I Racconti della Bestia di Aleister Crowley

I Racconti della Bestia di Aleister CrowleyLe piccole Edizioni Arcoiris di Salerno, tramite la passione del duo fiorentino costituito da Gianluca Venditti e Jacopo Corazza per la collana La Biblioteca di Lovecraft, contribuiscono a colmare con I Racconti della Bestia un’inspiegabile lacuna della nostra editoria, dando alle stampe la prima antologia in italiano de la Grande Bestia 666 Aleister Crowley.
Personaggio più che controverso, scrittore, poeta, studioso di occultismo, ma soprattutto ideatore di un nuovo credo (Thelema) forgiato sulla magia sessuale tanto da esser stato definito “il re della depravazione”, Crowley è oggi ricordato quale “il più grande mago del Novecento.” Una notorietà esaltata dagli attestati di stima arrivati dal mondo dell’hard rock nonché dal suo essersi posto in aperto contrasto col panorama clericale fino a essere individuato (piuttosto a torto) come il fondatore del moderno satanismo. Un retaggio tale da squalificare nel nostro pudico paese la sua opera e confinarla in un limbo maledetto dal crisma demoniaco.
Conosciuto soprattutto per i saggi mistici e operativi Il Libro della Legge (fondato sul principio “fai tutto ciò che vuoi sarà la tua unica legge”) e Magick, nonché per il romanzo a forte matrice esoterica La Figlia della Luna (Moonchild), Crowley può essere ora apprezzato anche per i suoi racconti brevi.
Ex adepto della Golden Dawn, rivale del Premio Nobel per la letteratura William Butler Yeats, “la Grande Bestia” sfoggia un’invidiabile tecnica narrativa che lo eleva dal “semplice” rango di mito a quello di scrittore di genere fantastico/horror che non teme confronti.
Corazza e Venditti pescano, secondo loro gusto personale, dieci racconti (otto dei quali inediti in italiano) tra i circa sessanta dell’autore, predisponendo un’antologia non ufficiale che ha, fin da subito, garantito apprezzabili riscontri di vendita. Ne viene fuori, grazie alle traduzioni di Luca Baldoni, uno spaccato artistico di impressionante presa onirica, con atmosfere allucinate ed estranianti spesso prevalenti sull’intreccio. Uno stile molto elegante, facente leva su una prosa prossima alla poesia, in cui spicca un linguaggio ricercato, eppur caratterizzato da frasi brevi e secche.
I racconti, piuttosto essenziali, sono assimilabili a piccoli quadri resi dinamici dall’arte della parola, squarci in cui emerge sia il lato sadico e narcisista dell’autore, sia una verve ironica prossima al black humor.
Tra i racconti degni di nota si segnala At The Forks of The Roads (Il Bivio), in cui Crowley beffeggia il suo rivale Yeats (lo definisce “poetastro, mago dilettante… affetto da una cupa gelosia per un uomo più giovane e di gran lunga miglior poeta”) rendendo artistico lo scontro magico avvenuto a Londra nel 1900 alle porte del tempio della Golden Dawn per assumere il controllo dell’Ordine Esoterico. Pur nella sua pomposità, si tratta di un gioiello che tratta di magia nera con rasoiate che sconfinano nella necrofilia e nello splatter. Spiriti ectoplasmatici, fatture e contro fatture sono al centro del narrato. Insiste sulla magia nera anche l’ipnotico The Violinist (La Violinista), racconto già apparso in Italia sulla rivista Hypnos. Qui una “donna scarlatta” (l’amante perfetta per le operazioni di magia rossa) evoca un succubo, suonando davanti a un grande pannello a mosaico formato da quadranti su cui sono riportati lettere di una lingua sconosciuta che si presentano quali note di una partitura “aliena”.
Decisamente più blasfemo è The Vixen (La Volpe), storia di una licantropia che si innesta in una competizione tra due donne che pretendono di conquistare l’amore del medesimo uomo. Mix di magia romantica e horror puro per A Masque, variante del tema the beauty & the beast pur se indirizzato verso un epilogo tragico e crudele. The Color of my Eyes (Il Colore dei mie Occhi) disquisisce, attraverso un dialogo tra Dio e l’arcangelo Sandalfon, su i misteri della creazione.
Se i cinque racconti sopra menzionati sono forse i più interessanti per la capacità di scioccare il lettore e di colpirlo allo stomaco o, anche, di impressionarlo per il sense of wonder, rientrano in schemi più classici e prossimi al giallo The Face (La Faccia) e Robbing Miss Horniman (Il Furto della Signorina Horniman). Nel primo dei due, il più riuscito ed elegante, un medico cinese offeso per esser reputato di razza inferiore rispetto a quella europea, e dunque inadatto a sposare una ragazza scozzese per la quale ha preso una cotta (corrisposta), organizza una tremenda vendetta inducendo i suoi calunniatori a ucciderlo sotto ipnosi, così da macchiarli a vita quale corrispettivo della offesa ricevuta. L’altro racconto è una macchinosa avventura, all’insegna dell’astuzia, ordita in contemporanea da più soggetti per sottrarre una collezione di diamanti a una donna inferma.
Più allucinati appaiono i restanti elaborati, in cui si conferma la verve di un poeta del macabro. Illusion d’Amoreux è la delirante invocazione eseguita da una donna che pretende di copulare con un Dio nero che la condurrà all’annichilimento. The Soul Hunter (Il Cacciatore di Anime) è il pazzesco diario di un mad doctor che compie sperimentazioni sadiche su una cavia umana allo scopo di sottrarne l’anima e capirne la natura. Which Things are an Allegory (Queste Cose sono un’Allegoria) è una critica alla società inglese che intende mostrare su uno stesso piano squallidi personaggi e altri autorevoli per dire che, alla fine, siamo tutti uguali.
Per i motivi indicati in premessa, I Racconti della Bestia si presenta quale una delle uscite più attese tra quelle edite nel biennio 2019-20. Un’opera che ha acceso i riflettori sulla piccola collana del duo di appassionati fiorentini, sovvenzionando nuove uscite. Peraltro è opportuno tessere una lode anche per il formato tascabile del libro, impreziosito da raffigurazioni interne e da una quarta di copertina che fa dell’eleganza la sua firma. Non avrebbe guastato l’inserimento di un’analisi dell’autore a fungere da presentazione ma, forse per esigenze di spazio, questa è stata omessa a beneficio di un’introduzione di Steve Sylvester, leader dei Death SS nonché adepto di quell’Ordo Templi Orientis (ordine massonico di cui fece parte anche Crowley).
Premiata dalla vendite, I Racconti della Bestia dovrebbe fungere da apripista per successive antologie interamente dedicate ad Aleister Crowley. Il tabù è stato superato: la maledizione del Grande Mago può invadere il mercato e fare nuovi accoliti.

Aleister CrowleyL’AUTORE
Aleister Crowley nacque a Leamington il 12 ottobre 1875. Dimostrò presto un marcatissimo interesse per la magia sessuale e l’anticlericalismo fino a ideare una religione nuova (Thelema) a lui rivelata da un angelo. Aderente a molteplici ordini esoterici di ispirazione massonica, tra cui la Golden Dawn e l’Ordo Templi Orientis, fu anche scrittore e poeta. Di lui si ricordano, oltre ai saggi esoterici (The Book of the Law) e ai manuali operativi (Magick), una serie di racconti gialli cuciti attorno al protagonista Simon Iff (un detective dell’occulto quasi centenario), il romanzo esoterico Moonchild e alcuni testi fantastici a sfondo horror che hanno in The Testament of Magdalen Blair il loro apice. Deceduto ad Hastings l’1 dicembre 1947, è stato trasformato in vera e propria icona da mostri sacri del mondo rock quali Iron Maiden, Led Zeppelin, Beatles, Rolling Stones, David Bowie e Ozzy Osbourne. Franco Pezzini ha dato alle stampe un volume intitolato Le Nozze Chimiche di Aleister Crowley (Odoya, 2020) a lui interamente dedicato.

I Racconti della Bestia
Autore: Aleister Crowley
Editore: Edizioni Arcoiris
Pag. 148
Codice ISBN: 9788899877408
Prezzo di copertina: € 13,00

a cura di Matteo Mancini
(goldenmancho@libero.it)