Parasite di Bong Joon-ho

Parasite di Bong Joon-hoDue o tre cose che so di Parasite.

Parasite si aggiudica i maggiori premi Oscar, pur avendo formidabili concorrenti come The Irishman di Martin Scorsese, C’era una volta… ad Hollywood di Quentin Tarantino e 1917 di Sam Mendes.
La storia è semplice, la prendo in parte da Wikipedia.

La famiglia Kim, composta dal padre Kim Ki-taek, la madre Chung-sook, il figlio Ki-woo e la figlia Ki-jeong vive di sussidio di disoccupazione in un piccolo appartamento seminterrato invaso da parassiti e scarafaggi, facendo lavori temporanei a basso costo e lottando per far quadrare i conti. L’amico di Ki-woo, Min-Hyuk, suggerisce che Ki-woo si finga studente universitario per assumere il suo lavoro come tutor inglese per la ricca figlia adolescente della famiglia Park, Da-hye. Una volta che il ragazzo viene assunto, anche il resto della famiglia trova lavoro presso la famiglia Park (nascondendo di essere parenti), approfittando della sprovvedutezza dei signori Park, facendo licenziare l’autista e la governante Moon-gwang con ingegnosi e spietati trucchi e prendendone il posto.
Parasite frameQuando i Park lasciano la casa per un viaggio i Kim occupano completamente la loro villa. La notte stessa l’ex governante Moon-gwang ritorna con la scusa di aver dimenticato qualcosa nello scantinato… la guerra tra poveri avrà conseguenze tragiche.
I poveri e la povertà hanno un odore che offende le delicate narici delle elite.
Un odore che non si cancella.
Commedia noir, che mescola ultraviolenza, umorismo e tipicità del cinema orientale, l’horror, il sesso, nel segno di Quentin Tarantino e di David Lynch, della serie TV Fargo di Noah Hawley, dei Fratelli Cohen, La signora omicidi di Alexander Mackendrick, La congiura degli innocenti di Alfred Hitchcock.
Parasite frame 2La diversità e la bellezza di Parasite consistono in una metafora che contiene una forte critica sociale, degna di Ken Loach, espressa senza comizi, ma attraverso dramma, azione, personaggi e immagini, una forma. Il contrario del Sanremo dei monologhi politicamente corretti e degli ZTL.
Film Hobbesiano, Parasite dice che l’uomo è un parassita per gli altri uomini e che se il linguaggio crea il mondo, l”odore” della povertà può distruggerlo. In una delle sequenze più emozionanti e significative del film la misera abitazione della famiglia Kim, ogni loro povera cosa, anche i feticci del consumismo globale, sono travolti e sommersi dai liquami di una alluvione. Chi vive nel liquame con cessi che spruzzano materia nera, non accetterà la sua condizione e si rifugerà nel sogno o nell’omicidio.
Nessuno muore in silenzio spiegava J. M. Keynes, l’uomo massa si rivolta come abbiamo visto nel ‘900 europeo.
E tutto travolge.
Parasite frame 3Grande eleganza nella composizione visiva, sceneggiatura perfetta, la mescolanza di generi, Parasite è una commedia degli inganni fortemente simbolica. La sua qualità non deve sorprendere. Il cinema orientale da sempre ha fornito capolavori. Se i Kurosawa, gli Ozu, i Mizoguchi e tanti altri, erano fortemente legati alla loro storia, la novità dei cineasti contemporanei è che sono figli anche del grande cinema internazionale.

A cura di Gianni Solazzo
(gianni.solazzo@gmail.com)

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