I Proscritti di Ernst Von Salomon

I Proscritti di Ernst Von SalomonI proscritti di Enrst Von Salomon è un capolavoro ancora estremamente attuale. Si tratta di un libro di culto, vero e proprio feticcio della destra radicale ma non solo. Meglio di tanti libri di storia ci mostra lo spaccato di un’epoca di importanza cruciale (la Germania della Repubblica di Weimar oberata dai debiti di guerra conseguenza del trattato di Versailles) per capire l’avvento del Nazismo. Nella postfazione Marco Revelli tira in ballo Julius Evola e “l’uomo differenziato” teorizzato dal filosofo italiano in Cavalcare la tigre (Evola parla di “uomini in piedi fra le rovine”), intepretazione corretta anche se forse un po’ forzata essendo la figura di Von Salomon controversa (Giaime Pintor lo considerava un “reazionario di sinistra”). Von Salomon ha 17 anni quando si arruola nei famigerati Corpi Franchi per andare a combattere una guerra senza storia nel Baltico e in Alta Slesia. In lui ribollono sentimenti contrastanti e sente vivida la presenza di una forza oscura ed elementare che spezza la crosta della banalità spingendo lui e i suoi compagni verso il compimento di un destino da loro visto come ineluttabile. Il libro è diviso in 3 parti: nella prima, intitolata “I dispersi”, la narrazione (dopo la fase iniziale in cui viene descritta la guerra civile in Germania, la repressione dei comunisti e la formazione della Repubblica di Weimar), si sposta nelle fredde regioni del Baltico dove si susseguono estenuanti combattimenti. Il senso del dovere e del sacrificio per una guerra marginale (la difesa della Lettonia dalle mire dell’Armata Rossa) ha qualcosa di epico. Le marce estenuanti dei soldati nel gelo del Baltico ci restituiscono l’immagine vivida di uomini alla ricerca quasi mistica di un senso superiore della vita. Non mancano particolari macabri e raccapriccianti e, anche se il libro diventa più profondo in seguito, queste prime pagine sono in ogni caso un importante documento di quel periodo storico. Nella seconda parte – “I congiurati” – assistiamo al culmine della vicenda che vedrà Von Salomon complice dell’assassinio del ministro degli esteri Rathenau. Fu un evento tragico per l”Europa: Rathenau venne ucciso perché ritenuto responsabile della politica dell’adempimento e anche perché ebreo. Nonostante Von Salomon abbia sempre negato il fatto che fosse stato ucciso per questo motivo fu poi lo stesso Ernst Junger a chiedergli come mai non avesse scritto nel suo libro che Rathenau venne ucciso proprio in quanto ebreo. Sono notevoli i passaggi in cui “I congiurati” spiegano le loro ragioni e la loro “visione del mondo”, imbevuta di un senso metastorico e di un sentimento quasi trascendente verso la patria. Le lunghe riflessioni filosofiche sono molto oscure ma, nondimeno, trasmettono l’esistenza di ideali forse confusi ma per cui i congiurati sono disposti a sacrificare le loro vite. Alla base di tutto c’è la voglia di cercare “la vittoria del Germanesimo sopra la terra” come ammette uno dei protagonisti (per la precisione Kern, l’assassino materiale del ministro). Infine arrestato, lo scrittore riesce a descrivere le tetre giornate di prigionia (nell’ultima parte denominata “I delinquenti”), la sua solitudine e i suoi pensieri filosofici e di morte in maniera esemplare come raramente ho letto. Ne viene fuori il ritratto di un personaggio che, nonostante tutto, non si spezza e continua a credere imperterrito nelle sue idee. Indimenticabile l’aneddoto di come finisca per rubare un libro che gli era stato donato da un’amica (si trattava de Il rosso e il nero di Stendhal) ma la cui lettura gli era stata vietato dal cappellano della prigione. Ironia della sorte Von Salomon non aderirà al nazismo e verrà considerato un simpatizzante comunista. Alla fine della guerra verrà internato in un campo di prigionia delle forze alleate e considerato, come da lui stesso confessato, “un porco nazista” dagli inglesi. Questo libro è impregnato di “un’aura oscura” e maledetta e ha una potenza magmatica che, a distanza di anni, è rimasta intatta. Leggendelo si ha la netta sensazione dell’esistenza di una forza sotterranea responsabile degli eventi tragici che hanno contraddistinto la storia del ‘900 e che continua a pulsare sotto la crosta della banalità. Per capire il senso di spaesamento che affiora di volta in volta nella nostra Europa (nei Balcani o attualmente in Russia ed Ucraina), ormai ritenuta vecchia e senza più l’importanza e la gloria di un tempo, I proscritti resta, in questo senso, un testo fondamentale.

Ernst Von Salomon “I proscritti” – Baldini & Castoldi – 502 pagine –

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