Godzilla vs. Kong (id.) di Adam Wingard (USA/2021)
Durata: 113′ Genere: Fantascienza

Mentre in quasi tutto il mondo, compresi ovviamente gli Stati Uniti, Godzilla vs. Kong è stato distribuito nelle sale cinematografiche, da noi lo si può vedere solo in streaming sulle varie piattaforme digitali. Una volta si diceva che i film ad alto tasso di spettacolarità andavano necessariamente proiettati sul grande schermo. Oggi le cose sono cambiate, contano di più certe logiche distributive. Oppure i film non sono più tanto spettacolari, l’eccessiva produzione ha ormai saturato il mercato e l’uscita nei cinema non garantisce grandi incassi, almeno dalle nostre parti. In effetti Godzilla vs. Kong, quarto capitolo di una saga sui titani (denominata MonsterVerse) prodotta dalla Legendary Pictures (specializzata in film fantasy e sui supereroi) non aggiunge granché di interessante ai tre che lo hanno preceduto (tra cui il discreto Kong: Skull Island, del 2017). Il cattivo di turno, il magnate Walter Simmons, recluta il geologo Nathan Lind perché guidi una spedizione alla ricerca di una misteriosa fonte di energia che si trova nella Terra Cava. Simmons vuole usarla per Mechagodzilla, un Godzilla robot ultrasofisticato creato per eliminare i titani. Ma due ragazzi, Madison (figlia del dottor Mark Russell, direttore dell’agenzia di criptozoologia Monarch) e il suo amico Josh, insieme a Bernie, teorizzatore dei più svariati complotti, riescono a trovare il modo di eliminarlo prima che sconfigga Godzilla e Kong, che nel frattempo si sono alleati contro il nuovo nemico.

Il clou del film dovrebbe essere rappresentato dall’entrata in scena del titano robot, ma la sceneggiatura e soprattutto la regia non riescono a dare particolare enfasi all’apparizione di Mechagodzilla. D’altronde vengono in parte sprecate altre situazioni che potrebbero risultare intriganti: ad esempio la discesa verso la Terra Cava a bordo della navetta anti-gravitazionale. Se però il combattimento finale è ben girato, la parte più riuscita del film, anche per le ambientazioni e le scenografie, è quella che vede protagonisti i due ragazzi e il complottista (con una sequenza, il viaggio nella navetta diretta alla sede della Apex a Hong Kong, di notevole efficacia). Del resto, pure dal punto di vista recitativo i giovani attori Mille Bobby Brown (Madison) e Julian Dennison (Josh), e il loro partner Brian Tyree Henry, danno dei punti ai più famosi Rebecca Hall e Alexander Skarsgård, poco convinti e convincenti. Non è detto che la cosa sia casuale, dal momento che sono proprio i due adolescenti (nonché la bambina muta Jia) a risolvere la situazione. Forse, e sarebbe paradossale per un blockbuster realizzato attraverso un uso massiccio del computer, Godzilla vs. Kong contiene persino una morale, come usa nelle favole: insegna cioè agli ipertecnologici ragazzini a preferire le creature viventi a quelle artificiali.

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