Il filone aureo della letteratura fantastica è un pozzo senza fondo ancora, almeno in parte, poco esplorato. Quando si parla di fantastico e weird è innegabile come ci sia una sorta di predominio da parte degli scrittori anglosassoni. Indubbiamente si può riscontrare una certa predisposizione in quei paesi (la pensava in questo modo Lovecraft che elogiava l’animo mistico dei popoli anglosassoni) verso questi temi. Ma già il grande Edgar Allan Poe diceva “che il suo terrore non era della Germania, era dell’anima”. Di recente alcune piccole case editrici come le Edizioni Hypnos (che ha presentato in italia il polacco Stefan Grabinski e ha in programma di pubblicare autori francesi come Claude Seignolle e Rosny Aine), e la Dagon Press di Pietro Guarriello hanno cercato di invertire questa tendenza. La Dagon Press ha infatti appena dato alle stampe Racconti macabri dei mari del nord del norvegese Jonas Lie (1833-1908). Siamo di fronte ad un autore poco conosciuto di cui, in realtà, nel nostro paese era stato tradotto il romanzo Il veggente oltre ad un racconto (Elias e il Draug) apparso nel 1990 ne Il libro delle storie di fantasmi edito da Salani. Jonas Lie viene considerato uno dei grandi della letteratura norvegese assieme ad Ibsen. Le storie qui presenti sono state tradotte dal bravo Bernardo Cicchetti basandosi sull’antologia in inglese Weird Tales From Northern Seas (1893). Il volume si presenta con una grafica forse un po’ troppo spartana. Tuttavia all’interno sono presenti delle splendide illustrazioni di Laurence Housman (1865-1959), drammaturgo, scrittore ed illustratore per Cristina Rossetti e per la sorella Clemence (per il racconto The Werewolf). Leggendo queste storie si viene proiettati in una dimensione “altra” popolata da gnomi, Troll, fantasmi di annegati e soprattutto dai Draug, i famigerati non-morti della mitologia norrena. Nelle note di copertina si cita a questo proposito Arthur Machen e il suo Piccolo Popolo. Personalmente il paragone che mi è venuto spontaneo fare è stato quello con William Hope Hodgson in virtù dell’ambientazione marina di questi racconti. Tutte le storie comprese in quest’antologia ci portano a visitare i freddi mari del Nord a cominciare dal citato Il pescatore e il Draug (il titolo cambia la traduzione rispetto al volume Salani), una potente vicenda in cui un pescatore uccide una foca e, a seguito di quest’evento, viene perseguitato da una nave fantasma (una mezza nave per la precisione) guidata da un Draug che porterà alla rovina lui e la sua famiglia. Si respira indubbiamente una genuina atmosfera di terrore cosmico che credo avrebbe apprezzato anche Lovecraft. Jonas Lie parte da un contesto “favolistico” su cui innesta degli elementi macabri e perturbanti. Nel lungo Jo di Sjolm e il Gan si parla delle magie di antichi stregoni e degli spettri dei cadaveri degli annegati che ritornano a reclamare la pace mentre in I cormorani di Andvaer di come una misteriosa ragazza desiderata da tutti gli uomini chieda che (per avere la sua mano) le venga trovato un anello sepolto in un relitto. In Sangue finnico si narra invece dell’antico retaggio ancestrale oscuro del popolo finlandese. Anche una storia come Isak e il parroco di Brono non manca di ammaliare il lettore lasciando trasparire una realtà parallela popolata dagli spettri dei morti.
Disponibile su Amazon e sul sito della Dagon Press (http://studilovecraftiani.blogspot.com/).
Jonas Lie “Racconti macabri dei mari del nord” – Dagon Press – 186 pagine – 2020
a cura di Cesare Buttaboni
(caesar1471@gmail.com)