Il suono del mondo a memoria di Giacomo BevilacquaPer sopravvivere al dolore di una perdita amorosa (non sono delusioni, sono perdite, annunci di morte), Sam, giovane fotografo di una rivista online, va a New York per un reportage (un altro!), sulla città più famosa del mondo.
Sam per il suo lavoro si è dato una regola: non parlare mai con nessuno, per nessun motivo.
Una bella impresa, nella città in cui ci sono secondo Lawrence Block Otto milioni di modi di morire e figuriamoci quanti di urtare i gomiti delle persone, per le strade affollate. E ogni urto può rappresentare una svolta nella tua vita. Il silenzio autoimposto è un geniale limite creativo, ma in realtà serve a Sam per sopravvivere al dolore. Ma forse solo nel vuoto dello spazio c’è il silenzio. Anzi, nemmeno. Lì dove c’è umanità, c’è una voce che ci parla di continuo, incessante, inarrestabile, la forza più grande dell’universo: il pensiero, il flusso di coscienza.

Quella di Giacomo Bevilacqua è una bella graphic novel, magnificamente disegnata, che vorrebbe raccontare del silenzio ed invece è piena di parole. Non è un errore, anzi è la consapevole messinscena di una condizione umana. Il noto narratologo Seymour Chatman scriveva che viviamo immersi in continue narrazioni, frammentarie, lacerti di pensieri che scaturiscono dalla nostra mente, dal nostro stesso essere. Potete non mangiar e non bere e non dormire per ore, forse per giorni. Provate un solo istante a non pensare. Decimi di secondo. Forse di fronte alla potenza delle onde che si infrangono incessanti sulla spiaggia della Normandia, il boato vi entrerà dentro e per qualche secondo sarà così forte che vi riempirà i sensi, Lo vedete? State già pensando all’oceano, già state di nuovo pensando: al boato assordante e il silenzio e già finito, il pensiero riprende inarrestabile.
La forza più potente dell’universo. In principio infatti fu il verbo; il Sè, il pensiero, vera prima forma originaria dell’esistenza umana, ciò che ci separa dalla natura, ci rende individui e ci getta nella disperazione, alla ricerca di un Dio e di un senso. Vera metafora della vita.
E la vita irrompe inarrestabile come il pensiero, di cui forse è solo un prodotto, anche nella esistenza muta di Sam.
Sam si è dato regole ferree per il suo lavoro e per dimenticare, per sopravvivere al dolore della perdita. Lo si vede in sequenze oniriche, memori di esseri con cassetti di Renè Magritte e Salvador Dalì.
Cassetti nei quali richiudersi e isolarsi dalla vita e dal dolore oppure cassetti simbolo dell’appartenenza assoluta dell’oggetto dell’amore? Ma la Vita è troppo forte perché bastino delle regole, per non farla penetrare nella nostra piccola vita. Come un tumore, conquista piano piano spazio, s’allarga, fino a raggiungerci. Un diserbante per la Vita non esiste. Ci hanno provato con napalm, ma anche quello non basta, almeno sul piano dell’eternità. Rivedendo le centinaia di foto che scatta e che poi porta a sviluppare, Sam nota che in ognuna di esse c’è qualcosa che non aveva mai fotografato, mai inquadrato nel mirino: una ragazza dai capelli rossi. Misteriosa come il pensiero.
Un fantasma? Blow Up di Michelangelo Antonioni? Blow Out di Brian de Palma? O semplicemente una presenza malefica come in Don’t Look Now di Nicolas Roeg? La mezzatinta di Montague Rhode James, L’inseguitore di Sheridan Le Fanu? Qual’è il mistero delle foto di Sam? O forse Sam ha urtato col gomito qualcuno, qualcosa che può rappresentare la sua personale Sliding Doors?
Molto ben articolato, con delicata sapienza nei particolari, il mistero vien presto svelato, rendendo quella che poteva un potente romanzo grafico sul dolore e il lutto, una semplice e delicata storia d’amore, di smarrimento e di rinascita.
E di gomiti urtati ovvero di Caso. . Le regole per sopravvivere al pensiero e alla sua particolare forma che è l’amore, sono inutili.
Come le erbacce che s’infiltrano nel cemento più compatto, la Vita, il pensiero, l’amore che sono poi la stessa cosa, forme dell’essere, entrano attraverso il Caso dappertutto, prepotenti; anche nel dolore.
E quello che nel grande ingranaggio di New York Sam scopre, è che per quanto dolore sia andato in fondo, per quanto tu ti possa sforzare di zavorrarlo, l’amore, questa devastante passione che muove i cieli, le stelle, gli uomini, i corpi e a volte gli eserciti, fiorisce anche nella Subway, urtando un gomito, poggiando il capo sulla spalla di una ragazza dai capelli rossi, comparsa prima nelle tue foto e poi come un miracolo nella tua vita.
Forse ti procurerà altro dolore Sam, ma non c’è nessun cassetto dove tu possa rinchiuderti.
La dura regola per sopravvivere è accettarlo.

 Giacomo BevilacquaL’AUTORE
Giacomo Bevilacqua è nato nel 1983. Ha frequentato il liceo artistico e la Scuola Internazionale di Comics. Nel 2006 inizia a collaborare con Aurea Editoriale per le serie John Doe e Detective Dante. Arriva al successo nel 2008 con le strisce della serie A panda piace raccolte dalle Edizioni Bd in due volumi. Ha pubblicato inoltre Metamorphis con Panini Comics. Parallelamente all’attività di fumettista, Bevilacqua fa anche l’attore e autore teatrale, lo storyboarder e il deisgner.

Il suono del mondo a memoria
Autore: Giacomo Bevilacqua
Editore: Bao Publishing
Codice ISBN: 9788865437179
Pag. 192
Cartonato a colori
Prezzo di copertina: € 21,00; prezzo ebook: € 11,43

A cura di Gianni Solazzo
                                                         (gianni.solazzo@gmail.com)

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