Zothique 19 - Speciale Clark Ashton Smith 2
Pubblicato da Cesare Buttaboni in Riviste · Giovedì 08 Mag 2025 · 4:30
Tags: H._P._Lovecraft, Horror, Letteratura_fantastica, Weird, Pietro_Guarriello, Dagon_Press, Clark_Ashton, Smith, Douglas, Robillard, Zothique, Recensioni
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Secondo speciale che arricchisce e completa un ritratto a tutto tondo
Un vero e proprio atto di riscoperta critica e affettiva nei confronti di Clark Ashton Smith
Con il numero 19 della rivista Zothique ci troviamo davanti a un volume che non è solo un omaggio, ma un vero e proprio atto di riscoperta critica e affettiva nei confronti di Clark Ashton Smith, uno degli autori più originali della letteratura fantastica americana, addirittura alla pari di H.P. Lovecraft secondo il compianto Giuseppe Lippi. Un secondo speciale, dopo quello già apparso in precedenza, che arricchisce e completa un ritratto a tutto tondo del “poeta di Auburn”, in attesa di un terzo speciale già annunciato,
tutti curati con passione e competenza da Pietro Guarriello. A firmare l’apertura è Douglas Robillard, che inquadra con chiarezza il cuore dell’opera smithiana: “il fascino del suo lavoro risiede nel suo esotismo ultraterreno”. Una frase che
coglie perfettamente la specificità visionaria dell’autore, capace di evocare mondi perduti e atmosfere al di là dello spazio e del tempo, come recita anche il titolo di una sua celebre raccolta (Out of Space and Time) — titolo che, significativamente, deriva da una poesia di Edgar Allan Poe (Dream-Land, 1844). Robillard sottolinea anche il mancato riconoscimento critico che Smith ha ricevuto rispetto a H.P. Lovecraft, complice il suo stile barocco e raffinato, non sempre in sintonia con le
esigenze editoriali dell’epoca — basti pensare ai frequenti rifiuti da parte di Farnsworth Wright. Ma Smith, prima ancora che narratore, fu un grande poeta del macabro e del meraviglioso e, in questo senso, non ha ancora ricevuto i riconoscimenti che meriterebbe. A conferma di una versatilità a volte sottovalutata, troviamo anche Gli immortali di Mercurio, un racconto inedito di fantascienza dallo stile sorprendentemente scorrevole. Un’eccezione nello stile, dovuta forse alle modifiche imposte dagli
editori, ma che mostra come Smith sapesse modulare la sua voce anche su registri più “accessibili”. Proprio sul rapporto tra Smith e la
fantascienza vanno segnalati due importanti saggi di Pietro Guarriello, Da Auburn alle stelle: la fantascienza di Clark Ashton Smith, pubblicati su Urania n. 1404 e 1405 che consiglio a tutti di recuperare. Seguono altri materiali inediti, tra cui La stanza infestata, uno dei primi racconti dell’autore, ambientato in un’Inghilterra rurale insolita per il suo immaginario: un testo di formazione, che lascia intravedere
le direzioni ancora incerte della sua ricerca stilistica. Uno dei pezzi forti di questo secondo speciale è però Vizaphmal a Ofiuco e altri microracconti, una sezione straordinaria che raccoglie sinossi, appunti e brevi abbozzi creativi del periodo 1929–1932, forse il momento più
fervido della carriera di Smith. Questi frammenti mostrano un laboratorio mentale simile ai Commonplace Books di Lovecraft, e rappresentano un’occasione rara per entrare nel vivo del suo processo creativo. Molto interessante anche il testo saggistico
L’atmosfera nel racconto weird, scritto dallo stesso Smith, che prende a esempio il racconto La morte di Halpin Frayser di Ambrose Bierce per illustrare l’importanza dell’atmosfera — un elemento centrale per lo scrittore americano, e caro anche al Solitario di Providence, ma spesso trascurato nell’horror contemporaneo. Will Murray analizza invece la presenza di Smith all'interno del corpus dei Miti di Cthulhu, sottolineando come, nonostante i suoi numerosi contributi, pochi racconti siano effettivamente “mitici” in senso stretto. Smith infatti, a differenza di Lovecraft, partiva da presupposti interamente fantastici e non realistici. Emilio Patavini firma un apprezzabile dossier sul poeta George Sterling, mentore del poeta di Auburn, che però non apprezzò la sua svolta verso il macabro e il weird. Interessanti anche le riflessioni critiche dello stesso Smith su Sterling, che completano il quadro di un rapporto artistico intenso e a tratti conflittuale. Il volume
si arricchisce infine di contenuti preziosi: un ricordo affettuoso di Fritz Leiber, le poesie in prosa di Andrea Beatrice, una sorta di un omaggio lirico e raffinato; la traduzione di Paolo Sista del gruppo Telegram Lovecraft Italia della poesia A Howard Phillips Lovecraft; le tre suggestive illustrazioni raffinate e visionarie di Alessandro Bani e il saggio di Adriano Monti Buzzetti, Genius loci e altre inquietudini, incentrato sul sentimento panico della natura nell’opera smithiana. Di Buzzetti troviamo anche un ritratto dello scrittore. Zothique 19 è è un dossier denso, un archivio visionario, una celebrazione critica e poetica di un autore che merita pienamente di tornare al centro della scena weird. Grazie al lavoro di studiosi come Pietro Guarriello, Clark Ashton Smith riceve qui l’attenzione che gli spetta: quella dovuta non solo a un grande narratore, ma a un poeta dell’abisso, capace di evocare mondi che continuano a parlarci da oltre il tempo e lo spazio.
Zhotique n. 19
Editore: Dagon Press
Pagine: 198
ASIN: B0DYVBLBY6
ISBN-13: 979-8312435023
Dimensioni: 16.99 x 1.27 x 24.41 cm
Prezzo: 16,00
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