Presentiamo il nuovo lavoro in studio di Franco Giaffreda, compositore nato a Lecco, dal titolo Apologia di un destino comune.

Quest’album spazia tra il rock e il progressive, raccontando le storie di tre persone, prima e dopo l’avvento del covid-19.

La prima traccia è 2020, una strumentale nella quale le chitarre la fanno da padrone, con sonorità molto hard rock, per poi passare al secondo brano dal titolo Contro corrente, anch’esso connotato da queste sonorità rock. Il cantato non lascia particolarmente il segno, quasi un po’ forzatamente inserito, seppur il ritornello sia al quanto orecchiabile.

Oltre la tempesta richiama i fasti della scena musicale più hard dei ’70, con un cantato che riporta alla mente lo stile dei Motorhead. Tipici anche i soli di chitarra, che fanno da eco alle chitarre della seconda metà del ‘900.

Richiami che si fanno vivi anche in Niente più ha senso. Questa volta il clima è decisamente più disteso e le atmosfere sono decisamente quelle di un pop rock. Si sente, inoltre, l’influenza della musica italiana, tra il pop di Nek e di gruppi come i Nomadi negli anni 2000.

Troviamo, poi, una ballad dal titolo Solo le nuvole. Un brano che sembra scritto proprio per poter narrare un pezzetto di storia, nel quale la batteria sembra non aver dimenticato il lavoro più rock fatto fin ora ed entra nel brano molto decisa, quasi a gamba tesa.

Incredibile realtà è un’altra strumentale nel quale si da sfoggio alle capacità chitarristiche, medesima sorte che tocca a Re Legati, un brano di sola chitarra classica, di appena cinquantotto secondi.

Incalzante è il riff di Di chi è la colpa, un brano dai tratti decisamente energetici. Momenti è un’altra ballad, una di quelle chitarra e voce che vogliono, forse, sottolineare, appunto, alcuni momenti.

Si passa poi di nuovo all’hard rock con Invisibile vampiro. Forse il pensiero che ancora vive è quello di sentire la voce leggermente distaccata dal tutto, quasi fosse utilizzata senza saper bene come.

Un’altra ballad dal titolo Sospeso fra le stelle, i quali tratti sono più ipnotici e bluesy rispetto al resto del disco e delle altre ballate.

In ultimo la title track Apologia di un destino comune, una ballad piano e voce, intima e delicata, che vuole essere un inno per tutti, uno di quelli universali.

Un disco, insomma, che potrebbe soddisfare i palati di generazioni vissute con la musica dell’era rock e del rock italiano. Un lavoro la cui volontà è quella di ri-elaboare in modo personale il difficile periodo vissuto in questo 2020.

Vi lasciamo, perciò, ascoltare Apologia di un destino comune per poter trarre le vostre conclusioni e per poter assaporare la musica di Franco Giaffreda

Link streaming su Spotify: https://open.spotify.com/album/3yFYuN9Qmp4NWrGP5V751P

Franco Giaffreda, classe 1970, è un chitarrista, cantante in attività dal 1989. Tra le band in cui ha suonato sono presenti nomi come Evil Wings, Biglietto per l’Inferno e Get’em Out e collaborazioni con artisti quali Fabio Concato, Massimo Priviero e Nic Potter dei VDGG.

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