La gorgiera della contessa sanguinaria di Ivo Torello

La gorgiera della contessa sanguinaria di Ivo TorelloEpisodio pilota di una serie semestrale (Gli Strani Casi di Ulysse Bonamy) dedicata alle indagini del detective dell’occulto Ulysse Hilarie Bonamy, un furfante (ladro su commissione) e impostore di trentatré anni che si muove nella Francia degli anni venti. Ivo Torello miscela in questa serie, prossima alla sua quarta uscita, le tematiche dei suoi due precedenti gioielli, I Predatori dell’Abisso (2012) e La Casa delle Conchiglie (2018), in un mix di erotismo, giallo di primo novecento e occultismo compreso quello di matrice lovecraftiana. Centoventi pagine circa a episodio, strutturate attorno alle indagini del caso di volta in volta proposto. Bonamy è un uomo d’azione dai gusti promiscui (ama le ballerine di spettacoli equivoci e l’arte), che non disdegna le scazzottate pur non essendo un muscolare. Dotato di trascorsi al servizio di alcuni esoteristi (Auguste Le Roux e la tenutaria del bordello de La Casa delle Conchiglie, ovvero Madame Sabatiere), utilizza, come estrema ratio per venire a capo del proverbiale bandolo, un unguento a base di mandragora che gli permette di aprire la mente fino ad acquisire elementi utili per le indagini. Una caratterizzazione che rimanda ai mitici indagatori dei grandi maestri della letteratura fantastica, si pensi a Arthur C. Doyle, Matthew P. Shiel e Sax Rohmer, tanto per citarne alcuni.
“Era il genere di persona che non spicca in mezzo alla folla: trentatré anni, mediamente alto, moderatamente belloccio, discretamente magro, bruno, occhi scuri, il profilo alla greca con la fronte un po’ troppo accentuata, ostentava lunghe basette e capelli impomatati alla moda; i suoi vestiti parevano provenire tutti dal monte di pietà, e le camicie sembravano un po’ logore al colletto e ai polsini.”
Ne esce fuori un connubio interessante e particolare, a metà strada tra i due citati romanzi dell’autore. Dal primo arriva il background occulto e il taglio pulp orientato a un ventaglio ampio di lettori; dal secondo si mutuano le stilettate di un erotismo estremo, tra bordelli, donne di facili costumi e amoreggiamenti sempre in bilico tra l’erotismo e l’hardcore.
In questo primo episodio facciamo la conoscenza del protagonista della serie e del contesto ambientale di cui fa parte, i suoi rapporti con la polizia (molto in stile Dylan Dog-Bloch) e con i discutibili cittadini della capitale francese, portandolo poi a indagare sulla scomparsa di una ballerina dei music-hall parigini, figlia di un facoltoso industriale. L’indagine si snoda in un giro di foto pornografiche e di collezionisti di reperti macabri che vedono nell’occultismo la loro ragione di ricerca. Bonamy sarà costretto, quale contropartita, a rubare da un teatro cittadino la gorgiera della contessa Erszebet Bathory per consegnarla a un folle che annovera nella sua collezione il leggendario rosario di Satana e il cranio di Gilles de Rais, ma anche un coltello spacciato come quello che trafisse a morte Giulio Cesare.
La parte finale, all’insegna di visioni che simboleggiano l’eterna lotta tra magia bianca e magia nera, vale da sola il prezzo d’acquisto. Torello propone una coppia di anelli (l’anello di Desdemona e l’anello del Moro) che permettono di controllare i pensieri delle persone, inoltre ricorre a uno speciale rosario maledetto (il Rosario di Loudun) che nel 1632 avrebbe generato una possessione diabolica collettiva all’interno di un convento di suore, per dare sfogo alla sua fantasia pittorica. Ecco che la Parigi del novecento si cancella alla vista dei protagonisti e dall’indefinito prende corpo una visuale in cui arte e colori accesi si fondono per partorire orrori e violenze che hanno nella Contessa Erszebet Bathory la grande regina che muove i fili del delirio grandguignolesco. Il mix tra orrore esoterico ed erotismo si miscela bene e rende assai spassosa e coinvolgente la lettura. Il lettore si trova a divorare le pagine fino al convincente epilogo
La storia, avviata quale giallo che richiama alla memoria l’eleganza e le atmosfere degne della penna di Gaston Leroux, entra progressivamente nel campo del weird. Torello è abile nel descrivere la Parigi del primo ventennio del secolo scorso, il suo talento nel prendere per mano il lettore per calarlo in un contesto curato nel minimo dettaglio storico è di straordinario tatto e costituisce, insieme ai pungenti dialoghi all’insegna dell’ironia, uno dei punti di forza del progetto.
Torello modernizza il magico mondo degli scrittori di inizio novecento e, al tempo stesso, scrive pagine che, ne siamo certi, faranno parlare ancora tra qualche decina di anni. Lunga vita allora a monsieur Ulysse Hilarie Bonamy, mascalzone, ladro, donnaiolo e truffatore che si trova a indagare su losche faccende decisamente fuori dall’ordinario, dove il soprannaturale è all’ordine del giorno, l’orrore a un passo e il divertimento assicurato.

Ivo TorelloL’AUTORE
Ivo Torello, nato a Genova nel 1974, è artista poliedrico: illustratore, scrittore, musicista e autore di diversi racconti e del romanzo Predatori dall’abisso, avventura di matrice lovecraftiana in cui si uniscono magistralmente meraviglia, scienza, orrore e i cui protagonisti hanno ispirato l’album Winged Divers, realizzato dallo stesso Torello come Kozai Resonance. Dal 2012 è art director presso le edizioni Hypnos, per cui è autore delle copertine dell’omonima rivista. Del 2015 sono invece le Astounding Lovecraftian Creatures, galleria di oltre cinquanta mostri lovecraftiani.
Suoi romanzi successivi sono La casa delle conchiglie e la serie dedicata al personaggio di Ulysse Bonamy che comprende La gorgiera della contessa sanguinaria, L’harem delle vergini dannate e Il maledetto paese che puzzava di pesce.

La gorgiera della contessa sanguinaria
Autore: Ivo Torello
Editore: Edizioni Hypnos
Collana: Gli strani casi di Ulysse Bonamy
Codice ISBN: 9788896952818
Pag. 128
Prezzo di copertina: € 9,90

a cura di Matteo Mancini
(goldenmancho@libero.it)