Tutto Avati di Gordiano Lupi e Michele Bergantin

Tutto Avati di Gordiano Lupi e Michele BergantinMai titolo fu più azzeccato di questo per un libro. Tutto  Avati, scritto da Gordianio Lupi e Michele Bergantin, è un’opera monumentale. Ha circa seicento pagine ed è composto da due parti principali. La prima, a cura di Lupi, è una filmografia commentata di quasi trecento pagine; la seconda, a cura di Bergantin, raccoglie duecento pagine circa di interviste a chi ha collaborato nel corso della sua lunga carriera con Pupi Avati: attori soprattutto ma anche uno sceneggiatore come Maurizio Costanzo.
Concludono il libro un’intervista a Pupi Avati sulla figura di San Francesco D’Assisi e una ricca appendice fotografica di ritratti dei set dei vari film.
La filmografia commentata è composta da ben cinquantasette schede: ci sono proprio tutti i film, anche quelli di cui Avati ha solo scritto la sceneggiatura come il controverso Salò di Pasolini, anche i lavori realizzati per la televisione, inclusi alcuni show.
E non aspettatevi schede risicate. Ognuna è di due, tre pagine e, dopo aver enunciato approfonditamente dati tecnici e trama, analizza il film in tutti i suoi aspetti: dalle tecniche di ripresa alla recitazione degli attori, dalla fotografia alla colonna sonora; dalle scenografie alla sceneggiatura. Ogni aspetto dell’arte cinematografica è chiamato in causa.
Dai commenti ai film traspare tutto l’amore di Gordiano Lupi per il cinema di questo regista che, ambientando quasi tutti i suoi film nel passato, ha raccontato il sentimento senza cadere mai nel sentimentalismo e nella sdolcinatezza, il romanticismo senza cadere mai nei luoghi comuni, gli esseri umani evitando sempre gli stereotipi. Un regista che ha sempre seguito la sua strada, passando dal cinema d’autore al cinema di genere, o a volte unendo le due cose in nome di una visione di cinema totale che rinuncia alle ghettizzazioni.
Come scordare le sue incursioni nell’horror (La casa delle finestre che ridono, Zeder, L’arcano incantatore, il serial Voci Notturne, da lui sceneggiato), nel fantastico (Le strelle nel fosso) e nella commedia surreale (Bordella, La mazurka del barone) accanto ai suoi tanti, la maggior parte, film “realistici”. Regalo di natale, Storia di ragazzi e di ragazze, Una sconfinata giovinezza…dobbiamo elencarli tutti e cercare il più bello? Un’operazione che secondo chi scrive non ha senso.
Il bello è che l’inquietante, il grottesco e il fantastico sono sempre dietro l’angolo nel cinema di Avati. È questo che sostiene giustamente Gordiano Lupi. Quindi non ha neanche tanto senso distinguere tra cinema di genere e cinema d’autore nell’opera di Avati. È sempre cinema d’autore. Di un grande autore.
A volte Avati ha raccontato storie con sceneggiature esili, opere minimaliste che però risultano potenti tanto è l’esaltazione dei sentimenti.
Bergantin si occupa delle interviste dimostrando grande competenza oltre a un’ottima conoscenza dell’opera avatiana e interpella personaggi come Maurizio Costanzo, che ha collaborato con il regista bolognese come sceneggiatore, attori come Carlo Delle Piane, Lino Capolicchio, Fabrizio Bentivoglio, Diego Abatantuono, Francesca Puccini e i numerosi altri. Tutti parlano di un ottimo rapporto professionale e umano avuto con il regista. Non fanno che esaltarne le qualità artistiche e umane e sottolineare il ruolo formativo espletato dal regista bolognese.
Viene giustamente evidenziato come Avati abbia valorizzato attori che venivano dal cinema di serie b come Abatantuono o c come Delle Piane e che costoro hanno poi dimostrato di essere dei grandi attori diventando presenze fisse dei capolavori di Avati. Il regista ha valorizzato anche attori come Massimo Boldi, Andrea Roncato e Christian De Sica che, con poche eccezioni, hanno scelto di continuare la loro carriera professionale all’insegna del macchiettismo.
Il libro sottolinea anche l’importanza di musicisti come Amedeo Tommas e Riz Ortolani. E la musica è stato il primo amore di Avati che avrebbe voluto diventare un clarinettista jazz. Da qui l’importanza delle colonne sonore di tutti i suoi film, la cura estrema a cui è dedicata. Non si trascura neanche di raccontare il Pupi Avati romanziere, autore di Il ragazzo in soffitta e Il signor diavolo. Non parliamo quindi di un semplice regista, ma di un artista totale che padroneggia egregiamente il linguaggio artistico del cinema, della narrativa, della televisione e della musica.
Per concludere chiunque ami il cinema di Pupi Avati deve leggere questo libro. Chi non lo ama, peggio per lui. Non sa che si perde.

GLI AUTORI
Gordiano LupiGordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Futuro Europa, Inkroci, La Folla del XXI Secolo, Valdicornia News e altre riviste. Dirige Il Foglio Letterario Edizioni. Traduce gli scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera, Heberto Padilla e Guillermo Cabrera Infante. Tra i molti lavori editi, ricordiamo: Nero Tropicale, Cuba Magica, Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana, Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Almeno il pane Fidel, Mi Cuba, Fellini – A cinema greatmaster, Velina o calciatore, altro che scrittore!, Fidel Castro – biografia non autorizzata, Fame – Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! – Franco & Ciccio Story. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). Tra gli ultimi lavori: Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino (nel 2014 presentato al Premio Strega), Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano (presentato al Premio Strega nel 2016) e due testi di cinema: Gloria Guida, il sogno biondo di una generazione e TuttoAvati – Il cinema di Pupi Avati. L’ultimo romanzo, Sogni e altiforni, sequel di Calcio e acciaio, scritto con Cristina De Vita, è stato presentato al Premio Strega 2019 da Paolo Ruffilli. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/). Blog di cultura cubana e letteratura: Ser Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/). Pagine web: www.infol.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it

Michele BergantinMichele Bergantin è nato a Rovigo (RO) nel 1987. Si è laureato presso il DAMS di Bologna e attualmente collabora con il sito web di approfondimento cinematografico CIAO CINEMA.IT. Per le Edizioni Il Foglio nel 2017 ha partecipato alla redazione del volume collettaneo Pupi Avati. Il cinema dalle finestre che ridono curato da Luca Servini. Al momento, sta collaborando con Gordiano Lupi e Davide Magnisi ad una monografia di prossima pubblicazione dedicata al cinema dei fratelli Vanzina che, come i precedenti lavori a cui ha partecipato, sarà edita dalle Edizioni Il Foglio.

TuttoAvati
Autori: Gordiano Lupi e Michele Bergantin
Editore: Il Foglio Edizioni
Collana: La cineteca di Caino
Prezzo di copertina: € 20,00

                                                              a cura di Luca Bonatesta

                                                         (lucabonatesta71@gmail.com)

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