alla Chris Barnes, ma anche di uno scream lacerante. Dicevo che forse questa è una particolarità, perché la band di fatto non propone death metal, ma alla fine nel loro calderone, dove affiorano anche influssi metalcore e melodic death metal, questa cosa ci sta bene.

Tutto alla fine fine potrebbe essere condensato nelle prime tre canzoni: Nail in the Wall, Great Old Ones e The Final Act sono pezzi che alternano parti veloci e senza troppi fronzoli tipiche di certo hardcore, a parti in cui le chitarre e la batteria rallentano per dare corposità e pesantezza a un album che giocherà praticamente sempre su questi contrasti, ma forse privilegiando un po' di più la rabbia pura e diretta, e quindi le parti più veloci.

In conclusione, questo album è davvero buono, forse non inventa nulla in senso stretto, ma conferma comunque come gli Infection Code abbiano mantenuto un loro sound peculiare e che alla fine hanno portato avanti per un quarto di decennio. Tutte cose non da poco, considerato che sono ancora qui a dire la loro e soprattutto a far male ai timpani.

Tracce:
  1. Nail In the Wall
  2. Great Old Ones
  3. The Final Act
  4. Cursed Breed
  5. Dead Brain’s Oblivion
  6. Faceless God
  7. Inner Infernus
  8. Veleno
  9. Plague Daemon
  10. Worship Remains Underground

Formazione:
Chris Perosino - chitarra
Gabriele Oltracqua - voce
Andrea Rasore - basso
Riky Porzio - batteria

La copertina dell'Album.
Gli Infection Code.

Fonti di questo articolo:
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