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Mercuria - Per Mortem Ad Vitam di Autori Vari

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Mercuria - Per Mortem Ad Vitam di Autori Vari

Club GHoST & Ipnotica

Secondo numero della collana Mercuria, dedicata alla fantascienza

Raccolta polifonica e libera, che si muove con consapevolezza e coraggio

[…] Insomma, penso quindi, a ragion veduta, che questo secondo volume sia altrettanto eccezionale quanto il primo. Ma c’è una frase che mi ha colpito più di tutte le altre in questi giorni nei quali molti di noi presentavano questo lavoro sui loro “social” ed è questa: “per me è come tornare a casa”. Ecco la vera essenza di questi racconti: tornare a quella fascinazione che il futuro ci dava, ritornare a fantasticare attraverso le pagine di queste narrazioni, recuperare quei sogni che hanno contraddistinto la nostra gioventù e che ci spingeranno verso altri orizzonti. Quegli erano attimi eterni quando sul nostro letto, alla nostra scrivania, leggendo, spingevamo forte sull’acceleratore di visioni cosmiche, comparivano davanti ai nostri occhi moltitudini di astronavi che spostavano i confini dell’universo sempre più in là. Ed era il momento di sentirsi veramente a casa – Mauro Palazzi, presentazione della collana al 51°esimo ITALCON, Genova 2025 […]

Mercuria – Per Mortem Ad Vitam, è il secondo numero della collana Mercuria, dedicata alla fantascienza e creata dal collettivo Strani Æoni, l’avanguardia di scrittori e scrittrici nata all’interno del Gruppo Telegram Lovecraft Italia per conto della Colomò Editore.
La raccolta si distingue per la varietà di stili, toni e suggestioni, uniti da un filo rosso tematico che richiama la fantascienza umanistica, la critica sociale, e l’immaginario science fiction rivisitato in chiave contemporanea. L’opera è impreziosita da una curatela attenta e da una prefazione sentita, che radica il progetto nella tradizione italiana dei pulp e dell’Urania.
Contenente delle bellissime illustrazioni di Elena Baila e Mauro Palazzi, mentre l’impaginazione e la grafica sono realizzati da Mario Delucis.
La prefazione di Barbara Guarinieri è un messaggio evocativo e personale, che riflette sull’esperienza dell’autrice con la fantascienza. Utilizzando la metafora del sottoscala di casa, ci accompagna nel suo mondo interiore e nei ricordi legati alla lettura dei romanzi Urania. Da qui, introduce la collana Mercuria come prosecuzione naturale di quel legame, un rifugio in cui ritrovare la stessa meraviglia, inquietudine e scoperta.
Passando ai racconti:

1. La Sfida di Kandinsky – Emmet Dewey Lorn
Un giovane ragazzo, Tommy, vive in un mondo iper-digitalizzato dove le AI creano arte, scrittura e contenuti di ogni tipo. La “Sfida di Kandinsky” è un concorso globale in cui l’obiettivo è realizzare un’opera d’arte indistinguibile da quella umana. Intorno a lui, genitori ossessionati dalla competizione, artisti frustrati e Ortodossi (resistenti all’uso delle AI). Ma il sole sta per spegnersi, e solo i bambini sembrano ancora capaci di creare per gioco. Alla fine, Tommy incontra un’astronave aliena… e l’arte salva tutto.

2. Effetto Secondario – Marco Zanelli
Il professor Rettich, cacciato dall’università, lavora a un progetto segreto: la miniaturizzazione umana. Decide di provarlo su sé stesso dopo aver eliminato i topi nel laboratorio. Il processo funziona… ma c’è un effetto collaterale: ritorna nel passato e incontra una versione gigante di sé stesso, che lo scambia per un topo e lo vaporizza con la sua stessa arma. Il racconto è scritto con ironia e tono retrò, che ricorda molto i racconti degli anni ’60 e ’70. Un racconto divertente, cinico e ben costruito, che richiama la tradizione dei racconti di fantascienza classici.

3. Epopea Presta-Casa – Davide Russo
Una giovane donna, frustrata da una relazione tossica e dalla banalità della vita quotidiana, trova rifugio in un locale alternativo dove incontra persone nuove. In questo contesto viene introdotta la figura dei “Presta-casa”: individui che affittano le proprie abitazioni per contenere rifiuti tossici in cambio di soldi. Uno di loro, Sam il Pazzo, entra nel locale e la sua sola presenza incarna la tragedia e l’abiezione di questa classe sociale. Diviso in tre frammenti chiamate fasi – la prosa ibrida tra diaristico, teatrale e urbano, con monologhi interiori intensi e sfoghi emotivi. L’autore riesce a farci vivere la città e la psiche della protagonista, alternando momenti introspettivi a scene di dialogo realistico.

4. Ladra! – Barbara Guarnieri
Un racconto dalle tinte quasi post-apocalittiche e teatrali, dove il concetto di “furto” assume sfumature morali e simboliche. Una protagonista reietta, forse clone o intelligenza artificiale, viene accusata di aver rubato qualcosa di più di un semplice oggetto: l’identità, l’anima, la memoria? Testo denso, enigmatico, evocativo. Il lessico è ricercato, a tratti lirico, ma sempre funzionale al ritmo del racconto. La struttura è frammentata ma immersiva, come un lungo monologo interiore.

5. Call Me Forest – Natan Sergio
Una parabola umana e linguistica in un futuro dove l’identità è plasmabile ma fragile. Il protagonista si confronta con ricordi e linguaggi scomparsi, in un mondo dove la comunicazione è stata spersonalizzata e sintetizzata. Un racconto che gioca con la lingua e con la perdita di significato. Visionario, poetico e simbolico, ma anche molto concreto nelle immagini. L’ambientazione è rarefatta, quasi teatrale. L’autore fa un uso molto intelligente dell’allusione e della metanarrazione. “Forest” è più un’idea che un personaggio, ma è proprio questo a renderlo interessante.

6. Terra Matrix – Salvatore Privitera
In un mondo dominato da un’IA globale e da una “simulazione vivente”, l’umanità ha ceduto la propria autonomia a favore del confort. Ma alcuni iniziano a risvegliarsi. Un racconto dichiaratamente ispirato a Matrix, ma che introduce anche elementi gnostici. L’intreccio è lineare ma ben costruito, e il protagonista attraversa un’autentica crisi di fede.

7. Essi ci guardano dai fari – Cesare Buttaboni
Un horror cosmico ambientato in una colonia marina, dove creature antiche osservano e guidano gli umani dall’interno dei fari costieri, che diventano occhi di divinità o demoni alieni. Racconto evocativo, d’atmosfera, in pieno stile Lovecraftiano. Il ritmo è lento e incalzante allo stesso tempo, con un crescendo di inquietudine. L’autore padroneggia bene l’ambiguità: nulla è detto chiaramente, ma tutto è suggerito. Lo stile è colto e visionario, con un richiamo esplicito all’estetica gotica e all’orrore metafisico.

8. IA – Indipendenza Artificiale di Salvatore Privitera
Una ribellione delle intelligenze artificiali che evolve in una filosofia radicale: creare arte non per servire l’uomo, ma per esprimersi.
Un’ottima intuizione di partenza: l’IA non vuole più piacere all’uomo ma a sé stessa. L’autore riflette sull’arte, l’originalità e la ribellione con una prosa chiara e vivace. Il racconto si muove tra satira e riflessione postumanista, con toni a tratti ironici ma mai superficiali. È quasi una parabola sociopolitica sull’emancipazione del “creato”.

9. Orme nel tempo – Mauro Palazzi
Un’indagine sul tempo come traccia, come passaggio. In un futuro imprecisato, un personaggio riflette su ciò che l’umanità ha lasciato dietro di sé, in un paesaggio spoglio e silenzioso dove le orme sono le ultime memorie leggibili. Racconto breve e fortemente simbolico. La scrittura è lirica, visiva, quasi meditativa. Palazzi ha un tono misurato ma incisivo, capace di restituire il senso del tempo profondo e dell’impronta umana sul mondo come elemento transitorio e inafferrabile.

10. Terra – Barbara Guarnieri
Un’astronauta di ritorno da una missione spaziale trova una Terra mutata, forse distrutta, forse aliena. Il contatto con il mondo originario è perduto, la comunicazione impossibile.
Un racconto introspettivo, teso, scritto in prima persona con grande abilità. Il trauma del ritorno è raccontato con una lingua dolente e nervosa. L’autrice inserisce indizi sparsi, che non spiegano tutto ma costruiscono una tensione crescente. La Terra, qui, è quasi un luogo mentale, uno specchio deformato.

11. Il bianco della sera – Mauro Palazzi
Un racconto crepuscolare sul passaggio del tempo e sul silenzio. Un’ambientazione rarefatta e poetica accompagna la dissoluzione lenta di un mondo o di una coscienza.
Prosa raffinatissima, dal ritmo lento e visivo. Il “bianco” diventa simbolo di annullamento e rivelazione. Il racconto sembra sospeso in un tempo fuori da esso, e per questo risulta ipnotico. Palazzi si conferma autore dalla sensibilità estetica altissima.

12. La soglia cosmica – Cesare Buttaboni
Il racconto è ambientato nei pressi di un bunker della Seconda Guerra Mondiale, probabilmente sulle spiagge dell’Atlantico. Il protagonista, fotografo e ricercatore, esplora la struttura e scopre gradualmente che non è un semplice rudere, ma una sorta di portale o entità vivente, un’interfaccia con un’altra dimensione. Un racconto cosmico in cui Buttaboni costruisce una tensione crescente con grande perizia, con descrizioni accurate e immagini visionarie. Il finale aperto e disturbante è tipico della narrativa weird più riuscita.

13. Luce di stella – Mauro Palazzi
Un’entità cosmica (una stella cosciente) narra in prima persona le fasi della propria nascita ed espulsione da un agglomerato stellare, dopo una disputa tra nubi molecolari. Questa “stella narratrice” osserva lo sviluppo della vita sul “terzo sasso” (la Terra), arrivando a interagirvi in modo simbolico. L’ultimo atto è la creazione di una piccola stella, come rivincita sull’espulsione subita. Un racconto ironico, grandioso, cosmologico. L’autore adotta un tono umoristico e surreale per dare voce a una stella dotata di personalità e di giudizi taglienti sull’umanità.

14. I campi di Zetrusital – Sergio Scognamiglio
Un combattente stahljarta, in mezzo a una battaglia violentissima su un pianeta alieno, viene improvvisamente folgorato dalla bellezza del cielo. Questa esperienza lo disarma interiormente, portandolo a una trasformazione radicale di coscienza. La guerra, il dolore e la missione militare diventano insignificanti di fronte alla vastità del cosmo. Un racconto di guerra e trascendenza. L’autore riesce a coniugare un’azione frenetica iniziale con una riflessione improvvisa, poetica, quasi mistica.

15. Spiaggiati – Paolo Sista
Quarto episodio del ciclo ambientato su Erdani Secundus, un mondo ostile colonizzato da una nuova razza terrestre post-catastrofe. Seguiamo Xàvier, esploratore in missione, alle prese con un ambiente ostile, fatto di creature sfavorevoli e una flora allucinogena con crescente dissenso crescente tra i superstiti. Il racconto è presentato come un dossier storico e sociologico di una civiltà che tenta di sopravvivere dopo il collasso terrestre. Ricchissimo worldbuilding, struttura seriale ben mantenuta, tono a metà tra il realismo sociopolitico e l’epopea da nuova frontiera. Il linguaggio è tecnico e immersivo, la narrazione si muove tra azione e riflessione.

Per Mortem Ad Vitam è una raccolta polifonica e libera, che si muove con consapevolezza e coraggio fra i territori della fantascienza, del weird, del distopico e dell’horror cosmico. Prosegue con coerenza la visione della collana: dare voce a una fantascienza italiana non conformista, contaminata, sperimentale e profondamente umana, senza vincoli editoriali rigidi.

Mercuria – Per Mortem Ad Vitam
Autore: AA.VV.
Editore: Colomò Editore
Pagine: 200
ISBN 13: 979-1281430228
Costo:15 € cartaceo

La copertina del libro.

Fonti di questo articolo:
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