HellraiserS: siamo tornati al Black Metal delle origini

HellraiserS: siamo tornati al Black Metal delle origini1. Benvenuti HellraiserS su Club Ghost! Prima di tutto parlateci del vostro ultimo album e di come è avvenuta la sua realizzazione.

Insanity: Grazie a voi per l’invito. Il nuovo album aspettava solo la formazione giusta per essere pubblicato, infatti la maggior parte dei brani era già pronta nel 2003 prima che iniziassi la registrazione del primo full-lenght, poi all’ultimo momento ho preferito sostituire due brani della track list originale con due canzoni di più recente composizione quali Another Chance to Die e Beast Hunter (originariamente previste per il promo Between Life & Hell). Questo cambio ha comportato un piccolo allungamento dei tempi di lavorazione da parte della band ma, una volta pronti, l’incisione è andata spedita. Personalmente lo ritengo un buon lavoro compositivo, più maturo rispetto ai brani d’esordio, ed esecutivo da parte di tutti i membri del gruppo. Ci sarebbe forse piaciuto avere subito un mastering di qualità migliore, ma ha giocato un po’ a nostro sfavore la fretta di pubblicarlo, dal momento che erano già passati tre anni dal precedente promo.

Frater A.K.: L’album, in realtà, non è così recente, dato che Insanity ne ha curato la composizione anni addietro. Strutturalmente, le canzoni di The Macabre Dance Of The Keeper sono pronte da diverso tempo, ma necessitavano di una formazione stabile per poter godere di una conformazione chiara e definitiva. Solo con la formazione attuale, infatti, le tracce del nuovo album sono state affinate e perfezionate, assumendo così la forma che potete ascoltare in The Macabre Dance Of The Keeper. Rispetto al primo CD e al promo Between Life & Hell, che ha rappresentato un breve capitolo di transizione, spiccano, dal nuovo lavoro, la maggior compattezza e la circolarità del songwriting, oltre a una maggior cura dei dettagli e dei suoni. Ci siamo dedicati alla lavorazione dell’album subito dopo la pubblicazione del promo e, nella primavera del 2018, abbiamo registrato e mixato The Macabre Dance Of The Keeper. Il passo successivo, ovvero la ricerca di un’etichetta adeguata, ha richiesto molto tempo, ma alla fine ci siamo accordati con l’ucraina Vacula Productions. Il resto è storia recente.

Viduus: Quando sono entrato a far parte del gruppo c’erano già diverse canzoni pronte e questo album era praticamente a posto.
Le canzoni avevano un buon impatto ed erano ben articolate, non rimaneva che andare ad incidere.

2. Chi ha realizzato la copertina dell’album e cosa rappresenta?

Insanity: La copertina è tratta dall’opera Ricaduta della pittrice Beatrice Riva, che conosco da anni e con cui ho un buon rapporto di amicizia, era da tempo che cercavo una sua opera da poter utilizzare come copertina, ma non trovavo nulla che, con una sola immagine, rappresentasse la complessità del nostro lavoro fino a vedere quest’angelo “frastornato”, nel mio immaginario, dai mali del mondo che noi denunciamo e contro cui ci scagliamo con il nostro stile diretto, violento e senza compromessi.

3. Come mai avete optato per l’uso della drum machine? Scelta obbligata o preferenza?

Insanity: Onestamente una via di mezzo tra le due. L’esserci separati dal batterista, che era con noi da diversi anni, per divergenze artistiche, ci ha posti di fronte alla scelta se procedere comunque con l’incisione, ricorrendo alla drum machine, oppure porci alla ricerca di un nuovo elemento sapendo che questo avrebbe fatto slittare la pubblicazione dell’album. Alla fine abbiamo optato questa scelta anche in funzione del fatto che le parti ritmiche, seppur abbastanza classiche del Black Metal, nelle mie composizioni sono portate all’estremo. Infatti gli stop, i cambi repentini di velocità, i controtempi, ecc. richiedono un livello tecnico molto elevato e questo non ci permette ancora di trovare un batterista che sia all’altezza del compito in quanto non si tratta di mettere un tappeto di doppia cassa per tot minuti e “giocare” semplicemente con i piatti sui cambi di riff, bensì di costruire il brano riff dopo riff.

Frater A.K.: La nostra intenzione, almeno inizialmente, era di integrare in seno alla formazione un drummer in carne ed ossa dopo la separazione dal nostro precedente batterista, lo stesso che aveva suonato su Between Life & Hell. Nell’attesa di trovare un musicista preparato, abbiamo proseguito con la lavorazione avvalendoci di una drum-machine, provando in tre e senza un batterista di ruolo. Alla fine, ci siamo trovati a nostro agio con questa line-up e abbiamo pensato di giungere sino alla registrazione mantenendo questa formula, la più agevole fino a quel momento, anche per non ritardare ulteriormente l’incisione dell’album, procrastinata troppo a lungo. Ciò non significa che abbiamo escluso la possibilità di reclutare un vero musicista dietro le pelli, condizione, questa, pressoché necessaria per poterci esibire dal vivo.

Viduus: Dopo la separazione dal nostro batterista, se ci fossimo messi alla ricerca di un nuovo batterista veramente capace e motivato, la pubblicazione di questo cd sarebbe inevitabilmente slittata a tempo da definire. La scelta di una drum machine è stata l’unica strada per non perdere la carica e la motivazione che tutti avevamo per questo cd. Ci siamo trovati di fronte alla scelta immediata di impiegare del tempo alla ricerca di un batterista o di usare tutto lo slancio che avevamo per andare ad incidere con una drum machine. La seconda possibilità ci ha permesso di dare alla luce The Macabre Dance Of The Keeper.

4. Come sono state finora le opinioni su The Macabre Dance Of The Keeper? Siete soddisfatti?

Insanity: In generale sono, a nostro avviso, molto positive, nel senso che chi ha ascoltato e, di conseguenza, giudicato il nostro lavoro, ha colto appieno ciò che volevamo far emergere con il nostro stile ovvero un Black Metal senza troppi fronzoli né compromessi. Avevo un po’ il timore che le parti più prettamente Thrash potessero portarci troppo fuori strada, sono invece soddisfatto che anche da parte della “critica” sia arrivata la conferma di quell’intransigenza tipica dei primordi del Black Metal scandinavo. The Macabre Dance of the Keeper non è un album facile da ascoltare proprio perché rompe gli schemi con la nuova ondata del Black Metal odierno che ha subito tante ibridazioni da avere esso stesso una quantità rilevante di sottogeneri diversi. Noi, nel bene e nel male, siamo rimasti legati alle nostre radici e questo capita sempre più raramente, ma fa piacere quando questo aspetto viene colto ed apprezzato. Ci è capitato anche, seppur una sola volta sinora, di essere accostati a gruppi che con noi c’entrano poco, per non dire nulla, e questo mi lascia un po’ perplesso perché mi porta a chiedere che album abbia ascoltato quella persona perché di certo non era un album marchiato HellraiserS.

Frater A.K.: Complessivamente, sono soddisfacenti. Chi ha ascoltato l’album sembra aver compreso lo spirito e gli obiettivi che hanno animato la lavorazione di The Macabre Dance Of The Keeper, un lavoro che guarda al passato, per via di quel suono travolgente, impetuoso e privo di compromessi che contrassegnava i lavori delle ondate precedenti. Inoltre, sono stati colti i riferimenti al thrash metal, elemento abbastanza evidente nella nostra musica, non preponderante ovviamente, ma comunque caratterizzante la nostra identità stilistica. Al tempo stesso, però, i critici più attenti hanno notato alcune divagazioni in territori più sperimentali, che testimoniano la nostra volontà di guardare oltre i soliti schemi e, soprattutto, di cercare una nostra identità ben definita. Poi, ovviamente, alcuni commenti sono stati leggermente più critici, ma questo fa parte del gioco, e, in ogni caso, sono stati in numero minimo rispetto a chi si è espresso favorevolmente.

Viduus: Le opinioni e le recensioni le interpreto in modo molto positivo. Molti generi epici o melodici vengono a volte erroneamente accostati al Black Metal e ai giorni nostri è molto lusinghiero ricevere complimenti per un cd come il nostro che nasce dalle radici del Black Metal di inizio anni novanta e che non ha nessun compromesso melodico. Come ha detto Insanity non è certo facile da ascoltare ma è duro e diretto come lo era il Black Metal della prima ora.

5. Quali questioni affrontano i vostri testi e chi è l’autore?

Insanity: Della composizione di testi e musica mi occupo principalmente io, il resto del gruppo è coinvolto successivamente in fase di arrangiamento. Come anticipato prima, le tematiche, almeno in questo lavoro, affrontano i mali del mondo moderno. A partire dalla opener che si scaglia contro l’ipocrisia di chi discrimina i “discriminatori”, odia gli “odiatori” e opprime gli “oppressori” negando la Libertà in nome della libertà stessa e conclude con La Danza Macabra del Custode ovvero un concetto tale per cui alla fine siamo tutte marionette nelle mani di entità superiori siano essi Déi o il Destino e il nostro affannarsi e tentare di divincolarsi dai suoi fili non sono altro che la sua volontà che ci guida attraverso i fili a cui siamo saldamente legati. Il che non significa arrendersi e lasciarsi trasportare in maniera inerte dal flusso della massa, ma ragionare con la propria testa e fare comunque le proprie scelte che, seppur preordinate, sono l’unica facoltà che rimane per poter almeno affermare di aver sbagliato per nostra scelta e non perché qualcuno ci ha ordinato di farlo. Così attraverso Black Future / Immortal Hate, Death Again e Beast Hunter si snocciola questa denuncia al mondo circostante e al male a cui si sta arrendendo il genere umano che per inseguire un bene effimero, il denaro (per quanto necessario), è disposto ad accettare qualunque tipo di compromesso. Anche noi, per il nostro stile, avremmo potuto optare per qualcosa di più orecchiabile e avvicinabile all’orecchio del pubblico, ma ho sempre difeso con le unghie e i denti l’unicità, per quanto datata, del sound HellraiserS che non lo cambierei per nessuna cifra al mondo e soprattutto non per qualche “like” in più sui social.

6. In questo particolare periodo dovuto al Covid-19, quanto è importante per voi Internet per una band?

Insanity: Sicuramente è fondamentale per fare la promozione di questo nuovo album. Seppur nati musicalmente e cresciuti fisicamente nel periodo delle riviste patinate e del passaparola tra appassionati, oggi sono poche le riviste del settore che escono ancora in edicola; molte infatti sono passate al formato digitale. Per quanto riguarda invece la vita del gruppo questa situazione ci sta rallentando, infatti nei nostri piani avremmo usato il 2020 per iniziare a lavorare sul nuovo album, sala prove e studio di registrazione, una volta pronti, ma l’impossibilità di uscire dal proprio comune di residenza non ci permette di incontrarci e quindi il nuovo materiale è lì che aspetta tempi migliori.

Frater A.K.: È fondamentale, direi. Ci mantiene in contatto con il mondo circostante e ci consente di rimanere attivi, almeno in rete, data l’impossibilità di suonare dal vivo e di provare le canzoni del nuovo album. Per fortuna, stiamo ricevendo un buon numero di recensioni e anche un discreto numero di interviste, cosa che, ovviamente, ci inorgoglisce e ci premia dei tanti sforzi profusi sino ad ora. In attesa che la situazione si sblocchi e si possa tornare a un clima di normalità, non possiamo che appoggiarci a internet per promuovere la nostra musica. Certo, ci manca, per così dire, quel senso di fisicità che caratterizza la musica, ma vista la situazione cerchiamo di adeguarci.

Viduus: Questo è un periodo in generale un po’ difficile per la musica e i concerti ma fortunatamente con internet riesci a fare promozione e a essere in collegamento con il mondo delle fanzine, webzine e tutto ciò che ruota intorno alla musica. Per una band internet è comunque sempre importante sotto molteplici aspetti.

7. A cosa state lavorando attualmente? State per caso lavorando su nuovo materiale e forse su un intero album?

Insanity: Come accennato in precedenza il materiale per il 3° album è già pronto, anzi ad essere onesti era già pronto prima dell’inizio dell’incisione di The Macabre Dance of the Keeper. Purtroppo abitiamo in comuni diversi e questo ci sta impedendo di iniziare a lavorarci a pieno regime. Per quanto mi riguarda sto iniziando a definire i brani per l’album successivo al prossimo (il 4°) e allo stesso tempo mi stanno venendo delle idee per un progetto parallelo (metal ma non Black), ma ancora non so se alla fine porteranno a qualcosa. Quindi, come in passato, mi sto dedicando alla composizione di nuovi brani e liriche in attesa che si possa nuovamente tornare a fare musica

Frater A.K.: Sì, Insanity ha già preparato le canzoni per il nuovo album, la cui pubblicazione, però, è ancora lontana dal definirsi, a causa dell’emergenza Covid e, limitatamente alla nostra situazione, anche dalla scelta dell’etichetta, che non è ancora certa. Insomma, le idee, i progetti e la voglia di fare non mancano, ma dobbiamo superare alcuni ostacoli che, almeno per il momento, ci stanno rallentando. Io, nel frattempo, sono impegnato anche con Comando Praetorio, con i quali sto lavorando ad alcuni brani per un EP.

Viduus: Le canzoni del prossimo cd sono già pronte. Ci siamo dedicati di più alla promozione di questo cd perché sta ancora suscitando interesse negli addetti ai lavori e sembra (come detto prima) che le opinioni e recensioni positive ne portino altre positive. Diciamo che stiamo creando un po’ di suspense prima del prossimo cd.

8. Come ultima domanda lascio la parola a voi.

Insanity: Grazie del tempo che ci avete dedicato. Questo album non dice la parola fine sul progetto HellraiserS, ed in attesa del nuovo album potete ascoltare e, se la trovate interessante, acquistare la nostra discografia sul nostro Bandcamp all’indirizzo https://hellraisers-official.bandcamp.com/

Frater A.K.: Grazie per lo spazio e per il tempo che avete voluto dedicarci su Club Ghost Zine. Lo apprezziamo molto, veramente! Un saluto, ovviamente, a tutti i vostri lettori. Supportate sempre il metallo italiano!

Viduus: Grazie per lo spazio che ci avete dedicato. Ascoltate The Macabre Dance Of The Keeper e il Black Metal degli HellraiserS, questo è solo l’inizio.