Sangue selvaggio – Incubi dal profondo West di Autori Vari
Pubblicato da Flavio Deri in Libri · Lunedì 24 Mar 2025 · 5:15
Tags: Autori_Italiani, Claudio_Foti, Claudio_Vergnani, Danilo_Arona, Delos_Digital, Gianfranco_Staltari, Horror, Luigi_Boccia, Luigi_Musolino, Maico_Morellini, Nicola_Lombardi, Raccolta_di_Racconti, Stefano_di_Marino, Weird, Weird_Book, Western, Recensioni
Tags: Autori_Italiani, Claudio_Foti, Claudio_Vergnani, Danilo_Arona, Delos_Digital, Gianfranco_Staltari, Horror, Luigi_Boccia, Luigi_Musolino, Maico_Morellini, Nicola_Lombardi, Raccolta_di_Racconti, Stefano_di_Marino, Weird, Weird_Book, Western, Recensioni

Antologia che fonde il western con l’horror e il weird
Ogni racconto esplora un aspetto diverso del West, rielaborandolo in chiave gotica e sovrannaturale
[…] Il forestiero entrò nel saloon e tutti si voltarono a guardarlo. Aveva la sabbia incollata sui vestiti e sul cappello, come se avesse viaggiato per giorni attraversando le tormente del Deserto dell’Ovest. E questo era impossibile, perché il Deserto non risparmiava nessuno; quelle dune dorate che sembravano scavalcare persino la linea dell’orizzonte per estendersi senza fine avevano ingoiato più uomini che pioggia negli ultimi mille anni. Lo sapevano tutti quelli che lì a Silent Town ci erano nati e cresciuti? […]
Sangue Selvaggio – Incubi dal profondo West edita da Weird Book nel 2018 è un’antologia che fonde il western con l’horror e il weird, un connubio perfettamente naturale se si considera il West come una terra di misteri, di morte e di incontri con l’ignoto. La raccolta, curata da Nicola Lombardi, presenta racconti firmati da alcuni dei più noti autori italiani del genere fantastico, tra cui Danilo Arona, Luigi Boccia, Stefano Di Marino, Claudio Foti, Maico Morellini, Luigi Musolino, Gianfranco Staltari e Claudio Vergnani.
Ogni racconto esplora un aspetto diverso del West, rielaborandolo in chiave gotica e sovrannaturale: territori infestati, maledizioni ancestrali, entità demoniache e incubi emergenti dalla polvere e dal sangue. La narrazione è immersiva, grazie a una scrittura evocativa che restituisce il fascino oscuro di questa frontiera mitica.
Ogni racconto esplora un aspetto diverso del West, rielaborandolo in chiave gotica e sovrannaturale: territori infestati, maledizioni ancestrali, entità demoniache e incubi emergenti dalla polvere e dal sangue. La narrazione è immersiva, grazie a una scrittura evocativa che restituisce il fascino oscuro di questa frontiera mitica.
Procediamo con i racconti:
Malongo di Danilo Arona – La storia si apre con un prologo intenso ambientato durante la battaglia di Alamo, nel 1836. Fin dalle prime righe, Arona dipinge uno scenario di disperazione e follia, con i difensori texani che si trovano non solo contro l’esercito di Santa Ana, ma anche contro un’oscura presenza che aleggia nel deserto: la Soyoko, una creatura malefica legata a una leggenda Hopi. L’orrore si insinua tra le sabbie, in un crescendo di inquietudine che culmina nella morte e nella dannazione.
The Grinder di Luigi Boccia – Il racconto si apre con l’arrivo di uno straniero misterioso in un saloon di Silent Town, una cittadina sperduta ai margini del deserto. La sua comparsa desta immediatamente sospetti: è coperto di sabbia, come se avesse attraversato le tormente del deserto, un’impresa considerata impossibile. Da subito, il lettore percepisce un’aria di minaccia sospesa, una tensione che sembra pronta a esplodere.
Bad Lands di Stefano Di Marino – La storia è ambientata nel Texas del 1874, in un’area remota conosciuta come Mal Paìs, le Bad Lands, un territorio desertico e inospitale al confine con il Messico. Il protagonista, il colonnello Ray Hogan, ex ufficiale confederato ora al servizio dei Texas Ranger, guida un gruppo di uomini alla ricerca della banda di Black Bart, un brutale cacciatore di scalpi noto per la sua crudeltà.
Il lascito di Stella Caduta di Claudio Foti – stavolta invece ci troviamo a Torrey Valley, Wind River, Wyoming, il 17 giugno 1876, pochi giorni prima della celebre battaglia di Little Bighorn, un evento storico che diventa il fulcro della narrazione. Il West di Foti non è quello idealizzato, ma un luogo oscuro, dominato da forze sconosciute e creature primordiali.
L’Oro degli Olandesi di Maico Morellini – La vicenda è ambientata nel 1875, nella regione della Striscia, un territorio tra il fiume Verde e Forte McDowell in Arizona, un lembo di terra abitato sia da messicani che da Apache. Il protagonista è il dottor Abraham Thorne, un uomo di scienza che si è ritirato in quella zona franca per curare gli indigeni e insegnare loro conoscenze mediche occidentali.
Teste Vento su Levelbulls di Luigi Musolino – La narrazione segue il professor Cliff Hodgson, un accademico alla ricerca di Frank Williams, un suo giovane studente scomparso nelle Adirondack Mountains, un’area remota e selvaggia nel nord-est degli Stati Uniti. Hodgson è un uomo abituato alla razionalità e alle rigide strutture del mondo accademico, ma il suo viaggio lo porterà in un luogo dove le regole della logica non valgono più.
Uomini e bestie di Gianfranco Staltari – l’opera si apre con una tormenta di neve che avvolge Cypress Hills, un luogo già di per sé ostile e desolato. Il protagonista, Arnie Ketchum, è un taglialegna che si trova costretto a cercare riparo in una baracca degli attrezzi mentre fuori il vento ulula. Ma ben presto, il rumore del vento lascia spazio a qualcosa di molto più sinistro: grattii alla porta, guaiti e un’ombra che si muove nel buio.
La tensione cresce rapidamente quando una creatura bestiale fa irruzione nella baracca.
John Wayne di Claudio Vergnani – Il racconto si apre in un’arena high-tech, un luogo in cui gli spettatori assistono a duelli simulati con armi ad alta tecnologia, ologrammi e proiettili di gomma. Il protagonista è un uomo che si trova a osservare l’esibizione di un pistolero dall’identità inquietante: John Wayne. Ma non si tratta di un semplice attore o di un imitatore: l’uomo che si aggira nell’arena è la copia esatta del leggendario attore western, con una velocità di estrazione sovrumana e un’abilità che sfida ogni logica.
Uno degli aspetti più affascinanti di Sangue Selvaggio è il modo in cui riesce a reinventare il mito del West, allontanandosi dagli stereotipi per abbracciare una dimensione più oscura e inquietante. Non si tratta del western epico e avventuroso alla John Ford, ma di un West malato, infetto, preda di forze occulte. I cowboy qui sono uomini alla deriva, i nativi non sono solo nemici o alleati, ma custodi di segreti ancestrali, e la natura non è un semplice sfondo, ma un’entità ostile e viva.
Malongo di Danilo Arona – La storia si apre con un prologo intenso ambientato durante la battaglia di Alamo, nel 1836. Fin dalle prime righe, Arona dipinge uno scenario di disperazione e follia, con i difensori texani che si trovano non solo contro l’esercito di Santa Ana, ma anche contro un’oscura presenza che aleggia nel deserto: la Soyoko, una creatura malefica legata a una leggenda Hopi. L’orrore si insinua tra le sabbie, in un crescendo di inquietudine che culmina nella morte e nella dannazione.
The Grinder di Luigi Boccia – Il racconto si apre con l’arrivo di uno straniero misterioso in un saloon di Silent Town, una cittadina sperduta ai margini del deserto. La sua comparsa desta immediatamente sospetti: è coperto di sabbia, come se avesse attraversato le tormente del deserto, un’impresa considerata impossibile. Da subito, il lettore percepisce un’aria di minaccia sospesa, una tensione che sembra pronta a esplodere.
Bad Lands di Stefano Di Marino – La storia è ambientata nel Texas del 1874, in un’area remota conosciuta come Mal Paìs, le Bad Lands, un territorio desertico e inospitale al confine con il Messico. Il protagonista, il colonnello Ray Hogan, ex ufficiale confederato ora al servizio dei Texas Ranger, guida un gruppo di uomini alla ricerca della banda di Black Bart, un brutale cacciatore di scalpi noto per la sua crudeltà.
Il lascito di Stella Caduta di Claudio Foti – stavolta invece ci troviamo a Torrey Valley, Wind River, Wyoming, il 17 giugno 1876, pochi giorni prima della celebre battaglia di Little Bighorn, un evento storico che diventa il fulcro della narrazione. Il West di Foti non è quello idealizzato, ma un luogo oscuro, dominato da forze sconosciute e creature primordiali.
L’Oro degli Olandesi di Maico Morellini – La vicenda è ambientata nel 1875, nella regione della Striscia, un territorio tra il fiume Verde e Forte McDowell in Arizona, un lembo di terra abitato sia da messicani che da Apache. Il protagonista è il dottor Abraham Thorne, un uomo di scienza che si è ritirato in quella zona franca per curare gli indigeni e insegnare loro conoscenze mediche occidentali.
Teste Vento su Levelbulls di Luigi Musolino – La narrazione segue il professor Cliff Hodgson, un accademico alla ricerca di Frank Williams, un suo giovane studente scomparso nelle Adirondack Mountains, un’area remota e selvaggia nel nord-est degli Stati Uniti. Hodgson è un uomo abituato alla razionalità e alle rigide strutture del mondo accademico, ma il suo viaggio lo porterà in un luogo dove le regole della logica non valgono più.
Uomini e bestie di Gianfranco Staltari – l’opera si apre con una tormenta di neve che avvolge Cypress Hills, un luogo già di per sé ostile e desolato. Il protagonista, Arnie Ketchum, è un taglialegna che si trova costretto a cercare riparo in una baracca degli attrezzi mentre fuori il vento ulula. Ma ben presto, il rumore del vento lascia spazio a qualcosa di molto più sinistro: grattii alla porta, guaiti e un’ombra che si muove nel buio.
La tensione cresce rapidamente quando una creatura bestiale fa irruzione nella baracca.
John Wayne di Claudio Vergnani – Il racconto si apre in un’arena high-tech, un luogo in cui gli spettatori assistono a duelli simulati con armi ad alta tecnologia, ologrammi e proiettili di gomma. Il protagonista è un uomo che si trova a osservare l’esibizione di un pistolero dall’identità inquietante: John Wayne. Ma non si tratta di un semplice attore o di un imitatore: l’uomo che si aggira nell’arena è la copia esatta del leggendario attore western, con una velocità di estrazione sovrumana e un’abilità che sfida ogni logica.
Uno degli aspetti più affascinanti di Sangue Selvaggio è il modo in cui riesce a reinventare il mito del West, allontanandosi dagli stereotipi per abbracciare una dimensione più oscura e inquietante. Non si tratta del western epico e avventuroso alla John Ford, ma di un West malato, infetto, preda di forze occulte. I cowboy qui sono uomini alla deriva, i nativi non sono solo nemici o alleati, ma custodi di segreti ancestrali, e la natura non è un semplice sfondo, ma un’entità ostile e viva.
Titolo: Sangue selvaggio – Incubi dal profondo West
Autore: AA.VV.
Editore: Weird Book
Collana: Weird Tales
Genere: Antologia
Pagine: 216
Prezzo: € 17,50
ISBN: 978-88-99507-88-6
Autore: AA.VV.
Editore: Weird Book
Collana: Weird Tales
Genere: Antologia
Pagine: 216
Prezzo: € 17,50
ISBN: 978-88-99507-88-6
Fonti di questo articolo:
- Tutti i diritti riservati per immagini e testi agli aventi diritto ⓒ: .