Sirika di Felice Monda
Questa è la storia di Sirika, una ragazzina rumena che frequentava il quarto anno di liceo nella mia stessa classe. Sirika era spesso bullizzata dai compagni di classe. Sovente le facevano diversi brutti scherzi: la mettevano con la testa nel vaso del cesso, la facevano cadere per terra, le rubavano lo zaino e glielo svuotavano mentre gli altri ragazzi ridevano, insomma la trattavano proprio male. Sirika vestiva in modo misero con abiti di seconda mano. La sua famiglia non se la passava troppo bene e sia il padre che la madre non lavoravano in modo costante. Ma un giorno cambiò tutto…
Sirika si presentò a scuola con i capelli tinti di nero: risaltavano tanto per il contrasto con la pelle molto chiara che la caratterizzava. Non solo. Indossava un abitino nero lungo che le arrivava sulle ginocchia e aveva lunghi anfibi di pelle. Era truccata in modo marcato e indossava braccialetti che sembravano catene a entrambi i polsi. Aveva pure piercing, orecchini, un collare borchiato al collo. Insomma un aspetto tra il dark gothic e il metal. I ragazzi della scuola come sempre la prendevano in giro. Uno di loro si avvicinò e tentò di colpirla. Sirika lo prese con la mano al collo sbattendolo con violenza di fronte a un armadietto. Con la lingua gli leccò una guancia e gli sussurrò poi qualcosa all’orecchio. Il tipo, spaventato, rimase allibito e Sirika lo lasciò lì e si incamminò verso la nostra classe.
Dei ragazzi cercarono di aggredire Sirika fuori scuola. Niente. La ragazza li picchiò in modo brutale provocando ferite a tutti loro. Sirika sembrava aver acquistato una forza sovrumana. Osservandola sembrava avere un qualcosa di demoniaco, di satanico.
Un giorno la seguii. Era tardo pomeriggio. Si era diretta in un bosco e io a circa dieci metri da lei osservavo cosa stava facendo. Il sole era tramontato e Sirika accese un fuoco. Tutto all’improvviso arrivarono un gruppo di ragazze della sua stessa età e un uomo che indossava una testa di cervo mozzata e svuotata. Erano tutti nudi e anche Sirika si denudò scoprendo i seni sodi e il didietro abbastanza pronunciato. Tutti cominciarono a usare la cenere per imbiancare la pelle e in poco tempo scese pure una lieve nebbia. Io osservavo tutto questo da lontano, stupefatto. Le ragazze e l’uomo cominciarono a ballare in circolo intorno al fuoco e poco tempo dopo tutte le ragazze, una a una, fecero sesso con lui. Era una vera e propria orgia, una sorta di film porno per me che l’osservavo.
Cominciò a scendere una pioggia leggera che non spegneva il fuoco, che, anzi, si faceva sempre più alto. Poi dalla terra comincio a fuoriuscire piano piano un albero di ciliegio con sopra frutti che grondavano sangue. I presenti si nutrivano con queste ciliegie e continuavano con le loro pratiche sessuali alternandole sempre a una danza frenetica. Poi da un sacco l’uomo prese dei neonati. Le ragazze e l’uomo li trafissero con lame affilate e si cibarono delle loro carni.
Io avevo sempre più paura, paura per la mia vita e scappai…
Un giorno vidi Sirika che pugnalava un ragazzo che voleva fare sesso con lei: si cibava del sangue del ragazzo, delle sue carni spolpate. Sirika era diventata una creatura demoniaca.
Ma le cose che sto raccontando le avevo viste solo io e non potevo raccontarle a nessuno: mi avrebbero preso per pazzo!
A scuola Sirika una volta era timida e impacciata. Ora camminava sicura di sé destando interesse sessuale nei ragazzi e rispetto da parte delle ragazze che la invidiavano perché rubava la scena a tutti. Sirika cominciò a cantare in una band gothic metal e riscosse tanto successo sul web: i suoi video totalizzavano milioni di visualizzazioni e in poco tempo la sua band, Sirika’s demons, firmò un importante contratto discografico.
Vedevo Sirika in tv o sul web. La sua band aveva un successo planetario. E pensare che fino a poco tempo prima era una ragazzina imbranata e bullizzata dai miei compagni.
Poco tempo dopo dalla televisione sapemmo che Sirika era indagata per diversi omicidi: questa cosa invece di danneggiarla sembrava far aumentare la sua popolarità. Intere folle seguivano la sua band e i soldi che facevano potevano “comprare” qualsiasi avvocato o “commutare” qualsiasi condanna.
Sirika fondò anche un’azienda che vendeva abiti dark disegnati da lei. Tutte le ragazze volevano vestire come lei, tutti i ragazzi volevano sembrare dark, gothic o metal come i membri maschili della sua band. E non finiva lì. Creò anche il suo annuale calendario sexy. Insomma, Sirika era diventata un brand di successo.
Un giorno incontrai Sirika per caso. Io ero all’aeroporto in partenza per un viaggio. Le chiesi come si sentiva ad essere famosa. Sirika mi disse queste parole:
“Luca, ascoltami. Una volta tutti mi trattavano male per le mie umili condizioni. Ora sono venerata e sono una donna di successo. Vuoi sapere quando è cambiato tutto?”
“Sirika, una volta ti ho osservato durante una specie di sabba infernale…”
“Bravo. Quindi sai che sono sposata al diavolo come le mie “sorelle”…”
“Come le hai conosciute?”
“Un giorno una di loro si avvicinò a me e mi disse: Vuoi cambiare la tua vita? Vuoi smettere di essere bullizzata dagli altri? Vuoi dominare gli altri?”
“Tu cosa rispondesti?”
“Io le dissi che volevo… volevo cambiare e dominare gli altri…”
“E allora?”
“Cominciai a frequentare lei e le altre sorelle mentre a scuola continuavano a trattarmi male…”
“E poi?”
“E poi avvenne la notte del sabba nel quale mi hanno consacrato al male…”
“Quale è il senso di tutto questo Sirika?”
“Luca, se vivi come gli altri e non sei diverso da loro, sei costretto ad accettare le loro regole sociali, le loro norme e le loro convenzioni. Il mio essere ragazza rumena e povera li autorizzava a maltrattarmi perché così fanno molte persone: è costume sociale razzista e xenofobo…”
“Quindi la tua è stata una sorta di reazione?”
“Non solo. È stata una scelta precisa e ponderata. La mia vita non potrà più essere come quella degli altri. Sono ricca, famosa, riverita. Allo stesso tempo sono dannata dentro e compio azioni indicibili che grazie alla mia ricchezza mi vengono perdonate.”
“Torneresti indietro?”
“No, assolutamente! Sono libera del mio destino. Non dipendo da nessuno e gli altri dipendono da me. Allo stesso tempo so che forse la mia storia finirà male perché quando con un auto corri troppo prima o poi finisci per schiantarti…”
Ed è proprio così che morì Sirika, in un incidente d’auto, imbottita di droghe e psicofarmaci. E la cosa fece aumentare ancora di più la sua fama.
Sono un dannato anche io ora. Grazie ai soldi di Sirika ho fondato una casa discografica metal che cura anche il management totale degli artisti: promozione, date live, immagine, social etc. Sirika non è morta realmente. Io ho inscenato la sua morte per far aumentare la sua fama. Con i soldi prodotti dalla sua azienda di moda, dai dischi da lei prodotti e tutto il resto possiamo vivere come nababbi per tutta la vita. Sirika è una finta morta che produrrà soldi per sempre. Ho costruito una leggenda, un mito immortale, un qualcosa che tutti vogliono possedere…
L’AUTORE
Felice Monda è caporedattore della webzine di musica indipendente System failure. Promoter per band e artisti emergenti. Appassionato di musica, serie tv, cinema e fumetti. Ama soprattutto l’horror e la fantascienza.