Quinta antologia di racconti brevi (senza considerare le raccolte di novelle, quali Stagioni Diverse e Quattro Dopo Mezzanotte) firmata da Stephen King, con ogni probabilità la meno riuscita della sua intera produzione. Edita nel 2008 col titolo di Just After Sunset, si tratta di una raccolta di tredici testi, molti dei quali ascrivibili al rango di esercizi di stile. È un King meno geniale del solito, pur se formalmente attento e stilisticamente sempre interessante, così da rendere scorrevole la lettura e intrattenere il lettore.
I soggetti brillano di rado di originalità, addirittura tendono a orientarsi sul thrilling e sull’azione piuttosto che sul fantastico. Molte sono le autocitazioni che lo scrittore del Maine si concede, quasi a giustificare un bisogno di scrivere dettato da richieste commerciali piuttosto che da stimoli interni.
Tra i vari racconti si lascia ricordare N., peraltro l’unico inedito del lotto, omaggio a chiare note alla narrativa di Arthur Machen (si pensi a The White People) e a quella di Algernon Blackwood (si pensi a The Willows), tutto incentrato sulla potenza di un contesto ambientale (un bosco) capace di generare un vero e proprio brain storming sul viandante sensibile, aprendo al suo cospetto una quarta dimensione alla stregua di uno stargate. King non inventa niente di nuovo, ma fornisce comunque un elaborato capace di farsi segnalare tra i migliori mai scritti dall’autore, pur se a tratti prolisso. Si riprende l’idea del “velo” che rende cieco l’uomo, impedendogli di vedere la realtà e di indurlo a scambiare la stessa per l’illusione accettata dalla comunità in forza a quel materialismo menzognero che solo in apparenza è concreto ed effettivo. Al di là del velo si celano potenze maligne che l’uomo non può controllare e che minano l’integrità psichica. E sono queste potenze a fungere da dominatori del mondo, in attesa di manifestarsi e spazzar via l’uomo addormentato.
L’idea delle diverse dimensioni, per così dire, secanti con la “nostra realtà” viene riproposta nel farsesco Cyclette, dove King mette in scena la lotta tra un artista sovrappeso, che ha deciso di mettersi in forma, e il suo metabolismo rappresentato da una squadra di operai alquanto vagabondi. Teatro della battaglia è un mondo altrove, a cui l’artista accede durante le sedute di allenamento in sella a una particolare cyclette, e che sconfinerà, sul finire, nella realtà, dissuadendo l’artista a proseguire nel suo intento.
Si tratta dei due racconti più riusciti, a cui poi si aggiungono ragionamenti sulla vita che ci attende oltre la morte. King immagina un’insistenza dell’anima dell’uomo nella vita di tutti i giorni, pur se invisibile a coloro che sono vivi e non troppo cosciente del proprio stato, un po’ come avviene per il protagonista de Il Sesto Senso, film di M. Night Shyamalan. In tal senso si orienta il racconto Willa, che apre l’antologia, ma anche i due elaborati su cui King sviluppa le emozioni scatenate dagli attentati alle torri gemelle del tragico 11 settembre del 2001. Ecco che così troviamo Il New York in Offerta Speciale e Le Cose che Hanno Lasciato Indietro, in cui l’autore continua a riflettere sul mistero che ci attende dopo la morte, immaginando vie diverse attraverso le quali i morti perseverano nel comunicare con i vivi.
Da ricordare poi Il Gatto del Diavolo, il racconto più vecchio tra i proposti, base dell’episodio centrale del film I Delitti del Gatto Nero, uscito nelle sale cinematografiche nel lontano 1990. Si tratta di un racconto un po’ monco, inferiore peraltro alla sceneggiatura che ne è stata tratta. King parte da una buona idea, che pesca nella tradizione lovecraftiana (si pensi a I Gatti di Ulthar) per poi perdersi in un epilogo banale incentrato sulla lotta tra un sicario e la vittima che dovrebbe esser designata e che invece ne sa una più del diavolo: un gatto bianco e nero venuto a vendicare la propria specie trucidata dagli esperimenti condotti da un farmaceutico.
Il resto dei racconti sono costituiti da testi di azione di stampo cinematografico che richiamano Il Gioco di Gerald, con vittime costrette a liberarsi e a difendersi da aguzzini psicopatici (Torno a Prenderti, Alle Strette e Area di Sosta), oppure da fulminei racconti che guardano alla minaccia del terrorismo immaginando derive apocalittiche (Pomeriggio del Diploma) o ancora geniali intrecci gialli alla Delitto per Delitto di Htichcock (l’ottimo Muto) o soluzioni telefonate quale la preveggenza dei sogni (Il Sogno di Harvey) o il tema dei miracoli realizzati da persone sofferenti, in modo assai meno strutturato rispetto a quanto fatto in precedenza con Il Miglio Verde (Ayana).
In conclusione siamo alle prese con un’antologia non proprio riuscita, penalizzata in modo importante dal confronto con le precedenti firmate King, tanto da potersi definire la peggiore dell’autore. Cala in modo importante l’horror e, ancor di più, il fantastico. Solo quattro racconti possono definirsi horror puri (N., Il Gatto del Diavolo, Cyclette e Le Cose che hanno Lasciato Indietro), un altro paio possono qualificarsi quale fantastico (Willa e Il New York Times in Offerta Speciale), mentre il resto (più della metà del testo) è costituito da thriller o drammatici. Scarsa l’originalità delle storie, pur se narrazioni di piacevole lettura per stile e caratterizzazioni. Da acquistare solo per finalità di completamento dell’opera di King. Tranquillamente sorvolabile per gli altri.
L’AUTORE
Stephen Edwin King, il re della letteratura horror, l’uomo che ha venduto tonnellate di libri in tutto il mondo, è nato il 21 settembre 1947 a Scarborough, nel Maine. A sette anni scrive il suo primo racconto e scopre il terrore nel 1957, a dieci anni, durante la visione del film La terra contro i dischi volanti, che lo traumatizza.
Due anni dopo scopre nella soffitta della zia i libri del padre, appassionato di Edgar Allan Poe, Lovecraft e Matheson. Trova anche racconti della rivista Weird Tales, di Frank Belknap Long e di Zelia Bishop. Scopre così che il padre non era soltanto un girovago e un marinaio (come raccontato in famiglia) che si era ridotto a vendere elettrodomestici porta a porta, ma anche un aspirante scrittore, affascinato dalla fantascienza e dall’horror. Nel 1962 inizia a frequentare la Lisbon High School, a Lisbon Falls, nei pressi di Durham. Esordisce con alcuni racconti e con il romanzo La lunga marcia. Seguono successi come Shining, La zona morta, It e numerosi altri. Pur dichiarando ogni tanto di voler smettere di scrivere continua a deliziare i suoi fan con i suoi orrori.
Al crepuscolo
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick
Pag. 530, brossurato
Codice EAN: 9788868361266
Prezzo di copertina: € 11,90
A cura di Matteo Mancini
(goldenmancho@libero.it)