Un frammento di vita/Il popolo bianco di Arthur Machen

Un frammento di vita/Il popolo bianco di Arthur MachenQuesto libro delle Edizioni Hypnos contiene un racconto lungo, uno medio e uno brevissimo: rispettivamente Un frammento di vita, Il popolo bianco e Il doppio ritorno.
Cos’è Un frammento di vita? Un pamphlet satirico contro la piccola borghesia londinese in forma di racconto lungo? Una falsa resa ai canoni letterari contemporanei? Arthur Machen forse scherza quando, nell’introduzione inserita in questa edizione, dice che voleva scrivere qualcosa che accontentasse i gusti dei moderni.
Chi è Edward Darnell, apparentemente uno dei tanti impiegati della City che vive in un tranquillo sobborgo di Londra con moglie e domestica e conduce una vita assolutamente banale?
“Così, giorno dopo giorno, viveva in quel grigio mondo spettrale, affine alla morte, che è riuscito ad essere chiamato vita dalla maggior parte di noi.”
È un principe in esilio del Piccolo Popolo? Un fauno dei boschi in incognito? Un appartenente a qualche regno fatato trasformato per incanto in un piccolo borghese?
Perché alterna alla sua tranquilla vita domestica, momenti in cui descrive la realtà che lo circonda con tono da poeta? Come fa a trovare la poesia, il fairy nella descrizione della moglie?
“Così andava avanti Darnell giorno dopo giorno, scambiando stranamente la morte per la vita, la follia per buon senso, e spettri vaganti senza scopo per esseri reali. Era sinceramente dell’opinione di essere un impiegato della City, che viveva a Sheperd’s Bush, dimentico dei misteri e delle lontane glorie splendenti del regno che era la sua legittima eredità.”
E il viaggio che racconta a sua moglie, durante il quale, passeggiando per l’apparentemente squallida Londra, vive la magia e la poesia dell’antichità? Come è riuscito a intraprenderlo se non conoscendo la strada delle fate, l’antica strada e gli antichi misteri?
“Le sue orecchie erano incantate, rapite dalla melodia solenne ed eterea, come di un canto antico, proveniente da un mondo appena creato, in cui ogni discorso era armonia, e ogni parola era sacramento di forza, e non parlava alla mente ma all’anima.”
Il libro ospita anche un finale alternativo che è anche una postfazione in cui Arthur Machen parla di Edward Darnell come di una persona realmente esistente e che egli ha conosciuto, sia di persona, sia attraverso alcuni documenti della sua famiglia.
In questo finale alternativo viene chiarita la visione misticheggiante della vita e dell’arte di Machen.
Come già diceva il protagonista del racconto “Il mondo intero non è che una grande cerimonia o sacramento, che insegna in forme visibili una dottrina nascosta e trascendente.”
Interessante è anche l’esaltazione della condizione di “barbarie” che Machen giudica superiore a quella del borghese civilizzato, che ci ricorda in parte le idee di Robert Howard, creatore, tra i tanti personaggi, di Conan il barbaro.
E veniamo al secondo racconto della raccolta: Il popolo bianco.
“Stregoneria e santità” disse Ambrose, “queste sono le sole realtà. Ciascuna è un’estasi, un ritirarsi dalla vita comune”.
Così Ambrose il recluso inizia a esporre a Cotgrave le sue idee su bene e male, su santi e peccatori.
Rubare e uccidere, scondo Ambrose, non costituiscono il male reale. Assassini e ladri non sono veri peccatori, semmai persone arretrate, come animali che sono giustamente esclusi dalla società.
Ma il vero male “è dare l’assalto al Paradiso.”
Cioè “il peccato è uno sforzo di ottenere l’estasi e la conoscenza che appartengono soltanto agli angeli, e nel fare questo sforzo l’uomo diventa un demone.” Come Gilles de Raiz, occultista e pluriinfanticida.
Ma il male reale può anche essere “socialmente invisibile”. Ambrose presta a Cotgrave un libro dalla copertina verde, la cui lettura, dopo l’introduzione, costituisce il vero racconto che è il diario di una ragazza e della sua relazione con una realtà occulta e fatata, con la quale entra in contatto grazie anche alla sua bambinaia.
La ragazza incontra il popolo bianco: esseri sovrannaturali che la mettono a parte dei loro segreti.
Stilisticamente perfetto anche questo secondo racconto, che contiene storie nelle storie, e trova anch’esso la sua forza nelle descrizioni dei paesaggi naturali e di quelli fatati. Rispetto al primo siamo più nel campo del weird e dell’horror.
Il terzo racconto, Il doppio ritorno, è a metà tra thriller e racconto fantastico e, pur nella sua brevità (il Kindle mi dice che devo impiegarci quattro minuti per leggerlo!), è una lettura piacevole.
Tutti i testi sono riccamente e puntualmente annotati.
L’intero libro è consigliatissimo agli amanti di Arthur Machen e a tutti gli appassionati di narrativa fantastica.
È reperibile presso i principali store on line, presso il sito http://www.edizionihypnos.com (con il 10% di sconto) e nel circuito delle librerie Feltrinelli.

Arthur MachenL’AUTORE
Arthur Machen, all’anagrafe Arthur Llewelyn Jones, nasce a Caerlon in Galles nel 1863. È famoso soprattutto per i suoi racconti e romanzi fantastici.
Machen viene da una lunga stirpe di sacerdoti. Suo padre è il vicario della parrocchia di LLanddewy Facc e il giovane Arthur trascorre gran parte della sua infanzia nell’ambiente della canonica, dove dimostra un amore precoce per i libri.
Di famiglia non così abbiente da garantirgli gli studi all’università di Oxford, completata la scuola dell’obbligo, comincia a lavorare come giornalista.
A Londra scrive il suo primo romanzo, L’anatomia del tabacco, e si dedica al lavoro di traduttore. Sposa Amy Hogg, una giovane artista londinese.
Nel 1891 realizza la sua opera più famosa, Il grande dio Pan.
Machen scrive anche una vasta quantità di racconti, giudicati però sconvenienti per il puritano clima dell’epoca: scandalizzano e terrorizzano i lettori. Arthur Machen trascorre una decina d’anni in miseria, barcamenandosi a Londra come meglio può come giornalista. La moglie Amy muore prematuramente.
Successivamente Machen si risposa e si dedica alla recitazione, aggregandosi a una compagnia teatrale itinerante. Si unisce all’ordine ermetico della Golden dawn, un ordine magico attivo in Gran Bretagna dedito all’occultismo e allo spiritismo.
Il periodo di povertà termina grazie al riaccendersi dell’interesse negli Stati Uniti per le sue opere. Gli anni 20 rappresentano gli anni del suo grande successo. I suoi racconti vengono inseriti in numerose raccolte americane e la cerchia delle sue conoscenze si amplia. Ciononostante, nel Regno Unito, Arthur Machen rimane lo stesso autore sconveniente di sempre. Esauritosi l’effimero eco mediatico, Machen si ritrova nuovamente in miseria nella sua Londra e decide di concludere gli ultimi anni della sua vita ad Amersham. La solidarietà di alcuni letterati del tempo gli fa ottenere un sussidio. Muore a 84 anni, nel 1947.

Un frammento di vita/Il popolo bianco
Autore: Arthur Machen
Editore: Edizioni Hypnos
Codice ISBN edizione cartacea: 9788896952665
Codice ISBN ebook: 9788896952672
Prezzo di copertina: edizione cartacea € 21,90; ebook € 5,99

a cura di Luca Bonatesta
(lucabonatesta71@gmail.com)

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